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Autore: wammy_s boy    23/07/2011    0 recensioni
Avevo da poco compiuto 14 anni e anche le vacanze di Pasqua erano finite da poco; passai un bellissimo orrendo periodo di vacanza a pensare quasi tutto il tempo a una ragazza (Giulia), eravamo molto amici, ci scambiavamo messaggi quasi tutti i giorni; il lunedì e il mercoledì avevamo il rientro obbligatorio, così avevamo la possibilità di incontrarci.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My first girlfriend


Salve a tutti! Questa è una storia vera e mi è

successa poco tempo fa, parla d un normale

14enne che si innamora e che come può

succedere a tutti in amore, incontra una

serie di ostacoli. Spero vi piaccia.

wammy_s boy


Amicizia e amore




Avevo da poco compiuto 14 anni e anche le vacanze di Pasqua erano finite da poco; passai un bellissimo orrendo periodo di vacanza a pensare quasi tutto il tempo a una ragazza (Giulia), eravamo molto amici, ci scambiavamo messaggi quasi tutti i giorni; il lunedì e il mercoledì avevamo il rientro obbligatorio, così avevamo la possibilità di incontrarci.

Al ritorno dalle vacanze; quando la rividi, mi sentii sollevato dalla fine delle vacanze, non riuscivo a pensare praticamente ad altro; il suo bellissimo sorriso, i suoi occhi così intensi che sembrano ti stiano parlando al cuore e la sua voce; così dolce. Di lei adoravo tutto, mi sentivo bene, felice, e spensierato solo quando c'era lei e un giorno senza lei era una terribile sofferenza: ero innamorato.

4 Maggio; era il compleanno di una mia amica, quando arrivai a scuola le feci gli auguri, alle 8: 00 suonò la campanella e tutti quanti entrammo nelle classi, ci sedemmo. Io aspettavo impaziente che quella maledettissima campanella suonasse la fine delle lezioni mattutine; il tempo non passava più, sembrava si fosse fermato. Dovevo vederla, sentivo che non avrei retto per altro tempo, era come se lei era l'energia che mi teneva in vita. Finalmente la campanella emise quel fastidioso e pure così tanto atteso suono; io preparai di fretta la cartella, mi fiondai giù per le scale e raggiunsi la mensa; posai lo zaino in un angolo e la cercai con lo sguardo. Non la vedevo, poteva non essere venuta o magari stava male...-poverina- pensavo ma poi...eccola sbucare dalle scale, senti un profondo sollievo nel vederla. – Cavolo...è stupenda – pensai. Feci per andare a salutarla ma sentii qualcuno chiamarmi e mi girai in quella direzione; era una mia amica. -Ciao, senti volevo chiederti...ma è vero che ti piace la Giulia?-; io restai scioccato, -com'era possibile?- pensai -Non l'ho detto a nessuno, possibile che si veda così tanto che mi piace?- pensai. Feci un attimo una pausa, poi risposi alla domanda, lei ovviamente disse che era una cosa carina; io faci per andarmene ma lei richiamò nuovamente la mia attenzione. -Giulia sa che lei ti piace-; rimasi nuovamente scioccato -e glielo hai detto tu?No, si vede...mi sa che una sua amica l'ha notato e gliel'ha riferito...ah, anche gli altri sanno di questa cosa...-. Rimasi un secondo a riflettere su quelle parole, poi risposi -Ah...tutti quanti...bene,bene bene...Giulia come l'ha presa?- -Perché non guardi di persona?- rispose lei. Mi affacciai a guardarla...era stranamente...felice?Stava saltellando come un bambino a cui si regalano dei giocattoli nuovi; era ancora più carina quando faceva così. Mi gira nuovamente verso la mia amica -Tu dici che io le piaccio?- -Si- rispose. Sgranai gli occhi, iniziai a tremare e ad affannare, il mio cuore pompava a raffica,l'adrenalina scorreva all'impazzata in tutto il mio corpo. Non riuscivo più a ragionare, era come se stessi volando, ero felice e spaventato allo stesso tempo. Mi appoggiai a un tavole e mi ripresi, ma tremavo ancora un pochino. L'atteggiamento di Giulia sembrava dire che io le piacessi ma non era una cosa sicura. Tirai un respiro profondo e mi calmai e lentamente mi avvicinai ai miei amici. -Allora ti piace Giulia eh?- disse Dario -Si, molto,tanto...- risposi stupidamente; il mio amico rise seguito subito da me. Ci sedemmo al tavolo, io mi misi in modo da poter vedere Giulia; era ancora quell'aria da bambino felice. Appoggiai la testa sulla mano e continuai a fissarla con lo sguardo perso nei suo bellissimi occhi. Ad un tratto mi accorsi che tutti i miei amici mi stavano fissando allibiti, -OOO!Che fissate?!- dissi, Dario e gli altri però come risposta diedero un risata.

Finimmo di mangiare e ci incamminammo verso la nostra aula.

