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Autore: lostinacityofangels    02/08/2011    4 recensioni
Andrea era un mia vecchia cotta del liceo, vecchia non del tutto, perchè mi piaceva ancora e come se mi piaceva. Quando andavamo a scuola insieme lui era il più amato della classe e come facevo io, una ragazza un po' sfigata, andare da lui e provarci? cambiava ragazza ogni due per tre! e così aspettai la fine del liceo con la promessa che lo avrei dimenticato, avrei guardato avanti, ma ora ritrovarlmeno davanti salivano tutte le vecchie emozioni e le gambe iniziarono a tremare e lo stomaco venne invaso da migliaia di farfalline che svolazzavano dentro al mio povero stomaco.
-Ciao bellissima, che bello vederti qui..sei cambiata sai? se vuoi chiamarmi questo è il mio numero- e gli diede un bigliettino
-chiamami quando vuoi!- Disse con una voce maliziosa
-Ora scappo- e dopo avermi dato un bacio sulla guancia sparii dalla mia visuale
Chiamami quando vuoi? ma per chi mi ha preso? e poi me lo dice ora? pensarci 2 o 3 anni fa? ah no li ero ancora una balena sfigata! ora che ho perso un po' di chili e mi sono abbellita un po' per lui vado bene. che gente!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

POV TOM

«Biiilll!!!! Alza il culo dal letto e muoviti che sennò perdiamo l’aereo!» urlai al mio fratellino, siamo gemelli, ma diversi, lui si veste con tutte ste cose attillate, nere, mister macabro in persona, io sono un po’ più hip-hop, mi piace vestirmi con abiti larghi, maglie XXL, Pantaloni che mettono bene in mostra il mio c… ehm.. bellissimo lato B…

Scesi le scale per avviarmi in macchina quando sentii Bill urlare

«Toooom! Aiutami con queste caspito di valigie!» disse scendendo le scale con tre borsoni stra colmi di roba

«Bill dobbiamo andare un mese dalla mamma non tre anni alle Maldive» dissi cercando di alzare un borsone

«Ho solo preso le cose necessarie alla sopravvivenza … alla MIA sopravvivenza» mi rispose il gemello pazzo marcando bene la parola “mia”…

Caricammo i borsoni in macchina, salimmo e ci avviammo verso l’aeroporto …

***

Una volta saliti in aereo ci sedemmo ai nostri posti, firmammo qualche autografo e finalmente nessuno ci poteva disturbare, io ne approfittai per ascoltare un po’ di musica mentre il fratellino continuava a parlare non so di cosa, ma sapevo solo che parlava con me… mi addormentai

Venni svegliato all’improvviso dalla voce del comandante che ci diceva di allacciarci le cinture sicurezza che tra un po’ saremmo atterrati, ubbidii e cercai di svegliare il pazzo che avevo per fratello

«Bill.. svegliati» gli sussurrai

«Mhm… ancora cinque minuti mamma» disse girandosi, un momento mi ha chiamato mamma? Ma questo è scemo, gli tirai uno sganascione, il più potente e gli urlai uno “svegliati idiota!” che lo feci sobbalzare

«Se ma cosa vuoi? Siamo già arrivati?» chiese assonnato

«Si zucca vuota!» dissi picchiandogli la testa

«Ahia! Stupido!» urlo dandomi uno spintone

***

Scendemmo da quell’aereo, odiavo volare, ma purtroppo era l’unico modo per poter ritornare nella mia amata Germania. All’aeroporto ad attenderci c’erano una donna con i capelli biondissimi e gli occhi azzurri, la mamma, e un uomo alto con la faccia da scemo… ehm… no… bell’uomo, con il pizzetto, Gordon, il nostro patrigno

«Ciao mamma, ciao Gordon!» urlammo in coro io e il gemello

«Ciao ragazzi!» disse la mamma venendoci incontro

Prendemmo i bagagli li caricammo in macchina e con la mamma e Gordon ci dirigemmo verso Magdenburg.

Appena arrivati a casa andai a farmi una doccia, il viaggio mi aveva stressato.

Dopo una buona mezz’ora che ero sotto la doccia sentii Bill bussare e urlare

«Dai Tom! Spicciati!» risi chiusi la doccia, mi misi l’accappatoio e uscii

«Finito» dissi uscendo, non so perché ma da quando ci siamo trasferiti a L.A. eravamo stressati, speravo con tutto il cuore che questa specie di incazzatura collettiva ci passasse, a me è già passata e a considerare da come canta il fratellino sotto la doccia anche a lui.

Entrai in camera, era proprio come l’avevo lasciata l’ultima volta, incasinata come allora, la mia parte, mentre la parte di Bill ordinata come sempre…

La mamma ci chiamò per la cena, scendemmo e andammo in cucina e ci sedemmo ai nostri soliti posti…

Per cena mamma ci preparò il nostro pasto preferito, spaghetti con il Ketchoup, sembravamo dei bambini, ma a noi piaceva.

Dopo cena decisi di andare a fare un giro.

Camminavo, camminavo per quella città, quella bellissima città nella mia amata Germania, mentre camminavo mi fermai a un bar, non presi nulla, mi sedetti solamente al tavolo, mi era mancata l’aria della Germania.

Mi alzai feci per andarmene quando mi scontrai con una ragazza, era bellissima, aveva i capelli biondi e gli occhi marroni, molto profondi, una bella terza e un bel culo

«Scusami, non ti avevo vista» dissi sorridendo

Lei timida mi rispose «No tranquillo»

«Sei qui da sola?» lei mi rispose annuendo

«Dai siediti ti offro quelcosa» dissi indicando la sedia

«Ehm… grazie» disse arrossendo

«Non arrossire su! Comunque piacere Tom»

«Piacere Roxi» disse guardando l’orologio «Oddio devo andare scusami tanto, mi ha fatto piacere conoscerti Tom» disse alzandosi e andando via

«Ciao Roxi» dissi alzandomi a mia volta e dirigendomi verso casa

*Spazio Autrice*

Ecco il secondo capitolo della FanFic scritta da me e da _MINA_

Lasciate un commentino vi pregoo *-*

Un bacio

Aduzza_TK

   
 
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