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Autore: mikybiky    30/03/2006    3 recensioni
1989, Berkeley, California. La vita sembra funzionare come è sempre andata. Jimmy si è presa una cotta per il bassista dei famosi "Sweet Children", che però pare già fidanzato con una ragazza presuntuosa ed arrogante. La migliore amica Jakie si sta per fidanzare con il cantante dello stesso gruppo, Billie. E il batterista è niente popò di meno che il fratello di Jimmy, che la consola assicurandole che fra Mike e Clare non v'è nulla di serio.
Tutto sembra dissolversi velocemente quando troppe discrepanze vengono a crearsi fra la versione ufficiale e quella presunta... che cosa diamine sta succedendo?
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci terrei a fare una piccola precisazione, prima di cominciare il dodicesimo capitolo: in questa ff ci sono dei fatti che si somigliano con dei fatti presenti nella ff “tie your mother down” (che a parer mio è molto bella n.d.a.) delle mie carissime lettrice Rhye and Embrido. Così, ci terrei a precisare che non ho assolutamente copiato la loro ff, anche perché avevo già steso la traccia prima di cominciarla. Poi prendo tempo per dire che questa ff è opera della mia fantasia (o della mia mente contorta, è meglio dire) e che tutti i fatti citati non sono realmente esistiti. Sono veri solo i tre Green Day, che, purtroppo, non conosco, di conseguenza non ho potuto interrogarli per sapere fatti passati.


Cap 12

il telefono i casa Right squillava incessantemente, ma nessuno rispondeva. Proprio in quel momento, però, la porta si aprì ed entrò un uomo. Nel constatare che l’apparecchio stata suonando, si sbrigò ad accorrere a rispondere.
- Pronto? - disse, afferrando la cornetta proprio mentre stavano per mettere giù.
- Signor Right? - disse la voce di una donna, dall’altro capo
- Sì, sono io - rispose lui, togliendosi la giacca e slacciandosi la cravatta
- Salve, sono la signora Campbell -
Il signor Right fece un po’ di spazio nella sua mente per cercare di ricordare dove aveva già sentito quel nome. Non era un cliente né datore di lavoro… allora chi era.
- Per favore, mi dia una mano a ricordare chi è - disse allora, sedendosi sul divano
- Sono la madre di Clear, di lei si ricorderà, no? -
- Oh, sì certo, mi ricordo molto bene di lei. Mi dica signora Campbell, qual è il problema? -
- Mi dispiace doverla avvertire di un fatto così increscioso, signor Right, ma sua figlia, oggi, ha picchiato la mia, causandole una frattura al naso -
Il padre di Jimmy, per un momento, trasalì.
- Jimmy? - chiese, sbigottito
- Sì, proprio lei. So che è una ragazza molto tranquilla, e ha lasciato sbalordita anche me, quando ho saputo dell’avvenimento. Perciò gradirei cortesemente che voi prendereste seri provvedimenti con lei, anche se, certo, alla fine non sono affari che mi riguardano. Sarei solo infastidita che un fatto del genere si ripeta. In quanto alla frattura di mia figlia, voi dovrete pagarci i danni. In caso contrario, ricorreremo alla denuncia -
- No, certo, pagheremo tutti i danni che l’aggressione di mia figlia ha causato, e vi porgeremo le nostre più risentite scuse. Però se Jimmy ha fatto una roba del genere, ci dev’essere di sicuro un motivo, e credo che il motivo sia stato che, probabilmente, sua figlia l’abbia provocata -
- Non lo escludo, certo, ma questo sarà da accertare… -
- E la pregherei di accertarlo il più alla svelta possibile, perché non ho intenzione di dovere pagare i danni di un pugno in faccia se c’è un motivo più che valido -
- Rimane sempre il fatto che sua figlia ha aggredito la mia -
- Il suo avvocato parlerà con il nostro, non ho altro da aggiungere -
- Arrivederci signor Right -
- Salve -
Il padre di Jimmy riattaccò la cornetta con una calma da furia, per poi scoppiare.
- Jimmy! - gridò - vieni giù immediatamente! Dobbiamo parlare! -
Salì velocemente le scale, dirigendosi verso camera sua.
- Mi spieghi per quale assurdissimo motivo hai picchiato Clear? Chi ti dava il diritto? È ciò che io e tua madre ti abbiamo insegnato? -
Ma quando aprì la porta, rimase piuttosto sconcertato nel vedere che non c’era proprio nessuno.
