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Autore: toujourscannelle    25/07/2011    2 recensioni
"La biondina,persa in quei pensieri,si toccò istintivamente il polso,era fasciato da un braccialetto d'oro che recitava il suo nome,qualcuno lo aveva lasciato davanti alla porta di casa il giorno del suo quinto compleanno,ma Shelby non aveva mai voluto dirle chi fosse stato,la donna negava ma lei era sicura che sapesse chi si era preoccupato tanto di farle ricevere quel dono. Aveva immediatamente pensato ai due teenager che per sbaglio l'avevano generata e lo aveva conservato con cura per tutti quegl'anni."
Sono passati più di vent'anni da quando le New Directions camminavano per i corridoi del Mickinley.Ora sono tutti adulti,sposati e hanno figli.Ora loro popolano la scuola,tutti infettati dai difetti e dai pregi dei genitori.In cerca di verità che sono state negate da sempre o di nuove canzoni che li trascinino lontano da tutto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9.The Dawn Is Fire Bright

your love is a symphony
all around me
running through me
your love is a melody
underneath me
running to me

Puck

Studiò per qualche secondo la confezione di biscotti integrali rigirandosela tra le mani, per poi arricciare il naso e optare per il toast che lo attendeva fumante sulla tavola. Si sedette sollevando la sedia e avvicinando a sé il barattolo di marmellata cosparse il suo pezzo di pane abbrustolito. Sua figlia insisteva perchè lui continuasse a comprare quei dannati biscotti poiché privi di grassi ma l'uomo non aveva mai osato toccarli. Si godè il primo morso sentendo che il suo stomaco, a digiuno da diverse ora, si rilassava. Era il secondo ad alzarsi ogni mattina, Andrea usciva di casa molto presto visto che la maggior parte delle mattine copriva il primo turno all'ospedale, e aveva anche il tempo di rilassarsi immerso nel silenzio quasi innaturale che regnava in casa. Prima di uscire svegliava Selene, a meno che non si tirasse su dal letto per conto suo, e poi guidava fino a scuola organizzando mentalmente l'allenamento a cui avrebbe sottoposto i suoi ragazzi quel giorno. Quando ebbe finito il suo spuntino si infilò la giacca e percorse il corridoio per svegliare la figlia, che non aveva ancora dato segni di vita. Lasciò entrare un triangolo di luce nella stanza aprendo la porta, cosa che infastidì la ragazza visto che la notò agitarsi da sotto le coperte. Noah si avvicinò alla figlia e tentò di svegliarla scostando la coperta.
Sel, svegliati.” Sussurrò. Non appena la figlia ebbe spalancato entrambi gli occhi nocciola e fu sicuro che si sarebbe alzata per andare a scuola, l'uomo uscì di casa giocherellando con le chiavi dell'auto. Continuò a far roteare il mazzo di chiavi per tutto il tempo che impiegò ad attraversare il vialetto e raggiunta la macchina premette un pulsante che fece scattare la serratura con un rumore secco. Il signor Puckerman fece scivolare l'auto argentata nel bel mezzo del traffico mattutino di Lima, per quanto quella fila formata da una decina di macchine si potesse chiamare traffico, e accese la radio cercando la sua stazione preferita, quella che ascoltava tutte le mattine. Quando la voce dello speaker, ormai familiare per le sue orecchie, si diffuse nell'abitacolo della Mustang di Noah, l'uomo rilassò le spalle e appoggiò la schiena al sedile in pelle dell'auto. Non fece in tempo a fermarsi al primo semaforo che i ritmi elettronici dei Gorillaz si impossessarono della sua mente. Cominciò a tamburellare le dita a tempo sul volante mentre le villette che componevano la parte borghese della città gli sfrecciavano accanto formando grosse macchie colorate. Il sole era alto nel cielo di Lima e i raggi colpivano violentemente i finestrini della Mustang creando strani effetti di luce. Puckerman voltò a destra con un gesto meccanico, azione che ripeteva tutte le mattina da diversi anni ormai e si ritrovò davanti al parcheggio del Mckinley, che già pullulava di auto dai colori sgargianti, la nuova mania degli adolescenti del luogo. Il coach parcheggio nello spazietto che gli era stato riservato da Figgins sotto sua richiesta, era incredibile che non trovasse mai un posto dove parcheggiare, per diversi mesi era stato costretto a sistemare l'auto a diversi metri dal liceo ma non era riuscito a sopportare questa cosa per molto, infatti dopo qualche settimana si era catapultato nell'ufficio del preside pretendendo un posto auto riservato e aveva preso a dure parole Hoult quando una mattina della settimana precedente glielo aveva occupato senza badare al cartello giallo che recitava “Riservato”. L'uomo sgusciò fuori dalla macchina borbottando qualcosa sul fatto che doveva ricordarsi di dare una pulita alla vecchia Polly, o meglio quello era il nome che sua figlia aveva dato all'auto quando aveva sette anni. Sfiorò un grosso graffio sulla fiancata della Mustang e alzando gli occhi al cielo si congedò dalla terza donna