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Autore: ryry    01/08/2011    4 recensioni
Alexis è una ragazza che non ha mai conosciuto il padre, ma quando la madre la lascerà allora la giovane scoprirà tutta la verità sul suo passato e su alcune decisioni che la donna aveva fatto.
Amu ed i suoi amici avranno un nuovo nemico da affrontare e per Ikuto l'arrivo di Alexis rappresenterà qualcosa di speciale.
Riusciranno i Guardiani a fermare questo nuovo nemico? Riusciranno ad impedire che la società catturi l'Embrione?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2



Il sole splendeva nel cielo quando Ikuto aprì gli occhi e si stiracchiò nel letto, pronto per una nuova giornata.
Stava per alzarsi, quando si accorse di una lieve pressione sul petto ed allora abbassò lo sguardo, notando che Alexis si era avvicinata e stretta a lui durante la notte.
<< Cerca di far piano, almeno non la sveglierai >> mormorò Yoru, svolazzando sopra i due ragazzi.
Ikuto si mosse cautamente – con gesti lenti – alzandosi successivamente dal letto ed osservando la giovane che continuava a riposare tranquilla. I capelli castani sparsi sul cuscino, l’espressione rilassata ed un piccolo sorrisetto sulle labbra.
“Chissà cosa starà sognando” si chiese il giovane, scrutando la compagna.
Yoru spostò lo sguardo dal suo portatore alla ragazza, curioso di sapere perché negli occhi blu di Ikuto leggesse una nuova luce – molto più brillante e viva di quelle che avevano animato la sua espressione fino ad allora.
<< Andiamo, dobbiamo sbrigarci >> mormorò Ikuto, uscendo dalla stanza e socchiudendo la porta.



Alexis si svegliò poco dopo il ragazzo, stiracchiandosi ed aprendo gli occhi – riposata e serena come non lo era da molto tempo.
<< Buongiorno >> la salutò Lika, accovacciata sul cuscino della giovane.
<< Buongiorno, piccola >> ricambiò Ale, osservandosi attorno e constatando che erano rimaste sole.
<< Ikuto e Yoru sono usciti pochi minuti fa, dovevano andare a scuola >> annunciò la lupetta, rispondendo alla silenziosa domanda della sua portatrice.
<< Che ore sono? >> chiese la ragazza.
<< Le otto e la colazione è pronta >> replicò Lika.
<< E’ stato Ikuto a prepararla? >> domandò Alexis.
<< Sì, è stato così gentile >> assentì lo Shugo Chara.
“Già, così premuroso” pensò Ale, ricordando gli avvenimenti della sera prima.

<< Vieni da me >>

<< Non sei più sola. Ora puoi contare su persone fidate
e pronte a tutto per aiutarti. Fidati dei Guardiani. E fidati di me >>

