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Autore: Dikar 93    28/03/2006    6 recensioni
E se Harry si trovasse faccia a faccia con suo padre?
E se Sirius lo scambiasse per un alieno?
Se volete leggere qualcosa di sconvolgente...Cliccate! ^^
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, I Malandrini
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci arrivati all

Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo *ç_ç* è stato un percorso lungo e faticoso, in cui le mie meningi non hanno avuto tregua. E' perciò che io vi chiedo di fare un ultimo misero commentino. Vi rivelo anche perché i capitoli sono 5; non è scelto a caso, anche perché io non scelgo mai niente a caso, è il mio numero fortunato, quindi ho pensato che era bello metterlo come numero dei capitoli. Un'ultimissima cosa, questo capitolo sarà cortissimo! Visto che in mente non ho molte cose per questo capitolo, nel senso che credo inserirò solo la scena in cui...
^^""

IL SOSIA!

Cap.5 Ricominciando tutto da capo...INSIEME! 

Erano lì, davanti a lui. 

Forse era un'allucinazione, una cosa creata dalla sua mente a forza di pensare a loro.
Dentro di se sentiva felicità ma allo stesso tempo paura e confusione. 
Perché, perché erano lì davanti a lui? 
Chi li aveva fatti tornare? Perché? 
Voleva sapere, se era un'allucinazione non li avrebbe potuti abbracciare, se invece per dei motivi che lui non capiva e non conosceva erano vivi...li abbracciò, sentì il braccio della madre posarsi sulla sua schiena e abbracciarlo, alzò piano la testa e vide il padre guardarlo mentre sorrideva. 
Com'era possibile? Loro erano morti, forse...avevano deciso di tornare, ma questa ipotesi era assurda, i morti...non possono tornare. 
Forse quel giorno poco dopo la fine del torneo tre maghi e della morte di Cedric Diggory...Silente gli aveva mentito, c'era un incantesimo per risvegliare le persone che non ci sono più, ma...chi l'aveva evocato, chi gli aveva ridato un senso alla vita, chi aveva deciso di farli tornare e mandare via Voldemort? Harry continuava a non capire, " Non importa, adesso voglio solo godere questo forte e lungo abbraccio, non importa se è un'illusione o un sogno, adesso sono qua con me, ed è...è così...così reale!" Pensò nella sua mente confusa, si strinse sempre di più ai suoi genitori lasciando cadere una lacrima di felicità.

*

- Ho sbagliato tutto, cercare di riavere quel suo bellissimo sorriso...era impossibile. Lui è triste, io non posso capirlo, io...non posso aiutarlo. Perché sono così cocciuta, perché devo sempre rimediare...sapevo che lui...lui in questi momenti vuole stare solo,  e io...io volevo aiutarlo, consolarlo. Come se lui fosse più importante di un semplice amico! - Hermione era seduta abbracciata a un peluche, un coniglietto che gli aveva regalato Harry alla fine del quarto anno, vicino alla sua amica Calì, che pensò a quando Hermione era arrivata con quel coniglietto bianco in braccio, aveva un sorriso bellissimo, l'aveva abbracciata forte per poi raccontargli l'accaduto per filo e per segno. Adesso invece...stava piangendo, piano, con dolore, senza riuscir a smettere di pensare a Harry - Ma 'mione...tu...tu volevi solo aiutarlo, lui è stato egoista, è stato lui a sbagliare...- Cercò di spiegarle Calì. 
- No, tu non puoi neanche lontanamente immaginare quanto abbia sofferto in passato, nessuno lo può capire, nemmeno io - 
Calì la guardò stravolta, Hermione era sempre così allegra quando parlava di Harry, invece adesso...vederla piangere per lui...era così...strano. L'abbracciò forte - Forse è arrabbiato con me perché...perché...mentre tutta la squadra di Quidditch lo umiliava....io...sono stata a guardare, senza fare niente. O forse perché sono così insistente, io non vorrei esserlo ma...io...i-io lo amo troppo, e lui non riesce a sopportarmi più...ma perché mi ha cacciato così...così...io volevo solo aiutarlo - Hermione ricambiò l'abbraccio della sua amica singhiozzando.
- Ma tu mentre la squadra di Quidditch lo umiliava hai fatto qualche cosa! Hai rimproverato tutti! - Disse Calì sicura.
- E allora perché è così arrabbiato con me?- Chiese disperata Hermione

*

- Mamma? Papà? Perché siete qui? Voi...voi...siete morti!- Chiese Harry sconvolto.

