Capitolo ventiquattresimo

Eisuke scagliò lontano la rivista che riportava l’articolo sulla presunta riappacificazione del figlio con l’ex fidanzata.
Era assurdo!
Non era da Masumi un simile atteggiamento.
Era successo qualcosa e lui avrebbe mosso mari e monti per scoprirlo.

Maya aprì lentamente gli occhi.
Vide i visi allarmati di Yu e Kuronuma chini su di lei.
- Va meglio ,Maya? – chiese il ragazzo preoccupato.
Maya annuì debolmente, poi ricordò tutto e sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
- Sarà meglio portarla a casa.- suggerì il regista in tono paterno,- In queste condizioni non può di certo sostenere le prove.-
Yu annuì, - ci penso io.- rispose prontamente.
Maya non protestò, - Portami da rey.- disse semplicemente.

Masumi si guardò intorno, l’aereoporto internazionale di Tokyo era affollato, gente che partiva, che rientrava, ma lui neanche li vedeva.
La sua espressione scura, gli occhi cerchiati e la piega dura delle labbra la dicevano lunga su quali erano i sentimenti e i pensieri che lo sconvolgevano.
Aveva provato invano a mettersi in contatto con Maya, il padre gli aveva comunicato che aveva lasciato villa Hayami lo stesso giorno dell’uscita dell’articolo.
Aveva provato a chiamarla a casa di Rey, ma gli era stato detto che lei non voleva parlargli.
Si passò una mano tra i capelli,ricordava ancora l’espressione appagata e compiaciuta di Shiori al loro risveglio dopo quella notte.
La donna gli aveva confermato quello che lui temeva .
Masumi le aveva ribadito che era stato con lei solo a causa dell’alcool e che quella notte non contava nulla.
Shiori aveva sorriso, a lei bastava essere stata amata da lui anche solo una notte..poi chissa….
Se Maya non voleva parlargli al telefono c’era un solo modo , andare direttamente da lei, dovevano chiarirsi , troppe cose non quadravano in quella storia.
Rey brontolò infastidita, chi era il maleducato che suonava con tanta insistenza al campanello?
- Arrrivo! – urlò seccata.
Volse un ultomo sguardo a maya , era seduta sul divano, il copione tra le mani e leggeva svogliatamente le sue battute.
- Signor Hayami…- Rey non si aspettava di vederselo d’avanti l’uscio di casa.
- Vorrei parlare con Maya.- rispose il giovane, - è in casa?-
Rey capì che era giunto il momento che quei due si chiarissero, si fece da parte,- si accomodi.- disse.
Masumi entrò e si diresse in salotto.
Non appena lo vide maya scattò in piedi, - Che cosa vuoi ? – chiese con voce tremante.
Masumi mosse qualche passo verso di lei, - Voglio solo parlarti.- rispose con calma.
Maya si tappò le orecchie con le mani, - Vattene! – urlò sconvolta, - Dimentica che esisto. Io l’ho fatto con te.-
Masumi impallidì.
- Allora l’articolo su te e Yu era vero? – chiese sconvolto,possibile?
La Maya che conosceva lui non avrebbe…eppure adesso lei glielo stava confermando.
- Pensa ciò che credi! – gli urlò lei piangendo, - Se basta un articolo a farti perdere fiducia in me e a buttarti tra le braccia di un'altra…-
Masumi l’afferrò per le spalle, - Ho sbagliato!- urlò, - Dovevo avere fiducia…ma ciò non toglie che non possiamo buttare via il nostro amore.-
Maya si divincolò, - Sei stato tu a buttarlo via.- rispose piangendo, -La fiducia è la base di un rapporto e tu al primo ostacolo ti sei tirati indietro.- lo guardò con gli occhi colmi di lacrime, - Ti odio, Masumi! – urlò correndo in camera sua e chiudendosi a chiave.
Masumi raggelò, l’aveva persa e stavolta per sempre.
Aveva letto l’odio del passato in quei profondi occhi scuri, un odio incancellabile stavolta.