<< Stai attenta, per favore >>



“Che mi succede?” si chiese Alexis, alzandosi subito dopo ed andando in bagno per cambiarsi – indossando una felpa larga e dei jeans.
<< Che delizia! >> esclamò Lika, assaggiando un altro dolcetto.
Ale sorseggiò il succo di frutta che Ikuto aveva preparato prima di uscire e, quando ebbe finito, sistemò la cucina – lavando le stoviglie e riponendole al loro posto.
<< Dici di avviarci? >> domandò la ragazza alla sua lupa bianca.
<< Dobbiamo anche trovare la scuola, quindi possiamo passeggiare tranquillamente >> rispose lo Shugo Chara.
Alexis raccolse i capelli e li nascose sotto un berretto con la visiera, indossando poi degli occhiali da sole ed osservandosi allo specchio.
<< Sembri un maschio >> disse Lika.
<< Lo scopo è proprio questo >> riferì Ale, uscendo dall’appartamento e chiudendo la porta a chiave.
Scesero nella via ed iniziarono a girovagare per le strade del paese, osservandosi attorno con curiosità e – nel frattempo – cercando di capire dove fosse la scuola che il padre aveva nominato.
<< Credo sia quella la nostra meta >> proferì Alexis, osservando il grande edificio dinanzi a loro.
<< Sembra un castello >> ammise Lika, affascinata.
La giovane varcò i cancelli dell’istituto ed entrò nella scuola, passeggiando nei corridoi deserti e cercando lo studio del preside.
<< Scusami, posso aiutarti? >> domandò una voce alle spalle della ragazza.
Ale si voltò e si ritrovò dinanzi ad un uomo dall’aria familiare.
<< Il professor Nikaido? >> si azzardò a domandare Alexis.
<< Sì, ci conosciamo? >> chiese di rimando l’insegnante.
<< Sono Alexis >> sussurrò la ragazza.
<< Ma certo, che sbadato! Ottimo travestimento, sei irriconoscibile >> si complimentò Nikaido.
<< La ringrazio. Senta, cercavo l’ufficio del preside >> replicò Ale.
<< Sali le scale e percorri il corridoio. E’ l’ultima porta centrale >> le spiegò l’insegnante.
<< Grazie. Arrivederci >> si congedò Alexis, seguendo le istruzioni dell’uomo.
Arrivata alla porta giusta, Ale bussò lentamente ed attese il consenso per entrare.
<< Ti stavo aspettando >> disse Tsukasa, quando la giovane si chiuse la porta alle spalle.
<< Scusami, dovevo trovare la scuola e poi il tuo ufficio >> si giustificò la ragazza, liberandosi del cappello e degli occhiali da sole.
<< I miei complimenti, sembri davvero un ragazzo vestita in quel modo >> espresse la sua opinione il preside.
<< L’hai detto anche tu, mi devo nascondere e devo essere irriconoscibile >> ricordò la giovane.
L’uomo sorrise ed incitò la figlia ad accomodarsi sulla sedia dinanzi la scrivania, porgendo poi alla lupetta uno spuntino.
<< Lika, sei insaziabile >> sospirò Alexis, osservando lo Shugo Chara accettare il biscotto.
<< E’ così simpatica! >> esclamò Tsukasa, tenendo la lupa in una mano e carezzandola con l’altra.
Ale si rilassò sulla sedia, poggiandosi contro lo schienale ed osservando un punto fuori dalla finestra alle spalle del padre.
<< Manca anche a me >> confessò l’uomo.
<< Sognavo di avere una famiglia, ma non potrà mai accadere. Per trovare mio padre, ho perso mia madre. La vita è ingiusta, certe volte >> mormorò Alexis.
<< Forse era scritto che dovesse andare in questo modo. Nessuno può conoscere con sicurezza il proprio futuro, possiamo solo fare delle ipotesi >> rispose Tsukasa.
<< Sono così confusa, non riesco nemmeno a vedere la strada che sto percorrendo. Vago nel buio e cerco di affidarmi ad uno spiraglio di luce che non riesco a scorgere >> spiegò la ragazza.
<< Già il fatto che provi a vedere oltre l’oscurità è un buon inizio, ma forse devi imparare ad osservare ciò che ti sta attorno. Magari la luce che cerchi è proprio al tuo fianco ed aspetta solo che tu la insegui, raggiungendola e lasciando che ti illumini la via >> espose il preside.