più importante della sua vita diretto verso i corridoi che percorreva da quando era ragazzo. Salutò con un cenno pigro della mano un capanello di insegnanti che stazionavano davanti all'ingresso principale occupati a discutere di qualche nuova riforma scolastica ed entrò nell'edificio di mattoni, che ancora per un po' sarebbe stato quasi del tutto vuoto. Sorpassò con attenzione la zona segnata con il cartello “Attenzione! Pavimento bagnato.” e poi riprendendo la sua andatura normale raggiunse la sala insegnanti. Quel luogo non era cambiato di una virgola da quando lui studiava al Mckinley, ci era entrato solamente un paio di volte di straforo da adolescente ma ricordava perfettamente l'arredamento del tempo, che poi era esattamente quello che si notava ora. C'erano gli stessi tavolini tondi di legno, il bancone lungo che ospitava la preziosissima macchina per il caffè e una fila interminabile di tazze colorate e le sedie sparse in ogni angolo della stanza, avevano aggiunto qualche pianta di plastica in un disperato tentativo di ravvivare l'ambiente, andato decisamente a vuoto, e le vetrate che sostituivano le normali pareti in muratura erano splendenti come sempre, era una delle poche cose che i bidelli pulivano in modo accettabile. Occupò il suo solito posto, che volutamente era quello più vicino al distributore del caffè e sistemò il borsone contentente l'attrezzatura da football sulla sedia accanto alla sua. Tra pochi minuti era sicuro che un paio di insegnanti avrebbero fatto il loro ingresso, tra i quali ci sarebbe certamente stato Powell, che come d'abitudine si sarebbe sistemato di fronte a lui. L'uomo alzò la testa, poiché aveva sentito un rumore provenire dalla sala accanto a quella in cui si trovava lui, la stanza delle fotocopie che tra l'altro conteneva una parte dell'archivio scolastico. Doveva essere entrato in quel cubicolo solo un paio di volte in cinque anni di insegnamento, aveva raramente bisogno di fare fotocopie e in caso avrebbe mandato uno studente a farle per lui e odiava trovarsi davanti quell'ammasso di scartoffie ammucchiate in pile dall'aria instabile.
Mandy?” Spostò la sedia di qualche centimetro e allungò il collo cercando di spiare oltre alla marea marroncina di tavolini, la stanza delle fotocopie non aveva una vera e propria porta e si affacciava direttamente sulla sala insegnanti, quindi si poteva comodamente buttarci un occhio senza alzarsi se ci si trovava seduti ad un tavolo poco lontano. Peccato che Noah fosse dall'altra parte della stanza e anche volendo non sarebbe riuscito a vedere nemmeno l'entrata. Per questo ipotizzò immediatamente che fosse la segretaria del preside, Mandy appunto, era sempre stato convinto che quella donna vivesse all'interno dell'archivio.
Ehm, non sono Mandy. Mi scusi gentilmente potrebbe d'armi una mano?” Una voce di donna, dall'aria giovane, lo raggiunse dalla sala attigua.
Certamente.” Noah si alzò di scatto abbandonato la sacca rossa sulla sedia e con un paio di falcate raggiunse la saletta in questione. La donna aveva decisamente bisogno di aiuto, circa metà del contenuto di uno dei tre armadi le era franato addosso, la parte restante si trovava a terra e copriva il pavimento come un particolare tappeto fin troppo bianco.
Eccomi.” Puckerman scostò diverse cartellette ricacciandole alla rinfusa nell'armadio grigiastro e finalmente potè individuare la miccia che aveva fatto scoppiare quel disastro. Una ragazza giovane, sulla ventina, muoveva gli occhi azzurri sul caos che le si era creato intorno con aria scocciata. Alcune ciocche di capelli bionde erano sfuggite alla crocchia della ragazza e le svolazzavano davanti agl'occhi rendendo quella scena ancora più comica. Noah trasformò velocemente la risata che gli stava uscendo dalle labbra spontaneamente in un colpo di tosse, dall'aria fin troppo finta e tornando serio si rivolse alla bionda:
Le serve aiuto per raccogliere...tutto l'archivio degl'ultimi dieci anni?” Chiese ridacchiando e continuando ad indicare i fogli volati a terra.
Divertente. Non si preoccupi comunque penso che fuggirò fingendo che non sia successo niente sperando che qualche inserviente si decida a riordinare...” Rispose continuando a studiare il pavimento.
Anche volendo non riuscire a mettere in ordine, devo essere in classe tra una ventina di minuti.” Aggiunse lanciando un'occhiata torva all' orologio colorato che teneva al polso.
Mi sembra un'ottima idea e non si preoccupi nessuno saprà della sua piccola disavventura.” Commentò senza smettere di ghignare Noah.
Se non la smette di ridere potrei mettere in giro la voce che sia stata colpa sua.” Lo minacciò in modo scherzoso la giovane donna.
Quasi dimenticavo, Noah Puckerman.” Noah si presentò e allungò la mano destra verso la bionda che la osservò per qualche secondo come per decidere se stringela oppure no.
Beth...Corcoran.” Lo informò alla fine stringendo la mano dell'uomo con la sua, decisamente più piccola.

