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Autore: Lilianne    28/07/2011    2 recensioni
Ecco a Voi il seguito di - Cavolo, quanto mi piaci!!-
Vi avevamo lasciato con Martina in viaggio per Parigi, Nick costretto a farla partire anche se la ama, Joe e Cristina innamorati e felicemente insieme. In questa nuova long vi sveleremo le nuove avventure della band e delle sue vicine di casa. Sperando che vi piaccia vi auguriamo buona lettura! (mi raccomando recensite!!) M&C
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parla Joe
 
<< Joe, calmo, respira, rilassati! >>
I miei sospiri sembravano rimbombare all’interno dell’ enorme cattedrale.
Affogato in quasi mezza ampolla di tranquillante, riuscivo ugualmente ad essere in preda ad un attacco di tachicardia bella e buona.
Il nodo della cravatta si stava facendo sempre più stretto e soffocante.
La mia bocca era asciutta e sentivo le dita delle mani fredde come il ghiaccio.
Il mal di stomaco cominciò a farsi sentire maggiormente.
Il freddo prevalse sul mio corpo oramai invaso dall’ angoscia e dalla disperazione.
Ogni minuto che passava, la paura aumentava.
Accresceva sempre di più. Sempre più velocemente.
<< Joe, non puoi permetterti di svenire proprio adesso! NON PUOI! >>
Era uno spettacolo nauseabondo quello a cui stavo assistendo. Troppo insolito per essere vero.
La folla si faceva sempre più fitta.
Le panche erano oramai tutte occupate dai nostri parenti ed amici più cari.
Occupate da gente che non faceva altro che sorridere, scattare fotografie oppure chiacchierare.
Chiacchierare di “NOI”. Di quel noi, che speravo non sarebbe durato a lungo. Quel noi che volevo svanisse o che addirittura non esistesse affatto.
Erano tutti eleganti. Con le scarpe tirate a lucido e il fiore all’occhiello, con tacchi a spillo e cappelli stravaganti che dominavano in tutta la basilica.
Improvvisamente, sentii una mano poggiarsi esattamente sulla mia spalla destra.
<< Ahhhh! >> gridai io terrorizzato. Ero talmente ingarbugliato nei miei pensieri che non mi resi conto di che cosa stesse succedendo intorno a me. Ero totalmente assente.
K: Ehi! Fratellino sono io! Sta sereno! Affermò Kevin tranquillizzandomi.
J: Oh mio Dio! Scusami Kevin è solo che…. Cercai di spiegare trovando le parole adeguate.
K: Lo so Joe, so cosa stai provando in questo momento, sei talmente felice che non ti accorgi di ciò che avviene, pensi solo e soltanto a cosa proverai quando l’immenso portone della navata si aprirà e ne uscirà tua moglie…. Joe io ti auguro con tutto il mio cuore di vivere la tua vita nel migliore dei modi accanto alla donna che VERAMENTE ami con tutta l’anima! Te lo meriti fratellino! Davvero…
Kevin sembrava essersi commosso alle sue stesse parole. Con me, lui, fu totalmente sincero. Desideravo tanto esserlo anche io, dicendogli che il vero motivo per cui Nick non era presente al mio matrimonio non era dovuta ad un attacco laringite, ma al semplice fatto che, io, Joseph Adam Jonas avessi mentito a lui, come a tutti quanti i componenti della mia famiglia, ma in particolar modo a me stesso…
J: Grazie Kevin. Ti voglio bene fratellone! Lo abbracciai forte. Come se lui fosse la mia unica ancora di salvezza in quel momento, la sola…
Mi voltai a guardare la mia famiglia seduta sulle prime cassapanche dinanzi a me.
Gli occhi di mia madre erano invasi dalle lacrime. Non sembravano essere lacrime di tristezza bensì lacrime di assoluta felicità. Mio padre sorrideva come non mai, abbracciando la mamma stretta a se. Pareva essere veramente fiero di me, invece Frankie, seduto vicino alla mamma, mi mostrò il pollice all’insù e un sorriso raggiante.