<< Vedremo cosa ci riserverà il futuro >> convenne Alexis, chiudendo gli occhi e rilassandosi.
<< Raccontami di te e Lika >> chiese Tsukasa, iniziando a giocare con la lupetta.
Alexis osservò la scena – sorridendo nel vedere il suo Shugo Chara così allegro e contento – cominciando a raccontare della sua vita, di lei e Sarah, dei duri anni passati sotto il comando della Black Power e di come aveva iniziato a ribellarsi a Burke ed alla società; gli narrò di quando si era schiuso l’Uovo di Lika, delle sue prime trasformazioni con la lupa e dei suoi sogni, non tralasciando di rivelare il suo più grande desiderio. Ritrovare e conoscere suo padre.
<< Il resto della storia lo conosci, mamma è morta ed io sono scappata per non finire nelle mani di Burke >> concluse Ale.
Tsukasa guardò negli occhi la figlia, scorgendo nelle sue iridi verdi la tristezza dei momenti passati e la voglia di andare avanti, magari avendo un futuro più sereno e felice.
La campanella suonò – indicando la fine delle lezioni – ed il preside si alzò dalla sedia, affiancando la giovane.
<< I Guardiani ci aspettano al Royal Garden e scommetto che ci raggiungerà anche Ikuto >> disse Tsukasa.
<< Mi sono trovata bene con lui ed è davvero un bravo ragazzo. Certe volte, sembra quasi che riesca a capirmi pienamente, a sapere ciò che penso >> ammise Ale.
<< Anche lui ha avuto una vita difficile e, sotto certi aspetti, vi somigliate più di quanto crediate. Però lui – adesso – è un ragazzo libero, mentre tu devi ancora conquistarti la tua indipendenza >> riferì l’uomo.
<< Ha solo Utau come familiare? >> chiese la giovane.
<< Sì, ma sono certo – come è convinto anche Ikuto – che suo padre sia ancora vivo. Ha dovuto lasciare la famiglia quando lui ed Utau erano piccoli ed Ikuto era partito per cercarlo, nonostante non l’abbia ancora trovato >> rispose Tsukasa.
<< Era un artista? >> domandò Ale.
<< Sì, Aruto Tsukiyomi era un eccellente musicista ed il violino che Ikuto porta spesso con sé apparteneva a lui >> confermò il preside.
“Ho già sentito questo nome e nemmeno molto tempo fa” si disse Alexis, cercando di ricordare quando e dove avesse udito l’identità di quell’uomo.
<< Rimettiti il cappello e gli occhiali. Meno persone ti vedono, meglio è >> spiegò Tsukasa, prima di aprire la porta del suo studio.
La ragazza obbedì al padre, prima di seguirlo nei corridoi della scuola e raggiungere il Royal Garden, il luogo dove si ritrovavano i Guardiani.
<< Finalmente siete arrivati >> disse Yaya.
<< Ale, sei tu vero? >> chiese Amu, incerta.
<< In persona >> ridacchiò la ragazza, mostrandosi ai compagni.
<< Ottimo lavoro, sei irriconoscibile conciata così >> espresse Kukai, poggiando un braccio sulle spalle della giovane.
Il ragazzo non rimase molto tempo in quella posizione perché qualcuno lo scostò con poca gentilezza da Ale, prendendone il posto.
<< Finalmente ti sei svegliata >> proferì Ikuto, osservando la compagna.
<< Sei stato silenzioso come un gatto e ti ringrazio della colazione >> replicò Alexis, sorridendo.
Lika raggiunse gli altri Shugo Chara, iniziando a chiacchierare e giocare con loro, mentre i ragazzi si accomodavano ad un tavolo.
<< Ora che il Lucchetto Magico non è più del Jolly, credo che servirà l’aiuto anche di Alexis nella caccia alle Uova X >> disse Nagihiko.
<< Però deve anche mantenere la copertura >> fece notare Kairi.
<< Non è detto che debba per forza seguirvi, il Jolly può benissimo continuare a purificare le Uova anche senza il Lucchetto >> espose Ale.



