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Autore: Kastania    30/03/2006    4 recensioni
Una breve introduzione per la storia che ho in mente... non presento ancora i personaggi, soprattutto quello principale. Lascerò che lo scopriate voi chi è.. capitolo dopo capitolo.. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 19

CAPITOLO 19

 

 

No.

Parola brevissima e di uso comune. Ma che può graffiare l'anima come una coltellata.

 

Nessuna spiegazione, nessuna giustificazione. Solamente una laconica e definitiva negazione.

 

"Non credo di capire." Cerco di parlare tranquillamente, di dialogare con lei.

Voglio davvero capire le sue motivazioni, ma più di ogni altra cosa vorrei gridare la mia rabbia. Crede forse che per me sia facile,scoprire di stare per diventare padre da un giorno all'altro?

 

Sono due giorni che ci penso ininterrottamente.

Ho valutato la situazione da ogni possibile angolazione, ma non ho trovato nessun tipo di soluzione.

Nessuna,tranne questa.

 

Non posso rinunciare a lei.. ho voglia di urlare, di legarla,di impedirle in ogni modo di uscire da questa stanza.

Vorrei  poterla obbligare a seguirmi, a venire con me, ad accettare ciò che le chiedevo.

Ma non potevo farlo.

 

Incrocio le braccia. Devo controllarmi, ma rassegnarmi è escluso.

"Ho detto che non credo di capire. Cerca di spiegarti meglio per favore. Perchè no?"

 

Lei mi guarda attraverso,come se fossi trasparente.

Non riesco a costringerla a guardarmi negli occhi.

 

"Ho il massimo rispetto per le tue scelte. Ma pretendo che tu lo abbia per le mie. Non è il momento per abbandonare tutto.. qui ho troppe cose da fare. E poi sarei solo d'intralcio."

 

Mi si avvicina, mi posa la testa sul petto. Non riesco a pensare avendola così vicina.

Sento solo il suo respiro su di me,e penso che forse è l'ultima volta.

Non la stringo fra le braccia,so che non riuscirei più a lasciarla andare.

Intanto lei continua a parlare.

 

"Sapevamo che non sarebbe durata per sempre.. non avrebbe potuto. Apparteniamo a mondi lontani e divisi. E questo è solo un segno del destino,perchè ci fermiamo prima che sia troppo tardi. E'giusto che tu ti assuma le tue responsabilità.. anche con Marya."

 

Mi irrigidisco, e lei lo avverte,ma non smette di parlare.

Sta ragionando ad alta voce,sta cercando di convincere prima lei stessa di me.

 

"Ascolta...lo so che pensi di non poterla perdonare. Ma tu l'amavi,l'amavi davvero, o il suo tradimento non ti avrebbe ferito tanto. Ora avrete un figlio da crescere insieme: un legame che spazza via tutto il resto. Vedrai, la perdonerai. Ti sveglierai una mattina e non ricorderai più che l'hai odiata o che ti ha deluso. Non ti ricorderai più di me e di questa fuga dalla realtà. Ne sono sicura, e va bene così."

 

La lama delle parole mi penetra ancora nel cuore, più a fondo, più a fondo.

L'atroce dubbio che lei abbia ragione mi lacera.

Non voglio, non voglio che abbia ragione.

 

La respingo, perchè non riesco a tollerare il pensiero di averla già persa mentre ancora è appoggiata contro di me,mentre ancora la sento mia.

 

****************

 

Mi respinge. Si stacca da me, come se il nostro contatto fisico fosse già destinato a finire.

Mi guarda di nuovo in quel modo freddo e distante, la mia volontà vacilla.

 

Ma mi rifocalizzo sul pensiero di Marya, e del figlio che attende da lui.

Provo comprensione per lei: io mi sono sentita sola nelle scorse settimane, fino al punto di impazzire.

Lei era sua moglie. Mi mordo la lingua: lo è ancora. E'logico che si sia sentita tradita e abbandonata.

Al posto suo io forse avrei fatto le valigie, prima di arrivare a tradire mio marito..ma nessuno ha il diritto di giudicarla, per quello che sicuramente ha passato.

 

"Se è così che la pensi, perchè sei ancora qui? perchè non te ne sei andata immediatamente?"

La sua voce è aspra,sgraziata. Sembra che il groppo alla gola la modifichi. Continuo a non guardarlo in viso, non sopporterei di vederlo sull'orlo delle lacrime.

 

Non posso spiegargli che mi sembra di essere diventata di marmo,che le mie gambe sono inchiodate al pavimento.

Non posso dirgli che il cuore sembra aver smesso di pompare nel mio petto, e che mi sento come una morta.

Non posso fargli comprendere che questa soluzione mi strazia,e che la prendo solo perchè è l'unica che offre una salvezza ad entrambi.

 

Eppure lui ormai mi conosce. Avverto distintamente che non mi crede.

Riconosce la sensatezza di quello che dico, ma non mi crede.

 

"Hai ragione" rispondo con voce flebile. "Me ne vado subito."

Quasi barcollando,mi avvio verso la porta.

 

“Aspetta…un’ultima cosa. Ti avevo portato un regalo e.. beh, vorrei lo tenessi ugualmente.

Non riesco a voltarmi,ma mi fermo sulla soglia. Lo sento frugare nella valigia,sento i suoi passi ricondurlo accanto a me.

 

La sua mano si avvicina al mio viso. E’una minuscolo astuccio di gioielleria.

Sento un vuoto allo stomaco, mentre lo scarto. Faccio del mio meglio per non tremare.

Lui si mette alle mie spalle,lo sento respirare fra i miei capelli.

 

Un anello. Un anello semplice e meraviglioso.

Una fedina sottile di oro bianco,circondata da una coroncina di brillanti.

 

“Quando ti ho chiesto di venire con me.. avrei dovuto essere più preciso. Volevo che venissi via con me per sempre. Non credevo che sarei più riuscito a fidarmi completamente di qualcuno.. eppure l’ho fatto. Solo per te,Lara. Solo per noi.”

 

Prende l’anello dalla scatola,e cerca la mia mano sinistra per infilarmelo.

Lo fermo,e prendo l’anello fra le mani. Mi sgancio la collana e lo infilo lì dentro, insieme al ciondolo che porto da quando sono nata.

 

“Non posso infilarlo al dito,Zhenya. Non sarebbe giusto. Ma lo porterò sempre, te lo giuro. Lo porterò sempre sul mio cuore, nel mio cuore. Grazie per questi giorni meravigliosi, grazie di tutto.

 

Spalanco la porta e lascio che il buio gelido del corridoio mi inghiotta.

Mi sforzo di non voltarmi neppure quando lui mi chiama.. sento la sua voce sempre più flebile, sempre più lontana.

 

Esco in strada,e benedico mentalmente la pioggia che ha iniziato a cadere incessante.

Almeno nessuno vedrà le mie lacrime, mentre mi allontano da lui e da tutta la felicità che avevo sognato per noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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