Disclaimer: Glee
è della Fox.
La
storia invece appartiene a dorydafish.
L’originale potete trovarla qui.
Grazie a Sonia
per il betaggio.
Argh,
avere una vita sociale si traduce con
l’avere meno tempo per scrivere fan fiction. Penso che per un
po’ andrò avanti
a oneshot.
Mi
piacerebbe che all’inizio della terza stagione
accadesse qualcosa del genere, ma temo succederà solo nei
miei sogni…
Do
Over
Kurt
non avrebbe dovuto abbassare la guardia. Avrebbe
dovuto vederlo arrivare ma era ancora con la testa fra le nuvole per
l’euforia
dell’aver appena passato l’estate in compagnia
della sua famiglia e del suo
ragazzo. Non appena vide Strando girare l’angolo con una
granita in mano, Kurt
si rese conto di quello che stava per succedere. Serrò gli
occhi di scatto
preparandosi a ricevere la solita cascata gelata in pieno viso.
Sentì il suono
familiare della granita appena lanciata ma il ghiaccio non lo
colpì. Possibile
che Strando avesse sbagliato mira? Curioso Kurt aprì
leggermente gli occhi e
vide davanti a sé niente meno che la schiena di Dave
Karofsky. Il ragazzo gli
aveva fatto da scudo frapponendosi tra lui e Strando e ora si ritrovava
la
faccia ricoperta di ghiaccio verde. Kurt vide l’atleta
tremare per l’improvviso
cambio di temperatura, anche se comunque non diede alcun segno di
volersi muovere
da lì.
“Ti avevo detto di lasciare in pace Hummel!” disse
Dave serio.
Strando
lo guardò come se questo fosse improvvisamente
impazzito.
“Sul
serio amico? Pensavo valesse solo per lo scorso
semestre! Hai davvero intenzione di prenderti la sua merda per tutto
l’anno?”
Dave
ruggì minaccioso.
“In
effetti sì. E considerati fortunato che non ti abbia
ancora cambiato i connotati per avermi gettato in faccia quella merda.
Ora
levati dai piedi, idiota!”
Strando
scosse la testa sconvolto.
“Che
diavolo ti è successo amico?”
“Qualcuno
lo chiama crescere, prima o poi potresti provarci
anche tu…” rispose
Dave rima di dare a
Strando una spinta sufficiente affinché se ne andasse mentre
Kurt non poté fare
altro che rimanere lì a guardare Karofsky dirigersi verso lo
spogliatoio
maschile e sparire oltre la porta.
*
Kurt
fece un respiro profondo e aprì la porta degli
spogliatoi. Rimase in silenzio a guardare Dave che sibilava per il
dolore mentre,
chinato sopra il lavandino, si stava sfregando il viso nel tentativo di
rimuovere i rimasugli di granita che gli erano entrati negli occhi.
Kurt sapeva
fin troppo bene quanto il ghiaccio pieno zeppo di coloranti potesse
bruciare
gli occhi. Faticava a credere che solo l’anno prima il
ragazzo che gli stava di
fronte era stato il suo peggiore incubo quando solo poco fa si era
coraggiosamente preso una granita in faccia al suo posto. Dave sembrava
non
averlo ancora visto e Kurt si schiarì la voce.
“Grazie…
non era necessario che lo facessi” disse
sinceramente.
Il
ragazzo vide chiaramente il nervosismo di Dave prima di
guardarlo girandosi lentamente nella sua direzione e rendersi conto che
– sì –
Kurt era lì con lui negli spogliatoi.
“Invece
sì. Non voglio più essere quel tipo di
persona.”
Kurt
si appollaiò sul lavandino accanto a quello che stava
usando Dave e intrecciò le mani appoggiandole sulle gambe.
“Ti
sei già scusato. Lo so che non sei più
così.”
“Grazie”
rispose Dave accennando un sorriso prima di
tornare a sfregarsi gli occhi con insistenza. Esitando appena, Kurt
appoggiò
una mano sul braccio del ragazzo facendolo raggelare. Come aveva
sospettato,
infatti, Dave alzò gli occhi incrociando il suo sguardo,
permettendogli così di
vedere chiaramente gli occhi arrossati.
“Fermati,
non stai facendo che peggiorare la situazione”
disse Kurt aprendo la borsa e tirandone fuori una salviettina
inumidita. Esitò
per un secondo non potendo fare a meno di ricordare cos’era
accaduto l’ultima
volta che lui e Dave si erano ritrovati da soli in quegli spogliatoi.
Mise però
da parte quegli spiacevoli ricordi quando realizzò che
davanti lui non c’era
altro che un ragazzo affranto e con gli occhi rossi a causa di una
granita.
Dave stava cercando di essere una persona migliore e per Kurt era
sufficiente.
Nel momento in cui si avvicinò maggiormente
all’atleta, Kurt lo sentì
trattenere il respiro. Si aspettava che Dave si tirasse indietro, che
facesse
un qualche commento o che lo spintonasse, ma non accadde nulla di tutto
ciò.