Un uomo vestito completamente di nero sbirciò da uno spiraglio della porta – lasciata socchiusa – del Royal Garden, osservando le figure sedute attorno al tavolo e puntando gli occhi sul soggetto che gli interessava.
Estrasse un cellulare dalla tasca interna della giacca e digitò un numero, attendendo che l’altra persona rispondesse.
<< Si? >> chiese una voce bassa e minacciosa.
<< Signore, l’abbiamo trovata >> riferì la spia, ghignando.



Lika annusò l’aria e rizzò le orecchie, annullando ciò che le stava attorno per concentrarsi su un suono o profumo particolare.
<< Che succede? >> domandò Eru alla lupetta.
I ragazzi spostarono la loro attenzione sul piccolo Shugo Chara ed Alexis provò una strana sensazione nel vedere la sua amica muovere la coda e le orecchie in quel modo – come se stesse captando un segnale di pericolo.
<< Non è possibile >> comprese la giovane, notando la lupa spostare lo sguardo nella sua direzione.
<< Cosa? >> chiesero Rima e Yaya.
<< Ale, cosa succede? >> domandarono Tsukasa ed Ikuto.
<< Mi hanno trovata >> rispose – in un sussurro – la ragazza.
La figura di un uomo che stava scappando s’intravide attraverso il vetro ed Alexis scattò in piedi, rovesciando la sedia.
<< NO >> gridò, correndo dietro alla spia.
<< Seguiamola >> disse Ikuto, effettuando il Chara Change con Yoru.
Alexis era veloce e stava per raggiungere l’uomo vestito di nero, quando quest’ultimo si voltò e fronteggiò la ragazza.
<< Cosa credevi, che ti avremmo lasciata in pace? Che saresti riuscita ad aggirare le nostre conoscenze? Beh, ti sbagliavi ed ora la Black Power non ti risparmierà. Il capo ti vuole ed ha riferito che pagherà una bella somma a chi ti consegnerà a lui. Ho già chiamato la società e, in questo preciso istante, Burke e la sua squadra stanno venendo qui. Non hai scampo, Alexis. Non puoi più fuggire e non hai più nessuno che possa proteggerti >> rivelò la spia, ridendo con malvagità.
<< Sei sicuro che non abbia più nessuno su cui contare? >> domandò una voce familiare.
Ale e l’uomo alzarono lo sguardo appena in tempo per vedere Ikuto saltare da un albero e pararsi dinanzi alla ragazza.
<< Bene, bene. Ti sei fatta l’amichetto >> notò l’uomo, divertito.
<< Ehi, ci siamo anche noi >> affermarono altre voci, alle spalle di Ale.
<< Che volete fare mocciosi? Sfidare la Black Power? >> chiese la spia.
<< Se proteggere Alexis significa dover combattere contro la società che la perseguita, allora siamo pronti anche a lottare per sconfiggere questo nuovo nemico >> rispose Kairi.
<< Commovente, ma non servirà a nulla il vostro sacrificio ed il vostro buon cuore. Alexis sarà nostra >> replicò l’uomo, schiacciando un pulsante rosso sul telecomando estratto dalla giacca.
Delle Uova X apparvero all’improvviso dinanzi ai Guardiani, permettendo alla spia della Black Power di scappare indisturbata.
<< Avevamo ragione, sono loro a creare artificialmente le Uova >> disse Lika.
<< Forza ragazzi, trasformiamoci >> disse Tadase.
<< Non sarà necessario >> lo fermò Alexis.
<< Ma dobbiamo distruggere queste Uova >> fece notare Nagihiko.
<< Questi sono i miei problemi. Voi non centrate nulla, dovete solo starne fuori >> chiarì la ragazza, osservando le Uova X con occhi glaciali e vuoti.
<< Ma noi... >> provò a dire Kukai.
<< Adesso Cuore mio... schiuditi >> annunciò Alexis, fondendosi con Lika << Chara Transformation: Lupa Bianca >>.
Le Uova si scagliarono contro la giovane che prontamente le schivò, saltando verso l’alto e preparandosi al colpo di grazia.
<< Ululato della Notte >> sentenziò la ragazza, purificando le Uova e facendole sparire.
Quando Ale e Lika annullarono la trasformazione, la giovane si allontanò dal gruppo senza fiatare o guardare qualcuno, sparendo alla vista degli amici subito dopo.
<< Dobbiamo fare qualcosa >> sentenziò Amu.
<< Non la abbandoneremo >> annuirono Yaya e Kairi.
<< Ikuto, tu sei l’unico che può capire cosa prova e cosa pensa. Non perderla di vista >> s’intromise Utau, rivolgendosi al fratello.
<< State tranquilli, le staremo sempre vicino >> li rassicurò Yoru, prima di sparire con il suo portatore all’inseguimento della ragazza.
<< Ora più che mai dobbiamo starle accanto >> mormorò Ikuto, saltando da un tetto all’altro alla ricerca di Alexis.
<< Lei ha iniziato a fidarsi di noi e non possiamo deluderla. Dobbiamo proteggerla >> espose il micio.
<< Sì, hai ragione >> concordò il ragazzo, balzando su un muretto e scorgendo la figura della compagna poco distante da loro.



