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Autore: AngelsVoice_    27/07/2011    0 recensioni
(La Mano Di Fatima - Ildefonso Falcones)
[...] Strinse al petto il piccolo ciondolo che apparteneva alla sua vecchia vita: l'oro era leggermente sbiadito, a causa del tempo, ma conservava in se tanti di quei ricordi da essere molto più prezioso di qualunque diamante o rubino o smeraldo.
In quella piccola mano scolorita c'era la sua vita, il suo nome, tutto ciò che era stata e che tutt'ora era.
La sua tempra da guerriera le aveva permesso di superare tutte le prove che aveva trovato disseminate sul cammino, come una sadica caccia al tesoro dove, arrivata alla fine, ti accorgi che qualcun'altro ha completato percorso prima di te, meritandosi ciò che gli uomini ricercano fin dall'alba dei tempi.
La felicità [...]
Piccolo tributo personale a un libro che mi ha fatto innamorare e alla magnifica storia d'amore fra Fatima ed Hernando.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Mano Di Fatima [OneShot]

'Con la tua immagine e con il tuo amore, tu,

benchè assente, mi sei ogni ora presente.
Perchè non puoi allontanarti oltre il confine dei miei
pensieri; io sono ogni ora con essi, ed essi con te.'
William Shakespeare-


' La morte è una lunga attesa. '
Una singola frase, il dolore di una vita.
La voce dura e fredda, come quella maschera che si era cucita in viso per tutti quegli anni, ridotta ad un sussurro che non tradiva nessuna delle emozioni accatastate nel cuore di una Fatima ormai donna, molto diversa da quella ragazzina madre impaurita che aveva trovato negli occhi incredibilmente azzurri di quello stesso uomo che ora la guardava andar via l'amore, un'amore incontrastato, colmo di passione.
Cosa ti è successo, Hernando?
Quando fu abbastanza lontana, si permise di voltarsi indietro un'ultima volta.
Colui che aveva amato per anni ora stringeva fra le braccia un'altra donna, una cristiana! pensò, stringendo i pugni. Si domandò con dolore dove fossero andate tutte quelle promesse che si erano scambiati durante le loro notti d'amore, o quando era andata incontro alla morte parecchi anni prima ed Hernando l'aveva salvata, come l'aveva fatto la notte del loro primo incontro, sulle Alpujarras.
In quel momento il ricordo di Brahim, dei suoi soprusi, della prepotenza che aveva trasmesso a  Shamir, della sua morte da bestia, ucciso da colei che tanto bramava, riempirono i suoi begli occhi neri di lacrime. Per anni aveva sopportato la sua violenza, serrando le labbra e aggrappandosi all'unica cosa che alleviava le sue sofferenze:  la consapevolezza che Hernando era vivo e l'amore per lui. Lo guardò abbracciare i suoi figli  e baciarli sulla fronte come faceva con Inès e Francisco, e a quel dolce ricordo sorrise fra le lacrime.
Lasciò vagare lo sguardo e lo focalizzò sulla donna accanto a lui.
Era... insignificante, semplice, nemmeno molto bella: ancora un po' pallida per il mancamento, sembrava tranquilla come non mai.
Certo.
Lei sel'era preso.
Era suo, e non sarebbe stato mai più di qualcun'altra.
Nonostante il suo aspetto fragile, quella giovane aveva dimostrato una grande forza d'animo nell'affrontare quel lungo viaggio con i bambini piccoli, per raggiungere il suo uomo.
Le dure parole che aveva pronunciato non appena li aveva rinvenuti assieme riecheggiavano ancora nelle sue orecchie.
'Sono disposta ad abbandonare i dogmi della Chiesa e abbracciare con te la fede in Maria, ma mai', aveva detto, trafiggendola con lo sguardo, 'mai e poi mai ti dividerò con un'altra donna.'
Le era sembrata arrogante, e aveva confidato nel fatto che Hernando non avesse mai smesso di amarla, ma le era bastato scrutare negli occhi di quest'ultimo per capire che non era affatto così.
L'aveva perso.
E lo capiva soltanto ora, purtroppo.
Diede un'ultima occhiata al gruppetto, poi voltò le spalle a un qualcosa che non le apparteneva e che probabilmente non le sarebbe mai appartenuto.
Abbi cura di te e sii felice, mio amore, perchè te lo meriti, pensò.
Hai sofferto così tanto.
Che Allah possa donarvi la gioia che non ha concesso a noi.
Le lacrime rigarono il suo splendido viso, pensando a ciò che aveva vissuto con il suo Hernando. Probabilmente era così che doveva andare, si disse.
Strinse al petto il piccolo ciondolo che apparteneva alla sua vecchia vita: l'oro era leggermente sbiadito, a causa del tempo, ma conservava in se tanti di quei ricordi da essere molto più prezioso di qualunque diamante o rubino o smeraldo.
In quella piccola mano scolorita c'era la sua vita, il suo nome, tutto ciò che era stata e che tutt'ora era.
La sua tempra da guerriera le aveva permesso di superare tutte le prove che aveva trovato disseminate sul cammino, come una sadica caccia al tesoro dove, arrivata alla fine, ti accorgi che qualcun'altro ha completato il percorso prima di te, meritandosi ciò che gli uomini ricercano fin dall'alba dei tempi.
La felicità.
Come guidata dal destino, si ritrovò a camminare vicino al mare. Guardò per l'ultima volta quel piccolo ciondolo, sorridendo fra le lacrime, e lo lanciò fra le onde, ripetendo quelle parole che mai in vita sua le erano sembrate così chiare.

-La morte è una lunga attesa.-
   
 
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