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Autore: Acclaim    28/07/2011    6 recensioni
Finalmente era arrivato il momento, erano dodici anni che non aspettava altro, rivedere il suo migliore amico. Ma quel giorno non si scambiarono un semplice abbraccio, e nella follia di quello che sembrava un grande amore capì che il suo cuore apparteneva a qualcun altro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Buon giorno.- disse Brian a un’infermiera una volta arrivati in ospedale.
 
-Buon giorno signori avete bisogno?- le chiese lei.
 
-Veramente sì, la mia ragazza è incinta e vogliamo sapere chi è il padre.-
 
-Accomodatevi qui.- l’infermiera gli fece segno di andare in una stanza. –Io vado a chiamare il dottore, voi andate pure.- Vic e Brian entrarono e videro un lettino, un computer e una scrivania.
 
Aspettarono circa cinque minuti quando entrò un signore alto, magro e con due enormi baffoni.
 
-Buon giorno, signori sedetevi pure.- indicando due sedie. I due obbedirono e una volta seduti il dottore, che pare si chiamasse signor Thompson, iniziò a parlare.
 
-Allora lei signor…-
 
-Haner.-
 
-Signor Haner lei andrà con un’infermiera a fare il test del dna, quando l’avrò farò l’ecografia e in base a ciò che ho cercherò di capire se il padre è lei.-
 
-Ok, e l’infermiera dov’è?- chiese Brian.
 
-È lì fuori che l’aspetta vada pure.- il chitarrista annuì e uscì salutando Vic, che era stata zitta tutto il tempo.
 
-Lei vada sul lettino.- le disse il dottore. Lei obbedì e si sdraiò sul lettino.
 
L’ecografia durò pochi minuti, poi il signor Thompson uscì dalla stanza lasciando Vic sola.
 
Quando vide sbucare Brian iniziò a preoccuparsi.
 
-Che succede?- chiese lei che impallidì nel giro di due minuti.
 
-Signora non so come dirglielo ma…non c’è battito.-
 
Vic si alzò e andò ad abbracciare Brian. Iniziò a piangere come non aveva mai fatto, poi una voce li interruppe.
 
-Mi dispiace ma dobbiamo togliere il feto.- disse loro il dottore.
 
I due annuirono e il chitarrista accompagnò Vic in sala operatoria.
 
Era distrutta. Non riusciva a smettere di piangere, l’unica cosa che voleva era un figlio dal suo Brian ma evidentemente non era giusto. Forse non era giusto nei confronti di Jimmy, ma non c’era bisogno di farle passare tutto questo.
 
Quando chiuse la porta della sala operatoria a Brian cadde una lacrima, a dire il vero più di una. Si mise a sedere in una sedia e appoggiò la testa tra le mani piangendo come un bambino. Non poteva crederci.
 
I suoi pensieri furono interrotti dal suono del cellulare. Un messaggio: Matt.
“Ehy amico di chi è allora il pargolo?”
Brian non rispose, non si voleva così male. Chissà Jimmy come l’avrebbe presa in fondo c’era la possibilità che fosse suo il bambino. Rimase a pensare per una buona mezz’ora quando uscì Vic sempre più disperata di prima.
 
Appena vide Brian corse ad abbracciarlo piangendo, lui la prese per mano e insieme andarono verso la macchina.
 
-Amore non ne ha colpa nessuno, non ti devi torturare così.- il chitarrista cercava in tutti i modi di consolarla.
 
-Cosa dovrei fare Bri? Essere felice? No mi dispiace non lo sono.-
 
-Non ti chiedo questo, ti chiedo solo di guardare avanti e a immaginare un futuro insieme, avremo un bambino Vic, questione di tempo.-
 
-Ma non avremo mai quel bambino.- a quelle parole crollò. La sua voce era totalmente coperta dai singhiozzi e il suo viso rigato di lacrime. Quando arrivarono a casa videro Jimmy che li aspettava davanti a casa Gates.
 
Brian e Vic scesero dall’auto e James iniziò a fare domande.
 
-Allora? Di chi è il pargoletto? Chi è il fortunato Vic?.- lo stava dicendo con una certa cattiveria, come se sapesse ciò che era successo e stesse cercando di rinfacciarglielo.
 
-Non c’era battito Jimmy, immagino che tu sia felice.- rispose Brian entrando in casa con Vic.
 
Jimmy li seguì –Scusa…io…io non lo sapevo e…-
 
-Vattene Jimmy fammi questo favore!- Vic gli urlò contro con più voce che aveva, e non era tanta visti i singhiozzi e le lacrime.
 
-Posso almeno parlarti Vic? Io dico che ne abbiamo bisogno.-
Vic ci rifletté un attimo poi capì che Jimmy aveva ragione, quindi gli chiese di seguirla in camera sua.
 
-Ecco vedi…inizio dicendo che veramente mi dispiace, cazzo se mi dispiace poteva essere figlio mio…-
 
-Ehm Jimmy smettila cazzo smettila! Non mi aiuta sentirti parlare di questo sai? Arriva al dunque e vattene.-
 
-Ehm sì, ti volevo chiedere se potevamo passare sopra a tutto e tornare buoni amici, sai per il bene di tutti.-
 
Vic sorrise –Certo Jim, anch’io voglio solo questo. Però se non ti dispiace ora vai, ho bisogno di stare da sola.-
 
Quando il batterista uscì dalla camera davanti a sé trovo Brian.
 
