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Autore: _Elizabeth_    29/07/2011    1 recensioni
" Elizabeth fin da quand'era piccolissima ha sempre avuto un grande,grandissimo sogno nel cassetto:diventare medico. Per questo ha sempre cercato di studiare e di fare del suo meglio a scuola. E' dolce,modesta,gentile e non perde quasi mai la pazienza. Inoltre,è più testarda di un mulo: se vuole fare o avere qualcosa,deve realizzare per forza il suo obiettivo,ad OGNI costo. E' una ragazza molto molto insicura,ha molto poca autostima e crede che il suo sia un sogno destinato a stare chiuso in un cassetto a riempirsi di polvere x sempre. Nonostante tutti questi brutti pensieri che ha,riesce a entrare ad Harvard e a laurearsi a pieni voti e lode in Medicina. "(cit. dal Prologo)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER NINETEEN
 

Elizabeth,ancora stesa a letto con una flebo di morfina attaccata al braccio, accese il cellulare. Trovò due chiamate perse.
-Eleanor non mi ha telefonato-sospirò- Forse non si è neanche accorta che me ne sono andata.-due lacrime le bagnarono gli occhi- Ora loro mi odiano. Non posso rispondere,non posso proprio.-e spense di nuovo il cellulare.
Ellen entrò nella stanza.
-Come va il dolore?
-Molto meglio,grazie.
-Stanno sottoponendo Isabel alla panirradiazione.
-Le daranno il nuovo midollo fra qualche ora. Speriamo che vada tutto bene
-Andrà tutto benissimo. Isabel tornerà presto come prima.
-Lo spero tanto.

Due ore dopo la seduta di radiazioni finì e Charlotte e Emma portarono Isabel in una camera sterile.
-La panirradiazione è andata bene-Charlotte stava parlando con Eleanor e James - Fra qualche minuto le daremo il nuovo midollo per via endovenosa.
-E quando sapremo se il trapianto è riuscito?-domandò Eleanor
-Ci vorrà un po’ di tempo. Fra minimo una quindicina di giorni.
-Cioè…cioè - Eleanor era sconvolta- lei vuole dirmi che la devo vedere soffrire così per altre due settimane? Non… non posso sopportarlo.
-Mi dispiace signora Harris - le si avvicinò e cercò di confortarla- ma è così. Non c’è un modo per velocizzare il processo. Non si preoccupi,sono sicura che la bambina ce la farà.
-Lo spero,dottoressa. Lo spero davvero con tutto il cuore.
-Venite dentro con me.-prese la sacca del midollo da somministrare a Isabel – Isabel vorrà avervi vicino.
Quando entrarono nella stanza,Isabel era profondamente addormentata, e Emma  stava dando un’occhiata alla sua cartella.
-Come sta la nostra principessina?-le chiese Charlotte
-Si è appena addormentata.-sorrise- E’ pronta per stare meglio. Puoi trapiantarle il midollo nuovo.
-Ok.-attaccò la sacca all’apposito sostegno e il miracoloso liquido in essa contenuto  cominciò a scorrere nei tubi ai quali era collegata Isabel – Dobbiamo solo aspettare che tutto il midollo venga trapiantato.
 
Erano le dieci di mattina. Il sole splendeva e illuminava le stanze del reparto di Pediatria. Isabel era in quella che,ormai da più di tre settimane, era diventata la sua camera,seduta sul letto.
-Mamma…-chiese
-Tesoro- le rispose Eleanor avvicinandosi- cosa c’è?
- Cosa mi deve fare la dottoressa tra qualche minuto?
- Niente di cui spaventarsi-le sorrise-  Deve solo vedere se ti è passata la bua.
-E come fa a vedere?
- Con una punturina piccola piccola-e Charlotte entrò nella stanza portando con sé l’occorrente per il prelievo- Non preoccuparti- si avvicinò alla bambina e le scoprì un braccino- Non farà male. Te lo prometto.
-Dici davvero?
-Sì. Dico davvero.
-Puoi cominciare,allora-sorrise- Non ho tanta paura.
-Sei proprio una brava bambina-le lego il laccio emostatico intorno al braccio e iniziò a prelevarle un po’ di sangue,che mise in una provetta-E sei anche molto coraggiosa.
-Me l’ha già fatto la zia Betty quest’esame. Quindi non ho più paura.
-Abbiamo quasi finito-le medicò la ferita e le slegò il laccio emostatico- Finito. Sei stata bravissima.-si avvicinò a Eleanor- Signora Harris - le disse- fra un paio d’ore saranno pronte le analisi. Vi terrò informati,appena saprò qualcosa ve lo dirò.
-La ringrazio.
Appena la dottoressa se ne fu andata,Isabel chiese a Eleanor:
-Mamma,ma dov’è la zia Hannah?
-A casa con Emma. Vuoi che la chiami?
-No,volevo solo saperlo.
-Hai bisogno di qualcosa?
-Voglio che mi prometti che se ti faccio una domanda non ti arrabbi e mi dici la verità.
-Certo tesoro. Te lo prometto- sorrise-. Puoi chiedermi tutto quello che vuoi.
- Dov’è la zia Betty? E’ da un sacco di tempo che non la vedo.
-Non lo so,tesoro.
-Non devi arrabbiarti con lei. Non è stata colpa sua se sono stata con la bua forte forte. Le ho detto io di fare la nanna. E ho anche detto alla dottoressa di non svegliarla quando mi hanno addormentata.  Non arrabbiarti con lei. Sai che mi vuole tanto bene.
-Stai tranquilla-sorrise- Non sono arrabbiata con lei.
-E allora perché l’hai mandata via e mi hai fatto curare da quell’altra dottoressa? Perché non ti sei neanche accorta che non  lavora qui da tanti giorni?
- Tesoro -la accarezzò sui capelli- io non l’ho mandata via. E non sono arrabbiata con lei. E’ solo che io e papà abbiamo preferito che ti curasse la dottoressa Miller. Lo so che sei stata tu a dire alle infermiere di non svegliarla,l’ho sentito con le mie orecchie. Lo so che tu le vuoi tanto bene,anche io gliene voglio tantissimo. Anzi,adesso le telefoniamo.
Ma anche Eleanor,come Hannah e Emma prima di lei,non ebbe risposta se non la voce registrata che diceva che il cellulare di Elizabeth era spento.
-Non risponde.  Probabilmente è in riunione da qualche parte- Eleanor baciò Isabel sulla fronte- Non preoccuparti,proviamo a chiamarla più tardi. Promesso.

  
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