Come potevo farlo? Stavo per deludere tutte quante le persone che amavo. Stavo per deludere la mia intera famiglia!
In quel preciso istante la marcia nuziale cominciò ad impadronirsi dell’ immensa cattedrale.
Penetrò nei miei timpani violentemente, assieme ad un'altra morsa allo stomaco.
Il mio cuore oramai era partito per la tangente…
Tutti si alzarono in piedi con lo sguardo incatenato su una figura bianca che avanzava nella mia direzione.
Ashley teneva a braccetto suo padre sorreggendo con la mano sinistra uno splendido bouquet di rose blu, mentre procedeva radiosa verso l’altare.
Era bella. Non si poteva negare, ma non abbastanza da farmi togliere il fiato.
Non abbastanza da pensare che potesse essere lei la madre di mio figlio.
Non abbastanza da sposarla.
Non abbastanza per amarla.
A: Joe ti amo, sei talmente bello da levare il respiro! Dichiarò Ashley una volta accanto a me prendendomi la mano delicatamente.
Un nuovo crampo allo stomaco sopraggiunse improvvisamente, tanto che fui costretto immediatamente a sedermi.
Un bisbiglio generale interruppe inaspettatamente la marcia nuziale di Mendelssohn. Tutti ebbero il terrore che avessi realmente un malore.
A: Tesoro che ti succede stai bene? Chiese Ashley con fare dolce avvicinandosi ancora di più a me.
V: Volete per caso interrompere la cerimonia per qualche minuto per far riprendere il ragazzo? Ci chiese il vescovo con aria alquanto spaventata, togliendosi addirittura gli occhiali per rendersi conto del mio stato di salute temporaneo.
A: No, no! Sta bene adesso si riprende! È soltanto un po’ di emozione….vero Joe? Ashley risultava essere molto nervosa. Lo intuii dal tono della sua voce rotta e vacillante.
In un primo momento non emisi alcuna parola nè di accordo né di dissenso. Solo qualche gemito di dolore irruppe nell’ enorme chiesa, poi, improvvisamente…
K: Joe…. Puoi farcela. Coraggio alzati! Kevin mi placò nel migliore dei modi facendomi alzare in piedi essendo fonte di forza e fermezza.
A: Ti senti meglio amore mio? Ashley volle rassicurasi che io stessi bene.
J: Si, si, è stata solamente un po’ di emozione, tutto qui! Risposi io accennandole un sorriso sghembo. Lei si tranquillizzò e fece cenno al vescovo di poter cominciare la tanto attesa celebrazione.
Mi voltai verso Kevin, che se ne stava dietro di me seduto accanto al fratello di Danielle, Mikey a farmi da testimone. Lui  rise a fior di labbra contento di vedermi finalmente prender moglie.
V: Molto bene, siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Joseph Adam Jonas e Ashley Michelle Gre….
<< NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO FERMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!! >>
Di sorpresa, l’ ampio ingresso della navata si spalancò, e da esso vi uscì un mio fratello Nick, tutto sudato con addosso una semplice polo arancione e un paio di jeans scuri.
Non ebbi mai amato Nick talmente tanto come in quel momento. Non so come, ma percepii che non era ancora tutto perduto. Il quell’istante, sentivo che la mia vita era nelle mani di mio fratello.
Si avviò verso di noi correndo come una furia, suscitando un grande  scalpore da parte di tutti i presenti.
Notai che fra le mani stringeva delle cartelline in plastica colorata.
N: Questo matrimonio non può essere celebrato! Gridò lui assolutamente convinto e consapevole di ciò che dicesse.
Mi voltai verso la mia famiglia. Mio padre era infuriato. A lui non piaceva assistere a delle scenate, soprattutto quando a provocarle eravamo noi. Mia madre, invece, ebbe un mezzo mancamento.