-Brian scusami, posso immaginare quanto tu…-
 
-Jimmy basta, facciamo finta che non sia successo niente e torniamo amici, ma non parlarmi del bambino.-
 
I due si abbracciarono. –Vuoi che resti un po’ qui con te visto che Vic vuole restare da sola?-
 
-Sarebbe il massimo, grazie Jim.-
 
I due si sedettero sul divano, Brian aveva la testa appoggiata sulla spalla di Jimmy, odiava farsi vedere mentre piangeva ma era più forte di lui. Nel giro di qualche minuti la spalla del batterista era totalmente bagnata dalle lacrime.
 
Stettero un’altra decina di minuti in silenzio quando suonò il campanello.
 
-Vado io?- chiese Jimmy. Brian annuì e quando aprì la porta di ritrovò davanti Matt.
 
-Jim? Ma che ci fai qui?- gli chiese il cantante.
 
-Ehm, non l’avrei lasciato comunque da solo.- gli rispose indicando Brian.
 
-O mio Dio che ha fatto?-
 
-Entra che te lo spiego. Matt entrò e diede una pacca sulla spalla al Gates, che quando alzò la testa mostrò due occhi rossi e gonfi.
 
-Brian che hai?- gli chiese.
 
-Non…non…- il chitarrista cercò di rispondere ma aveva la voce mozzata dai singhiozzi.
 
-Faccio io?- Gli chiese Jimmy. Brian annuì.
 
-Ehm vedi il bambino…-
 
-E già chi è il padre?- chiese Matt ignaro di tutto.
 
-Non aveva battito.- rispose Jimmy tutto d’un fiato facendo crollare ancora di più Brian.
 
Matt rimase scioccato. Andò vicino al chitarrista e lo abbracciò sentendo ancora più da vicino le sue lacrime scendere dagli occhi.
 
-Vic?- chiese il cantante.
 
-È in camera.- rispose Jimmy.
 
Matt si alzò in piedi e andò verso la stanza di Vic e quando aprì la porta vide la sua piccoletta stesa sul letto a piangere.
 
Appena alzò lo sguardo Victoria trovò davanti a sé una delle persone che amava di più lì in mezzo, il suo grande amico.
 
Matt si avvicinò a lei e l’abbraccio, Vic lo strinse forte come se avesse paura che se ne andasse via improvvisamente.
 
-Non doveva finire così Matt, non è giusto.- lui la strinse ancora più forte, voleva farle capire che per lei lui ci sarebbe sempre stato, l’avrebbe sempre sostenuta.
 
-Lo so piccola, ricordati che io non ti lascio.-
 
-Ti voglio bene, grazie mille Matt.-
 
Restarono abbracciati per altri dieci minuti buoni, quando dalla porta sbucarono anche Leana, Zacky e Johnny.
 
-Vic…ci dispiace molto.- disse Zacky.
 
-Già…ti vogliamo bene piccoletta.- confermò Johnny.
 
-Ehy Vic, mi dispiace…- diceva Leana.
 
Vic si alzò in piedi e andò ad abbracciarli –Vi voglio bene, qualunque cosa succeda non lasciatemi mai, vi chiedo solo questo. Però ora andate da Brian, non è messo molto meglio di me.- detto questo accennò un sorriso, ma non riuscì a fingere per niente bene.
 
-Andate ragazzi, io resto qui.- disse Matt. Gli altri se ne andarono da Brian che non aveva ancora smesso di piangere. Sì, la spalla di Jim era un lago adesso.
 
-Piccolina, abbracciami.- le disse Matt allargando le braccia. Vic si buttò addosso a lui piangendo sempre più forte.
 
-Matt dì la verità, tu mi hai odiato per un momento vero?-
 
-Certo è innegabile, insomma è stato uno shock quando Jimmy mi ha detto di te e Brian, ma ora ti voglio un bene che neanche immagini.-
 
-Grazie Sanders, sei il migliore.- Matt le diede un bacio nei capelli.
 
-Adesso ti chiamo Bri, immagino abbiate voglia di stare da soli. Noi intanto facciamo un party a casa vostra, ci stai?-
 
-Ehm…boh fate voi.- rispose lei.
 
Matt uscì dalla stanza e raggiunse tutti gli altri. Brian era sempre lì con la testa appoggiata sulla spalla di Jimmy.
 
-Bri, che ne dici di raggiungere Vic?- gli chiese il cantante.
 
Il chitarrista alzò la testa mostrando le occhiaie sempre più profondi e le lacrime sempre più presenti.
 
-Vado.- si alzò e andò verso la loro camera. Quando aprì la porta vide Vic sdraiata con la testa appoggiata su un cuscino, sentiva i suoi singhiozzi. Si sedette nel letto e le diede un bacio sulla testa.
 
-Ti amo piccola, grazie di essere quella che sei.- Vic si sedette e gli diede un lieve bacio sulle labbra.
 
-Ah ecco il Gates che non piange mai!- disse lei asciugandogli una lacrima e cercando di ironizzare.
 
Come tutta risposa Brian sorrise, le mise la mano nei fianchi e la baciò.
 
-Ti amo.- le sussurrò nell’orecchio.
 
-Ti amo.- gli rispose lei. 



Perdonatemi T.T è un capitolo tristissimo lo so, ma ho amato Matt quando abbraccia Vic :(
State pronti perchè ci saranno moltissimi colpi di scena da qui in avanti :D
Ps: ho parlato di questo argomento perchè so cosa significa, non ci sono passata in prima persona ma lo so molto bene... Grazie grazie grazie a chi legge e soprattutto a chi recensische :)
Tanto love <3
Acclaim

  
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