- Emily Jamie Right III… noi due dovremo fare un bel discorsetto, quando torni a casa… -

- Oddio. Tré, e adesso che cosa facciamo? - chiese Jakie, in preda ad un attacco di panico
- Stai calma Jakie - rispose il ragazzo - tanto che cosa potrebbe mai accaderle se non una punizione lunga tutto un anno dai nostri, quando torneranno a casa e non la troveranno? -
- Tré? Ma ti rendi conto che tua sorella è scappata in macchina? In macchina, non a piedi! Potrebbe prendere un treno e andare chissà dove, non facciamo più in tempo a raggiungerla se non lo facciamo subito! E poi non ha neanche la patente! -
- Sai una cosa? Hai ragione, se non ci muoviamo subito, sarà molto difficile da raggiungere -
- E cosa pensi di fare, visto che non abbiamo nessun tipo di mezzo a disposizione e non abbiamo la minima idea di dove possa essere andata! -
- Billie e Mike abitano poco distanti da qui, andremo da loro a piedi e poi usciamo con la loro macchina. Vedrai che la troveremo - disse
- E come la metti col fatto che Jimmy non sa guidare? - chiese la ragazza, incamminandosi
- Massì, dai, al massimo una multa… - rispose lui, consapevole però del fatto che la sorella corresse un grave rischio.
Raggiunsero la casa di Billie in poco. Bussarono ed aprì Mike. Il ragazzo stava per sorridere, salutandolo, ma Tré lo interruppe.
- Mike, tira fuori la macchina, svelto, Jimmy è scappata e ha preso la mia auto, dobbiamo raggiungerla -
Il sorriso sul volto del ragazzo si spense immediatamente.
- Che cosa? - disse, incredulo
- Sì, svelto. Jakie rimarrà qui con Billie -
- No, un minuto, voglio venire anche io! - ribatté la ragazza, contrariata
- No, tu rimarrai qua con Bilie - replicò lui - se i miei dovessero chiamare tu gli spiegherai tutta la storia -
- OK… ma che cosa gli dico, poi? - rispose la ragazza - se gli dico che è salita in macchina ed è scappata si incavoleranno con me -
I due ragazzi rimasero perplessi.
- Perché? - chiese Mike
- Perché sono la prima persona con cui parleranno quando sapranno che cosa è successo, e dovranno pur arrabbiarsi con qualcuno! -
- Non importa, tu digli la verità e basta -
Jakie guardò i due ragazzi salire in macchina, Mike al posto di guida, e partire. Poi, sospirando, entrò in casa. Andò fino in cucina, dove Billie la guardò stupito.
- Jakie! - esclamò, con una nota di speranza - che cosa ci fai qua? -
- Jimmy è scappata di casa - disse, sedendosi sul divano
Billie, che si stava portando una fetta di pane alla bocca, rimase sbalordito.
- Che cosa? - disse, confuso
Allora Jakie iniziò a spiegargli tutto da capo, partendo da quando era arrivata a casa di Jimmy e Tré.
Quando ebbe finito il racconto, il ragazzo rimase a bocca aperta.
- Co… Cosa? - chiese, incredulo
- Sì, proprio così - rispose la ragazza, scoraggiata e, allo stesso tempo, angosciata per quali avrebbero potuto essere i danni conseguenti a quella follia. Già, follia. Perché scappare di casa picchiare Clear è una reazione che può essere spiegata, visto ciò che era successo, ma prendere la machina e partire senza neanche saperla guidare, era una vera e propria follia.
- Credi… credi che la troveranno? -
Billie sorrise.
- Perché, vuoi che non la trovino? - disse, con tono ovvio - vuoi che il nostro Tré non sappia a memoria i passi della sua adorata sorellina? -
- Dopo tutto ciò che è successo, non credo che sia ancora tanto “adorata” - rispose secca lei
Billie ritirò il sorriso. Aveva in qualche modo creduto che se fosse lì allora non era più così arrabbiata con lui. Ma si era sbagliato, o meglio, si era illuso. Poi ricordò ciò che provava per lei: sarebbe stato il caso di dirglielo?

La signora Right rientrò in casa per le sei.
