Serie TV > I liceali
Segui la storia  |       
Autore: MissHarvelle    26/07/2011    1 recensioni
Questa FF é ambientata dopo la prima stagione ed é sulla ship Elena/Claudio. Che cosa succederebbe se una madre creduta morta per lungo tempo improvvisamente si facesse viva? Questa situazione é quella che si ritrova ad affrontare Claudio e solo con l' aiuto di Elena riuscirà a uscirne fuori..VIVO.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5. Get the party started;

 

 

Scrutava il vuoto davanti a se in balia dei pensieri più contrastanti, non curandosi minimamente della musica che rimbombava alle sue spalle. Per distogliersi dallo stato di apatia in cui stava lentamente scivolando, appoggiò i gomiti sulla balaustra del balcone e sorseggiò il drink che aveva tra la mani.
Valerio, accanto a lui, si limitava a fissare il panorama incerto sull' approccio con cui iniziare la conversazione con l' amico.L' unica cosa che riuscì a fare fu lanciargli di sottecchi delle occhiate di rimprovero, sicuro di non essere visto.
Claudio dopo un po' però se ne accorse e non potendo sopportare l' atteggiamento dell' amico, esplose in un: “ che diavolo c' é ?”
Valerio lo guardò, attonito. “ E me lo chiedi pure? É da mezz' ora che sei arrivato e l' unica cosa che hai fatto é stata rifugiarti qui con i tuoi drink e i tuoi segreti! Si può sapere che ti succede? Ci sono un mucchio di ragazze che non aspettano altro che un tuo cenno per saltarti addosso lì dentro e tu hai sempre amato circondarti di belle ragazze! Il Claudio che conosco io non se ne starebbe qui impalato senza un serio motivo..”
Era vero. Il solito Claudio probabilmente si sarebbe ubriacato quella sera, avrebbe preso la prima ragazza che gli capitava davanti e se la sarebbe portata a letto senza provare il minimo rimorso di coscienza. Oppure si sarebbe lanciato in una rischiosissima corsa clandestina giusto per provare emozioni che la sua vita sterile non gli sapeva più concedere.
Entrambe le cose non erano mai servite a molto, se non a farlo arrabbiare ancora più di prima. Quella sera però era venuto lì per divertirsi e non era giusto fare preoccupare il suo migliore amico per nulla.
Decise perciò di mentirgli ancora una volta, attribuendo tutta la colpa al padre.

Scusami Vale..hai ragione! Il fatto é che stasera ho avuto una discussione con mio padre e lo sai quanto quello mi fa incazzare quando ci si mette! Però sono stufo di farmi rovinare la vita da quell' uomo, perciò dimmi..dov' è la bottiglia di prosecco? D' altronde non posso mica farmi rovinare la fama di latin lover da Cesare!”

Il ghigno di Rizzo rasserenò il giovane Campitelli.
Non ti preoccupare per quello- rispose l' amico divertito- non credo che Schifani rappresenti una alternativa credibile a te!”.
I due si diressero verso la sala dove erano presenti gli invitati.
Che la festa abbi inizio-


Vicino al cancello di casa Schifani Cook ed Elena discutevano animatamente.
Daniele ad un certo punto prese la mano della ragazza e guardandola negli occhi con fare deciso le disse: “ Dai Ele! Solo una mezz' ora e poi ce ne andiamo..”
Le sue occhiate supplicanti più che ammorbidirla la irritarono ancora di più.
Quale parte del suo discorso non voglio assolutamente andare alla festa non aveva afferrato? La prima sera che potevano passare un po' di tempo insieme dopo il litigio lui la preferiva trascorrere con i suoi compagni di scuola. Perfetto. Elena avrebbe scommesso qualsiasi cosa che il motivo era uno solo: Monica Morucci.
Imbronciata, rispose che sarebbe entrata, ma non per stare lì tutta la serata. Trenta minuti bastavano e avanzavano. Ciò che non voleva ammettere, nemmeno a se stessa, era il reale motivo per cui non voleva andare a quella dannata festa. Aveva paura di incontrare Claudio Rizzo, ma non a causa dell' ennesima umiliazione che aveva subito da parte sua.
In quei giorni la ragazza stava sperimentando nuove sensazioni nei confronti di quel ragazzo; una sorta di odio unito a una intima connessione le faceva provare una irresistibile voglia di prenderlo a sberle per poi abbracciarlo subito dopo.
Era una strana sensazione che non si sapeva spiegare, ma che le faceva dannatamente paura...
Cook, ignaro dei suoi pensieri, le sorrise felice e dopo aver citofonato si incamminò insieme a lei verso la villa.

