Vi ringrazio per la risposta più che positiva che state dando alla storia,sono contenta che vi piaccia e vi attiri,e soprattutto gongolo ogni volta che nuovi lettori si fanno avanti, quindi sotto a chi tocca!!!
La smetto di blaterare e vi lascio al capitolo :)
DECISIONI
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DRIIN appena il cellulare cominciò ad intonare le prime note del lago dei cigni,lo staccai immediatamente. Ero già sveglia dalle cinque del mattino,ma in fondo quella notte come avrei potuto dormire bene? Mi alzai facendo attenzione a non fare troppo rumore e rischiare di svegliare Alice;si era offerta di passare la notte con me per farmi compagnia,nonostante dovesse festeggiare il ‘mesiversario’ con il suo ragazzo Jasper, non aveva ammesso obiezioni:non mi avrebbe mai lasciata sola in una giornata simile. Era per questo che io adoravo incondizionatamente la mia ‘sorellina’:era pronta a sacrificare se stessa pur di farmi stare bene. Mi diressi in bagno e velocemente mi infilai sotto la doccia,sperando che l’acqua calda potesse sciogliere un po’ della tensione che da due giorni attanagliava il mio corpo. Cercai di non pensare a nulla mentre l’acqua calda mi bagnava le spalle,ma i miei pensieri vagarono proprio al giorno in cui avevo comunicato ad Edward di essere incinta:erano passati due giorni,ma a me sembrava un’eternità
Avevo chiesto ad Edward
di vederci perché
dovevo parlargli di una “cosa” e lui aveva
accettato d’incontrarmi in un bar
vicino la scuola di danza. Arrivai prima di lui e mi sedetti in un
tavolino
appartato;cominciai a torturarmi le mani ed evitai di guardare verso la
porta
quando la sentivo aprirsi:una parte di me,quella più
vigliacca,sperava che lui
non venisse,così da protrarre ancora un po’ quel
momento. Avevo paura,una
fottuta paura:della sua reazione,del futuro,di quello che mi sarebbe
accaduto,di tutto.
Ma poco dopo due piedi si
avvicinarono a me
e sentii la sedia di fronte muoversi. “Ciao Bella,come
stai?” mi chiese gentile
“Ciao
Edward,grazie sto meglio” risposi con
un filo di voce,evitando accuratamente il suo sguardo. Il silenzio
piombò su di
noi e sapevo di dover essere io quella che doveva parlare,ma la parte
codarda
di me prevalse ancora una volta. Alla fine fu Edward a
parlare,nuovamente “Io
prendo un caffè,tu vuoi qualcosa?” scossi
semplicemente la testa. Notai lui
chiamare una cameriera e poco dopo lei fece ritorno con il suo
caffè;lo bevve
in silenzio e poi soffermò lo sguardo su di me:capii che era
giunto il momento.
“Allora Bella
posso sapere perché hai
chiesto di vedermi? C’entra con quello che ti hanno detto
all’ospedale dopo il
tuo svenimento?”
Presi un profondo respiro
e mi decisi a
parlare,senza smettere di torturare le mie mani,che tenevo nascoste
sotto il
tavolino “In effetti sì. Ecco io…
noi… sono incinta!” mi sentii improvvisamente
più leggera,era come se un peso si fosse tolto dal mio
stomaco,e adesso ero
pronta ad affrontare la sua reazione.
“Che
cosa?” disse con una punta di panico
nella voce
“E’
successo quel pomeriggio alla scuola di
danza;ness-“
“Sei certa che
sia mio?” A quella domanda
non ci vidi più,gli mollai un ceffone,presi la borsa e
cercai di andare via,ma
lui fu più veloce e mi afferrò per un
braccio,costringendomi a tornare seduta.
“Scusami,non avrei dovuto dirti quella cosa. Ma adesso cosa
hai intenzione di
fare?” Eccolo il momento tanto temuto,quello delle
decisioni:sperai solo che
lui potesse darmi una mano. Mi morsi un labbro prima di rispondere e
abbassai
lo sguardo “Non ho idea di quello che farò. Sono
giovane,sola,sta per
realizzarsi il mio sogno sin da quando ero
bambina,quindi…” lasciai volutamente
la frase in sospeso per fargli capire che in cuor mio una decisione
l’avevo già
presa,adesso toccava a lui assecondarla o meno. Sperai che lo facesse.
“Ok Bella,facciamo così. Mio padre è un
medico e ti aiuterà a farti avere un appuntamento per
l’interruzione della
gravidanza,ci stai?” Annuii solamente.
Ritornai con la mente al presente e velocemente uscii dalla doccia e finii di prepararmi. Lasciai un biglietto per Alice e poi uscii di casa. C’era un freddo gelido e mi strinsi di più nel mio cappotto:era come se il tempo avesse intuito ciò che di lì a poco sarebbe successo. Il gelo era anche dentro di me,perché sapevo di star facendo qualcosa di sbagliato,che andava contro ciò che avevo sempre detto e pensato,ma in quel momento capii che non si può giudicare una persona o una situazione se prima non la si è vissuta sulla propria pelle,e provai pena per tutte quelle ragazze che si erano ritrovate ad affrontare da sole una situazione come la mia.
