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Autore: Kastel    01/08/2011    0 recensioni
Prendiamo in esame la trama del terzo gioco, divertiamoci a trasformare l' inganno di Clive in realtà.
Ecco che trovano posto il Professore e i Ripetenti, due fazioni con due ruoli e scopi differenti.
In mezzo ci sono un membro della Polizia Segreta e uno dei ribelli, che dovranno imparare a fidarsi l' uno dell' altro se non vorranno morire soffocati.
{Ovvi riferimenti a 1984 di Orwell e al manga Dolls di Naked Ape. Verrà aggiornato il più possibile}
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thé caldo addolcito col latte, ascoltando ogni parola della propaganda del Professore: ecco la colazione di Luke e Flora. Una colazione silenziosa, visto che nessuno dei due aveva da dire niente di speciale all' altro. Giusto un dialogo che poteva fare una coppia sposata da anni, con alle spalle tradimenti, litigi o peggio.
Hai dormito bene, Luke?”
Benissimo, grazie.”
Tornerai per cena?”
Dipende tutto dal lavoro, lo sai.”
Si... vero.”
Luke lasciò che la voce di Flora – bassa, sottile, quasi inesistente- fosse assorbita dalle cavolate che la televisione trasmetteva senza sosta. Oramai sapeva a menadito ogni singolo punto del programma politico di Layton, così come tutta la popolazione londinese. Eppure veniva ripetuto tutti i giorni, a tutte le ore, senza sosta. Ed era così per ogni canale, non si poteva scampare a quella che era la manipolazione del pensiero popolare. Si poteva spegnere, certo, ma le medesime parole si ritrovavano nei giornali, alla radio, sui cartelloni. Su tutto ciò che si poteva controllare e su cui era possibile scrivere. Non valeva neppure la pena spegnere la televisione, a quel punto. Anche perché, per Luke, era meglio sentire quella voce priva di sentimenti piuttosto che ascoltare quella squillante di Flora. Soprattutto se faceva commenti fin troppo entusiastici sull' operato di Layton.

Il Professore è proprio un grande uomo! Mi sento molto più sicura da quando c'è lui al governo!”
Luke evitò di informare la moglie sui metodi che Layton usava per darle quella sicurezza. Avrebbe approvato un governo basato sulla violenza e sulla repressione? Sicuramente no. Eppure nessuno muoveva un dito per fermare l' operato di Layton, proprio per quella sensazione di pace e rassicurazione che riusciva a infondere negli altri. Tutti si lasciavano chiudere gli occhi, era più comodo così. Solo le persone come Luke nutrivano dubbi, ma ciò era causato dal fatto che loro sapevano. Erano loro la causa di quella situazione, nascosti dietro ruoli e schemi ben precisi. E non potevano più scappare via.
Finì la colazione e si alzò rumorosamente, rompendo quel silenzio che si era creato tra di loro.

Io vado.”
La donna alzò una mano per salutarlo, completamente presa dalla televisione.
A Luke venne spontaneo chiedersi chi amava davvero, Flora. Se lui o quello schermo che vomitava solamente menzogne.

 

Erano davanti alla fabbrica abbandonata di qualche giorno prima. Oramai sapevano fin troppo bene che quello era il nascondiglio dei Ripetenti, o meglio, il passaggio intermediario tra Londra e la vera base, ancora ignota alla Polizia. Non che ci sarebbe voluto molto per scoprirla. Del resto ciò che non mancava era il tempo.
Entrarono dentro il fabbricato con passo sicuro, pistole già alla mano, pronti ad uccidere chiunque si mettesse in mezzo. Ma il luogo sembrava tranquillo, a dispetto di ogni pronostico. All' apparenza sembrava abbandonato: si potevano notare unicamente i segni della battaglia di pochi giorni prima. Le pareti erano coperti di buchi, così come parte del pavimento. Poteva sembrare che fosse accaduto molto tempo prima, se solo Luke non sapesse che era stato lui l' autore di certi fori. Tale senso di stranezza nasceva dal fatto che non c'era più né il cadavere né il sangue. Luke fece mentalmente i complimenti alla squadra dei Pulitori: ancora una volta non avevano smentito la loro fama.
Accadde giusto per un instante: Luke fissò uno dei fori nella parete, lasciando vagare lo sguardo sull' ambiente dietro di esso. E fece appena in tempo a notare la pistola prima di ritrovarsi un bel buco in fronte, spostandosi a pelo. La risposta del giovane fu rapida e immediata, facendo partire una battaglia feroce. Descole, che in quella giornata era il suo compagno, non si tirò di certo
indietro, ridendo e sparando come un pazzo. Un urlo fu il segnale che aveva fatto centro. Il problema era che, così come loro erano in due, pure i loro avversari erano in coppia. Il secondo riuscì a scappare e a Luke toccò inseguirlo nei meandri di quella fabbrica scura.
Luke sapeva benissimo di essere palesemente in svantaggio. Lui non conosceva quel posto, non sapeva i vari nascondigli e i vari antri. Il suo avversario, invece, conosceva a menadito la fabbrica.
Ciononostante non si diede per vinto, seguendo il nemico verso il centro del prefabbricato, nella trappola che gli stava tendendo. Pochi passi e Luke si ritrovò la canna della pistola alla tempia, prigioniero del nemico.