<< Perché non possono lasciarmi in pace? >> chiese Alexis, stringendo i denti per trattenere le lacrime.
<< La loro sete di potere è elevata e purtroppo non c’è nulla che possa placarla >> mormorò Lika, triste nel vedere la propria portatrice così abbattuta.
Una figura si parò dinanzi a loro e la ragazza alzò lo sguardo, scontrandosi con due profondi occhi blu che cercavano di trasmetterle comprensione.

<< Sono stato usato dalla Easter per molti anni e non ho mai voluto contare sull’aiuto di nessuno, ma poi Amu ed i Guardiani mi hanno fatto capire che si può fare affidamento sugli amici nel momento del bisogno. Grazie a loro sono riuscito a liberarmi dalle catene che mi tenevano prigioniero ed ora sono un ragazzo libero >>



Alexis si poggiò al petto di Ikuto, lasciando scorrere le lacrime di dolore e cercando conforto tra le braccia di quel ragazzo misterioso – ma che tanto desiderava conoscere.
<< Stai tranquilla, resterò sempre con te >> mormorò il giovane, stringendo Ale maggiormente a sé. << Non mi libererò mai di loro >> singhiozzò Alexis.
<< Ti sbagli. Insieme e con l’aiuto dei Guardiani, riusciremo a darti la libertà che cerchi e che ti spetta di diritto >> la contraddisse Ikuto.
Yoru e Lika osservarono la scena in silenzio, sperando che quella situazione venisse presto risolta e magari che i propri portatori si avvicinassero e conoscessero più a fondo.

***



<< Stiamo per atterrare, signore >> avvisò il comandante dell’elicottero.
<< Molto bene, presto la ragazza sarà nelle nostre mani >> disse Burke, soddisfatto della sua spia.
<< La nostra sede della città è già operativa, così non dovremo tornare in Inghilterra >> lo informò un sottoposto.
<< Alexis ha ritrovato il padre e, stando a ciò che ha riferito la spia, si è fatta degli amichetti. Sarà un bello spettacolo vederli combattere, ma l’Embrione sarà mio. A qualunque costo >> proferì il capo, spostando lo sguardo sul cofanetto che la sua segretaria reggeva tra le mani.

***



Ikuto chiuse la porta della camera da letto il più silenziosamente possibile, tornando in salotto e sedendosi sul divano dove i due Shugo Chara lo stavano aspettando.
<< Si è calmata, ma era così stanca che si è addormentata >> riferì il ragazzo alla lupetta ed al micio.
<< Non l’ho mai vista così sofferente. Solitamente lotta con tutte le sue forze per riuscire a scappare però stavolta è diverso, sembra quasi che si sia arresa >> rivelò Lika.
<< Questa situazione la sta abbattendo, per quello ti sembra più provata del solito. Non ha propriamente smesso di lottare, solo che non riesce più a vedere la speranza di un futuro migliore e quindi si sta lasciando andare >> rivelò Ikuto.
Lika abbassò lo sguardo, preoccupata per la sua portatrice.
<< Vedrai che riusciremo ad uscirne >> s’intromise Yoru, al fianco della lupetta.
<< Ha ragione, non essere così negativa. Ora non siete più sole, come invece era accaduto in passato >> concordò il giovane, carezzando lo Shugo Chara.
Poco dopo, il ragazzo si alzò e tornò nella stanza dove Alexis riposava, notando che aveva il corpo teso ed un’espressione ansiosa. Si sdraiò al fianco della mora e la strinse a sé, sentendo che – a poco a poco – i muscoli si rilassavano e l’abbraccio veniva ricambiato.
“Che mi stai facendo?” pensò Ikuto, scostando una ciocca ribelle dal volto della compagna.