Se la sopresa di sentire quel nome non lo avesse congelato all'istante probabilmente avrebbe fatto un balzo all'indietro e sarebbe corso a rinchiudersi in un armadietto. L'uomo continuò a stringere la mano a Beth per una buona manciata di minuti mentre lo sguardo di lei si faceva sempre più stranito. Quando riuscì a tornare in sé rivolse un'occhiata imbarazzata alla bionda.
E' stato un piacere, B...Beth. Devo proprio andare, i ragazzi stanno per arrivare. Spero di rivederla presto.” Riuscì a buttare fuori cercando di controllare il tremolio della voce.
E' stato un piacere anche per me e passi una buona giornata.” Lo salutò educatamente.
Lo stesso per lei.”

Candy

Ok, inizio col dire che questa non sarebbe esattamente una canzone sull'amicizia. Diciamo che non è ben chiaro, ma l'interpretazione più immediata ci fa pensare ad un'amore. Io l'ho rigirata completamente.” La rossa ridacchiò abbassando lo sguardo per alcuni secondi, poi si schiarì la voce e riprese da dove era rimasta.
Il compito era di parlare di una forte amicizia che ci ha segnato, bè posso dire di aver provato un'amicizia così. Una sola. Va ancora avanti e spero che lo farà per parecchio tempo. Questo legame va avanti da....da quando sono in grado di ricordarlo. Diciamo da sempre, questa persona è presente nei primi ricordi che ho quindi direi che è esatto dire che questa amicizia c'è sempre stata nella mia vita. E' per questo che ho scelto questa canzone in particolare perchè sin da quando giocavamo a fare il re e la regina ai primi pianti per amore, noi ci siamo sempre stati l'uno per l'altra.” Candy spostò lo sguardo piano di allegria e trepidazione sul suo piccolo pubblico e fece un cennò alla band che attaccò immediatamente.

I say “remember this moment in the back of my mind”,
the time we stood with our shaking hands: the crowds in stands went wild.
We were the kings and the queens, and they read off our names;
the night you danced like you knew our lives would never be the same.
You held your head like a hero on a history book page:
it was the end of a decade, but the start of an age.