Finalmente ci incontriamo, bastardo.”
Lo sguardo del ragazzo si spostò dalla pistola verso la persona che lo stava minacciando, che gli stava parlando con una voce roca, come se non fosse stata usata da un bel pezzo. Si stupì nel notare che sembrava un ragazzino, quando in realtà sapeva benissimo che doveva avere circa dieci anni in più di lui.

Avrei preferito di no, francamente. Mi ricordo ancora il dolore che ho provato a ricevere la tua pallottola nella spalla.”
Clive Dove si limitò a sorridere, alzando le spalle.

Speravo ti avesse fatto male. Per i leccaculo del professore questo e altro.”
Aveva usato un tono di disprezzo nel dire il titolo di Layton, cosa che non sfuggì a Luke, attento e sveglio. Eppure... non si sentiva di bocciare tale cosa. Anzi, intimamente l' approvava.

Perché pensi che io sia un leccaculo, Dove?”
La risata del maggiore gli trapanò le orecchie tanto fu forte e vicina.

Mi prendi in giro? E' ovvio che è così! Tu sei uno dei comandanti della Polizia Segreta, lo sappiamo bene! Credi di essere l' unico ad aver fatto delle indagini?”
Ovvio che no, sarebbe stato tentato di rispondere. Ma restò zitto, ascoltando ogni singola parola di odio che Clive gli stava sputando contro. Anche perché non si stava arrabbiando, come probabilmente sperava di ottenere Clive. Stava assaporando quelle parole, digerendole piano piano. Stava iniziando ad odiare il suo ruolo di comandante, così come la sua palese ma irreale adorazione verso l' uomo che gli stava rovinando la vita. Stava cominciando a buttare giù il castello di bugie che aveva faticosamente costruito per anni. E non si sarebbe fermato tanto presto.

Tu fai parte dei Ripetenti, non è vero?”
Pronunciò quel nome con una nota di apprezzamento che non sfuggì a Clive, che del resto non poteva capire come uno dei galoppini di Layton usasse quel tono. Ma loro non dovevano darsi la caccia?

Logico, sbirro.”
Si sarebbe aspettato di tutto da parte di quel lecchino, ma non che sorridesse e lo guardasse negli occhi, sicuro e deciso.

Allora fammi entrare nel gruppo.”
Rischiò di lasciar cadere la pistola per la sorpresa. Cosa gli stava dicendo, quel ragazzo? Che persino i ciechi avvolte sanno osservare?

Tu sei fuori! Non lo permetterò mai!”
In quel momento arrivò Descole, pistola alla mano, pronto ad aiutare quel piccolo sciocco. O meglio, pronto a gustarsi il suo tradimento.

Luke!”
Il movimento fu tanto rapido quanto improvviso: Luke alzò la pistola, sparando un colpo di avvertimento contro il francese.

Non ti avvicinare.”
Non fece neanche in tempo a tentare di difendersi che Luke lo colpì alla mano, facendogli cadere la pistola. Indifeso e dolorante Descole si limitò a tenersi la mano ferita, fissando il ragazzo negli occhi.

Ti rendi conto di quello che stai facendo?”
Oh, Descole, lo so fin troppo bene. So che stiamo per diventare nemici, così come so di star tradendo tutto ciò in cui ho creduto fin ora. Ma ciò non toglie che sto respirando meglio, in questo momento. Mi sto sentendo meglio ogni momento che passa. So cosa dovrò affrontare, d' ora in poi. Sono pronto ad essere libero.

Ovvio che si.”
Prese Clive per mano, fuggendo verso l' uscita. A nessuno sfuggì però l' ultima parola di Luke.
Scusami.



N.d.A: Spero che il cambiamento non sia stato troppo poco giustificato. Se è così me ne dispiace.

   
 
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