- Ciao caro, che cosa ci fai lì seduto? -
- Credo che questa sera, a cena, ci sarà un bel discorso da fare, e la signorina Jamie non si toglierà un anno intero di punizione -
La signora Right, preoccupata dalle affermazioni del marito, si sedette di fronte a lui, e disse:
- Jhon, che cosa è successo? -
- È successo che, Mary - iniziò a spiegarle lui - prima mi ha chiamato la madre di Clear e mi ha detto che Jamie ha picchiato sua figlia, procurandole una frattura al naso -
- Che cosa? - disse sbigottita, trangugiando un bel po’ di saliva
- Sì, e ha detto che dovremo pagare i danni, sennò ci denuncia -
- JAMIE! - gridò la madre - vieni giù immediatamente, dobbiamo parlare! - poi, rivolgendosi al marito, disse: - tu le hai già parlato? -
- No… - rispose lui, cercando di spiegarle che la figlia non era in casa
Non sentendo i passi della ragazza, la chiamò una seconda volta:
- Jamie, ti ho detto di scendere! Io e tuo padre ti dobbiamo parlare, ora! - gridò
- Se la smetti di sgolarti, magari, riesco a spiegarti che Jimmy non è in casa - disse il marito, irritato
- Come non è in casa? E dov’è? -
- quando sono rientrato - le spiegò il signor Right - ho parlato con la madre di Clear, dopodiché ho chiamato Jamie, ma la signorina non si è fatta trovare in casa -
- Che cosa? - disse molto arrabbiata la madre - ma ha violato la nostra punizione! -
- Sì, e per questo si merita almeno un anno in castigo! -
La calma del padre, era una calma apparente, ma dentro provava una rabbia sconfinata. In quel momento suonò il telefono e la madre si alzò ed andò a rispondere.
- Pronto? - disse fredda
- Salve, è la signora Right? - disse una voce molto demoralizzata
- Sì - rispose lei
- Sono della polizia e vorrei parlarle di sua figlia Jamie -
- Oh mio Dio! Che cosa ha combinato adesso? -
- Lei niente…-

Billie si trovava seduto a riflettere se era il caso di dirle di ciò che provava verso di lei. Non sapeva che scegliere, ma un impulso lo spinse a dirle tutto.
- Jakie? -
- Mmm? - rispose la ragazza
- Credi che riusciremmo mai a reintegrare l’amicizia che c’era fra noi una volta -
- Non so - rispose lei, disinteressata
A Billie non sfuggì questa sua indifferenza e non poté non rimanerne un po’ deluso. Sospirò.
- Tu… tu che cosa provavi per me? -
Jakie alzò la testa verso il ragazzo.
- Ti ho fatto soffrire, ne sono consapevole, ma… quanto? -
- Billie, per favore, non adesso, Jimmy è scappata, potrebbe anche essere nei guai, non credo che sia il momento più adatto per discutere di noi due -
Billie, sconfortato, abbassò la testa osservandosi le mani. Era chiaro che Jakie non volesse parlare con lui, dopo tutto ciò che era successo era perfettamente perdonabile. Solo che, per qualche assurda maniera si era illuso che avesse voglia di parlare con lui e di chiarire tutto ciò che era successo. Chiarire? Un momento, che cosa c’era da chiarire se era già stato tutto chiarito? Che stupido, pensava di poter sistemare ancora di più le cose, delucidando cose che non esistevano? Era assolutamente assurdo, e quindi era un’illusione in più. Ma perché? Si stava distruggendo mentalmente, e non riusciva a credere che un’illusine dopo l’altra si affollasse nella sua mente, provocando un grosso di idiozie che avrebbe potuto dire. Jakie l’aveva bloccato in tempo, prima che potesse iniziare il suo assurdo discorso.
- Molto, troppo. Ecco quanto mi hai fatto soffrire -
Tutto ciò che si era detto poco prima, andò in frantumi, per lasciare spazio solo a quella frase: molto, troppo. Ecco. Così era stata male Jakie. Era l’aveva fatta stare molto male, troppo male. Non credeva che fosse mai successo, ma l’aveva fatto, l’aveva fatta soffrire. E ora si penalizzava mentalmente.
>Si impose di non continuare la conversazione, ma un impulso più forte di lui l spinse ad aggiungere.