***



<< Allora, puoi dirci qualcosa di più dettagliato? >> chiese Burke alla spia.
L’uomo in nero raccontò di come aveva trovato la ragazza, del gruppetto di amici che si era creata e – soprattutto – del ragazzo che l’aveva protetta con determinazione e sicurezza.
<< Interessante >> mormorò il capo, con un ghigno malevolo.
<< Cos’ha in mente, signore? >> domandò la segretaria, l’unica che poteva permettersi di porre simili domande al suo superiore.
<< Alexis non si sottometterà mai a noi, a meno che non le diamo un buon motivo per cedere >> rispose Burke, deciso ad avere la ragazza per sé.

***



<< Ale mi sembra più sciolta in questi giorni >> ammise Yoru, mentre tornava a casa con il suo portatore.
Era passata una settimana dall’arrivo della giovane ed i due si erano così abituati alla presenza di Alexis in casa che quando usciva per qualche minuto le stanze e le loro vite sembravano vuote.
<< Abbiamo ottenuto la sua completa fiducia, ma ancora mostra diffidenza verso i Guardiani. Nonostante sappia che la vogliono solo aiutare, non riesce ad essere rilassata in loro presenza >> convenne Ikuto, pensieroso.
Un movimento alle spalle del ragazzo lo fece voltare di scatto, ma degli uomini lo accerchiarono e lo costrinsero con la forza a salire su un furgone.
<< Che volete? Chi siete? >> chiese Ikuto, cercando di liberarsi.
<< Non agitarti, vedrai che al tuo risveglio scoprirai tutto >> rispose una donna, estraendo una siringa ed iniettando un sonnifero al giovane – che subito perse conoscenza.

***



Nel planetario, Tsukasa osservava il cielo stellato e rifletteva attentamente.
<< Il Lucchetto è pronto a sacrificarsi per salvare la Chiave e tutte le persone a cui vuole bene. Non sarà un bel periodo >> mormorò l’uomo, preoccupato per la figlia ed i suoi ragazzi.

***



<< Ma dove sarà andato? >> chiese Alexis, saltando da un tetto all’altro.
<< Dovevano già essere rientrati >> convenne Lika.
<< Spero non gli sia accaduto nulla >> mormorò la ragazza, dirigendosi al Royal Garden per vedere se Ikuto e Yoru fossero andati dai Guardiani.

***



<< Ikuto. Ikuto svegliati >> lo chiamò Yoru, preoccupato.
<< Cosa. Ma dove siamo? >> domandò il ragazzo, ritrovandosi seduto su una sedia e con le mani legate ai braccioli della stessa.
<< Questo è il mio ufficio. Sei nella sede giapponese della Black Power >> rispose la voce di un uomo.
<< Chi sei e che cosa vuoi? >> chiese Ikuto.
<< Io sono Burke – il capo della società – e l’unica cosa che voglio è trovare l’Embrione, ma per farlo ho bisogno di Alexis >> rispose il direttore.
<< Ale non si sottometterà mai a te >> affermò il giovane, sicuro delle sue parole.
<< Dici davvero? Sai, io invece credo che – quando le proporrò lo scambio – Alexis accetterà subito le mie condizioni >> replicò Burke.
<< Ecco perché ci hanno catturati >> mormorò Yoru.
<< No. Non può accettare >> disse Ikuto, scuotendo il capo.
<< Ma lei lo farà, acconsentirà allo scambio per liberarti >> riferì il presidente, parandosi dinanzi al ragazzo << E grazie a te, moccioso, io avrò ciò che desidero. Prima Alexis sotto il mio comando e poi l’Embrione >>.
L’uomo uscì dallo studio e lasciò Ikuto da solo con i suoi pensieri – in quel momento tutti incentrati sulla ragazza che era riuscita a far nascere un sentimento in lui.

***



<< Come sarebbe a dire che Ikuto è sparito? >> sbraitò Utau, fuori di sé dalla rabbia.
<< Non è rientrato a casa e l’abbiamo cercato ovunque, invano >> rispose Lika.
<< Non è da lui sparire in questo modo >> affermò Kukai.
Il cellulare di Alexis segnalò l’arrivo di un messaggio e, leggendolo, la ragazza comprese tutto.

