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Autore: vegeta4e    30/07/2011    3 recensioni
Salve a tutti! Ho provato ad immaginare un possibile continuo del quarto capitolo della saga dei Pirati e... Ed è uscita fuori questa fiction.
E se Angelica e Jack si reincontrassero? Cosa succederebbe? Ormai Barbanera è morto, Barbossa si è impossessato della Queen Anne's Revenge, Jack è sempre alla ricerca di rum e... Angelica brama vendetta per suo padre.
[Theodore Groves]
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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TREASURE AND RUM

CAP IX

 

Con una morsa degna di un serpente, Angelica teneva prigioniero il polso di Jack Sparrow.

<< Angelica… Ammetto che se tu decidessi gentilmente di risparmiare il mio polso dalla tua… Ehm… Candida mano… Te ne sarei estremamente grato perché, con il suddetto polso, il caro Jack potrebbe fare ancora delle cose, comprendi? Ad esempio gestire un timone o maneggiare la spada, bere il rum!! … Oppu… >>

<< Va bene, ma ora taci! >> strillò mollandolo. Sparrow si massaggiò l’arto indolenzito, seguendo poi a debita distanza la collega che apriva i vari cassetti della scrivania.

<< Gioia, capisco che tu abbia nostalgia di questo luogo assai… Sgradevole, almeno per me, ma penso che invece di ciondolare qui dentro, dovremmo seguire il vecchio Hector prima che ci soffi sotto i baffi il tuo tesoro e, di conseguenza, il mio rum! >> disse alzando un indice. Lei chiuse l’ultimo cassetto sospirando, dopo tutto non aveva tutti i torti. Con due falcate, ella raggiunse Jack, fermandosi di fronte a lui.

<< Una volta tanto dici qualcosa di sensato e… Per tua informazione, si dice sotto il naso, non sotto i baffi >> detto ciò uscì di cabina, scendendo poi le scale e tornando sul ponte. Jack arricciò il naso

<< Beh, io ho i baffi e posso dire sotto i baffi! >> rispose stizzito. Imitando la compagna, uscì anch’egli dalla cabina dell’ex Capitano Teach e, giunto sul ponte, inchiodò il passo.

<< Un momento! >> d’un tratto si fece pensieroso e, come suo solito, si portò una mano sul mento, accarezzando le treccine e il pizzetto. Angelica si voltò a guardarlo, incuriosita.

<< Noi vogliamo il tesoro e possediamo il mezzo per raggiungerlo… O meglio, io lo possiedo e grazie al possedimento dell’oggetto in questione, che è in mio possesso, anche tu possiedi il suddetto oggetto posseduto >> disse facendo due passi in avanti

<< Dove vuoi arrivare, Jack? >> lui sorrise

<< Ci serve una nave… Giusto, gioia? >>

<< Tu ce l’hai una nave e poi ora non ci servirebbe a nulla, se non te ne fossi accorto, siamo in una caverna >>

<< Una caverna con un fiume, milady. Se non ricordo male questo trabiccolo si muove da solo o… Qualcosa del genere >> gesticolò facendo tintinnare le varie cianfrusaglie.

<< Ricordi bene, ma ci serve la spada di mio padre che ora è in mano a Barbossa >> incrociò le braccia al petto, stizzita.

<< Oh, mannaggia. E non c’è nessun’altro modo per far muovere la suddetta barchetta? Sì, insomma, tuo padre ti avrà passato qualche trucchetto o magia, o…. Quello che è! >>

<< Te l’ho detto, Jack! Ci serve la spa… >> le parole le morirono in bocca, ricordando che nella scrivania del padre, forse, c’era qualcosa che avrebbe potuto aiutarli. Corse nuovamente in cabina facendo un rumore assordante con i tacchi, aprendo poi l’ultimo cassetto.

<< Jack! Vieni qui! >> disse lei con un sorriso sulle labbra. Sparrow corse goffamente le scale di legno rischiando di rompersi l’osso del collo e, recuperato l’equilibrio, raggiunse Angelica dietro la scrivania del Capitano Teach, curioso di vedere cosa mai avesse trovato.

Ella gli mostrò un anello grezzo. Raffigurava lo stesso scheletro che troneggiava a prua, ma stavolta su una base circolare d’argento.

<< E questo dovrebbe aiutarci, di grazia? >> chiese Jack interdetto

<< Questo ha la stessa funzione della spada di mio padre >> rispose porgendoglielo. Il Capitano si avvicinò all’oggetto, fissando il teschio che, seppur in miniatura, ghignava con la stessa malvagità del gemello. Sparrow mostrò i denti, disgustato, poi prese l’anello, infilandoselo all’indice destro.

<< Vediamo se questa bagnarola si muove! >> esclamò entusiasta. Corse ondeggiando fuori dalla cabina, appoggiando entrambe le mani sul parapetto del piccolo terrazzino che dava sul ponte. Angelica, dopo aver chiuso la porta della cabina, scese le scale tornando sul ponte, mentre, con un ghigno, Jack portò di scatto in avanti la mano che portava l’anello di Barbanera.

La Queen Anne’s Revenge venne scossa violentemente. Le cime si mossero da sole, le vele – seppur bucate qua e là - si spiegarono.

