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Autore: dorydafish    28/07/2011    2 recensioni
Sentì il suono familiare della granita appena lanciata ma il ghiaccio non lo colpì.
Possibile che Strando avesse sbagliato mira?
Curioso Kurt aprì leggermente gli occhi e davanti a sé vide niente meno che la schiena di Dave Karofsky. Il ragazzo gli aveva fatto da scudo frapponendosi tra lui e Strando e ora si ritrovava la faccia ricoperta di ghiaccio verde.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Glee è della Fox. La storia invece appartiene a dorydafish. L’originale potete trovarla qui. Grazie a Sonia per il betaggio.

Argh, avere una vita sociale si traduce con l’avere meno tempo per scrivere fan fiction. Penso che per un po’ andrò avanti a oneshot.

Mi piacerebbe che all’inizio della terza stagione accadesse qualcosa del genere, ma temo succederà solo nei miei sogni…

Do Over

Kurt non avrebbe dovuto abbassare la guardia. Avrebbe dovuto vederlo arrivare ma era ancora con la testa fra le nuvole per l’euforia dell’aver appena passato l’estate in compagnia della sua famiglia e del suo ragazzo. Non appena vide Strando girare l’angolo con una granita in mano, Kurt si rese conto di quello che stava per succedere. Serrò gli occhi di scatto preparandosi a ricevere la solita cascata gelata in pieno viso. Sentì il suono familiare della granita appena lanciata ma il ghiaccio non lo colpì. Possibile che Strando avesse sbagliato mira? Curioso Kurt aprì leggermente gli occhi e vide davanti a sé niente meno che la schiena di Dave Karofsky. Il ragazzo gli aveva fatto da scudo frapponendosi tra lui e Strando e ora si ritrovava la faccia ricoperta di ghiaccio verde. Kurt vide l’atleta tremare per l’improvviso cambio di temperatura, anche se comunque non diede alcun segno di volersi muovere da lì.
“Ti avevo detto di lasciare in pace Hummel!” disse Dave serio.

Strando lo guardò come se questo fosse improvvisamente impazzito.

“Sul serio amico? Pensavo valesse solo per lo scorso semestre! Hai davvero intenzione di prenderti la sua merda per tutto l’anno?”

Dave ruggì minaccioso.

“In effetti sì. E considerati fortunato che non ti abbia ancora cambiato i connotati per avermi gettato in faccia quella merda. Ora levati dai piedi, idiota!”

Strando scosse la testa sconvolto.

“Che diavolo ti è successo amico?”

“Qualcuno lo chiama crescere, prima o poi potresti provarci anche tu…”  rispose Dave rima di dare a Strando una spinta sufficiente affinché se ne andasse mentre Kurt non poté fare altro che rimanere lì a guardare Karofsky dirigersi verso lo spogliatoio maschile e sparire oltre la porta.

 

*

 

Kurt fece un respiro profondo e aprì la porta degli spogliatoi. Rimase in silenzio a guardare Dave che sibilava per il dolore mentre, chinato sopra il lavandino, si stava sfregando il viso nel tentativo di rimuovere i rimasugli di granita che gli erano entrati negli occhi. Kurt sapeva fin troppo bene quanto il ghiaccio pieno zeppo di coloranti potesse bruciare gli occhi. Faticava a credere che solo l’anno prima il ragazzo che gli stava di fronte era stato il suo peggiore incubo quando solo poco fa si era coraggiosamente preso una granita in faccia al suo posto. Dave sembrava non averlo ancora visto e Kurt si schiarì la voce.

“Grazie… non era necessario che lo facessi” disse sinceramente.

Il ragazzo vide chiaramente il nervosismo di Dave prima di guardarlo girandosi lentamente nella sua direzione e rendersi conto che – sì – Kurt era lì con lui negli spogliatoi.

“Invece sì. Non voglio più essere quel tipo di persona.”

Kurt si appollaiò sul lavandino accanto a quello che stava usando Dave e intrecciò le mani appoggiandole sulle gambe.

“Ti sei già scusato. Lo so che non sei più così.”

“Grazie” rispose Dave accennando un sorriso prima di tornare a sfregarsi gli occhi con insistenza. Esitando appena, Kurt appoggiò una mano sul braccio del ragazzo facendolo raggelare. Come aveva sospettato, infatti, Dave alzò gli occhi incrociando il suo sguardo, permettendogli così di vedere chiaramente gli occhi arrossati.

