Anime & Manga > Ao no exorcist
Ricorda la storia  |      
Autore: LeviRivaille    30/07/2011    3 recensioni
Una RyujixRin. Non uccidetemi se non è almeno "carina" ma è la prima che scrivo su di loro. Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il sole è sparito.

Così, all’improvviso.

Anzi, no, è sparito ieri.

 

Oggi mi sono alzato presto, c'era il temporale
E sono sceso dal letto con un freddo cane
Ieri mi hai detto "adesso esco!" e ti ho lasciato andare

 

Non avevo voglia di alzarmi ma, dovevo controllare se c’era.

Se LUI c’era.

Fa freddo, tutta colpa di questo tempo nero.

Ieri c’era un bel sole, ora è sparito.

Sarà arrabbiato?

 

Dove voglia che ci fa litigare
Più me lo chiedo e meno me lo riesco a spiegare
Così mi siedo e sclero e poi me ne vado a male

 

Improvvisamente, mi torna in mente la discussione di ieri pomeriggio.

Eravamo seduti  a studiare nella mia camera.

Mi rivedo li, nella stessa postazione.

 

–Rin, qualcosa non va?

-Niente

Mi girai verso LUI e sbuffai pesantemente.

I suoi occhi blu erano pieni di quell’infinito in cui ti vorresti perdere sempre e per sempre.

Aveva un libro in mano, intento a imparare a memoria tutti i versetti.

Avvolte mi chiedo se abbia fatto bene a inscriversi al corso speciale, esorcismo.

Tornai su uno dei miei testi però mi sentii la sua mano sulla mia spalla.

-Stai mentendo.

-Tanto, tu, grosso come sei, non capiresti.

Mi alzai di scatto, scaraventando la sua mano dalla mia spalla.

-RIN PIANTALA DI FARE IL BAMBINO.

Il suo sguardo, triste e irritato, era più insopportabile delle altre volte.

-CHE NE VUOI SAPERE, EH, RYUJI SUGURO?

-ANCHE IO SONO UNA PERSONA CHE PROVA SENTIMENTI, STUPIDO.

-PIANTALA! NON TI SOPPORTO! Perché DOVEVO STUDIARE CON UNO COME TE?

Insopportabile, il suo atteggiamento.

Insopportabile,  la sua cocciutaggine.

Insopportabile, il suo modo di parlare.

-NON TI SOPPORTO NEMMENO IO, CHIARO?

-FINALMENTE LO AMMETTI, MISTER PERFETTINO CHE NON SEI ALTRO! I

Un pugno alla scrivania per  tentare  di non  sfogare la mia rabbia su di lui.

-VATTENE VIA DALLA MIA CAMERA E DALLA MIA VITA! ESCI, VATTENE!

-Adesso esco…

Lo vidi prendere la sua roba.

Così, come è stata veloce e accesa la nostra discussione, così è stato a ripulire la sua postazione.

Si tolse il mio fermaglio dai capelli, facendone ricadere i capelli blu scuro sul volto, coprendone un po’ gli occhi.

Mi arrivò in faccia, centrata in pieno e, così, la porta si chiuse alle sue spalle.

 

Mi siedo alla scrivania e sbatto, violentamente, i pugni.

Urlo, piango, stringo i denti, pesto qualcosa di invisibile a terra, sorrido, prego, imploro.

Come mi è venuta in mente l’idea di trattarlo in quel modo?

Sono uno stupido.

 

Io non so quale sortilegio mi hai fatto
Ma hai messo insieme i pezzetti di un cuore infranto
Per questo a volte prima di pensare parlo
Ma scusa se anche stavolta ho dato di matto
Di te ho bisogno lo vedi è un dato di fatto

 

Prendo il mio IPod e metto le cuffiette.

Non ho nemmeno fame.

Play e parte una canzone che adoro.

Saziarsi della musica al SUO posto?

Sarà difficile.

I giorni passati con LUI, le settimane e i mesi.

Le uscite con gli amici, quelle da soli.