 

La musica era troppo alta per i suoi gusti e stranamente il suo ragazzo era sparito dopo appena cinque minuti. Elena si guardò intorno in cerca di Cook ma l' unica persona che attirò la sua attenzione fu un ragazzo che stava discutendo amabilmente con un gruppetto di ragazzine.
La ragazza non ci mise molto a capire la sua identità. Avrebbe riconosciuto quella smorfia irritante e quello sguardo malizioso anche a un chilometro di distanza.
Ad un certo punto Claudio appoggiò il drink che aveva tra le mani e accarezzò la schiena di una di quelle poppanti lanciandole uno sguardo inequivocabile.
Elena non poté fare altro che provare una sensazione di disgusto unita a quella che sembrava...invidia forse? No, non era possibile. Come poteva invidiare anche solo minimamente quella sgallettata? Aveva talmente bisogno di attenzioni che si era messa una minigonna ascellare che non lasciava spazio all' immaginazione! Figuriamoci se poteva invidiare una così.
Probabilmente quello che provava era solo una punta di delusione per i gusti decisamente discutibili del giovane. Dopo aver avuto lei poteva almeno provarci con persone un po' più interessati, tutto sommato.
Ora lui l' aveva portata su uno dei divanetti e i due si stavano baciando con foga.
Elena distolse lo sguardo, disgustata. Non aveva mai amato l' alcool, però quella sera ne aveva dannatamente bisogno, così prese un bicchiere colmo di prosecco e si avviò verso il balcone, in completa solitudine.
Una volta giunta a destinazione, decise di sedersi su una sedia in vimini per godersi la piacevole brezza notturna.

ciao”

Elena si voltò per ritrovarsi davanti una Lucia visibilmente affaticata. La gravidanza doveva averla molto stancata -pensò la ragazza ricambiando il saluto.

Vuoi che ti lasci il posto?” disse lei e senza farlo apposta gettò una occhiata preoccupata in direzione della rotondità di Lucia che ormai sembrava sul punto di esplodere.

Ti ringrazio Elena! Sono all' ottavo mese comunque, tra tre settimane dovrebbe nascere..”
Lucia non sembrava infastidita dalla sua curiosità, cosa di cui la ragazza le fu grata.Un po' di compagnia non le avrebbe fatto male a quella stupida festa.

Maschio o femmina?”

maschio..per grande gioia dei genitori di Cesare! Io avrei preferito una femminuccia invece... ma ormai ho imparato che non sempre le cose vanno come vorremmo.. “Non c' era traccia di tristezza nelle sue parole, piuttosto una arrendevole consapevolezza.

Ma come mai sei tutta sola? Cook dov' è?” aggiunse dopo qualche secondo di silenzio.

Bella domanda! Sono arrivata qui con Daniele, ma dopo cinque minuti si é dileguato per andare non so dove e da allora non l' ho più visto..”

Lucia la guardò, incerta sulla domanda da porle. La sua interlocutrice notò la sua titubanza e rispose alla tacita domanda senza troppi giri di parole.

Era stanca di mentire a se stessa per difendere un amore che forse neanche esisteva più. “Non lo so sai come vanno le cose tra me e Daniele... ultimamente sembra che sono diventata invisibile per lui, non fa altro che parlare di quanto sia in gamba quella stronza della Morucci! Non so più come comportarmi con lui, ogni giorno che passa mi delude sempre di più...”
Ce l' aveva fatta. Era riuscita a dire cose che da troppo tempo cercava di ignorare perché pensava facesse troppo male ammetterle. Si era sbagliata: al posto del dolore ora non provava altro che un meraviglioso senso di leggerezza e pace.

proprio come Cesare” sospirò Lucia rassegnata al pensiero del padre di suo figlio.

Qualcuno mi ha chiamato?”. Una voce alle loro spalle le fece trasalire.

Della serie.. parli del diavolo e spuntano le corna..” mormorò Elena non appena riconobbe la fisionomia di Schifani.

Cesare..possibile che ti fai vivo solo nei momenti più indesiderati? Io e Elena stavamo parlando di cose personali..niente che ti riguardi comunque!”

