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Autore: mellapumpkin    01/08/2011    0 recensioni
Ci sono quei giorni in cui vorresti morire. In cui vorresti non aver usato l’ultima bomboletta di lacca. In cui pensi che vorresti essere in uno di quei bei film romantici dove uno scrittore famosissimo si innamora di una donna qualunque e abbandona tutto per lei. Ci sono giorni in cui credi di essere davvero idiota, e ci sono giorni, come oggi, in cui decidi di avverare il primo desiderio.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paranoid Android;

Act 2;

 

 

Ambition makes you look pretty ugly

 

“We are losing control”

Ma che cazzo dici?, chiedo.

“ Non ne ho idea. L’ho sentito oggi in una canzone”

“ Non fanno più musica “

“ Ma se non hai nemmeno sentito una nota?”

“ Non importa, me lo immagino”

“ Ti immagini troppo, amore mio”

Mi da parecchio fastidio quest' "amore mio".

“ Ieri ho visto una ragazza che suonava l’arpa. E’ stato emozionante”

Qualcuno te l’ha chiesto? Dico.

Blondie sorride e si gira dal mio lato. Mi guarda. Mi fissa. Mi fissa con quegli occhi chiari. E ride. Mi tocca il naso con un dito e mi tira verso di lui. Ma chi ti credi di essere?

 Perché non te ne vai? Chiedo, alzandomi lentamente.

“ Perché saresti morto senza di me”

E’ quello che vorrei, dico.

“ Non è vero. Ne soffrirei.”

Non crederci troppo, dico. Ce ne sono altri come me, dico.

“ Lo so”

Mentre parla sono già in bagno. Guardo la mia faccia allo specchio.

Il primo passo per poter conquistare una ragazza è conquistare se stessi,diceva qualcuno.

Credo di essere gay per quello. Non riesco a sopportare la mia immagine allo specchio per più di venti secondi. Facciamo dieci, meglio. Non è concepibile l’idea di amarsi. Amare se stessi. Chi amerebbe uno come me? Chi amerebbe qualcuno di cui sa tutto. O di cui non sa niente. Sarebbe come prendere il primo tizio che incontri per strada e portarlo a casa con te.

E’ quello che hai fatto, cretino. Dico a voce troppo alta, lasciando che un getto d’acqua mi colpisca la faccia.

In questo momento non penserai a nulla. In questo momento non penserai a nulla.

Se pensi a questa frase, non pensi ad altro. Cosi dicono.

Alla radio sento una canzone. Strano, perché io non ho una radio.

In questo momento non penserai a nulla. In questo momento non penserai a nulla.

E’ un attimo. Qualcosa mi sta prendendo dal dietro, mi sta toccando il culo, alzandosi fino alla schiena e scivolando giù per il petto. Scommetto che è una mano. Vorrei tanto che fosse un coltello.

Mi volto di scatto, un po’ seccato. Ovviamente è una mano. La sua mano. La mano di Blondie.

Credo di avere un’espressione buffa. Della serie “togliti dalle palle”. Quella dei film comici. Infatti Blondie ride.

E’ nudo. Beh, meno male. Siamo sotto la doccia. L’ultima cosa che necessito è una scopata. O un contatto fisico. O uno scambio di sguardi.

Blondie mi prende il pene, lo accarezza, e piano comincia ad fare avanti e indietro. Su e giù. Nord e sud.

Non vorrei stare al gioco, eppure sto giocando meglio di lui. Mi volto, ho gli occhi socchiusi. Sto gemendo, lo sto baciando, eppure non vorrei.

Il cervello umano è veramente brillante. Vorrei tanto vederne uno dal vivo. Magari toccarlo. Chissà, forse uccido Blondie e mi guardo il suo. Guarderei il suo cervello per ore. O almeno, guarderei lui per ore.

E’ cosi triste che questi pensieri stiano uscendo dal mio cervello. Ancora più strano è che stiano uscendo dal mio cervello in questo momento, quando sono a pochi secondi dall’orgasmo.

Mi viene in mente una canzone dei Pink Floyd, Time.

The time is gone, the song is over, thought I’ve something more to say.

E mentre penso a tutto, vengo  insieme a lui.

 

 Why don't you remember my name?

“Jackson?”

Lo guardo. Siamo distesi sul divano. Stiamo bevendo succo di ananas. L’unica cosa che sia entrata nel nostro stomaco questa settimana, tranne lo sperma, ovvio.

Lo guardo ancora, la gente mi fa abbastanza incazzare, soprattutto Thom.

“Jackson, cosa stiamo facendo?”

Sono sicuro che questa domanda non è spontanea. Credo abbia visto dei film strappalacrime, su coppie etero in attesa del loro primo bambino. Dove ad ogni due scene c’è questa domanda.

“Tesoro, cosa stiamo facendo?”

Ma per favore.

Non capisco cosa tu voglia dire, dico.

