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Autore: wammy_s boy    26/07/2011    0 recensioni
Avevo da poco compiuto 14 anni e anche le vacanze di Pasqua erano finite da poco; passai un bellissimo orrendo periodo di vacanza a pensare quasi tutto il tempo a una ragazza (Giulia), eravamo molto amici, ci scambiavamo messaggi quasi tutti i giorni; il lunedì e il mercoledì avevamo il rientro obbligatorio, così avevamo la possibilità di incontrarci.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente fidanzato


Dopo quel messaggio continuammo a scriverci, fino all'ora di cena. Finalmente avevo trovato una ragazza che sapeva apprezzarmi: il mondo sembrava essere meno orrendo. Io spesi quasi tutto il credito, ma non era una cosa importante al momento. Finalmente per una volta mi addormentavo con il pensiero che qualcuno oltre ai miei familiari mi amasse, era come se ricevessi un abbraccio tanto atteso.

Il giorno dopo mi alzai di buon umore e il fatto di andare a scuola sembrava anche piacevole. Arrivato a scuola annuncia la grande notizia, all'inizio i miei amici non mi presero sul serio, ma si dovettero ricredere quando feci leggere i messaggi. Le porte si aprirono e subito dopo la campanella suonò, e come un branco di gorilla ci precipitammo in classe. Il tempo questa volta sembrava scorrere più velocemente e anche l'ultima campanella sembrava impaziente di suonare. Iniziai a raccattare la mia roba sul banco e la misi con noncuranza nella cartella e mi precipitai vicino alla coda davanti alla porta dell'aula. La campanella trillò e la fila di studenti si sparse per i corridoi. Mi fiondai ancora una volta giù per le scale, mi appoggi alla porta di ingresso e aspettai che anche la loro classe raggiungesse l'uscita. Osservai attentamente tutti gli studenti che varcavano l'ingresso e all'improvviso la vidi sbucare da quell'ammasso di ragazzi che non vedevano l'ora di andare a casa e rilassarsi. Feci un passo in avanti così da poter farmi vedere. -Ehi, ciao- disse Giulia -Ciao, allora, com'è andata?- -Bene...- rispose lei -Senti...- -Scusa c'è mia mamma devo andare!Mi dispiace!- disse lei interrompendo la conversazione, mi abbracciò frettolosamente e poi si diresse verso l'auto di sua madre mentre io la guardavo andare via. Sospirai e mi sedetti sulla gradinata ad aspettare l'arrivo dei miei genitori.

Arrivato a casa feci una breve merenda e corsi a fare i compiti, prima li finivo e prima potevo parlarle. Dato che la settimana era quasi finita i compiti scarseggiavano così dopo appena un ora ero già al computer per poter parlare con lei. Questa volta fui io il primo a scrivere: -Ehi, ciao...- dopo qualche minuto arrivò la sua risposta -ciao...-. Stavo per risponderle ma lei continuò il messaggio scrivendo -senti ci ho riflettuto su a lungo e...-, più continuavo a leggere più la faccenda mi piaceva sempre meno, speravo con tutte le mie forze che non il messaggio on dicesse niente di brutto, ma la mia speranza era vana. Continua a leggere -...ho capito che noi due non dovremmo stare insieme...-.

Sentii un colpo attraversarmi il petto, faceva male, come se la pelle si stesse squarciando come un vecchio straccio. Mi alzai istintivamente e diedi un pugno nella parete, le nocche diventarono rosse, chinai la testa, come se fosse troppo pesante. Dal viso iniziarono a scendermi delle lacrime, per non farmi sentire piangere dai miei genitori cercai di soffocare il pianto ma questo lo rendeva ancora più duro e aspro da mandare giù.

Passarono dei minuti e Giulia probabilmente aveva intuito che non l'avevo presa bene, con il viso umido e ancora pieno di lacrime mi sedetti e continuai a leggere. -...non voglio ferirti, e che è stato un mio errore, ho scambiato l'amicizia con l'amore...mi dispiace-.

Respirai profondamente più volte, poi guardai l'ora: erano quasi le 19:00; chinai nuovamente la testa e pensai -wow, bravo...non riesci a tenerti una ragazza manco per 24 ore!-.

Dopo essermi ripreso le risposi -...no, non fa niente, me l'aspettavo, comunque va beh, sono cose che succedono...tra di noi non è cambiato nulla-. Dopo quella risposta pensai di averla stupita, ma non ebbi mai la conferma. -Infatti! Tra di noi non è cambiato nulla, restiamo solo amici-. Continuammo a scriverci, ma non riuscivo ancora ad accettarlo, non il fatto che Giulia non fosse più la mia ragazza, ma il fatto di non essere riuscito a tenermi la mia prima ragazza neanche un giorno intero.

Dopo cena decisi di farmi una doccia, pensando di rilassarmi, ma anche sotto l'acqua continuavo a pensare a quel momento, ricominciai a piangere e non smisi fino a quando non mi addormentai.

Il giorno seguente mi alzai con gli occhi rossi; ancora una volto arrivai angosciato a scuola ma questa volta c'era qualcosa di più, ma nessuno sembrava accorgersene. Per tutto l'orario delle lezioni me ne stetti in disparte a piangermi addosso, poi come se non bastassero le cattive notizie la prof ci avvisò che all'ultima ora avremmo fatto la foto di classe. Il tempo passava inesorabilmente e anche la penultima campanella suonò, speravo che ci fossero stati imprevisti, ma ancora una volta invano.

La prof ci fece mettere in fila e ci accompagnò al cortile, ci fece disporre in modo uniforme per fare la foto e disse di sorridere, quasi avevo dimenticato come si sorridesse. La prof se ne accorse immediatamente, così mi richiamò costringendomi a sorridere, chiesi al mio cuore un ultimo sforzo, iniziai a sollevare gli angoli della bocca e anche se non bene riuscii a sorridere nonostante tutto.

Al ritorno verso l'aula la prof mi fermò -Marco, che cos'hai?- -Niente...- mentii, -sicuro?- insistette lei. Sospirai angosciato e risposi alla domanda -Cose private...scusi...-, la prof mi guardò con aria delusa e mi accompagnò in classe.

  
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