La rossa afferrò il microfono e iniziò a passeggiare in mezzo alla marea di sedie rosso fuoco caratteristiche del Mckinley. Ammiccò divertita in direzione di Nick quando gli passò accanto, facendo ondeggiare la gonna colorata che portava quel giorno.

Long live the walls we crashed through,
all the kingdom lights shined just for me and you;
I was screaming “long live all the magic we made”
and bring on all the pretenders, one day we will be remembered.

Tornò al centro del panco urlando il ritornello, un paio di membri del club si alzarono in piedi battendo le mani a tempo. Nessuno rideva con gli occhi come Candy, quel luccichio pieno di eccitazione che si faceva largo tra il verde acceso dei suoi occhi era qualcosa di magico. Quella ragazza era un vero e proprio tornado in ogni suo lato. Candy osservò la persona, l'unica persona, alla quale stava realmente cantando, l'unico del quale le importasse il giudizio. In fondo la canzone era per lui. Quando aveva sentito le parole le aveva immediatamente collegate al suo ricciolino personale. Era cresciuta con lui, erano sempre andati a scuola insieme e con lui aveva condiviso tutto e quell'immagine del principe e la principessa cadeva a pennello.

We are the kings and the queens: you traded your baseball cap for a crown.
When they gave us our trophies and we held them up for our town,
and the cynics were outraged, screaming “this is absurd”,

La ragazza passò accanto a Blake sfilandogli il berretto dalla testa, lasciandolo a cercare di pettinarsi le ciocche scure che ribelli erano sgusciate fuori dal cappello. Se lo calcò in testa e continuò a saltellare da una parte all'altra della sala cantando con sempre più trasporto.

Long live all the mountains we moved,
I had the time of my life fighting dragons with you;
I was screaming, “long live the look on your face”
and bring on all the pretenders, one day we will be remembered.

Aveva cercato di convervare tutti i ricordi che poteva delle giornate passate con Nick, voleva ricordarsi di loro anche dopo tanto tempo come erano stati realmente. Con i jeans sporchi di fango e un sorriso a illuminargli il volto. Dell'erba fra i capelli e nessun dubbio a ronzargli nelle orecchie. Poco più di un metro di spensieratezza. Esattamente come in quella foto che le sorrideva da sopra al comodino. Per lei sarebbero sempre gli stessi che si rincorrevano attorno al tavolo della cucina e rubavano i biscotti dalla credenza. Sentiva nostalgia anche di quando le tirava le trecce e di quei giorni in cui preferiva il pallone alla sua amica rosso fuoco, perchè la sua mente da bambino era troppo stretta per contenere due cose così importanti nello stesso momento. L'imbarazzo di Nick di schioccarle anche un innocente bacino sulla guancia. Li vedeva ancora a riempire il diario di adesivi e ad imbrattarsi le braccia con quei tatuaggi che sparivano dopo la doccia. Quando ancora lo poteva chiamare piccolino senza che si offendesse.

And you take a moment, promise me this: that you’ll stand by me forever.
But if, God forbid, fate should step in and force us into a goodbye
if you have children someday, when they point to the pictures,
please tell them my name.
Tell them how the crowds went wild, tell them how I hope they shine.

Candy deglutì. Una marea rumorosa di ricordi le scorreva nella mente man mano che la canzone procedeva. Nicholas era stato la sua infanzia, non era passato un solo giorno senza che lo avesse accanto e aveva una paura incredibile di quello che sarebbe potuto succedere in futuro.

Singing long live all the mountains we moved:
I had the time of my life fighting dragons with you.

And long, long live the look on your face,
and bring on all the pretenders, one day we will be remembered.