Se rivuoi ciò che ti ho sottratto, allora dovrai ascoltare la mia proposta.
Vieni tra mezz’ora agli stabilimenti fuori città della Black Power.
Ti aspetterò nel giardino interno con il ragazzo che ti piace.
Non tardare, Alexis.



<< Non è possibile >> sussurrò la giovane, chiudendo di scattò il telefonino.
<< Ale, che ti succede? >> chiese Amu, notando il cambiamento della compagna.
<< Non sono affari che vi riguardano >> scattò la ragazza, uscendo dal Royal Garden sotto lo sguardo confuso e preoccupato degli amici.
<< Dobbiamo seguirla >> disse Yaya.
<< No, non credo riusciremmo a starle dietro >> ammise Tadase.
<< Ma forse ha trovato Ikuto >> ipotizzò Utau.
<< Proviamo a fidarci di lei >> sentenziarono Nagihiko e Kairi.

***



<< Lika, torna nell’Uovo >> disse Alexis alla lupetta.
<< Non ci penso nemmeno, io resterò con te >> fece resistenza lo Shugo Chara.
<< Ti prego >> sussurrò Ale, supplichevole.
La lupa osservò la portatrice un’ultima volta, prima di tornare nel suo Uovo.
La ragazza balzò sul tetto della Black Power ed osservò il giardino interno della struttura, notando un gruppo di uomini in nero accerchiare due figure che lei conosceva bene.
Il primo era Burke – il capo della società – mentre il secondo.
<< Ikuto >> mormorò la giovane, preoccupata per il compagno.
Saltando da un terrazzo all’altro, Alexis raggiunse il giardino ed atterrò a pochi metri dal direttore ed i suoi sottoposti, posando lo sguardo sul ragazzo privo di sensi vicino a loro.
Le guardie allargarono il cerchio, in modo da comprendere anche la ragazza, poi si fermarono ed attesero le istruzioni del loro capo.
<< Non preoccuparti per lui, Alexis. Gli abbiamo solo iniettato un po’ di sonnifero >> disse Burke, fissando la ragazza che tanto bramava.
<< Quale sarebbe la tua proposta? >> chiese Ale, volendo concludere in fretta quell’incontro.
Burke espose il suo scambio, raccontando ogni singolo dettaglio del suo progetto e – successivamente – attendendo una risposta da parte della ragazza.
<< Prima di rispondere alla tua richiesta, avrei anch’io una proposta da esporti >> riferì Alexis, esplicando le sue di condizioni.
<< Allora abbiamo un accordo >> concluse Burke, soddisfatto.

***



Ikuto aprì gli occhi e si ritrovò sul letto della sua camera, con accanto le Uova di Yoru e Lika.
<< Ma come sono arrivato qui? Cos’è successo? >> si chiese il ragazzo, sedendosi sulle coperte e passandosi una mano tra i capelli.
Le due Uova si schiusero, permettendo al micio ed alla lupa di mostrarsi al giovane.
<< Dove è Ale? >> domandò Lika, preoccupata.
<< Non lo so, mi sono svegliato ora ed ho scoperto che siamo a casa >> rispose Ikuto, ancora più confuso.
<< L’ultima cosa che ricordo sono gli scagnozzi di Burke che mi costringevano a rientrare nell’Uovo e poi il nulla >> ammise Yoru.
<< Anche Alexis mi ha chiesto di tornare nell’Uovo e poi devo essermi sopita >> riferì Lika.
<< Oh no, deve aver accettato lo scambio che Burke le voleva proporre >> scattò il micino.
Ikuto sbattè un pugno contro il materasso, scosso da brividi di rabbia.
<< E’ tutta colpa mia >> mormorò, furioso.
<< No, Ikuto. Alexis non avrebbe mai permesso che la Black Power ti facesse del male. Lei è fatta così, pensa prima agli altri piuttosto che a se stessa >> rivelò la lupetta, conoscendo bene il carattere della sua portatrice.
<< Dobbiamo liberarla >> sentenziò il ragazzo.
<< Chiediamo ai Guardiani di aiutarci >> propose Yoru.
<< Ale non si è comportata bene con loro, forse si rifiuteranno di rischiare per lei >> espose le sue preoccupazioni Lika.
<< No, Amu e gli altri non sono così. Se c’è qualcuno in pericolo, loro sono pronti a correre in suo aiuto. Fidati di me – Lika – salveremo Alexis a qualunque costo >> disse Ikuto, determinato.