-  Ci ha chiamati qualcuno, qualcuno che soffre come te, Harry. Noi...staremo con te, ma...poi...dovremo andare via - Gli rispose Lily.

- C-Cosa? Ma io non voglio! Io voglio rimanere con voi! Non voglio di nuovo rimanere solo - Disse Harry preoccupato.

- Solo? E Dudley?- Chiese Lily curiosa, Harry per tanta risposta alzò un sopracciglio e fece una piccola smorfia.

- S-Si, è vero n-non è stato mai un ragazzo tanto socievole ma...sono sicura che siete grandi amici- Disse Lily imbarazzata.

- Mamma...?-

- D'accordo la smetto - Disse lei.  
- Senti tesoro, io e la mamma sappiamo quanto soffri senza di noi ma...vedi...noi siamo...- Harry abbassò la testa triste - Ma se ci vuoi ancora accanto...dovrai mostrarci quello che hai dentro, solo così esso ci lascerà tornare- Disse James.

- Capito tesoro? Ciò che hai dentro...- Ormai la voce di Lily si sentiva a malapena, il vortice li aveva di nuovo avvolti e nel girò di pochi secondi non ci furono più e Harry si sentì vuoto, vuoto dentro, spento. 
Quel silenzio lo feriva nel profondo del cuore. 
Cosa doveva fare per averli di nuovo, cosa doveva fare per riavere almeno...la sua Hermione?- In quel silenzio si sentivano solo i singhiozzi di Harry, forti e incessanti.

*

- Hermione...fatti coraggio, vai a scusarti con lui, digli che ti dispiace, Ok? - Disse Calì veemente, Hermione fece cenno di sì.
Si alzò dal letto, asciugò gli occhi lucidi con una manica e uscì dal dormitorio.

*

- Harry?- Disse Hermione piano con ancora la voce tremante e gli occhi luccicanti a causa del lungo pianto durato almeno un'ora senza una pausa.

- Che vuoi? Ti avevo detto che non volevo parlarti - Disse freddo Harry.

- S-Sì, lo so ma...i-io volevo scusarmi per prima sono stata...come sempre...un egoista, volevo per forza aiutarti anche se tu...non volevi...perdonami Harry, io...non voglio litigare con te, perché questo mi fa male. Un male che nessuno può concepire, perché è un male causato dalla persona più importante che ho- Disse Hermione tremante.

- Scusa Hermione, è colpa mia, neanche io voglio litigare con te...- Disse Harry, poi lei ci si buttò tra le braccia.

*

Era notte, una notte di stelle, un ombra era appoggiata al vetro freddo della finestra che dava davanti al giardino.
 - Perché loro devono stare così lontani da me? Tu lo sai Edvige?- Disse Harry guardando la civetta appollaiata vicino a lui.   
- Perché la morte è triste, crudele, ma la felicità si può trovare negli atti più profondi, in quelli in cui dimostri di amare davvero. Ricordatelo Harry - 
- Professor Silente...scusi non dovrei stare sveglio a quest'ora, i-io...- 
- Non hai bisogno di giustificarti- Silente si sedette in un divano che dava davanti alla finestra - E' bello guardare le stelle, so cosa significhi soffrire Harry, ma...i tuoi genitori saranno sempre con te, quando sarai confuso, non saprai cosa fare loro ti consiglieranno. Saranno sempre vicino a te, di notte nelle stelle e di giorno nel cuore - Disse il preside dolcemente.  
- Sai anche a me piace guardare le stelle perché anch'io sono solo, a volte vado a letto alle tre e la mattina...- Continuò cambiando discorso, Harry fece un sorrisino, era felice di sapere che non era l'unico solo, lo sollevava.

Ormai era giorno, il sole splendente illuminava il dormitorio - Mmh...quanta luce, mi sono addormentato davanti alla finestra? - Si guardò intorno per vedere se qualcuno si era già svegliato, no, nessuno, in effetti erano solo le cinque. Doveva essere stato molto stanco per essersi addormentato lì davanti, si recò nella Sala Grande per fare colazione, si sedette sulla panca prendendo un po' di pane tostato e della marmellata ai frutti di bosco. 
Una volta su questo tavolo sedevano i suoi genitori, che bello se adesso lo stessero abbracciando, ma...loro erano lontani, molto lontani.