A causa dello scossone, Angelica perse l’equilibrio, ma prontamente si tenne al parapetto della nave. Contrariamente, il Capitan Sparrow, a causa del contraccolpo, cadde dal terrazzino, spiaccicandosi sul ponte.

Come se nulla fosse, Jack si rialzò di scatto, seppur dolorante, osservando con lo stesso stupore che ebbe la prima volta, l’imbarcazione avanzare autonomamente. L’altura dalla quale erano arrivati si faceva via via sempre più piccola e lontana, mentre, davanti a loro, si estendeva il buio più nero.

In breve tempo vennero circondati dall’oscurità, alla quale si aggiunse la nebbia che impediva ai due compagni di vedere ad un palmo dal naso.

Caparbiamente, Jack avanzò di qualche passo sulla destra, allargando le braccia per evitare di finire nuovamente a gambe all’aria.

<< Jack? Dove sei? >> la voce di Angelica spezzò il silenzio

<< Qui, gioia, ma dato che non mi vedi, non puoi sapere cosa intendo per qui, quindi conseguentemente di conseguenza i suddetti qui sarebbero inequivocabilmente differenti, senza contare i personali punti di vis… >>

<< Jack!! Cos’hai davanti?! >> lo interruppe lei, esasperata

<< Oh… Il parapetto, gioia. Almeno credo… >> innocentemente allungò una mano per aggrapparsi al legno consumato e sporco, ma contrariamente alle sue aspettative, le sua dita, sporche ed inanellate, andarono ad appoggiarsi su qualcosa di insolitamente morbido e caldo.

<< Oh, non sapevo che il vecchio Hector avesse ricoperto il parapetto con del cotone o… Quello che è! >> giusto per essere sicuro, diede una lieve strizzatina.

<< Sparrow!! Te arranco los manos!! >> un sonoro ceffone echeggiò in tutta la grotta, lasciando sulla guancia sinistra del Capitan Sparrow, un tatuaggio indelebile delle cinque dita della Capitana Teach.

Jack restò immobile con il capo girato verso destra, ancora troppo scioccato per spiccicare parola, ma una volta riacquistata lucidità, si voltò a guardarla.

<< Gran bel rovescio, gioia, ma ad essere sincero me le ricordavo più… Più… Più grosse e morbide >> disse gesticolando e disegnando in aria le ipotetiche forme di Angelica.

<< Sei un pirata muerto!! >> dallo stivale sguainò un pugnale e, mollando il parapetto, si avventò sul povero Sparrow che, colto alla sprovvista, iniziò a correre ondeggiando lungo tutto il ponte rischiando, ad ogni passo, di andare a sbattere. La Queen Anne’s Revenge continuava ad avanzare, mentre i due colleghi si rincorrevano.

<< Tecnicamente e praticamente sono stato un pirata maledetto, ma sinceramente non voglio provare quello morto, sai, non mi ispira... >> disse accelerando.

<< Sparrow!! Ven aqui!! >> urlò inseguendolo. Jack afferrò una cima e, messo un piede sul parapetto, iniziò ad arrampicarsi lungo la fune, sperando di scappare dalla furia della donna. Angelica raggiunse la corda sulla quale Jack saliva e, preso l’altro capo, lo tranciò di netto con il pugnale.

La cima scattò, salendo fin sopra le vele e permettendo a Sparrow di ammirare ciò che li circondava ora che, finalmente, la nebbia si era diradata. Scorse in lontananza dei piccoli puntini, che più da vicino Jack riconobbe come uomini… Ciurma… Un cappello blu… Barba… Barbossa!

La nave raggiunse in breve tempo Hector e i suoi uomini e, cordialmente, Jack staccò una mano dalla fune, allargando il braccio.

<< Ciao, gamba di legno!! >> esclamò sorridendo. Barbossa, già scioccato di suo nel vederlo sulla sua nave, strabuzzò ancora di più gli occhi vedendo il collega salutarlo.

<< Jack!! Brutto scarafaggio, che i mari ti possano ingoiare e i fulmini bruciare! Che diavolaccio ci fai sulla mia nave?! Leva immediatamente le tue sudice mani dalle mie cime!! >> tuonò furibondo.

<< Frena, frena, Hector. Qui l’unica cosa sudicia è la tua barba, non le mie dita! >> rispose offeso guardandosi le mani. In effetti non aveva tutti i torti il vecchio Barbossa. La pelle, che una volta doveva essere di un colore ambrato scuro, a causa del lerciume risultava chiazzata di un marrone decisamente poco naturale.

Jack fece una smorfia contrariata, mostrando la lingua. Odiava avere torto, però aveva più torto Hector, non c’era nulla al mondo più sudicio della sua insignificante barbetta ispida e puzzolente.

Il Capitan Sparrow si sfiorò la fronte con l’indice e il medio, abbozzando un saluto mentre la Queen Anne’s Revenge si lasciava alle spalle un Hector Barbossa furibondo ed una ciurma allibita.

 

… To be continued…

 

Spazio autrice:

Ecco il nono capitolo e… Scusate per il ritardo ^^” ho avuto un po’ di contrattempi, ma ora eccomi qua :D spero che vi abbia divertito almeno un pochino^^ grazie come al solito a tutti, recensori e lettori!! :D ciao! :)

   
 
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