Il tono duro di Lucia era più che giustificato però forse un po' troppo eccessivo nei confronti del ragazzo. Elena provò un po' di pena per lui: in fondo era una brava persona, forse solo un po' confuso per il ruolo di padre che presto avrebbe dovuto assumere.

Ah Lucia scusa se me so sbagliato! Te stavo a cercà perchè te vuole parla' Valerio, tutto qui.”

Bastò quel nome per far tornare il sorriso sulle labbra a Lucia. A Elena sembrò quasi che gli occhi della sua confidente brillassero di gioia, ma non disse nulla per non sembrare indiscreta.

Lucia salutò la ragazza per poi andare incontro a Valerio.

Promettimi che ci vedremo uno di questi giorni Ele! Sei una ragazza molto simpatica e mi piacerebbe conoscerti meglio!”

Lo farò. Te lo prometto!”

Elena era talmente felice di aver trovato una nuova amica che non si accorse del modo in cui la guardava Cesare. Quello sguardo non prometteva nulla di buono.

 

Vittorio Rizzo spense la luce dell' abat jour del suo studio per poi dirigersi verso la sala. Dopo una giornata di duro lavoro era giusto concedersi qualche minuto di svago e quale divertimento migliore esisteva se non il suonare il pianoforte?
All' inizio era stato difficile persino per lui tornare a pigiare quei tasti: ogni nota era un colpo al cuore. La passione per la musica era troppo forte, più forte del dolore. Così aveva ripreso a suonare, dapprima solo qualche nota, poi con il passare dei giorni era riuscito a raggiungere nuovi piccoli traguardi fino a che ce l' aveva fatta: le mani non gli tremavano più e le dita adesso scorrevano agili e veloci sui tasti; inutile dire che i risultati erano tornati ad essere eccellenti, ora.
Claudio non aveva ripreso più a suonare dopo la morte del fratello, ma lui era un debole .. proprio come sua madre.
Si sedette sullo sgabello senza nemmeno accendere la luce, perché adorava suonare al chiaro di luna.
Non appena entrò in contatto con lo strumento lasciò che le emozioni, non più la ragione, agissero per conto suo. Così le dita si intrecciarono in una danza rapida e armoniosa e produssero una melodia da gran tempo sopita. Una volta finita la composizione, un battito di mani proveniente dalla penombra spezzò il silenzio, lasciando l' ingegnere a bocca aperta.

Sono quasi commossa Vittorio, davvero! Dopo tutti questi anni ti ricordi ancora questa melodia..”- gli occhi di Ginevra si fissarono su quelli dell' uomo, una smorfia di scherno dipinta sul volto.

Non é possibile.. come hai fatto ad entrare?” replicò Vittorio con gli occhi sbarrati.

Dettagli secondari mio caro. Ho ben altre cose di cui parlare questa sera! E voglio che sia presente anche nostro figlio! ”

Che cosa credi che mi farà assecondare i tuoi folli piani?”

L' uomo non aveva nessuna intenzione di coinvolgere Claudio in qualunque cosa riguardasse quella donna fatale.

Questo!”

Detto ciò, la donna gettò su una poltrona un fascicolo voluminoso con una scritta che si faceva fatica a leggere, perché lievemente sbiadita.All' uomo bastò una rapida occhiata per riconoscerne il contenuto.

 

Era da un po' che Elena e Cesare stavano parlando. Più che altro era lui che le faceva domande mentre lei rispondeva a monosillabi.Ad un certo punto la ragazza pensò che era giunto il momento di andare a cercare Cook perché il modo in cui Cesare la guardava la metteva profondamente a disagio.
Cercò un modo carino per liquidarlo, ma non fece in tempo a salutarlo che lui le afferrò un polso per trattenerla.

Ma che fai Cesare!! Mi fai male..”

Lui sembrò non ascoltarla, anzi il suo debole lamento non fece altro che fargli rafforzare la stretta.
Un gemito di dolore le si soffocò in gola. Ma che diamine voleva fare quel ragazzo che conosceva a malapena? E dove diavolo era il suo ragazzo quando aveva bisogno di lui?
Schifani la prese per i capelli e la attirò a se con selvaggia violenza nel tentativo di baciarla. Elena però si scostò il più possibile lontano da lui, terrorizzata dall' evolversi degli eventi.

Eddai Cicerino, che te costa un bacetto? Almeno da te vorrei essere consid..”

Non fece in tempo a finire la frase che qualcuno da dietro lo girò dalla parte opposta e gli diede un pugno in faccia che lo fece tramortire.

