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Autore: pallina90    27/07/2011    8 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazzi! come vi avevo promesso ecco a voi il capitolo :) ma dove la trovate un'autrice che rispetta così tanto le sue promesse??? no vabbè oggi sono particolarmente felice perchè ho finalemtne concluso gli esami universitari e adesso mi prendo un periodo di vacanza *__*
Vi ringrazio per la risposta più che positiva che state dando alla storia,sono contenta che vi piaccia e vi attiri,e soprattutto gongolo ogni volta che nuovi lettori si fanno avanti, quindi sotto a chi tocca!!!
La smetto di blaterare e vi lascio al capitolo :)

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DECISIONI

<>**

 

DRIIN appena il cellulare cominciò ad intonare le prime note del lago dei cigni,lo staccai immediatamente. Ero già sveglia dalle cinque del mattino,ma in fondo quella notte come avrei potuto dormire bene? Mi alzai facendo attenzione a non fare troppo rumore e rischiare di svegliare Alice;si era offerta di passare la notte con me per farmi compagnia,nonostante dovesse festeggiare il ‘mesiversario’ con il suo ragazzo Jasper, non aveva ammesso obiezioni:non mi avrebbe mai lasciata sola in una giornata simile. Era per questo che io adoravo incondizionatamente la mia ‘sorellina’:era pronta a sacrificare se stessa pur di farmi stare bene. Mi diressi in bagno e velocemente mi infilai sotto la doccia,sperando che l’acqua calda potesse sciogliere un po’ della tensione che da due giorni attanagliava il mio corpo. Cercai di non pensare a nulla mentre l’acqua calda mi bagnava le spalle,ma i miei pensieri vagarono proprio al giorno in cui avevo comunicato ad Edward di essere incinta:erano passati due giorni,ma a me sembrava un’eternità

 

Avevo chiesto ad Edward di vederci perché dovevo parlargli di una “cosa” e lui aveva accettato d’incontrarmi in un bar vicino la scuola di danza. Arrivai prima di lui e mi sedetti in un tavolino appartato;cominciai a torturarmi le mani ed evitai di guardare verso la porta quando la sentivo aprirsi:una parte di me,quella più vigliacca,sperava che lui non venisse,così da protrarre ancora un po’ quel momento. Avevo paura,una fottuta paura:della sua reazione,del futuro,di quello che mi sarebbe accaduto,di tutto.

Ma poco dopo due piedi si avvicinarono a me e sentii la sedia di fronte muoversi. “Ciao Bella,come stai?” mi chiese gentile

“Ciao Edward,grazie sto meglio” risposi con un filo di voce,evitando accuratamente il suo sguardo. Il silenzio piombò su di noi e sapevo di dover essere io quella che doveva parlare,ma la parte codarda di me prevalse ancora una volta. Alla fine fu Edward a parlare,nuovamente “Io prendo un caffè,tu vuoi qualcosa?” scossi semplicemente la testa. Notai lui chiamare una cameriera e poco dopo lei fece ritorno con il suo caffè;lo bevve in silenzio e poi soffermò lo sguardo su di me:capii che era giunto il momento.

“Allora Bella posso sapere perché hai chiesto di vedermi? C’entra con quello che ti hanno detto all’ospedale dopo il tuo svenimento?”

Presi un profondo respiro e mi decisi a parlare,senza smettere di torturare le mie mani,che tenevo nascoste sotto il tavolino “In effetti sì. Ecco io… noi… sono incinta!” mi sentii improvvisamente più leggera,era come se un peso si fosse tolto dal mio stomaco,e adesso ero pronta ad affrontare la sua reazione.

“Che cosa?” disse con una punta di panico nella voce

“E’ successo quel pomeriggio alla scuola di danza;ness-“

“Sei certa che sia mio?” A quella domanda non ci vidi più,gli mollai un ceffone,presi la borsa e cercai di andare via,ma lui fu più veloce e mi afferrò per un braccio,costringendomi a tornare seduta. “Scusami,non avrei dovuto dirti quella cosa. Ma adesso cosa hai intenzione di fare?” Eccolo il momento tanto temuto,quello delle decisioni:sperai solo che lui potesse darmi una mano. Mi morsi un labbro prima di rispondere e abbassai lo sguardo “Non ho idea di quello che farò. Sono giovane,sola,sta per realizzarsi il mio sogno sin da quando ero bambina,quindi…” lasciai volutamente la frase in sospeso per fargli capire che in cuor mio una decisione l’avevo già presa,adesso toccava a lui assecondarla o meno. Sperai che lo facesse.
“Ok Bella,facciamo così. Mio padre è un medico e ti aiuterà a farti avere un appuntamento per l’interruzione della gravidanza,ci stai?” Annuii solamente.

 

Ritornai con la mente al presente e velocemente uscii dalla doccia e finii di prepararmi. Lasciai un biglietto per Alice e poi uscii di casa. C’era un freddo gelido e mi strinsi di più nel mio cappotto:era come se il tempo avesse intuito ciò che di lì a poco sarebbe successo. Il gelo era anche dentro di me,perché sapevo di star facendo qualcosa di sbagliato,che andava contro ciò che avevo sempre detto e pensato,ma in quel momento capii che non si può giudicare una persona o una situazione se prima non la si è vissuta sulla propria pelle,e provai pena per tutte quelle ragazze che si erano ritrovate ad affrontare da sole una situazione come la mia.