***



Alexis osservò le pareti spoglie e scure della sua stanza, nonostante definirla in quel modo fosse un eufemismo. Lei non era un’ospite, ma una prigioniera.
La giovane ripensò al motivo che l’aveva spinta a sottomettersi al capo della Black Power. Tornò con la mente al perché aveva accettato di diventare un oggetto nelle mani di quello psicopatico.
“L’ho fatto per mio padre e per i Guardiani. L’ho fatto per loro perché sono stati gli unici e veri amici che ho avuto, ma – soprattutto – l’ho fatto per Ikuto” si disse Ale, chiudendo gli occhi e rivedendo nelle sue memorie il volto del ragazzo.
La porta della sua cella si aprì ed una guardia si mostrò sulla soglia.
<< Il capo desidera incontrarti >> annunciò l’uomo.
Sospirando, la giovane si alzò dalla branda e seguì il sottoposto lungo i corridoi – scortata da altre quattro persone vestite di nero.
<< Alexis, vieni >> la accolse Burke, quando varcò la porta del suo studio.
La ragazza fece qualche passo in avanti, ma rimase comunque a distanza dall’uomo che la perseguitava da molti anni.
<< Questa è tua >> annunciò il capo, indicando una cartelletta sul tavolo della stanza.
Ale si avvicinò lentamente, aprendo la cartella ed osservandone il contenuto – alzando poi lo sguardo sul direttore.
<< Gliela consegnerò personalmente, non accetto una risposta negativa >> riferì Alexis, con sguardo serio.
<< Esattamente come stabilito dai patti e mi sento magnanimo, quindi ti concederò una notte di libertà. Ma ricorda, da domani sarai solo e soltanto mia >> chiarì Burke, sorridendo con cattiveria.
Alexis prese la cartelletta e si voltò, ma prima di uscire dalla porta dell’ufficio voltò il capo verso l’uomo alle sue spalle.
<< Hai rispettato la tua parte dell’accordo. Io rispetterò la mia >> annunciò Ale, sparendo oltre la soglia.
<< E’ vero Alexis, ma io non ho rinunciato a nulla per i miei scopi. Invece tu, mia cara, hai perso tutto >> mormorò il presidente, ridendo vittorioso.

***



<< Ikuto, noi usciamo per cercarla ancora >> disse Yoru, affiancato da Lika.
<< Va bene, ma fate attenzione >> acconsentì il ragazzo, osservando i due Shugo Chara volare fuori dalla finestra.
Tre settimane erano passate da quando Alexis aveva accettato lo scambio di Burke e d’allora non si erano più avute sue notizie.
Yoru e Lika uscivano tutte le sere per cercarla e rientravano solamente poco dopo l’alba, quando Ikuto si svegliava e li portava con sé a scuola e poi dai Guardiani.
Amu ed i compagni erano a loro volta indaffarati nelle ricerche, ma nemmeno loro avevano avuto molta fortuna.
“Ale” pensò Ikuto, alzando lo sguardo sul limpido cielo stellato.






Angolo Autrice
Buona sera =)
Eccoci con il secondo capitolo di questa ff =)
Nei prossimi giorni non so con precisione se riuscirò ad aggiornare però prometto che appena avrò un secondo libero cercherò immediatamente di postare il penultimo capitolo =)
Mi auguro che la ff continui ad essere di vostro gradimento e spero di leggere qualche recensione con i vostri pareri (sia pro che contro ovviamente, sapere cosa pensate mi aiuta a migliorare sempre di più =))
Un grazie speciale a IceJuliet, Shining_Diamond, MangaKa98 e yako_chan per aver recensito il precedente capitolo, ma un grazie anche a chi legge questa ff in silenzio! =)
Bene, scusate questo breve angoletto e vi auguro una buona serata =)
Bacioni

ryry


   
 
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