La ragazza si fermò solamente quando l'ultima nota fu sfumata in aria e fece dondolare il microfono tra le mani aspettando i commenti degl'altri membri del club. Powell come sempre fece partire l'applauso e le si avvicinò battendole su una spalla.Bravissima. Era visibile la tua convinzione e il fatto che credevi fermamente in ogni singola parola.” L'insegnante le diede un buffetto sulla guancia prima di lasciarla in pasto ai suoi coetanei.
Sei stata magnifica Candice, in questa esibizione c'era tutto.” La rossa si voltò per sorridere a Beth che si era ormai unita all'ovazione dalla sua solita postazione. Nick , la Hummel e Liam si alzarono per farle i complimenti e appena si ritrovò a stringere Abrams constatò finalmente di aver fatto un buon lavoro e di aver reso felice il suo migliore amico, che da un paio di giorni era più cupo del solito, ma non aveva voluto spiegarle il perchè.
Carina, davvero. Anche se la canzone non era del tutto appropriata, insomma se mai ci fosse qualcosa di più tra voi...” La rossa alzò la testa dal petto di Nicholas per fulminare la Hudson, che con la sua voce squillante era riuscita ad emergere dal frastuono che regnava nell'aula e a smorzare la sua allegria, come da copione.
Come ho spiegato poco fa, per svariate ragione, che non ti riguardano, l'ho trovata una canzone più che adatta da dedicare ad un amico.” La interruppè Candice freddamente.
Questo mi è chiaro ma non cambia il fatto che questa canzone sia pià adatta ad un amore e che la fiaba sia solamente una metafora per descrivere...” Joan fu nuovamente interrotta a metà frase da Candice, il quale umore si sarebbe potuto semplicemente descrivere con rosso.
Probabilmente i musical ti hanno provocato danni permanenti e hai perso l'udito ma ti ripeto che so benissimo di cosa parla la canzone e come ho detto l'ho un po' rigirata a mio piacimento.” Rispose la rossa sbattendo le ciglia e sfoggiando il sorriso più falso che potesse permettersi di farsi comparire sul volto.
Quella in difetto sei tu, Candy.” Rispose, questa volta in modo più distaccato, Joan prima di incrociare le braccia al petto.
Candy è per gli amici, per te rimango Candice.”
Come scusa?” La castana lasciò nuovamente cadere le braccia lungo i fianchi e si sporse in avanti come se potesse udire meglio le parole di Candy.
Mi hai sentito benissimo...”
Basta, basta così!” Beth, che fino a quel momento era rimasta in fondo all'aula a discutere di chissà cosa con Powell si sistemò tra le due ragazze come se avesse paura che si saltassero addosso da un momento all'altro, anche se le dividevano un paio di metri.
Ragazze che succede?” Anche Powell spuntò in mezzo al gruppetto, mentre tutti gli altri membri del Glee le osservavano a bocca aperta. Tutti tranne Nick che continuava a tenerle fermo il braccio destro per paura che scattasse in avanti. La conosceva decisamente bene.
Ho fatto delle semplici osservazioni sulla canzone scelta da Candice.” Spiegò Joan, con il solito tono da professoressa che le veniva fin troppo naturale.
E io mostravo a Joan quanto trovassi irritanti le sue semplici osservazioni.” Sentenziò la rossa quando fu il suo turno di dare spiegazioni.
Vi abbiamo dato questo compito proprio per fare in modo che episodi del genere non si verifichino più. Deve crearsi un legame tra di voi, se volete vivere questa esperienza al meglio. Spero di essermi spiegato e di non dover più assistere a episodi del genere.” Powell terminò il discorso mantenendo un tono serio e spostando lo sguardo da una ragazza all'altra.
Per oggi è tutto, portate a termine al meglio questo compito perchè la vostra riuscita influirà su quello che vi verrà chiesto di fare la prossima settimana. Io e la signorina Corcoran stiamo preparando qualche cosa di speciale e l'atteggiamento che avrete questa settimana determinerà il vostro ruolo in questo qualcosa.” L'uomo sottolineò la parola ruolo e lasciò l'aula lasciando la classe in un silenzio surreale. Quando anche la Corcoran fu uscita dalla stanza un brusio si diffuse tra i ragazzi e Candice sentì varie ipotesi su quello che gli avrebbero chiesto di fare i due insegnanti la settimana seguente. Ma al momento le interessava poco cosa sarebbe successo di lì a qualche giorno, la voglia di cancellare quel sorrisetto antipatico dalla faccia di Joan era ancora viva in lei.
Tutto ok?” Nick si abbassò in modo che da avere gli occhi alla stessa altezza di quelli della ragazza.
Si, benissimo.” Rispose frettolosa. Candy afferrò la giacchetta di jeans, che aveva lasciato appoggiata sullo schienale di una sedia e uscì dall'aula senza mostrare il minimo interesse verso gli altri.