<< Nick, ti prego di’ qualcosa di IMPORTANTE….DILLO! >> oramai avevo quasi la certezza che Nick avrebbe impedito le nozze.
A: Nicholas, ma dico….cosa ti salta in mente? Chiese Ashley con gli occhi fuori dalle orbite scaraventandi il bouquet a terra dalla rabbia.
N: Sono qui per dire che sei una grandissima bugiarda arrampicatrice sociale signorina Greene! Rispose a tono Nick alzando ancora di più la voce.
Kevin, di certo, non se la tenne, ed entrò anche lui nella conversazione.
K: Nick di che cosa stai parlando? Calmati per la miseria! Sembrò fare da spartiacque.
N: Sto parlando di queste! - Tirò fuori due foto da una delle due cartelline – Guardale bene fratellino! La riconosci? Mi chiese Nick a fior di nervi.
In mano avevo due immagini: La prima era quella che Ashely mi mostrò per la prima volta alla premiere di Eclipse, c’era Cristina che si teneva per mano ad un ragazzo della sua scuola dandogli un bacio sulle labbra di fronte all’ Urth Cafè, la seconda, invece, raffigurava Cristina sempre nello steso luogo della prima immagine, ma con suo padre, mentre gli appoggiava le labbra sulla guancia destra.
Non potevo credere ai miei occhi. Sicuramente, una delle due fotografie, era stata ritoccata.
Mi voltai verso Ashley. Era seriamente preoccupata. Per la prima volta fu messa alle strette.
J: Adesso tu mi dici che cosa hai combinato sopra queste foto! Decidi tu, o parli oppure chiamo immediatamente la polizia….a te la scelta! Le ribadii io mantenendo apparentemente la calma.
A: Ok… complimenti, mi avete beccato! Ho escogitato tutto questo piano da sola. Con l’aiuto di fotografi professionisti, sono riuscita a ritoccare queste immagini alla perfezione, incastrando finalmente quella piccola mocciosa e farla finalmente ritornare in Italia facendovi lasciare. Poi sono entrata in azione io, e man mano passavano i giorni tu sembravi essere sempre più invaghito di me, entrare nella tua vita è stato un giochetto da ragazzi Jonas…
Ero spiazzato. Completamente distrutto dalle parole cha Ashley aveva appena pronunciato.
Non potevo credere che tutto ciò su cui mi ero basato per 8 mesi erano dei semplici fotomontaggi!
Mi ero fatto incastrare da una ragazza più subdola e spregevole di Satana. Ma come aveva potuto?
Aveva distrutto completamente la mia vita, ma soprattutto aveva ucciso psicologicamente LEI…
Questo non potevo assolutamente perdonarglielo!
J: E….e il bambino? Chiesi con un filo di voce.
Una specie di “Ohhhh” generale provenne da tutte le panche. A quel punto fu mio padre a prendere in mano le redini della discussione.
PJ: Che significa Joseph? Che vuol dire? Bambino? Chiese lui sconvolto.
J: Significa che volevo sposare Ashley solamente perché lei è incinta papà! Risposi a mio padre amareggiato depositando lo sguardo a terra.
PJ: Cosa? MI AUGURO CHE TU STIA SCHERZANDO VERO? Domandò lui letteralmente aizzato.
A: Ecco… questo qui è stato il colpo di grazia! Ho solo detto di essere incinta perché avevo perfettamente capito che volevi lasciarmi Joe! Qui dentro- disse lei mettendo una mano sulla pancia- non c’è assolutamente niente! Figuriamoci se mi faccio mettere incinta da uno stupido come te! Affermò lei con non chalance di fronte a circa duemila invitati.
N: Ok…. Questo non lo sapevo nemmeno io! Biascicò Nick in disparte con la bocca spalancata.
Quelli furono i 5 minuti più strazianti della mia vita.
Ashley riuscì a deridermi nel peggiore dei modi in pochi attimi.
