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Autore: LaMicheCoria    01/08/2011    3 recensioni
Mille rimpianti di averti abbandonato.
-Siete strano, quest’oggi, monsieur France-
-E tu sei molto stanca, a quanto vedo- ribattè lui, coricandosi accanto alla ragazza –Riposa. Veglierò io su di te-
[Dal capitolo 1]
(...)
-Lei è morta, France!- ringhiò Inghilterra, d’improvviso –E se non l’avessi uccisa io, allora ci avrebbe pensato il tempo! [...]-
-Dovrei quindi ringraziarti per averla arsa via?- sibilò questi –Per averle concesso il tormento del fuoco, invece di costringerla ai dolori della vecchiaia? Ad un corpo avvizzito che nemmeno mi hai permesso di seppellire?- [Dal capitolo 3]
[FrancisxJeanne] [Quattro Capitoli]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Giovanna d'Arco, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mr3

 

Ultima pubblicazione prima di partire per una settimana per le vacanze :3 Quindi, dal 2 al 9 nessun aggiornamento. E sono una maledetta, perché manca solo un capitolo alla fine della storia.
Gomeeeh! Non avevo fatto il conto dei giorni e mi ero ripromessa di postare un capitolo al giorno.
Piccole dementi scommettitrici con se stesse crescono.
Ringrazio chaska, per il commento, laliXD e LoLe per i preferiti, Birby per aver inserito la storia tra le ricordate, e black_lacie per averla messa tra le seguite.
J’adore~
L’immagine non è mia, ma l’ho trovata su pixiv e appartiene al suo autore. Io l’ho solo modificata con Photoshops.
Cliccate sul titolo per far partire la musica! Sto odiando  NVU, non mi formatta l'HTML come dovrebbe.  ODIO. E nell'anteprima di EFP mi fa vedere tutto ben formattato, quando invece, NIET!






0.3

Jay si grand dueil et paine douloureuse


-Una messa per lei, Padre-
Dacché Padre Philippe era stato inviato a Rouen dalla diocesi, ogni 30 Maggio quello strano giovane si presentava in Chiesa, si sedeva nell’angolo più buio e lontano dall’altare, stringendo al petto un mazzo di gigli bianchi, e poi aspettava. Quando la messa era finita e Padre Philippe gli si avvicinava, l’unica frase che il ragazzo biondo gli rivolgeva era sempre la stessa. Una messa per lei, Padre.
-Lei chi..?- chiedeva il buon prete, mettendogli una mano sulla spalla e facendo cenno ai chierichetti di non allontanarsi ancora.
Ma il giovane non rispondeva: stringeva a sé il mazzo di gigli e chinava la testa. Pareva quasi..deluso che Padre Philippe gli rivolgesse ogni volta la stessa domanda.
Poi, come in una scena a teatro collaudata diverse volte, il buon prete vedeva un’ombra scivolare tra le porte della Chiesa di Santa Giovanna, e la voce secca e stanca, di un giovane inglese.
-Andate, Padre. Ci penso io a lui-
E Padre Philippe chinava il capo e percorreva in silenzio la navata.
Anche quel giorno, come sempre, fece giusto in tempo ad allontanarsi di pochi passi, che la voce del francese lo richiamò nel silenzio ovattato della Chiesa.
-Perdona i suoi peccati, Padre- pregò il giovane dai capelli biondi –E perdona anche i miei, giacché non sono migliori-
Padre Philippe fece per avvicinarsi, ma l’inglese alzò una mano per fermarlo.
-Non date retta ai deliri di un povero matto, Padre- gli disse, facendogli cenno di tornare in sacrestia –Andate-
E a malincuore il buon prete si allontanò, come sempre, cogliendo appena il sussurro dell’inglese.
-Sei patetico-