“Fermati, non stai facendo che peggiorare la situazione” disse Kurt aprendo la borsa e tirandone fuori una salviettina inumidita. Esitò per un secondo non potendo fare a meno di ricordare cos’era accaduto l’ultima volta che lui e Dave si erano ritrovati da soli in quegli spogliatoi. Mise però da parte quegli spiacevoli ricordi quando realizzò che davanti lui non c’era altro che un ragazzo affranto e con gli occhi rossi a causa di una granita. Dave stava cercando di essere una persona migliore e per Kurt era sufficiente. Nel momento in cui si avvicinò maggiormente all’atleta, Kurt lo sentì trattenere il respiro. Si aspettava che Dave si tirasse indietro, che facesse un qualche commento o che lo spintonasse, ma non accadde nulla di tutto ciò. Incoraggiato a continuare, gli passò gentilmente la salvietta sulla parte inferiore dell’occhio sinistro osservando le ciglia sbattere per riflesso sotto al suo tocco. Fece lo stesso per l’occhio destro concentrandosi su quello che stava facendo pur sapendo che Dave controllava ogni suo minimo movimento. Kurt in compenso non poté fare a meno di notare che l’atleta aveva delle ciglia sorprendentemente lunghe. Solo quando il ragazzo si concesse finalmente di guardare quegli occhi color nocciola si rese conto di quanto fossero vicini.

“Cerca di non sfregarteli, non faresti che aumentare la sensazione di bruciore” disse in un sussurro.

“Grazie” rispose Dave e Kurt non avrebbe saputo dire se se lo fosse solamente immaginato o avesse effettivamente sentito la voce dell’altro tremare appena, quasi si fosse sentito messo a nudo e vulnerabile. Per qualche momento rimasero in un silenzio privo d’imbarazzo, come se quella situazione fosse stata la più normale del mondo. Come se fossero stati amici… questo finché Dave non abbassò lo sguardo concentrandosi sulle sue scarpe.

“Avrei… Al Prom avrei voluto…”

Kurt fece segno di no con la testa.

“Non devi spiegarmi nulla, va bene così.”

Kurt sapeva perfettamente di aver esagerato al Prom nell’esatto momento in cui aveva cercato di spingere l’altro a dichiararsi. Dave assunse la stessa espressione rigida che aveva quel memorabile giorno in cui gli aveva chiesto scusa nel corridoio.

“Io… voglio cambiare.”

Kurt appoggiò una mano sul braccio del ragazzo più grande nel tentativo di confortarlo.

“L’hai già fatto e so che continuerai su questa strada.”

“Dio, vorrei ci fosse un modo per farmi perdonare per tutto quello che ti ho fatto” disse Dave tirando su col naso e affondando le mani nelle tasche, cercando di ridarsi un contegno.

“Tutto quello di cui ho bisogno è sapere che ti dispiace” disse Kurt sorridendogli “Sembra che ora tu abbia bisogno di un’altra salvietta.”

Dave si lasciò scappare una lieve risata riuscendo finalmente a rilassarsi e rivolgere un sorriso sghembo a Kurt, che decise che l’altro dovesse decisamente sorridere più spesso… l’aria torva che aveva di solito non gli rendeva affatto giustizia.

“Perché devi essere così fantastico?” sospirò Dave affranto.

Kurt non riuscì a impedirsi di arrossire per il compimento appena ricevuto mentre il ragazzo lo guardava con una sorta di timore reverenziale… avrebbe anche potuto abituarsi facilmente a quel nuovo Dave.

“Cavolo, vorrei ci fosse un modo per cancellare tutto quello ti ho fatto l’anno scorso e ricominciare da capo. Magari avremmo persino potuto essere amici…”

A Kurt non piacque l’espressione triste che si dipinse sul volto di Dave e lo fissò intensamente in attesa che gli tornasse il sorriso di prima, senza risultato. Fece così un passo indietro e gli porse la mano.

“Ciao, sono Kurt Hummel: uno stronzo coi fiocchi, sempre alla moda e un gay favoloso.”

Dave osservò la mano e poi il viso di Kurt prima di decidersi a ricambiare la stretta.

“Uhm… ciao, sono Dave Karofsky: gioco a football, sono un nerd in matematica e orrendamente chiuso nell’armadio.”

Kurt rafforzò la stretta nel momento in cui sentì l’altro cercare di tirarsi indietro.

“E’ un piacere conoscerti, Dave.”

E improvvisamente il sorriso sul volto di Dave riapparve dal nulla.

“E’ un piacere anche per me, Kurt.”

 

Allora, cosa ne pensate?
Spero davvero che nel primo episodio ci sia Dave e che abbia una scena con Kurt. Sono anche curiosa di sapere come e se è cambiato durante l’estate.
Spero vi sia piaciuta!
Lasciatemi una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate!

DDF

XXX

Note della traduttrice:

Questa storia e questa autrice mi hanno decisamente colpita. Non era mia intenzione tradurre alcun ché, ma avevo voglia di leggere l’equivalente italiano di questo racconto. Il titolo l’ho lasciato in inglese. Avevo delle buone alternative di traduzione, ma alla fine suonava meglio in originale.  Devo dire che in inglese i dialoghi e i personaggi suonano molto meno patetici che in italiano, ma non importa. Generalmente questi due sono comunque più carini quando stanno zitti u.u

  
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