In quell'istante si avvicinò un'ombra, si sedette al suo fianco, ignorandolo, alzando una gamba per sedersi - Ciao, Ronald- Harry non riusciva neanche più a chiamarlo con il diminutivo. 
- Ciao, emerito sconosciuto- Gli rispose Ron ignorandolo, in quel momento Harry scoppiò, tutta la sua rabbia, il suo dolore lo vinsero  - BASTA RON! SEMBRI UN BAMBINO DI DUE ANNI! LA VUOI FINIRE DI IGNORARMI? NON CAPISCI CHE FA MALE? - 
 - Ok, scusa Potter- Gli disse Ron ma senza guardarlo in faccia. 
Harry a quel punto divenne furioso, si alzò, prese la fetta di pane tostato e se ne andò.

SBAM!, Harry aveva calciato con tutte le sue forze il comodino SBADABAM!, adesso aveva calciato quello di Neville. 
- CHE SUCCEDE? UN TERREMOTO! AAH!- Neville era sceso dal letto, Harry sgranò gli occhi -  Vuoi stare calmo! - Gli disse Harry sottovoce.
- Ah, sì scusa- Poi si rimise nel letto, chiuse gli occhi...SBAM! Harry aveva calciato un po' più piano la valigia. Si affacciò alla finestra, vide un'ombra piccola raggomitolata sull'erba ancora bagnata di brina, in vestaglia. 
Prese la sciarpa e corse giù per le scale, aveva un brutto presentimento, se quell'ombra era...era...Hermione? I capelli ricci, la vestaglia rosa...non doveva e non poteva essere lei. 
Spalancò la porta, non capiva, non era permesso uscire in giardino prima delle lezioni...ed Hermione che infrangeva le leggi...doveva essere molto grave! - HERMIONE! Che succede?- Gli aveva chiesto preoccupato quando gli fu più vicino, si accorse che erano su un pendio molto pericoloso ed Hermione si stava stringendo la caviglia piangendo, singhiozzando fortissimo, con il viso sporco di terra e lacrime  - Cosa hai fatto alla caviglia?- Gli chiese dolcemente ma ancora preoccupato, Hermione farfugliò qualcosa come "Harry", poi lo abbracciò forte da seduta, incominciò a spiegare ancora stretta alle gambe di Harry  - Grattastinchi...non lo trovavo, così sono scesa a cercarlo in giardino, se mai era andato a prendere un po' d'aria- Harry notò il gattone raggomitolato in un angolo tutto tranquillo a leccarsi il folto pelo arancione - Poi l'ho visto, era lì- Continuò Hermione indicando un punto dietro di  lei - Mi sono avvicinata lo preso in braccio e...e...mi è mancata la terra sotto i piedi, sono caduta e...e...ho paura di essermi slogata la caviglia...- Hermione lasciò la presa sulle gambe di Harry per coprirsi gli occhi pieni di lacrime.
Harry si abbassò e l'abbracciò forte, Hermione ricambiò buttandosi tra le sue braccia, stettero così per qualche minuto, poi Harry parlò - Forza Hermione, ti aiuto ad alzarti, se stai qui ti prenderai un raffreddore! Aggrappati a m...- si era fermato, Hermione aveva chiuso gli occhi, aveva smesso di piangere, aveva il respiro affannato, Harry lo sentiva sul suo petto, come sentiva la sua fronte scottare tantissimo - Sai Harry, ora sono tranquilla, non sento neanche più il male, abbracciata così a te...- Gli aveva detto piano con un sorrisino sulle labbra morbide.
- HERMIONE! HERMIONE!- Hermione sembrava addormentata, non si muoveva, Harry sentiva solo il sudore e il suo respiro affannato, nient'altro. 
La prese in braccio, strinse gli occhi, Hermione era magra ma...portarla in braccio non era facile, soprattutto per uno mingherlino come Harry. 
Entrò nell'infermeria, era vuota "Accidenti!" Pensò, la posò su un letto, la sentì tremare tra il sudore "Ha freddo..." L'abbracciò per scaldarla ma...si addormentò.

