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Autore: virgily    25/07/2011    2 recensioni
Mi ritrovai cosi’ faccia a faccia con lui, anche se non ci vedevo bene sentivo che mi stava fissando,percepivo la presenza delle sue iridi chiare penetrarmi
-buona notte bimba- sussurro’ baciandomi lievemente la guancia. Per tutto il tempo rimasi in quella posizione, rannicchiata fra le sue braccia che ogni tanto mi coccolavano dolcemente, accarezzandomi la spalla, il braccio, la schiena, o i capelli, mandandomi in una specie di trance per tutta la notte.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The silent scream

**Strify P.D.V 

Shin aveva appena cominciato a provare la batteria con le sue nuove bacchette, e a giudicare dalla sua faccia dovevano piacergli molto. Ascoltavo con lo sguardo sperso nel vuoto la musica che proveniva dal suo strumento, ero incantato ma di certo non stavo pensando al gruppo. Occhi verdi e limpidi, labbra fine e rosse... A questo stavo pensando... A lei. Jo, due lettere che pronunciate insieme mi facevano rabbrividire. Che bello che era vederla dormire al mo fianco, con i boccoli biondi che giacevano sul mio cuscino, con il suo profumo che invadeva le mie lenzuola. Spontaneamente mi si sollevarono le labbra mentre la mia attenzione veniva catturata dal mio chitarrista che agitando un braccio tentava a tutti i costi di farsi passare carta e penna. Questi arrivarono subito dopo tra le mani di Romeo che incuriosito quanto me si mise ad osservare cosa diamine si era messo a fare. Yu era al telefono, ma ignoravo chi potesse esserci dall’altro lato. Annuiva e mugugnava mentre velocemente prendeva nota: numeri, vie... come se si stesse appuntando una strada da percorrere.

-grazie… perdonami ma devo andare… ci sentiamo presto bimba- “bimba? E adesso chi cazzo e’ questa bimba?!” mi domandai avvicinandomi ancora di piu’, fiancheggiando il mio tastierista, che divertito prese parola

-allora?- una risata sgenba fuoriusci’ dalle labbra del moretto mesciato che sventolandoci in faccia il suo foglietto esulto’

-chi e’ quel genio che ha scoperto dove abita Vale?-

-hai intenzione di andarla a trovare dopo le prove?- domandai sentendo una morza allo stomanco mentre la mia testa gia’ vagava alla ricerca di ricordi ancora freschi; Vale e Elle vivevano assieme a Jo, se lo ricordava molto bene. Alla mia domanda Yu mi scruto’ maliziosamente, e mi maledii perche’ sapevo che probabilmente aveva gia’ capito qual’era il mio desiderio

-ovviamente, e voi verrete con me-

-dove?- come caduto dalle nuvole Kiro, che stava sonnecchiando con il suo basso stretto al petto nell’attesa del suo turno da solista, si stropiccio’ gli occhi osservandoci incuriosito

-dalle ragazze- rispondemmo in coro

-quali ragazze?- chiese arricciando il naso

-Vale, Jo ed Elle scemo. Ma come non ricordi?- non appena Romeo gli specifico’ quali fossero le ragazze il visetto dolce e ingenuo del mo bassista si coloro’ di colpo

-oh, hem... Come mai?-

-ma che razza di domande fai?! Cazzarola mi sembra palese! Non e’ che magari ieri sera... Con Elle...- Yu si era avvicinato pericolosamente a lui, e lo stava letteralmente penetrando con i suoi occhioni chiari e indagatori

-c-cosa?- domando’ arretrando appena, intimorito da quello sguardo, e faceva bene

-dico, non e’ che ti e’ andata male con Elle?-

-ma che... Dio Yu ma come cazzo ti viene in mente... Dio non sono cazzi tuoi!- ringhio’ immediatamente il biondino facendomi rimanere a bocca aperta. Era raro vedere Kiro infuriato cosi’... Molto raro

-bene, allora piu’ tardi si parte!- esulto’ il mio bel chitarrista a mo’ di capitano di una nave pirata. Scoppiammo tutti a ridere, ma sebbene fossi divertito all’idea di noi cinque in giro per la grande Roma alla ricerca di tre fan con cui avevamo trascorso la notte, il mio pensiero era rivolto solo e soltanto a lei, gia’ pregustando il momento incui l’avrei rivista.

 

**Jo P.D.V**

 

Dopo la sua piccola crisi Elle si era calmata e Vale l’aveva portata in camera sua. Ovviamente spetto’ a me lavare i piatti, ma quello che mi dava piu’ fastidio era che c’erano le piante in veranda che avrei dovuto annaffiare sebbene non fosse il mio turno.

“Jo? Yu mi ha chiamato dieci minuti fa, che tra l’altro neanche so come ha fatto ha trovare il mio numero. Ti pare che Strify non si fara’ piu’ sentire?” la frase di Vale mi aveva per un attimo rassicurata, e c’era una piccola parte di me che sperava veramente di rivederlo, anche da lontano, solo per potermi tuffare ancora una volta nelle sue iridi profonde come l’oceano.

