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Autore: Balestra    01/08/2011    0 recensioni
Ferelden, Era del Drago. Rassen Marrak è un ironico, strafottente e bastardamente realista Mago del Sangue. Ricercato dai templari, sarà costretto a raccontare la sua storia dalle origini, da quando ottenne i suoi poteri di Maleficarum durante il Tormento, delle sue continue battaglie contro i templari, delle sue fughe disperate da un luogo all'altro... il tutto condito con un enorme senso di autoironia che il Comandante Tavish, il templare incaricato di interrogarlo, non sopporta.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

 

Volete che vi parli di questo Custode? Bhe, dovete sapere che è un pezzo grosso dell'ordine, il capo della divisione del Ferelden... mi pare si chiamasse Duncan. Ah, quindi lo conoscete? Bene, risparmierò tempo. La battaglia si era conclusa, per fortuna, senza che io riportassi ferite... ma, ora, tutti i presenti ancora vivi nella sala sapevano che ero un Mago del Sangue. Quindi mi presero di sorpresa, mi sbatterono a terra e tentarono di legarmi... un ben misero tentativo: usando quel poco lyrium rimastomi, scagliai un onda mentale, sortendoli tutti. Mi rialzai di scatto, ben conscio del fatto che ormai ero compromesso e che non potevo restare più lui... ci tengo a dire che questa situazione si ripeterà più volte, quindi abituatevi. Provai a schizzare via, verso il giardino, ma qualcuno mi trattenne. E avevo finito anche le mie scorte di mana, quindi non mi restava che attingere alla mia vita: feci scattare la mano verso il pugnale che, prudentemente, mi portavo dietro da quando scappai dalla Torre; purtroppo non fui abbastanza rapido e la mia mano fu bloccata da una presa d'acciaio. Duncan mi tratteneva senza darmi possibilità di liberarmi... almeno fino a quando il mio mana non si fosse rigenerato. Quindi dovetti stare a sentire quanto ebbe da dirmi. Mi propose di entrare nei Custodi Grigi, per aiutarlo a combattere contro la Prole Oscura che, come avevo visto, era un male potente e blablabla; quando gli dissi che ero un Mago del Sangue, mi rispose solamente che questo significava maggiore facilità nell'uccidere. Ovviamente sapeva che avrei rifiutato e, per questo, mi diede un ultimatum: o i Custodi Grigi o i Templari. Io risposi con un pugno di roccia che lo colpì di lato, mandandolo a ruzzolare a terra: il mio mana si era riformato al momento giusto. Corsi nella notte, alla cieca, inciampai... e, per fare luce, diedi fuoco al giardino. Arrivai fino al cancello, dove misi fuori gioco due guardie usando la mai ultima goccia di mana. Ora, vorrete sapere come mai non mi unì ai Custodi... insomma, se fossi diventato uno di loro voi non avreste potuto più darmi la caccia; rifiutai semplicemente perché tutti sanno cosa fanno i Custodi Grigi: vanno a farsi ammazzare dai Prole Oscura... e l'esperienza di quella notte mi era bastata per capire che io e quelle creature non andavamo d'accordo. Va bene, vado avanti... ma tutti voi templari siete così detestabilmente nervosi e violenti o è solo una tua prerogativa? Comunque, mi fermai solo quando ormai il castello era sparito, inghiottito dal buio. Attesi l'alba e ricominciai la mia marcia... ma no sapevo dove andare. E, oltretutto, non avevo niente con me, dato che avevo lasciato tutto al castello... nella mia borsa portavo venti sovrane, una piccola mappa del Ferelden e due fiale di Lyrium. E tutto questo casino era per colpa di voi tizi fissati con Andraste e col suo divino maritino. Per la centesima volta mi dissi che dovevo distruggere il mio filatterio... e, per farlo, avrei dovuto andare a Denerim. L'ho già detto? Davvero? In breve, mo decisi e andai nella capitale... solo che lungo la strada, fui fermato da un gruppetto di circa una ventina di banditi. Li stesi in poco tempo, ma lasciai in vita il capo, per avere notizie fresche... in fondo erano circa tre mesi, ovvero da quando mi ero fermato a Redcliffe, che non avevo novità. E così venni a sapere dell'orda e del Flagello; mi fu subito chiaro del perché il Custode se ne andasse in giro a reclutare persone tanto disperate come Maghi del Sangue... no, forse il disperato era Duncan, non io. O forse lo eravamo entrambi. Andai avanti per la mia strada, costeggiando la Foresta di Bericillian, in cui non avevo la minima intenzione di entrare, fino a che non fui costretto a deviare percorso: una pattuglia templare di circa venti uomini mi fece cambiare idea sulla Foresta, in cui mi fiondai come un razzo. Potendo scegliere tra Lupi Mannari, orsi, elfi sul piede di guerra, ragni giganti e forse Prole Oscura o i Templari... beh, sinceramente preferisco la prima opzione. Almeno gli orsi hanno un buon motivo per ammazzarti, mica come te e i tuoi, Tavish, che ammazzate i maghi fuori da una torre perché così c'è scritto su un libro vecchio di secoli scritto da una visionaria che fumava radici elfiche. Dicevo, corsi nella Foresta... ma non fui abbastanza rapido. Sentii i Templari che mi chiamavano, mi ordinavano di tornare lì... bhe, immagino conosciate la mia risposta. Anche se portavano tutte quelle armature, guadagnarono terreno. Erano sempre più vicini, sempre più furiosi. Non vi piace che un mago vi resista così tanto, eh? Preferite che si fermi e si faccia uccidere, scommetto... fatto sta che, alla fine, arrivammo in una radura. Ero in trappola, mi avevano accerchiato. Ma la fortuna era ancora con me... un fruscio sinistro; rumore di foglie calpestate appena percettibile... e, in un lampo, ci furono sopra.

  
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