Qualche ora dopo entrò nell'infermeria Madama Chips, - Oh povera me! Cosa ci fanno due studenti abbracciati sul letto? Meglio vedere chi sono...Potter...Granger!?!- Poi svegliò Harry a scossoni - Mmh...professoressa? Ah, sì professoressa...- Gli disse imbarazzato Harry - Cosa ci facevate abbracciati su un letto?- Gli chiese irritata Madama Chips - Non pensi male, Hermione...aveva perso Grattastinchi...- Incominciò a spiegare, ma fu interrotto dalla professoressa - Grattastinchi!?!- 
- Sì, il suo gatto. Lo aveva perso, dicevamo...poi l'ha trovato in giardino l'ha preso ed è caduta. Io l'ho vista e...poi...dopo averla abbracciata, lei aveva una caviglia slogata, ho notato che aveva la febbre molto alta. Poi allora lei è svenuta e io lo portata qui, ma poi lei tremava e...io lo abbracciata per scaldarla, mi sono addormentato e poi...e poi è arrivata lei...- 
- Va bene, basta Potter. - Harry smise di parlare e si girò a guardare Hermione, disse - Dorme ancora, bene - 
- Non direi Potter, vuol dire che ha ancora la febbre alta- Disse la professoressa preoccupata - Vai a lezione, sbrigati-
 - Ma...non mi può giustificare?- Disse Harry preoccupato ma un po' approfittante
 - NO, Potter. Il professor Piton non è tipo da accettare giustifiche, forza adesso vai! - Disse Madama Chips. Harry un po' deluso uscì dall'infermeria e si diresse nei sotterranei.

Ron era seduto in un banco da solo concentrato sul compito assegnato da Piton.

- Potter, in ritardo! Come sempre...Granger?- Chiese Piton tranquillo e irritato - Granger è...è in infermeria, professore- Gli disse Harry cercando a tutti i costi di fare il convinto - Perché?- Chise irritato ancora di più Piton - Slogatura della caviglia destra e febbre molto alta- Gli disse questa volta Harry ripetendo le parole di Madama Chips. 
- Ah, prenda pure posto vicino a...Weasley - Gli disse severo Piton.

Harry guardò Ron, sbuffò e si sedette vicino a lui. - Si stava così bene da soli!- Gli disse Ron facendo finta di fare quello che non vuole farlo sentire al "nemico" - 
Perché non sei venuto ad aiutarmi?- Gli chiese Harry arrabbiato, ignorando quello che gli aveva detto il suo amico 
- Cosa?- Gli chiese Ron facendo il finto tonto 
- Perché non sei venuto ad aiutarmi? Ho dovuto consolarla, poi è svenuta e lo dovuta portare in braccio fino all'infermeria. Dopo aveva freddo e lo scaldata...Perché sei incavolato con me? Perché ti ho detto la verità, forse? Perché mi chiami Potter e fai finta di non conoscermi, perché hai smesso di essere mio amico? Io ho perso tutto, ora devo perdere anche il mio migliore amico, se ti posso chiamare ancora così, dimmelo Ron! - Harry tremava di rabbia, era vero, lui non aveva più niente, e ora anche Ron se ne andava, come mai era così sfigato? Perché proprio lui? Certe volte pensava che avrebbe preferito che Tu-Sai-Chi prendesse Neville poi si ribatteva subito pensando che nessun'altro doveva soffrire così, come lui. 
- Harry, i...io...è che pensavo che...tu mi avresti detto tutto, ero nervoso, avevo paura che tu  è Hermione...chissà cosa vi foste successo e poi...poi vi vedo tornare felici e contenti e...ho pensato che tu ed Hermione...perché non ti ho aiutato? Non lo sapevo! Ecco perché!- Disse Ron terrorizzato dal modo in cui gli aveva parlato Harry, non pensava di averlo ferito, al contrario, pensava che lui sarebbe stato ben felice di levarselo dai piedi per un po', non l'aveva neanche chiamato per andare dove erano andati. 
Ma Harry gli aveva detto che era stato un incidente se era successo quel pasticcio, ma lui non ci credeva, come potevi tornare indietro nel tempo? Semplicemente impossibile! 
- GiraTempo: Serve per tornare indietro un numero di anni precisi. Per tornare alla normalità bisogna aspettare il punto in cui sei tornato in dietro, c'è solo una formula per tornare al presente, ovvero "Dal passato me ne voglio andare, al presente devo tornare". Incidente: Per sbaglio, Non fatto a posta, cosa fatta quando si è fuori di cervello. Nel caso di un certo Harry Potter dopo che gli ha fatto molto male la cicatrice - Disse Harry con una voce da sapientone, sembrando proprio un dizionario parlante.
- Harry, guarda che lo so!- Disse Ron scocciato - Non si direbbe, sai - Gli disse Harry arrabbiato.

La campanella suonò, Piton alzò la testa e raccolse i compiti.
Erano su un libro che dovevano leggere nell'estate, ma Harry non pensava avrebbe addirittura fatto una verifica! 
Ron aveva risposto a due domande e Harry non l'aveva proprio fatto. 