Camminai
a passo svelto per riscaldarmi,ma
anche per mettere fine quanto prima a quello che stavo per fare;ad un
tratto
cominciai a sentire delle voci concitate,ma non riuscivo a capire da
dove
venissero,fino a quando non sbucai nella traversa dove si trovava la
clinica
consigliatami da Edward,specializzata in interruzioni di gravidanza.
Dei manifestanti
proprio lì davanti urlavano “Tutti i bimbi
vogliono venire al modo,tutti i
bimbi vogliono venire al mondo” Abbassai immediatamente gli
occhi,per evitare
di vedere quella gente,in quel momento avrei voluto che una voragine mi
inghiottisse e mi facesse sparire per sempre dalla terra;temevo ci
potesse
essere qualcuno che conoscessi e a quel punto il segreto sarebbe venuto
fuori,inoltre
mi vergognavo di me stessa per quello che stavo facendo, e
così cercai quanto
prima di raggiungere l’ingresso,ma una ragazza mi venne
accanto dicendomi “Il
tuo bambino ha già un cuore formato sai? Può
provare dolore,e ha anche le
unghie”
“Hai detto
le unghie?” esclamai,sinceramente sorpresa per quella cosa,ma
lei non
rispose,si limitò a guardarmi in un modo che mi fece
immediatamente pentire di
essere nata.
Affrettai il passo ed entrai nella struttura,bianca,come tutti gli
ospedali. Mi avvicinai alla reception dove c’era una ragazza
ben vestita
“Buongiorno sono Isabella Swan,ho un appuntamento con il
dottor Cooper”
“Salve
signorina,un attimo che controllo … sì ecco deve
fare un interruzione di
gravidanza giusto?”
Annuii e lei
mi fece un sorriso di circostanza “Ecco a lei,deve riempire
questi moduli,poi
quando il dottore la chiamerà li consegnerà a
lui. Se vuole può accomodarsi lì”
e indicò alle mie spalle una serie di divanetti.
Sussurrandole un grazie presi
i moduli e andai a sedermi. Senza prestarvi particolare attenzione
cominciai a
riempirli meccanicamente,evitando di pensare al perché
dovessi compilare tutte
quelle schede. Ad un tratto sentii lo stomaco gorgogliare e mi
pietrificai;razionalmente sapevo che ciò era dovuto alla
fame,visto che non
avevo potuto fare colazione,ma nella mia testa si formò un
pensiero senza che
potessi fermarlo:e se fosse stato il mio bambino?
Nello stesso
momento dalla porta dello studio medico uscì
un’infermiera che annunciò
“Isabella Swan”
Presi un
respiro profondo,mi alzai e andai incontro al mio destino,che
già era stato
segnato.
Avevo fatto una cosa vergognosa. Bella era spaventatissima,ed io invece di consolarla,le avevo chiesto di abortire. Non contento avevo tirato in mezzo mio padre,che odiava ciò. Sarei sembrato il solito ragazzo stronzo che non è capace di prendersi le proprie responsabilità,ma solo io sapevo l’inferno che avevo alle spalle e mai nessuno si sarebbe permesse di giudicarmi in famiglia,neppure mio padre,che comunque mi aveva fatto una bella lavata di capo per la mia ingenuità,visto che non avevo usato delle protezioni. Scioccamente pensavo che Bella prendesse la pillola come tutte le altre ragazze,ma in effetti,conoscendola per quel poco di tempo che trascorrevamo insieme a scuola,lei non era come le altre:era ingenua,timida,ma forte e determinata nelle sue decisioni,ed era stato proprio questo mix caratteriale ad attirarmi tra le sue braccia.
Sapevo che quello che le avevo chiesto di fare era vergognoso,ma non potevo rischiare di nuovo;avevo già sofferto abbastanza,e se si fosse ripetuto quello che successe allora,stavolta non mi sarei ripreso. Se ripensavo a quell’anno,ancora adesso il magone si faceva sentire nel mio petto. Ero stato troppo ingenuo,ma adesso non sarebbe successo. Non lo avrei più permesso.
** Lettera a un bambino mai nato,Oriana Fallaci
La scena della protesta di fronte la clinica è stata presa dal film Juno,se non lo avete mai visto fatelo!
Ho inserito nuovamente un punto di vista di Edward per farvi capire meglio la sua reazione: nasconde qualcosa nel suo passato che lo ha fatto soffrire molto.
Con la scelta di Bella spero di non scatenare la vostra furia,il capitolo rimane aperto in un certo senso,quindi non sappiamo ancora cosa succederà,in ogni caso la mia non vuole essere assolutamente una propaganda nè pro nè contro l'aborto.
Detto ciò vi saluto,vi auguro buone vacanze e ci si becca al mio rientro;voglio trovare tante belle recensioni altrimenti nel week-end non posto u.u (scherzo,ma le recensioni mi farebbero molto piacere ^^) ci leggiamo ad agosto,buone vacanze Paola ;)