Incoraggiato a continuare, gli passò gentilmente la
salvietta sulla parte
inferiore dell’occhio sinistro osservando le ciglia sbattere
per riflesso sotto
al suo tocco. Fece lo stesso per l’occhio destro
concentrandosi su quello che
stava facendo pur sapendo che Dave controllava ogni suo minimo
movimento. Kurt
in compenso non poté fare a meno di notare che
l’atleta aveva delle ciglia sorprendentemente
lunghe. Solo quando il ragazzo si concesse finalmente di guardare
quegli occhi
color nocciola si rese conto di quanto fossero vicini.
“Cerca
di non sfregarteli, non faresti che aumentare la
sensazione di bruciore” disse in un sussurro.
“Grazie”
rispose Dave e Kurt non avrebbe saputo dire se se
lo fosse solamente immaginato o avesse effettivamente sentito la voce
dell’altro tremare appena, quasi si fosse sentito messo a
nudo e vulnerabile.
Per qualche momento rimasero in un silenzio privo
d’imbarazzo, come se quella
situazione fosse stata la più normale del mondo. Come se
fossero stati amici…
questo finché Dave non abbassò lo sguardo
concentrandosi sulle sue scarpe.
“Avrei…
Al Prom avrei voluto…”
Kurt
fece segno di no con la testa.
“Non
devi spiegarmi nulla, va bene così.”
Kurt
sapeva perfettamente di aver esagerato al Prom
nell’esatto momento in cui aveva cercato di spingere
l’altro a dichiararsi.
Dave assunse la stessa espressione rigida che aveva quel memorabile
giorno in
cui gli aveva chiesto scusa nel corridoio.
“Io…
voglio cambiare.”
Kurt
appoggiò una mano sul braccio del ragazzo più
grande
nel tentativo di confortarlo.
“L’hai
già fatto e so che continuerai su questa strada.”
“Dio,
vorrei ci fosse un modo per farmi perdonare per tutto
quello che ti ho fatto” disse Dave tirando su col naso e
affondando le mani
nelle tasche, cercando di ridarsi un contegno.
“Tutto
quello di cui ho bisogno è sapere che ti dispiace”
disse Kurt sorridendogli “Sembra che ora tu abbia bisogno di
un’altra
salvietta.”
Dave
si lasciò scappare una lieve risata riuscendo
finalmente a rilassarsi e rivolgere un sorriso sghembo a Kurt, che
decise che
l’altro dovesse decisamente sorridere più
spesso… l’aria torva che aveva di
solito non gli rendeva affatto giustizia.
“Perché
devi essere così fantastico?” sospirò
Dave
affranto.
Kurt
non riuscì a impedirsi di arrossire per il compimento
appena ricevuto mentre il ragazzo lo guardava con una sorta di timore
reverenziale… avrebbe anche potuto abituarsi facilmente a
quel nuovo Dave.
“Cavolo,
vorrei ci fosse un modo per cancellare tutto
quello ti ho fatto l’anno scorso e ricominciare da capo.
Magari avremmo persino
potuto essere amici…”
A
Kurt non piacque l’espressione triste che si dipinse sul
volto di Dave e lo fissò intensamente in attesa che gli
tornasse il sorriso di
prima, senza risultato. Fece così un passo indietro e gli
porse la mano.
“Ciao,
sono Kurt Hummel: uno stronzo coi fiocchi, sempre
alla moda e un gay favoloso.”
Dave
osservò la mano e poi il viso di Kurt prima di
decidersi a ricambiare la stretta.
“Uhm…
ciao, sono Dave Karofsky: gioco a football, sono un
nerd in matematica e orrendamente chiuso
nell’armadio.”
Kurt
rafforzò la stretta nel momento in cui sentì
l’altro
cercare di tirarsi indietro.
“E’
un piacere conoscerti, Dave.”
E
improvvisamente il sorriso sul volto di Dave riapparve
dal nulla.
“E’
un piacere anche per me, Kurt.”
Allora,
cosa ne pensate?
Spero davvero che nel primo episodio ci sia Dave e che abbia una scena
con
Kurt. Sono anche curiosa di sapere come e se è cambiato
durante l’estate.
Spero vi sia piaciuta!
Lasciatemi una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate!
DDF
XXX
Note
della
traduttrice:
Questa
storia e questa autrice mi hanno decisamente
colpita. Non era mia intenzione tradurre alcun ché, ma avevo
voglia di leggere
l’equivalente italiano di questo racconto. Il titolo
l’ho lasciato in inglese.
Avevo delle buone alternative di traduzione, ma alla fine suonava
meglio in
originale. Devo
dire che in inglese i
dialoghi e i personaggi suonano molto meno patetici che in italiano, ma
non
importa. Generalmente questi due sono comunque più carini
quando stanno zitti
u.u