 Camminai a passo svelto per riscaldarmi,ma anche per mettere fine quanto prima a quello che stavo per fare;ad un tratto cominciai a sentire delle voci concitate,ma non riuscivo a capire da dove venissero,fino a quando non sbucai nella traversa dove si trovava la clinica consigliatami da Edward,specializzata in interruzioni di gravidanza. Dei manifestanti proprio lì davanti urlavano “Tutti i bimbi vogliono venire al modo,tutti i bimbi vogliono venire al mondo” Abbassai immediatamente gli occhi,per evitare di vedere quella gente,in quel momento avrei voluto che una voragine mi inghiottisse e mi facesse sparire per sempre dalla terra;temevo ci potesse essere qualcuno che conoscessi e a quel punto il segreto sarebbe venuto fuori,inoltre mi vergognavo di me stessa per quello che stavo facendo, e così cercai quanto prima di raggiungere l’ingresso,ma una ragazza mi venne accanto dicendomi “Il tuo bambino ha già un cuore formato sai? Può provare dolore,e ha anche le unghie”
“Hai detto le unghie?” esclamai,sinceramente sorpresa per quella cosa,ma lei non rispose,si limitò a guardarmi in un modo che mi fece immediatamente pentire di essere nata. 
Affrettai il passo ed entrai nella struttura,bianca,come tutti gli ospedali. Mi avvicinai alla reception dove c’era una ragazza ben vestita “Buongiorno sono Isabella Swan,ho un appuntamento con il dottor Cooper”
“Salve signorina,un attimo che controllo … sì ecco deve fare un interruzione di gravidanza giusto?”
Annuii e lei mi fece un sorriso di circostanza “Ecco a lei,deve riempire questi moduli,poi quando il dottore la chiamerà li consegnerà a lui. Se vuole può accomodarsi lì” e indicò alle mie spalle una serie di divanetti. Sussurrandole un grazie presi i moduli e andai a sedermi. Senza prestarvi particolare attenzione cominciai a riempirli meccanicamente,evitando di pensare al perché dovessi compilare tutte quelle schede. Ad un tratto sentii lo stomaco gorgogliare e mi pietrificai;razionalmente sapevo che ciò era dovuto alla fame,visto che non avevo potuto fare colazione,ma nella mia testa si formò un pensiero senza che potessi fermarlo:e se fosse stato il mio bambino?
Nello stesso momento dalla porta dello studio medico uscì un’infermiera che annunciò “Isabella Swan”
Presi un respiro profondo,mi alzai e andai incontro al mio destino,che già era stato segnato.

 
POV EDWARD

Avevo fatto una cosa vergognosa. Bella era spaventatissima,ed io invece di consolarla,le avevo chiesto di abortire. Non contento avevo tirato in mezzo mio padre,che odiava ciò. Sarei sembrato il solito ragazzo stronzo che non è capace di prendersi le proprie responsabilità,ma solo io sapevo l’inferno che avevo alle spalle e mai nessuno si sarebbe permesse di giudicarmi in famiglia,neppure mio padre,che comunque mi aveva fatto una bella lavata di capo per la mia ingenuità,visto che non avevo usato delle protezioni. Scioccamente pensavo che Bella prendesse la pillola come tutte le altre ragazze,ma in effetti,conoscendola per quel poco di tempo che trascorrevamo insieme a scuola,lei non era come le altre:era ingenua,timida,ma forte e determinata nelle sue decisioni,ed era stato proprio questo mix caratteriale ad attirarmi tra le sue braccia.

 Sapevo che quello che le avevo chiesto di fare era vergognoso,ma non potevo rischiare di nuovo;avevo già sofferto abbastanza,e se si fosse ripetuto quello che successe allora,stavolta non mi sarei ripreso. Se ripensavo a quell’anno,ancora adesso il magone si faceva sentire nel mio petto. Ero stato troppo ingenuo,ma adesso non sarebbe successo. Non lo avrei più permesso.


** Lettera a un bambino mai nato,Oriana Fallaci


La scena della protesta di fronte la clinica è stata presa dal film Juno,se non lo avete mai visto fatelo!
Ho inserito nuovamente un punto di vista di Edward per farvi capire meglio la sua reazione: nasconde qualcosa nel suo passato che lo ha fatto soffrire molto.
Con la scelta di Bella spero di non scatenare la vostra furia,il capitolo rimane aperto in un certo senso,quindi non sappiamo ancora cosa succederà,in ogni caso la mia non vuole essere assolutamente una propaganda nè pro nè contro l'aborto.
Detto ciò vi saluto,vi auguro buone vacanze e ci si becca al mio rientro;voglio trovare tante belle recensioni altrimenti nel week-end non posto u.u (scherzo,ma le recensioni mi farebbero molto piacere ^^) ci leggiamo ad agosto,buone vacanze Paola ;)
   
 
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