Scusa Cesare, ma te l' avevo detto di non chiamarla Cicerino! Il suo nome é Elena.”

Claudio Rizzo l' aveva appena salvata.

 

Passò qualche secondo prima che Elena realizzasse quello che aveva appena visto. Claudio la guardava pensieroso, gli occhi puntati sul polso con cui Cesare si era divertito fino a pochi minuti prima.

Si avvicinò a lei e lo prese le mani con fare protettivo. “ ti fa male?” mormorò dolcemente, senza nessuna traccia di scherno.

Elena non riusciva a credere a quanto potesse essere dolce quel ragazzo.

No, non fa più male! Per fortuna Cesare non é tanto forte, almeno non come te..quella notte sai..”

La ragazza si maledì per quello che si era lasciata sfuggire. Non aveva alcuna intenzione di fare la parte della vittima con lui, almeno non dopo quello che era appena successo.

Lui la guardò con una intensità che non aveva mai visto nei suoi occhi. Per la prima volta da quando lo conosceva nella sua espressione non vi era traccia di beffa o scherno.

Mi ricordo quella notte Elena, come se fosse ieri. Purtroppo, perchè sarebbe più facile dimenticare, fare finta che nulla sia accaduto. Non avrei mai voluto trattarti in quel modo, ma l' ho fatto e chiederti scusa non può cambiare le cose... però é l' unica cosa che posso fare ...la mia unica giustificazione é che .. - si interruppe un attimo – no non importa..”

Elena non seppe cosa rispondere. Aveva sognato molte volte quel momento, ma era sicura che non si sarebbe mai verificato e quindi non era pronta. Ogni singola cellula del suo corpo era in attesa di una sua risposta che però tardava ad arrivare.

Finalmente, quando fu sul punto di rispondergli, una voce la interruppe.

Ele! Ma dove sei finita?”

Era Cook. Finalmente si era degnato di cercarla.

Il ragazzo le si avvicinò confuso dalla situazione ambigua che gli si presentava davanti. Che diavolo era successo? Che cosa ci faceva Schifani a terra, ma soprattutto che cosa ci faceva Rizzo vicino alla sua ragazza?

Stalle lontano, maledetto bastardo! Dopo tutto quello che hai fatto hai ancora il coraggio di parlarle?”

Come al solito non aveva capito un accidente quel ragazzo.

Dani non è come credi! Sul serio...” tentò di replicare Elena, ma invano.

Cook era già pronto a prenderlo a pugni, ma Claudio fu più veloce di lui: gli prese il pugno e glielo stortò senza alcuna difficoltà.

ti consiglio di starmi alla larga Riccioli d' Oro, non sono per niente in vena stasera e potrei farti davvero male. Non ti faccio niente per rispetto alla tua ragazza, ma non sarò più così clemente la prossima volta che mi provochi” disse in tono risoluto Rizzo per poi mollare la presa.

Elena si avvicinò a Daniele per accertarsi se stava bene o meno. Il ragazzo, umiliato per la magra figura che aveva appena fatto, la allontanò con un gesto di stizza.

In quell' istante squillo il cellulare di Rizzo.

Pronto?- dopo alcuni secondi impallidì- come? Cosa? Va bene papà! Arrivo subito!”.

Detto questo, chiuse la comunicazione e senza nemmeno salutare si allontanò in fretta.

Presto la festa si sarebbe spostata a casa Rizzo.

 

 

 

Note dell' autrice: finalmente sono riuscita a scrivere anche questo quinto capitolo. Non sono molto soddisfatta di come l' ho scritto, quindi non mi sorprenderò se a qualcuno non é piaciuto^^ Spero di fare meglio nel prossimo capitolo, che sarà molto carino a mio avviso anche perché vedremo molto di più Elena e Claudio insieme. Avevo anticipato nello scorso capitolo che in questo avremmo saputo qualcosa di più sul ritorno di Ginevra a Roma, però ho deciso che sarebbe stato più saggio posticipare tutto nel prossimo capitolo. Mi sono resa conto che il padre di Claudio, non si chiama Marco, bensì Vittorio quindi mi sono corretta per rendere la storia il più credibile possibile. Ormai penso che non riuscirò ad ottenere più di tre recensioni per volta, però sono contenta lo stesso. Ringrazio tutti quelli che mi seguono, pochi ma buoni! A presto (spero) fabi <3

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > I liceali / Vai alla pagina dell'autore: MissHarvelle