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Autore: HachiXHikaru    03/08/2011    2 recensioni
"La rosa abbozzò un sorriso. In effetti non era male. Entrarono e Sakura chiese le chiavi alla portinaia. Le fece vedere un paio di fogli e, dopo che la donna le ebbe gettato uno sguardo gelido, ricevette la chiave.
-Ottavo piano...-
Disse atona la donna e infine aggiunse, quasi parlasse con se stessa:
-Ce ne mancava un altro come loro...-" - Preso dal primo capitolo-
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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*

Sasuke incrociò le braccia sbuffando e guardando male le tre ragazze.

-Io non vado da nessuna parte!-

La rossa cominciò a torturarsi gli occhiali.

-Ma... Ma Sas'ke-kun è per il tuo compleanno...-

-Non me ne frega un cazzo, io...-

-Sasuke-

Guardò l'Haruno che gli aveva messo una mano sulla spalla.

-Le Amane sono state così gentili a organizzare questo pic nic, quindi perchè non accontentarle? Potrà essere divertente, no?-

Lo diceva, ma non lo pensava e questo il moro lo poteva leggere benissimo in quegli occhi verdi. Però sapevano bene tutti quanti che le due Amane non avrebbero certo rinunciato facilmente e l'unica cosa da fare era accettare quello stupido invito. Erano spuntate quella mattina tutte sorridenti, seguite ovviamente dalla giovane Yagami, invitando tutti loro ad un pic nic con la scusa di festeggiare il compleanno dell'Uchiha minore; la cosa strana per tutti era che avessero chiesto di partecipare anche alla ragazza dai capelli rosa e alle sue due figlie. Presero le auto dei due ragazzi per dirigersi a un boschetto lontano da lì. Fine e Rein seguirono Itachi e Akamaru nella macchina dei due mori; Sasuke lanciò allora uno sguardo all'Haruno, come per invitarla a sedersi nel posto vicino al guidatore, ma Karin la precedette generando un enorme fastidio nel ragazzo. Così Sakura finì con i due Yagami e Misa che stette a sedere vicino a lei dato che la sorellina del suo adorato Light-kun si era messa davanti vicino al fratello. Partirono, con il castano che si teneva davanti all'Uchiha che sperava di arrivare prima possibile a destinazione.

-Perchè la mamma non è venuta con noi?-

Sasuke sbuffò.

-Colpa della strega dai capelli rossi-

Sussurrò, ma il fratello lo sentì e fece scappare un risolino.

-Se tenevate davvero a stare con lei potevate seguirla nell'altra auto-

Disse acida l'Amane; lei quella non la sopportava, era troppo unita al suo Sas'ke-kun. Fine abbassò lo sguardo triste e Rein guardò male la rossa.

-Potevi andartene tu e lasciare il posto alla mamma, vecchia signora-

I due fratelli scoppiarono a ridere e Karin strinse i pugni, voltandosi indietro verso le due gemelline.

-Come ti permetti, moscerino?-

La sorellina dai capelli rossi si voltò versa quella dai capelli azzurri.

-Ha ragione Rein, non si dice vecchia signora, ma... Mh...-

Si portò un ditino vicino alla bocca per pensare, poi sorrise.

-Ah già, vecchia signorina!-

Itachi si mise a ridere ancora più forte, mentre l'Amane continuava a guardare furiosa le due; erano odiose quasi quanto la madre. All'improvviso si ricordò di una cosa e sorrise malignamente rimettendosi composta sul sedile.

-Che ragazzine maleducate... Ma in fondo non è del tutto colpa loro...-

Silenzio generale; Sasuke teneva le mani sul volante e guardava fisso davanti a sé, mentre il fratello aveva gli occhi sulla ragazza cercando di intuire dove volesse andare a parare.

-È la madre che...-

-Karin-

Si voltò immediatamente verso colui che stava guidando e sorrise.

-Sì Sas...-

-Finiscila-

Lo fissò per un po' in silenzio, poi sbuffò.

-E perchè dovrei? Sono queste che...-

Le lanciò un'occhiataccia facendola zittire e voltare dalla parte opposta; la rossa si morse un labbro guardando fuori dal finestrino. Tutta colpa di quella maledetta ragazzina dai capelli rosa.

 

Sakura stava seduta in silenzio con lo sguardo basso a causa dell'imbarazzo; si sentiva leggermente fuori luogo e continuava a pensare che se fosse stata con i due Uchiha sarebbe andata diversamente. Kilari aveva le braccia conserte e guardava leggermente scocciata fuori dal finestrino, mentre il fratello pensava a qualche cosa per sciogliere il ghiaccio; la prima a parlare fu però Misa.