Francis reclinò il capo, incontrando gli occhi severi di Arthur.
-Perché mai, di grazia?-
-Perché ogni 30 Maggio ti comporti come un patetico essere umano- sbottò Inghilterra, voltando la testa per non incontrare il viso dell’altro -Non come la Nazione che sei-
Francia rimase in silenzio, accarezzando i petali dei gigli che stringeva al petto.
-Dio ci ha dato la forma di esseri umani- replicò calmo, lo sguardo fisso all’altare –Lei..-
-Lei è morta, France!- ringhiò Inghilterra, d’improvviso –E se non l’avessi uccisa io, allora ci avrebbe pensato il tempo! Cosa credevi? Che sarebbe rimasta al tuo fianco per sempre? Si sarebbe raggrinzita, proprio come i gigli che ti ostini a comprare ogni anno. Neanche il tempo di un respiro e tu, giovane e immortale, ti saresti trovato tra le mani il cadavere di una vecchia! E’ questo che volevi?- prese un respiro profondo, incrociando le braccia al petto e concentrando la propria attenzione su qualcosa che non fossero gli occhi taglienti di Francis.
-Dovrei quindi ringraziarti per averla arsa via?- sibilò questi –Per averle concesso il tormento del fuoco, invece di costringerla ai dolori della vecchiaia? Ad un corpo avvizzito che nemmeno mi hai permesso di seppellire?-

-Il corpo..non mi hai lasciato nemmeno il corpo..-
-Ma le ceneri, quelle sono rimaste..oh. No, mi spiace.
Il vento è stato più veloce di te, France-



-Non sono qui per giustificarmi con te- ribatté Arthur e gli occhi verdi ebbero un guizzo scarlatto quando la luce, passando da una vetrata, dardeggiò in essi –Non sono qui per chiederti perdono-
-E allora per quale motivo vieni qui, ogni anno?-
Francia si era girato a fronteggiarlo, una mano stretta attorno ai gigli e l’altra chiusa a pugno sulla panca della Chiesa.
-Per dimostrarti quanto sei patetico- rispose Inghilterra. Un istante di silenzio –Tu non l’amavi davvero-
-Che dici..?- Francis assottigliò lo sguardo –Come osi..?-
-Il popolo amava Joan, non tu- spiegò l’altro, la voce priva di qualsiasi emozione –Tu l’amavi per questo, come Francia. Non come Francis-
-Come puoi..?- la voce del francese tremava, e così le spalle, le mani, il corpo intero era scosso dalla rabbia e dal dolore.
-Perché siamo come specchi- Arthur lasciò cadere le braccia lungo il corpo –Riflettiamo l’immagine di chi ci si para davanti, senza tuttavia poterla fare nostra veramente-
Francis rimase in silenzio, col capo abbassato.
-Tu non l’amavi davvero, France- mormorò Inghilterra, il tono di voce più morbido, compassionevole. Esausto. -Nessuno di noi può-

-Jeanne, hai mai pensato a sposarti?-
-Sposarmi? Suvvia, monsieur France, non scherzate!-
-Non scherzavo, infatti. Un bell’abito bianco,
una casa, dei bambini, un marito avvenente
e fedele..-
-Ma monsieur France, chi mai si prenderebbe
una ragazzina il cui abito da sposa
non è ricamato con pizzi, ma è
ornato dalle piastre di un’armatura?
Che si cinge la fronte non coi fiori
ma con l’elmo?
Che ha le dita piagate non per il ricamo
ma per la spada?-
-..Io lo farei, Jeanne-

Arthur fece per andarsene, ma Francis lo fermò, sussurrando
-Gli inglesi piangevano tutti, allora, quel giorno? Tale era la loro disperazione nel separarsi da una colonia?- una pausa e Arthur non osò replicare. Rimase immobile, con lo scroscio della pioggia di Rouen a coprire appena le parole di Francia –Io c’ero, se ben ricordi. E quelle lacrime non mi sembravano il pianto di un popolo, ma il dolore di vedere il fratello tanto amato lasciarti da solo, tra il sangue ed il fango-
Silenzio. L’inglese chinò il capo e chiuse gli occhi, senza la forza di voltarsi e replicare.
-Io lo so perché vieni qui tutti gli anni, Arthùr- Francis calcò sul suo nome umano, quasi fosse d’importanza vitale –Perché se convincerai me, avrai convinto anche te stesso-

-Monsieur France, che dite?!-
-Ah ah, hai ragione Jeanne. Perdonami-
~ Perdona i miei peccati, ma non assolvermi
Da questo Amore,
non cancellarlo dal mio Animo.
Ho tra le mani un abito ricamato d’oro
E una corona di gigli, raccolti al tramonto,
Con cui cingerti la fronte,
mia Pucelle. ~




 




   
 
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