“ Non volevi morire? Ho deciso che morirò con te “

Momento, momento. Cosa sta dicendo? Forse l’ho tenuto a digiuno troppo tempo. Il sangue non arriva più al cervello. Forse l’ho sottovalutato, come tendo a fare con tutti. Forse sta delirando.

Decisamente. Delirio. Delirio totale.

E perché mai? Chiedo

Mi guarda. Prende una ciocca dei miei capelli in mano e comincia a giocarci. I miei capelli blu, già. Li ho tinti qualche mese fa, ormai avrò una ricrescita da paura. Come dicevo, non mi guardo molto allo specchio.

“ Perché se tu muori io rimango in vita, e sto male “

Allora trovati un altro, dico.

“ Non esiste, io ti amo”

No, tu non mi ami, dico.

“ Io ti amo, Jackson, anche se tu non vuoi nemmeno prendermi in considerazione”

Fuori sta piovendo. Le parole di Blondie mi hanno quasi riscaldato.

Il problema è che io voglio morire, ma lui non deve morire. Non è pronto.

Odio la gente. Odio Thom. La gente mi fa incazzare.

“ Perché sei cosi? “

Cosi come? Chiedo.

“ Cosi… non so nemmeno come definirti. Pessimista, stronzo, depresso, solo. Cosi, insomma “

Sto guardando fuori dalla finestra. Non riesco a vedere nulla.

 

 I guess he does...

“Tu non farai niente, con me”

“ Che cosa vuol dire?”

Prendo la sua mano, è calda. La metto sul mio petto. Sono sicuro che sente il mio battito.

Il mio cuore sta pompando molto più sangue del solito.

“Dico che…” deglutisco

Si mette di fianco a me. Prima eravamo sdraiati. Guardavamo un film banale, su persone banali, in questa casa banale, dimenticandoci della nostra vita banale.

Che cosa banale da fare.

No, non lo fare. Smettila, bastardo! Idiota! Non ti voglio guardare. Dammi agio. Perché da quando mi sei venuto addosso non riesco più a respirare? Dio, se quel giorno mi fossi semplicemente buttato nel Danubio. Danubio tanto per dire. Conosco solo quel fiume. Non è vero. Ci avevo pensato sai? “Affogare i dispiaceri nell’alcool”. Io volevo semplicemente affogare tutto. Nell’acqua. Se ci pensi non sarebbe nemmeno illegale. Buttarsi in un fiume, bere tanta acqua e poi mettersi alla guida della macchina di papà, magari con quattro amici che si divertono come matti mentre te, povero cristo, ti sei riempito lo stomaco d’acqua. Ma cosa dico? Se ti butti in fiume certamente dopo non ti metti a guidare. Insomma, in teoria dovresti morire. In teoria vorresti morire.

Blondie mi bacia. Com’è morboso. Mi fa schifo. Gli uomini vogliono solo quello. Non voglio fare il sessista, perché anche le donne pensano solo a quello. Però ho detto pensano, non vogliono. Riflettete su questo fatto, cari bambini. Voglio un tema di quattro pagine per sabato.

Ma sentiti, Jackie, vecchio mio, stai delirando. Questi sono i tuoi pensieri. Nessuno potrà mai vederli. Aspetta, i pensieri si vedono? Si ascoltano? Si sentono? Si annusano? Magari si gustano. Si assaggiano. Scusi, vorrei due etti di malinconia, un kilo di rabbia e sei grammi di autostima. Questi non sono pensieri, cretino.

“ A cosa stai pensando?”

Mai che mi lasci finire un pensiero, che maleducato.

“ Penso che vorrei pensare, ma tu non mi lasci in pace “

Calcolate, cari ragazzi, che questa conversazione è durata si e no due minuti. La domanda per la verifica è questa, come fa Jackson a fare tutti questi ragionamenti in meno di due minuti? Studiate tanto, mi raccomando. Ci interessano i vostri voti.

Quando avevo i brufoli che mi infestavano la faccia e altre parti del corpo, quando mi innamoravo di ogni ragazza barra ragazzo che vedevo per più di cinque secondi, quando stavo ore a fissare il muro e a pensare alla vita di altri, insomma, quando ero un adolescente, mia madre non aveva fiducia in me. Non ne ha mai avuta. Non ne avrà mai.

Non mi mandava nemmeno a prendere il pane, perché pensava che avrei preso quello più bruciato. Non mi mandava a portare fuori la spazzatura, perché pensava che sarei inciampato e avrei fatto cascare tutto.

Ma perché sto pensando a quella grassona di mia madre ora? Non sono dallo psichiatra.

Blondie ha i brividi. Vedo che i peli della sua mano si stanno rizzando.

Ora anche io ho i brividi. La finestra è aperta.

Sto guardando fuori dalla finestra. Non riesco a vedere nulla.

 

 

Un altro evidente sfogo. Il prossimo in teoria dovrebbe essere l'ultimo capitolo. Un grazie a coloro che hanno commentato. :D

 Lotus Flower--

   
 
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