- Che domanda sciocca - disse - cosa avrei dovuto immaginare? -
- Probabilmente non avresti immaginato niente. Non è così semplice immaginare il dolore di un’altra persona -
- Hai ragione… ma la domanda è stata sciocca comunque… non avrei potuto di certo aspettarmi che non avresti sofferto! -
- E chi te l’ha detto? - disse lei - se tu non immagini minimamente che cosa io provassi per te prima che mi giocasti quel brutto scherzo con Clear, allora non sai neanche quanto ho sofferto. Ma ora te l’ho svelato -
Billie annuì appena, anche se in fondo non riusciva a capire: sapeva benissimo che cosa lei provava per lui… o almeno credeva di saperlo. Un terribile dubbio l’accolse: e se Jakie non avesse veramente provato quello che pensava lui? Allora sarebbe stato un bel problema, perché adesso lei gli piaceva veramente. Doveva sapere che cosa Jakie provasse per lui. Allora si arrischiò a chiederglielo:
- Ehm… Jakie… ma tu… che cosa provavi esattamente saperlo? -
Jakie si stritolò nervosamente le mani.
- È importante saperlo, adesso? - chiese, secca
- Lo so che sei preoccupata per Jimmy… ma vedrai che tutto si risolverà per il meglio -
- Io non intendevo questo - rispose la ragazza - intendevo dire che importanza ha saperlo ora, dopo tutto quello che hai combinato? -
- Io… io… io speravo che… -
- Billie, non tirare fuori cose assurde, lo sai benissimo anche te che se ancora mi piacessi niente si potrebbe sistemare -
- Sì è vero, ma… quello che io volevo dirti è che… - Billie si stava incasinando. Non sapeva più che dirle, ma voleva che sapesse ciò che lui provava nei suoi confronti: voleva dirgli che le piaceva veramente. - Senti Jakie, ora basta scuse. Quello che voglio che tu sappia è che mi piaci. Mi piaci veramente. Non perché sei una bella ragazza, o perché molti ragazzi ti stanno dietro, ma perché sei dolce, intelligente, riflessiva, simpatica… mi piaci per quello che sei -
Jakie rimase a riflettere sulle parole del cantante. Dove apprenderle appieno, e quando l’ebbe fatto rimase, per un attimo, sconvolta.
- Lo so che quello che ti ho fatto è stato a dir poco crudele - riprese Billie Joe - e infatti non ti chiedo di perdonarmi. È giusta la punizione che mi sono meritato. Ti chiedo solo di prendere sul serio le mie parole, perché questa volta dico sul serio. Non c’è nessuna Clear, questa volta, e puoi pure accertarlo, non c’è nessuno che mi obbliga a fingere. Questa volta ci sei solo tu, e nessun altro. Non c’è nessun piano, dietro, ma solo la mia mente contorta. So che fingere che tu mi piacessi solo per coprire ciò che c’era fra me e Clear è stata la cattiveria più grande che potessi compiere, ma almeno mi ha aiutato a capire che sei tu la ragazza che mi piace. Solo questo -
Jakie non disse niente. Ora, e solo ora, le sembrava di comprendere lo stato d’animo del cantante: se lei c’era stata malissimo per ciò che Billie Joe le aveva fatto, Billie Joe stesso era distrutto per ciò che lui le aveva fatto. Certe volte è più demoralizzante infliggere le pene che riceverle. E per Billie era stato così.
- Senti… senti Billie… io posso capire tutto questo… ma… ma permettimi che mi spiazzi un attimo. Ho bisogno di tempo per riflettere e quindi… non cercarmi - detto questo se ne andò. Prima di uscire si girò verso il ragazzo e disse: - se hai notizie i Jimmy avvisami - poi uscì.

Ore 18.47
- Mike, stiamo girando da troppo tempo, ormai… e di Jimmy neanche l’ombra. Non sappiamo dove possa essere andata! Ti ricordo che non era a piedi, ma in macchina! -
- Sì, sì, lo so, ma è sempre meglio tentare - rispose Mike, svoltando la macchina a sinistra
Tré sembrava chiaramente agitato. Ed era chiaro, Jimmy era sua sorella, non poteva permettere che le succedesse niente! Soprattutto se era in preda ad un attacco di panico, quando poteva compiere qualsiasi peripezia.
- Mike, potremmo trovarci dalla parte opposta della sua, te ne rendi conto? -
- E se fossimo sulla sua strada, ci mangeremmo le mani per sapere che avremmo potuto fermarla ma che invece siamo tornati indietro -
Tré accavallò nervosamente le gambe.
- OK… ma se invece fossimo dalla parte opposta? -
- Tré, la troveremo! -
Il batterista stette zitto. Temeva veramente il peggio.
Ore 18.59
- Mike, sono le sette. È circa dalle quattro e mezza che vaghiamo! -
- E missà che ci toccherà tornare indietro -
- Perché, che è successo? -
- Stai calmo, Tré! È solo un po’ di coda -
Tré lanciò lo sguardo in avanti.