Fu capace di farmi fare la figura dell’allocco di fronte a tutti, ma soprattutto capii che per circa 8 mesi si era presa gioco di me e di tutta la mia famiglia…
Non sapevo neanche cosa pensare da quanto ero addolorato.
PJ: TI ORDINO DI ANDARE VIA IMMEDIATAMENTE DA QUESTA CHIESA! TE LO ORDINO IN NOME DI DIO! Quella fu la prima volta in tutta la mia vita che vidi mio padre arrabbiato in quella maniera.
A: è meglio così….non avresti saputo offrirmi quello che realmente desideravo! Si avviò rassegnata all’esterno della cattedrale seguita a ruota da tutti i suoi parenti.
PJ: Non posso crederci! Quella ragazza, sembrava essere la dolcezza fatta in persona. Chi lo avrebbe mai detto che dietro quella massa di capelli rossi si fosse nascosta una persona tanto meschina? Per fortuna è tutto finito e si è risolto per il meglio…
In un certo senso mio padre fu sollevato all’idea di non avere come nuora la perfida Ashley Greene.
J: Già….tutto grazie a Nick! Sorrisi a trentadue denti a mio fratello, che si trovava seduto in discosto sopra la panca davanti a me, per poi abbracciarlo nella maniera più forte possibile.
N: Ehi… ma che fai? ribadì lui quasi senza respiro, per il mio super abbraccio fraterno.
J: Oh Nick senza di te non ce l’avrei mai fatta! Come posso ringraziarti? Come?  non riuscii a trattenere una  risata liberatoria per la felicità.
N: Senti dimmi solo una cosa: amavi Ashley? Mi chiese lui nell’orecchio.
J: Assolutamente…NO! Oramai non smisi più di ridere. Ero troppo appagato per rimanere serio. I miei parenti erano abbastanza shockati nel vedermi così contento dopo essere stato piantato all’altare.
N: L’ultimo volo della giornata per l’Italia parte fra un’ ora…. Se davvero è LEI la ragazza che ami, non fartela scappare e va’ da lei…. Però io non ti ho detto niente! Acqua in bocca! Nick sembrava avere perfettamente capito le mie intenzioni.
J: E se poi lei non volesse più parlarmi? Se addirittura volesse uccidermi? E poi, dovrei trovare un modo per chiederle scusa, sai…. Non le ho fatto passare bene questi ultimi mesi! Affermai io consapevole.
N: Fratello…. Sei una rockstar! Sfruttalo! È arrivata l’ora di esprimere i TUOI sentimenti DA SOLO! Dichiarò lui con un mezzo sorriso sotto i baffi.
J: Nick non sai quanto bene ti voglio! Lo abbracciai nuovamente per poi correre nella navata diretto all’aeroporto più vicino.
K: Ehi ma dove stai andando? Sentii gridare Kevin da lontano con accanto tutta la mia famiglia.
J: Vado dove dovrei essere da molto tempo! Risposi lui con i fiatone ma allo stesso tempo con il sorriso sulle labbra.
PJ: Ovvero? Mio padre sembrava non aver capito assolutamente niente.
J: Destinazione Italia! Firenze! Risposi io sgolandomi mentre saltellavo incurante per tutto il lungo corridoio della chiesa.
Adesso dovevo solamente trovarla…
 


You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
 

I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you




 
 
 

 

Eccoci qui! Alla resa dei conti! Come vedete Ashley Greene è stata veramente una stronza con il nostro povero Joseph! Poveeeeeeriiiiiino!
Mi dispiace per la troppa lunghezza del capitolo! Mi è venuto così e non avevo intenzione di accorciarlo! ( xD)
Adesso secondo voi che farà questo figliolo per farsi perdonare? E soprattutto la nostra cara Cri lo perdonerà? Boh? E chi lo sa! ( risata malefica )
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri! ( lo spera incrociando le dita)
Fatemelo sapere! Vi preeeeeeeeegoooooo! ( prega in ginocchio)
Baci
Cri
 
 
  

 

  
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