Roxanne

La reazione che aveva potuto notare sul volto del padre prima che questo provasse a mascherarla fingendo di sistemarsi i capelli, già perfettamente in ordine, era stata una delle cose più esilaranti che fosse riuscita a vedere nelle ultime settimane. L'espressione sorpresa accompagnato da quella punta di terrore, normale per ogni genitore apprensivo, che si era fatta largo sul volto di Kurt Hummel dopo aver trovato Ray comodamente seduto sul divano del suo salotto immacolato sarebbe stata da immortalare con una Polaroid. Gli occhioni verdeacqua dell'uomo si erano spalancati, subito seguiti dalla bocca sottile con conseguente incrinatura del nasino all'insù e un leggero rossore si era fatto largo sulla pelle, normalmente color porcellana, di Kurt, che ora si era appostato in cucina con la scusa di prepararsi un tè. Ed era un tè decisamente lungo dato che era in infusione da una venti minuti circa. La figlia si era sistemata sull'enorme divano bianco, immediatamente accanto a Ray e immersi in una strana conversazione stavano sfogliando distrattamente una delle innumerevoli copie di Vogue, che il padrone di casa collezionava da anni.
Come sta la mamma?” Kurt si appoggiò con entrambe le mani al ripiano di marmo del suo adorato angolo cottura e piantò lo sguardo sulla chioma scura dell'ospite di sua figlia.
Benone, il lavoro va alla grande e non la vedo così felice da tempo.” Rispose sorridendo come se stesse guardando una Santana Lopez al settimo cielo davanti a sé.
Sono contento. E' passato del tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta, penso che sia stato per la raccolta di beneficenza del Mckinley dell'anno scorso.” Kurt aggrottò le sopracciglia cercando di ricordare.
Probabile, mamma ha aiutato il coach Puckerman con l'organizzazione dell'evento.” Confermò il ragazzo spostandosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
Bè, salutala tanto da parte mia.”
Certamente.” Rispose in modo pacato Ray per poi tornare al dibattito su chi fosse effettivamente il più idiota tra i membri della squadra di football, lui votava per Hoult, mentre Roxanne insisteva che fosse Evans.

Il signor Hummel vagò per il salotto con la tazza di tè fumante ben stretta nella mano destra passando lo sguardo sugli scaffali pieni zeppi di DVD.
Pà, stai cercando un film?” Roxanne si mise in ginocchio sul divano in modo da trovarsi di fronte al padre, che sussultò preso alla sprovvista.
Ehm, si. Non ricordo dove avevo messo quel vecchio film...sai quel musical...” Borbottò Kurt in modo vago pregando che gli venisse in mente un titolo che corrispondesse alla descrizione nei seguenti cinque secondi.
Non è molto chiaro.” Osservò la figlia spostando lo sguardo dove passava quello di Kurt cercando di capire cosa mai stesse farfugliando.
Eccolo! Ecco qua!” L'uomo afferrò la sua copia di Singing in the Rain dallo scaffale e iniziò a sventolarlo sotto il naso dei due adolescenti piazzati sul divano.
Non lo avevi visto anche la settimana scorsa?”
Ho un'incredibile voglia di riguardare questo capolavoro ultimamente, sarà colpa di questo caldo.” Il campanello interruppe i tentativi impacciati di Kurt di comportarsi da genitore apprensivo e non appena i ragazzi furono distratti dal campanello sgusciò fino alla porta ad aprire.
Oh, ciao.” Mugugnò. Il signor Anderson si sfilò un cappello dalle tinte pastello dalla testa e sorrise al vecchio amico quasi aspettandosi un abbraccio di benvenuto.
Ehi.” Salutò allegro, senza lasciare il tempo a Kurt di distruggere il suo entusiasmo. Il moro entrò in casa, subito seguito da un Kurt Hummel sempre più mogio.
Roxy!”