- Un po’ di coda dici? A me sembra una catena montuosa! -
- Niente di ché - rispose il basista, girando imprudentemente la macchina - sarà solo un incidente -
Tré sbuffò.
- Se esistessero dei telefoni portatili, proverei a sentire qualcuno… ma la tecnologia è fera a certi livelli! [aspetta di arrivare nel 2006, caro Tré!]
Tutto il resto del viaggio lo percorsero in silenzio. Tré pensava che cosa dire ai genitori, quando sarebbe tornato a casa. Come gli spiegava che Jimmy era scappata?
- Ehi, amico siamo arrivati! - la voce di Mike lo distolse dai suoi pensieri - se vuoi dormire qui in macchina, fai pure! -
- No, no, arrivo - disse, scendendo dall’auto
Dalla soglia di casa, si vide sbucare Billie, preoccupato.
- Notizie? - chiese, ansioso
- No… - risposero demoralizzati e due ragazzi.
- Vuoi uno strappo a casa, Tré? -
- No, grazie, vado a piedi. Mi farà bene camminare un po’.
Il ragazzo percorse in circa mezz’ora tutta la strada che lo separava dalla casa dei due amici a casa sua. Pensava a ciò che avrebbe detto hai genitori. Era una bella storia! Sarebbe rientrato che i genitori sarebbero stati incazzatissimi, perché la figlia non c’era. Di sicuro Clear li aveva avvisati del piccolo incidente… e il ché sarebbe stato ancora peggio. Allora avrebbe dovuto spiegargli tutta la storia da capo e con calma. Lì sarebbero scoppiati in panico. Avrebbero avvisato subito la polizia e lo avrebbero infamato sul perché, al posto di avvisarli, era partito in macchina alla ricerca della sorella, con l’uno per cento di possibilità di ritrovarla. Il tutto non era esattamente di suo gradimento. E chissà cosa fosse potuto succedere alla ragazza! Con un’auto in mano, per giunta!
Dunque, mamma, papà…devo dirvi una cosa piuttosto demoralizzante: Jimmy è scappata di casa. Ed è successo perché ha avuto una grossa lite con Clear…immagino che vi abbia già avvisato… ho cercato di fermarla, ma lei è saltata in macchina ed è partita alla volta di una meta non fissata. È già, Jimmy è scappa in macchina. E qua si afferma un ulteriore problema: Jim non sa guidare. Se le fosse successo qualcosa? Il tutto è successo più o meno verso le quattro… quando la camera era vuota. Era in mezzo alla strada quando è partita in macchina, così ho dovuto raggiungere, assieme a Jakie, la casa di Billie e Mike. Ma, al posto di avvisare o voi o la polizia, siamo saliti in macchina e siamo andati a cercarla. Così ora è ancora più lontana da noi…ma disterà solo due ore e mezza, a meno che non sia partita in una corsa folle. La ritroveremo di sicuro, senza nessun problema. Questo è quanto..
Sì, gli avrebbe detto questo. Si sentiva in colpa per tutto ciò che era successo. Perché l’aveva fatto?
Davanti a lui apparse la soglia di casa: pronto a trovarli incaxxati neri, entrò in casa. Rimase stupito e impaurito: ad aspettarli, i genitori erano in lacrime.
- Ma… mamma, papà… che… che cosa è successo? -
- Ci… ci ha chiamato la polizia -
Tré ebbe il più grande timore della sua vita: quello di sapere che cosa fosse successo.
- Jimmy… ha avuto un incidente… un camionista ubriaco che le ha tagliato la strada -
Tré si sentì cedere le gambe. Si sedette sul divano.
- E… e come sta ora? - chiese, con la voce tremante
Un attimo di silenzio, prima dell’imprevedibile risposta.
- Ora è in coma -

____________________________
Hola a tutti, miei carissimi lettori!! Prima di tutto, una notizia che mi ha rallegrato in tutti questi giorni cupi: Billie Joe Armstrong è tornato moro!!! È sì!! Prima dava troppo l’idea di pop-star, ora è il solito punkettone di sempre!!
E dunque, la povera Jimmy è incorsa in uno spiacevole incidente ed è entrata in coma… ma che cosa le succederà? Eh, eh, eh… sono crudele! Se volete scoprirlo, andate avanti a leggere la ff!! (Wé, e adesso mi ci metto anche con i ricatti?XD)

  
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