All'intervallo io e i miei amici ci sedemmo in un angolo, mentre Giulia e le sue amiche nell'altro, la classe era divisa in due. Per qualche secondo ci fu un silenzio molto imbarazzante, ma venne interrotto dalla prof che iniziò a fare l'appello. Finito l'appello Dario iniziò a stressarmi con frasi del tipo -Dai dille che ti piace- o -Siamo tutti con te!-. La cosa sembrava convincermi ancora meno, fino a quando non tirai un sospiro e mi alzai da terra, -Fate caos- dissi, e in un attimo i due gruppetti si sciolsero e gli studenti iniziarono a vagare per la classe. Feci per avvicinarmi ma quando la vidi emergere da quella massa di ragazze non me la sentii e feci per tornare indietro ma Dario mi bloccò la strada. Mi spinse in avanti come per incoraggiarmi, la stessa cosa con Giulia, continuavano a tamponarci fino a quando non ci trovammo a una spanna di distanza. Rimanemmo immobili a fissarci negli occhi, sembrava che il tempo si fosse fermato, io mi sentivo stupido e teso, il baccano era cessato di nuovo e me ne accorsi solo quando deglutii. Restammo ancora qualche istante a fissarci negli occhi, gli occhi di Giulia erano di un meraviglioso marrone misto a verde e a grigio: erano bellissimi pensai. Cercai di concentrarmi, così scossi la testa e aprì bocca, per un istante non usci nessun suono ma poi, la fatidica frase: -Devo parlarti...- -Ok- rispose lei. Feci cenno di sederci ad un banco, scostai a Giulia la sedia poi mi sedetti di fronte a lei. Ci fissammo negli occhi e il tempo rallentò di nuovo, io feci dei lunghi respiri e cercai di calmarmi, ma con quel silenzio non ci riuscivo, non mi era mai capitato di dire ad una ragazza che mi piace. Ad un tratto il silenzio cessò: -Allora, non mi dovevi dire una cosa?- chiese lei con aria speranzosa, io esitai un attimo a rispondere -...s-si, ecco io...tu mi piaci...molto...- rimasi sorpreso di me stesso, quasi pensavo di non averlo detto, nonostante tutto tremavo ancora. -...era così difficile?- chiese lei -No, beh...e che non è una cosa a cui sono abituato...-risposi timidamente -senti...anche tu mi piaci tanto, ma mi sono appena mollata con il tipo...-disse Giulia -...lo so...-.

Ci fu un altro attimo di silenzio, non riuscivo ancora a calmarmi, poi lei disse – Stai calmo. Mica ti mangio...- - si, è solo che non mi è mai capitato di piacere ad una ragazza che piacesse anche a me...-; lei sorrise timidamente.

Parlammo per tutto l'intervallo, non ci accorgevamo del tempo che passava: non era una cosa importante al momento. La campanella emise di nuovo quel suono e le lezioni pomeridiane iniziarono.

Giulia ed io ci sedemmo vicini e facemmo a guardarci e a sorridere a intermittenza quando i nostri sguardi si incrociavano, non potevo fare a meno di guardarla.

Anche l'ultima campanella suonò e tutti quanti uscirono da scuola, per noi fu il momento di salutarci, io non sapevo come fare, era come se si fosse resettato tutto, lei mi porse la guancia e io la baciai istintivamente. -Ciao, devo andare- disse Giulia; io la salutai poi mi sedetti sulle scale e aspettai l'arrivo di mia madre. Era come se fosse successo tutto troppo in fretta, come se avessi mandato avanti-veloce quel meraviglioso giorno. Sospirai profondamente -E' possibile?!- pensai – piaccio ad una ragazza che piace a me...-; la cosa mi sembrava davvero strana ma decisi di ignorare quella vocina dentro di me che diceva che non avrei mai avuto una ragazza: -se questo è un sogno non voglio più svegliarmi- pensai. Mi scappò istintivamente un sorriso, seguito da una specie di risata; poi finalmente arrivò mia madre che mi portò a casa. Ero a casa ma la mia testa era altrove, avevo bisogno di dirlo a qualcuno; ai miei genitori non l'avrei detto di sicuro visto come avevano reagito qualche giorno fa al fidanzamento di un'amica di mia sorella. Restava mia sorella, la cosa non mi ispirava ma era per togliermi quel “peso” di dosso; sapevo che avrebbe reagito in una certa maniera ma non pensavo si arrabbiasse, la cosa comunque,non mi diede troppo fastidio visto che ero troppo felice per arrabbiarmi.

Per tutto il resto della settimana avevamo pochi compiti così, finiti i miei mi sdraiai qualche secondo sul mio letto, chiusi gli occhi e mi immaginai Giulia; sorrideva e rideva: era bellissima. Riaprii gli occhi, presi il cellulare e iniziai a scriverle un messaggio, ma all'improvviso il mio cellulare mi allertò di un nuovo messaggio: era Giulia.

Il messaggio diceva -Ciao!Come va?Volevo chiederti una cosa...- le risposi frettolosamente -Dimmi- -Da quanto tempo ti piaccio?...avrei considerato l'idea di mettermi con te... :)-. Rimasi di stucco, tirai un espiro profondo, poi un altro e un altro ancora; rilessi attentamente il messaggio per più volte cercando di capirci qualcosa; ma per quanto lo leggessi continuavo ancora a non crederci. Dopo essermi ripreso le risposi -Dal rientro di Pasqua-, poi finalmente la sua risposta -ok mi sa che ti dico di si!Ho capito che mi piaci tanto... :)-.

  
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