- RITIRATE!- La voce squillante di Piton rimbombò nell'aula  - Ma prima, per dopodomani, vi grazio di questa possibilità, così se mai anche Weasley lo farà!- Nella classe si sentirono delle risatine soffocate - Dovrete scrivere più di due fogli di pergamena di ciò che avete capito di questo libro, senza copiare da esso naturalmente! - Poi guardò Harry e Ron con chi sta per dirti severissimo "capito?". 
Harry ritirò e decise di andare a sapere come stava Hermione, prima della seconda lezione. 
Delle ragazzine che sembravano delle ochette gli si avvicinarono ridendo, tranne una tutta rossa in viso, con un sorrisino felice, era di Tassorosso, a differenza delle altre, Corvonero e Grifondoro, la cosa strana che c'era anche una Serpeverde, cosa volevano da lui? - Ciao, io sono Katrine, lei Rose e lei Giulienne!- Gli disse una di Grifondoro, Harry annuì - Io sono Anne, lei Sophie e loro due Marie e Dana - Gli disse una ragazza di Corvonero - Ciao Harry, io sono Stefany, piacere- Gli disse quella di Serpeverde, troppo gentile per essere di quella casa, annuì due volte con sguardo perso - I...io sono Kelly, piacere- Gli disse timida la ragazzina di Tassorosso, rimase dai suoi  occhi penetranti blu notte e quei capelli di quel marrone così chiaro...quasi biondo, però per lui c'era solo Hermione, la sua magnifica stella. 
- Ti va di uscire con una di noi?- Gli chiese Stefany fredda.
 - Ehm...io...non posso!- Harry corse via, più in fretta che poteva.

Entrò nell'infermeria, c'era odore di sciroppo, di medicine, di farmaci. Cercò il letto di Hermione...eccolo, in un angolino, in fondo alla grande stanza. Era illuminato dal sole, tanto che la luce gli rifletteva sul volto. 
Harry si sentiva come il principe azzurro che va a svegliare la sua bella addormentata. 
Si avvicinò, aveva un lenzuolo bagnato sulla fronte, significava che aveva ancora la febbre. 
Qualche istante dopo entrò Ron  - Perché sei qui?- Gli chiese Harry irritato.
 - Sono venuto a trovare una mia amica che si è fatta male! Forse?- Gli chiese Ron 
- Se ti riferisci a Hermione, non c'è bisogno che stai qui! Ci sono io! - Gli disse Harry freddo
 - Perché non mi vuoi vedere? - Gli disse Harry tranquillo 
- Eh?- Gli chiese Ron inebetito
 - Non volere vedere: Voler stare solo; non voler vedere nessuno!- Gli spiegò Harry con lo stesso tono 
- Io non sono più incavolato con voi! Voglio ritornare vostro amico!- Gli disse Ron sincero con un sorrisino sulla faccia
 - Amico: Persona fedele, di cui ti puoi fidare. Amico migliore: Persona importante, più dell'amico, di cui ti fidi il doppio, che credi ti creda e ti stia accanto - Poi si girò - Perdono: Perdonare qualcuno significa scuse; ritornare amici! Grazie per essere stato il vocabolario di un imbeccale!- Gli disse Ron offeso.

Harry sgranò gli occhi, lui voleva tornare suo amico? Glielo avrebbe concesso? Forse sì. Era stato sincero aveva...perdonato.

Passò qualche settimana, le ragazze erano sempre in agguato su Harry, lo guardavano si giravano e bisbigliavano con un sorriso qualcosa all'orecchio delle amiche, e a volte gli chiedevano di uscire, ma lui aveva risposto sempre di no.
Un pomeriggio la stessa ragazza di Tassorosso che, qualche settimana prima gli aveva chiesto di uscire con le altre amiche di Grifondoro, Corvonero e Serpeverde, gli andò vicino - H...Harry...ti...va...di uscire, oggi?- Gli chiese con quei due meravigliosi occhioni blu notte - Ah...Kelly, giusto? Uscire...con te? Ehm...- Gli disse Harry indeciso, Cho arrivò di colpo, spostò Kelly e disse - Harry, tesoro, ti va se usciamo? Mi annoio senza di te!- Gli disse Cho supplicante - Ehm...scusa Kelly, Cho vieni un attimo?- Gli disse Harry - Sì, Harry- E lo prese sotto braccio.
Andarono dietro una colonna - C...Cho...forse...è meglio se ci lasciamo...- Le disse Harry a testa bassa, Cho che già aveva gli occhi lucidi gli disse - Per...perché? C'entra forse quella Hermione?- Gli chiese Cho con i lacrimoni agli occhi - No...cioè sì ma...non è questo il punto, e che...vedi...quando dico...tipo...Cedric...- Gli disse Harry piano e lento, ma Cho a suo solito - CEDRIC! Buuaaaa! Buuuaaaa!- Scoppiò in grosse, enormi, formose lacrime - Ecco vedi, piangi sempre, non si può parlare con te!- Gli disse Harry con una voce un po' più severa. Cho scappò via in lacrime, tenendo la mano sulla bocca per soffocare i singhiozzi, poi si buttò tra le braccia delle amiche.