La ragazzina saltò su dal divano per abbracciare il suo insegnante di algebra, che la strinse decisamente rincuorato dal calore mostrato dalla ragazza nei suoi confronti.
Ciao, ho già preparato i libri, possiamo cominciare immediatamente.” Spiegò indicando una massa di copertine lucide sul tavolo della cucina.
Come sempre.” Sogghignò l'insegnante. La castana spinse l'amico, rimasto in disparte fino a pochi secondi prima, verso Blaine che allungò la mano destra per stringere quella di Ray.
Piacere, Ray.”
Blaine.” Rispose l'uomo sempre con il sorriso sul volto.
Lui...” Iniziò Kurt spostandosi al centro del gruppo e avvicinandosi a Ray. “...è il pargolo di Santana, ti ricordi Blaine?” Spiegò gesticolando in modo teatrale con le mani.
Ma certo! Ora che ci penso vi assomigliate parecchio.” Blaine sembrò studiare il ragazzo per qualche secondo prima di annuire per confermare la sua affermazione.
Me lo ripetono in continuazione, sono tutti convinti che io e mamma siamo due gocce d'acqua.” Ray si passò una mano fra i capelli non del tutto a suo agio.
E hanno ragione. Pronta Rox?” Blaine si rivolse alla ragazza che annuì.
Ti accompagno alla porta.” La castana si rivolse verso Ray che afferrò le poche cose che aveva sparso sul tavolino da tè di Kurt e dopo vaer stretto la mano ad entrambi gli uomini si avviò verso la porta scortato dalla piccola Roxanne.
Quello è il famoso amico di tuo padre?” Bisbigliò il ragazzo una volta arrivato sulla soglia a distanza di sicurezza dagl'altri due.
Esatto. Prima o poi riuscirò a capire chi diavolo è. Conosce persino tua madre!” La ragazza mise le mani sui fianchi e assunse un cipiglio che Ray riconobbe con un brivido come essere quello che sua madre tirava fuori nei suoi momenti peggiori
Potrei chiedere a lei.” Propose il ragazzo giocherellando con una delle rotelline dello skate che teneva fra le braccia.
Lo faresti?” La castana spostò immediatamente tutta la sua attenzione su Ray che annuì divertito.
Aspetto notizie.” Sentenziò puntandogli un indice contro, azione che risultava alquanto comica visto che la ragazza in questione era alta poco più di un metro e mezzo e portava un vestitino a fiorellini rosa e blu.
Ti saprò dire qualcosa presto.” Riuscì a rispondere Ray tra le risate.
Ci sentiamo Ray.” La ragazzina si sporse in avanti e strinse il moro a sé per qualche secondo. Il ragazzo aggrottò lo sopracciglia indeciso su come comportarsi. Il profumo dolce di Roxanne gli pizzicava le narici e i capelli castani della ragazza gli sfioravano il mento. Ray deglutì sentendosi circondare da quell'abbraccio così particolare, per lui. Allungò un braccio e assestò qualche colpetto sulla schiena alla ragazza che sciolse l'abbraccio e lo fissò con aria divertita.
Ciao Ray.”


*NOTE
No, non sono mortaxD Ero in Inghilterra, ho cercato di postare prima di partire ma non ho avuto un secondo libero, ma finalmente ecco il nuovo capitolo! Puck finalmente incontra Beth per la prima volta, nel prossimo capitolo ci sarà la seconda parte di questo decisamente strano incontro, Candy presenta la sua canzone per il compito sull'amicizia dando una sua interpretazione al testo (che io sinceramente vedo come riferito ad un'amicizia che va avanti da tantissimo tempo, proprio come la pensa Candice) e ha una piccola divergenza con Joan, sono entrambe prime donne.....più avanti vedremo gli sviluppi di questa discussione. Mentre Roxy e Ray sono a casa Hummel alle prese con un gelosissimo Kurt, che io trovo adorabile, spero che il cap vi sia piaciuto, un bacio e alla prossima!
Feds

p.s. Come al solito un abbraccio enorme a chi commenta/ inserisce tra i preferiti ecc/ semplicemente legge
e qui http://www.youtube.com/watch?v=JdW3kR_m3lw&feature=fvst trovate la canzone che canta Candy ;)

 

 

 

 

  
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