-Ronan Keating, This I promise you-
And when I look in your eyes
All of my life is before me
And I'm not running anymore
Cause I already know I'm home
With every beat of my heart
I give you my love completely
My darling, this I promise you
My darling, this I promise you
This I promise you, oh I promise you, promise you
This I promise you
Nell’aria c’è una speranza, celata dalla sottile nebbia che aleggia attorno al castello. Una speranza, che potrebbe cambiare le leggi del mondo per sempre. Questa speranza è Artù, Artù Pendragon. Almeno, questo è quello che pensa il suo fedele servitore Merlino.
Dopo la grande battaglia, il salvataggio di Uther Pendragon e la morte di Morgana, tutto è cambiato: il re che si credeva invincibile è stato ferito, nell’anima e nel corpo, dalla dama buona, che improvvisamente è diventata il nemico.
Artù per primo sa che la sorella di Morgana, Morgause, si vendicherà. Non sa quando ne come, ma è convinto che suo padre non è più lo stessa persona, e che non è in grado di comandare, di condurre un regno nelle avversità, non ora. Artù lo sa bene, ma non se la sente di ammetterlo.
Eppure Merlino ha ragione: qualcuno, fino a quando il re non si sarà ripreso, deve assumere il ruolo di padre del popolo. Volente o nolente, colui che dovrà prendersi carico del regno è Artù.
Entrambi sono seduti fianco a fianco sui gradini che conducono al portone principale del castello.
-Forse è l’inizio di una nuova era. Potreste assumere il comando. Diventare..diventare re-, dice Merlino, cauto. Artù guarda davanti a se, assorto.
-Chissà cosa ci serba il futuro-,mormora, pensieroso.
Ma ecco che da un angolo della piazza di fronte a loro, spuntano sei cavalieri: Lancillotto, Elyan, Gwaine, Sir Leon e Parsifal. Uno di loro è più minuto ed esile e porta i capelli lunghi. È una donna, Ginevra. Lo sguardo di Artù si illumina, come se avesse aspettato tanto per avere qualcosa ed ora che ce l'ha non potrebbe chiedere di meglio che guardarla per sempre.
Artù sorride, e meccanicamente si alza per andare incontro al gruppo. I cavalieri si fermano e lui, delicato, aiuta a far scendere da cavallo la fanciulla. Ginevra in tutto il suo splendore gli appoggia le mani sulle spalle e balza giù da cavallo, aggraziata.. e senza che si dicano niente, si baciano. Sanno di essere in mezzo ad una piazza, sotto gli occhi del popolo: e sanno anche che Artù è un principe, mentre Ginevra è solo una serva. Ma non ha importanza. La gente, riconoscendo il loro padrone, si ferma allibita a fissare la scena, ma quasi tutti tornano alle loro faccende con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra.Sono felici, per Artù.
Lui, dal canto suo, ora non sa esattamente cosa accadrà, ma è convinto che nel suo futuro c’è, e ci sarà per sempre, Ginevra. Si separano. Lei gli sorride, radiosa. I loro sguardi si incontrano, e la dolcezza con cui si guardano è commovente. Straziante, piena d'amore. Lui le accarezza una guancia. Si allontanano, seguiti dagli altri cavalieri e da Merlino, mano nella mano, verso un nuovo destino. Insieme.
Buonasera gentili ascoltatori, siamo lieti di annunciarVi che la sottoscritta è un'emerita imbecille, sbadata e pigrona di prima categoria. E un po' meno lieti di ricordarvi che questo è l'ultimo, misero, scarno etc. capitolo. Vi ho voluto bene. Addio. :'D