*

Era notte fonda, al solito Harry guardava la luna, in pigiama, davanti alla finestra "Mamma, papà, aiutatemi, cosa devo fare? Ora che ho lasciato Cho...beh l'ho fatto perché...volevo dichiararmi ad Hermione!" Harry guardò le stelle, una stella cometa cadde davanti ai suoi occhi "Una stella cometa!...Un desiderio!..." Harry spalancò gli occhi "Certo, perché non ci ho pensato prima? Vorrei che mamma e papà tornassero, ma che Voldemort non li possa più uccidere, o meglio...non lo faccia!" Pensò Harry mentre stringeva gli occhi e le mani...
Poi tutto si fece buio...
...dormiva...
...nei suoi sogni...
...nei suoi desideri...
...dormiva...
...di nuovo...
...addormentato davanti alla finestra...

*

Riaprì gli occhi...

...la luce...
...perché era così forte?...
...come mai raggiungeva il suo letto?...
...la luce...
...si era addormentato davanti alla finestra...
...di nuovo...

- DAI HARRY! I TUOI GENITORI NON ASPETTERANNO A LUNGO!- Gli urlò Ron - Ehm...Ron...perché i miei genitori...- Ma non riuscì a finire la frase - Dai, vestiti! Io devo scappare, i miei non aspettano, c'é Hermione - Gli disse Ron
 - Ah...Hermione...ciao...- Gli disse si tolse la maglia e poi la guardò, lei andò in bagno - Cambiati, tuo padre deve tornare a lavoro e tua madre deve occuparsi di tua sorella- Poi chiuse la porta. 
Per un momento le sembrò tutto ovvio, come fosse normale ma...non lo era, Ilary, questo era il nome di sua sorella? Forse. Ma i suoi genitori erano...e se la stella cometa...il desiderio...doveva sbrigarsi, se era così.

Erano proprio davanti a lui. Sua madre per mano alla sorellina di più o meno cinque anni, Lily gli stava indicando la scuola, mentre la osservava in ginocchio, aveva anche lei i capelli corvini ma meno ribelli e gli occhi marroni, ma di viso era tutta la madre, il padre stava guardando quando usciva Harry, quando sentì quel - Harry!- Dal padre.
- HARRY!- Qualcosa di morbido e paffuto gli si appiccicò alle gambe. Ebbe un brivido, guardò la bambina, lui la prese in braccio gli diede un bacino e la rimise giù, - HERMIONE!- Urlò la bambina nel vederla, l'abbracciò. Harry si guardò in torno, Neville, con i...genitori! Tutti erano contenti, anche lui ma...doveva ancora fare una cosa - Hermione...- Lei si avvicinò - Ti amo...- 
Gli disse all'orecchio Harry.  
Hermione aveva gli occhi sbarrati, poi lo abbracciò sorridente dicendo - ANCH'IO!-

==  ==  ==  ==  ==

NOTE DELL'AUTRICE!

Allora vi piace questo capitolo? L'ultimo..ç_ç

Mandate un ultimo misero commentino, Ok? ç___ç

Non voglio dire altro! ç_______ç Non è cortissimo! Anzi! ç...ç

RISPOSTE AI RECENSORI!

hele: Sicura? Non fa così schifo? 
Speriamo! ^^
Grazie per aver commentato! 
Spero farai lo stesso con questo!

kim black: Sono molto contenta della tua recensione!
GRAZIE PER AVER COMMENTATO! ^0^

elie191: Sono contenta ti sia piaciuta tanto! ^0^
Recensisci, se vuoi, anche questo ultimo *ç_ç* capitolo! Ok? ç-ç

DarthSteo: Thank you!
Sono molto felice, QUALCUNO HA RECENSITO! 
COMMENTA ANCHE QUESTO! ^0^ *Dikar essere molto happy!*

 

Bye bye my friends!  Dikar 93 ç...ç

  
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