Mi manca.

Fumo e Malinconia di Grido.

Lei è la canzone che mi riporta indietro.

Ma che penso?!?

Per lui sono solo un’ amico.

Perché lo vedo come… come… Più di un’amico?

I suoi capelli così blu oscuro, lasciati sparsi davanti agli occhi, senza curarsi tanto del loro aspetto.

I suoi occhi… Anch’ essi blu, richiamavano la profondità dell’ oceano e i meandri più oscuri del cielo.

Ora vedo un volto a cui appartengono.

Sembra un bambino…

Mi manca.

 

Senza di te sono come un letto disfatto
Più lo guardo e più penso facciamoci l'amore
Ricordo che gridavo forte ma non la ragione”

 

Il mio letto, disfatto.

Non ho nemmeno voglia di sistemarlo.

Voglio morire su questa sedia, con questa canzone a ripetizione.

Lo guardo meglio.

Se fosse qui, anzi, se apparisse proprio ora lo abbraccerei senza pensarci due volte.

Lo spoglierei piano, assaporando i suoi baci, la sua pelle.

Lo adagerei sopra a quel letto, dove siamo rimasti seduti così tante volte a studiare i versetti per sconfiggere i demoni di vario livello.

Continuerei a baciarlo e poi, lo prenderei.

Fare l’amore su quel letto.

Farlo sapere di… NOI.

Se ne è andato.

Gli ho detto io di andarsene dalla mia vita e, lui, ha ubbidito.

Il vento entra, violento e gelido.

Rabbrividisco, la pelle d’ oca è visibilissima.

Entra la pioggia, anch’ essa è violenta.

Mi affaccio alla finestra e mi faccio inondare.

Piango, lacrime di tristezza si mescolano ad essa.

-RIN!!! TORNA… torna…

 

Ti rivedo si apre il cielo lascia entrare il sole
Torna il sereno davvero mentre mi chiami amore
La pioggia dall'asfalto della strada evapora
E a poco a poco si asciuga come ogni lacrima

 

Sento delle braccia cingermi la vita.

So che sono le SUE, senza che mi volto a controllare.

-Mi dispiace… sono uno stupido…

Mi volto e appoggio le mie mani alla finestra.

Nel suo blu c’è solo amore.

-Non preoccuparti, Bon, è stata anche colpa mia. Ma stavi piangendo?

-N-no… Che dici?

Posa un dito sotto ai miei occhi e asciuga il miscuglio di lacrime e acqua.

È inzuppo.

La pioggia lo ha inzuppato.

-Togliti quei panni… ti ammalerai.

Le mie mani si muovono lentamente, gli sfilano la maglia con molta premura.

Un gesto naturale e senza malizia.

Sorride, è magnifico.

-Oh, Bon, sei sempre lo stesso.  Sono tornato, disobbidendoti perché… Ho capito una cosa.

Mi tolgo la mia maglia e gliela infilo.

-Cosa hai capito?

-Che ci tengo anche fin troppo a te. Ti voglio bene. Anzi no, ti amo Bon-Chan.

Sorrido, sono felice.

Un solo bacio, leggero e veloce per fargli capire che è altrettanto quello che provo io.

Ride di gusto e di contentezza.

-Ora come mi punirai?

Sorrido molto sadico, pensando a qualcosa.

-Dovrai imparare anche il mio pogramma di salmi e versetti dei vangeli.

-Ma… ma…

-Sei tu, caro mio, che mi hai disobbidito.

Gli faccio l’occhiolino e metto stop alla canzone.

Povero I-Pod nuovo, eri li, su quella finestra a inzupparti dell’acqua.

Entrano dei raggi di sole, l’aria si riscalda e l’acqua inizia ad asciugarsi.

Torno a guardare il mare dei suoi occhi e lo bacio, questa volta con più trasporto.

Lui, Rin Okumura, è il mio raggio di sole.

La mia giornata serena e molto tranquilla.

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: LeviRivaille