“Kiro mi ha baciata” un sorriso amaro si sollevo’ tristemente sulle mie labbra, mentre una lacrima, colatami sulla guancia, si verso’ nell’acqua sporca dei piatti. Solanto il vago pensiero di Strify a pochi centimetri da me, con il suo respiro che mi coccolava le guance, a un passo dal possedere le mie labbra, mi veniva un brivido congelato seguito da uno spietatissimo rimpianto. Lui mi desiderava, io forse piu’ di lui... Ma mi ero tirata indietro. Eppure era divertito dal mio atteggiamento spavaldo, ma chissa’ se lo fosse stato se avesse scoperto che in realta’ era la mia timidezza e la mia paura d’innamorarmi ad avermi bloccata?

-Jo?- la voce della mia coinquilina spilungona mi fece tremare per un attimo

-Oddio Vale mi hai spaventata...- affermai frettolosa asciugandomi impacciata le lacrime mentre rimettevo a posto gli ultimi piatti appena sciacquati

-ho messo Elle a letto. E’ meglio che si riposi. Io esco...- affermo’ afferrando la giacca di pelle che sostava appesa alla seggiola in salotto. Solo ora mi ero accorta che si era cambiata, adesso non indossava piu’ la tuta ma bensi’ un paio di leggins neri con una canottiera rossa piuttosto lunga

-hey bambolona a quale palo ti trovo stanotte?- domandai sollevando un sopracciglio quando mi accorsi che si era degnata perfino di truccarsi, percio’ la cosa erano due: o usciva con un ragazzo, o andava a battere i marciapiedi

-vado a prendere Mik e Bi, le avevamo promesso che stasera venivano a cena da noi. Ricordi?- alla sua affermazione immediatamente i miei occhi si spalancarono spaventati: erano mesi che avevamo organizzato una cena solo ragazze con Michela e Beatrice, e io me ne ero completamente dimenticata. Come se non bastasse Elle era allettata, la casa era un disastro e le piante in veranda, se non l’avessi annaffiate in fretta, avebbero fatto una brutta fine

-cazzo! Oddio e adesso?! Non ce la faro’ mai! Porca troia devo fare anche la spesa!-

-hey, hey Jo calmati. La spesa la facciamo noi, cosi’ hai tutto il tempo per mettere apposto tutto... okay?- annuii e quando la castana usci’ di casa mi precipitai in veranda armata di innaffiatore. Lo riempii tutto e canticchiando cominciai a dare l’acqua a quei poveri fiorellini, che se fosse stato per Elle sarebbero soltanto un’ammasso  incolto di erbaccia. Il cielo era limpido sebbene fossimo a fine settembre, ma infondo non mi potevo lamentare di quel piacevole calduccio.

-i don’t need no fakes around me, all i want is you to be with me...- non ero mai stata una cima nel canto, anzi! Dire che sono e sempre saro’ stonata come una campana e’ dire poco! Tuttavia in quel momento quelle parole, quella canzone mi sfiorava i piesieri, proprio come il suo viso... la sua voce

-here i am...- “ecco appunto! Jo smettila di fantasticare! Cazzo ti stai persino immaginando la sua voce!” pensai dando uno scossone alla testa, tornando a cncentrarmi sui fiori. Versai l’acqua in due o tre vasi, non ricordo con precione quanti fossero, perche’ proprio in quell’istante mi bloccai: con le mani attaccate alla ringhiera della veranda i suoi occhi sbucavano dalle margherite che stavo annaffiando, e sulle sue labbra un dolce sorriso si dipinse in risposta alla mia espressione totalmente incantata e incredula

-S-Strify?-

-i’m so numb can’t  you hear me? Here i am, there is something inside me that still want to feel...- tutto quello che ricevetti come risposta fu soltanto in’altra frase di quella canzone che avevo stonatamente cantato pensando a lui. Ci fissammo per qualche secondo prima che scoppiai a ridere, non riuscivo a crederci ma lui era li, proprio davanti a me... E solo ora mi accorgevo che non era solo, anche gli altri erano con lui ma non si erano avvicinati cosi’ tanto

-come hai fatto...?-

-ringrazia Yu- affermo’ ridendo a sua volta. “Ringrazia Yu”. Ci pensai qualche secondo prima di spalancare basita le labbra

-la telefonata!-

-esattamente! Allora bella giardiniera ci fai entrare o ci schizzi con l’innaffiatore?- domando’ il cantante facendomi sciogliere a quel nomigliolo grazioso, sebbene cio’ che mi fece realmente sciogliere fosse il tono malizioso con cui la frase gli era uscita di bocca

-hmm, beh dubito che dei fiorellini belli come voi hanno bisogno di altra acqua...- scoppiarono tutti a ridere mentre saltellando andai ad aprire il cancello.

“Promemoria: ringraziare Vale. Aveva ragione”

  
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