-Light, anche se io e mia sorella abbiamo organizzato quest'uscita per festeggiare Sasuke non devi sentirti geloso, io amo solo te!-

La bionda trattenne una forte risata e il ragazzo sospirò.

-Tranquilla Misa, non è che me ne importi poi così tanto...-

-Ma io volevo chiarire la cosa! Lo avresti fatto anche tu al mio posto, vero Sakura?-

Quella alzò un sopracciglio non capendo perchè fosse stata tirata in causa; l'Amane la guardava sperando di poter ricevere una risposta affermativa.

-Bè... E... Ecco io veramente...-

-Avrai avuto anche tu un fidanzato a cui tenevi davvero tanto o sbaglio?-

Sussultò pensando a Naruto e abbassò di nuovo gli occhi.

-Sì, ma non vedo come...-

Misa sorrise e le prese le mani avvicinandosi.

-Ah, davvero, davvero? E com'era? Dai raccontami!-

La Yagami sorrise divertita, mentre il fratello lanciava continue occhiate dietro di sé, la rosa intanto sbatteva confusa le palpebre non capendo come avesse fatto la ragazza a cambiare argomento del discorso passando da Light a Naruto.

-Allora?-

-B... Bè... Lui...-

Sorrise dolcemente.

-Lui era molto gentile e premuroso... C'era sempre nel momento del bisogno e poi...-

-Cavolo, dovevi amarlo davvero tanto!-

Arrossì annuendo imbarazzata.

-Quindi deduco che nessuno possa sostituirsi a lui, no Sakura?-

Rimase in silenzio e immobile; gli occhi castani di Misa erano puntati in quelli verdi dell'Haruno.

-L'amore che ti univa a lui non può essere sostituito da nessun altro, vero?-

-Sì...-

Sorrise.

-Bene, allora possiamo anche diventare amiche!-

-Co... Come?-

-Ora ho capito che non cercherai di rubarmi Light e vale lo stesso per Sasuke dato che mi hai fatto capire che il tuo Naruto è così insostituibile-

Il ragazzo strinse il volante nelle mani e Sakura, liberata dalle mani della bionda, aveva lanciato un'occhiata al castano e poi successivamente aveva cercato di scorgere dietro il volto dell'Uchiha. Misa aveva detto il vero, Naruto non poteva essere sostituito da nessuno. Già, però...

-Ah, siamo arrivati finalmente!-

Esclamò contenta la Amane; parcheggiarono e scesero, cercando un posto tranquillo dove poter sedersi a mangiare. Sasuke si accorse immediatamente che c'era qualcosa che non andava nella ragazza e chiese spiegazioni allo Yagami che gli raccontò dell'allegra chiacchierata che aveva fatto Misa con la rosa; l'Uchiha strinse i pugni furioso.

-Potevi fare qualcosa!-

-E cosa? Cosa avrei potuto dire? In fondo...-

Fece una pausa.

-In fondo quello che hanno detto è vero-

Sbuffò e alterato sbattè la portiera dell'auto mentre l'altro ragazzo raggiungeva gli altri.

-Qualcosa non va, Sasuke?-

Sussultò e si voltò a guardare la rosa che aveva appena parlato.

-Tu piuttosto?-

Abbassò gli occhi.

-Io sto bene...-

-Non mentirmi-

Fece incrociare i loro occhi.

-Ti... Ti manca davvero tanto?-

Chiese imbarazzato della sua stessa domanda e notò che gli occhi di lei stavano diventando lucidi; annuì.

-Ogni giorno e ogni ora della mia vita-

Cercò di sorridere e una lacrima le rigò la guancia.

-Lo amavo davvero tantissimo, era tutto per me-

Il moro rimase in silenzio e si avvicinò a lei, posando le mani sulle sue spalle e guardandola fisso negli occhi. I sentimenti della ragazza erano davvero forti, ma Sasuke voleva farle capire che ora al suo fianco c'era lui e che non l'avrebbe mai abbandonata; che anche se lei aveva amato tanto l'Uzumaki non voleva dire che ora non poteva amare nessun altro. Avrebbe voluto tanto dirglielo e sperare che capisse, ma le gemelle interruppero quella specie di momento chiamando la loro mamma per chiederle quando le avrebbe raggiunte; la rosa sorrise alle piccole.

-Stiamo arrivando...-

Poi si rivolse al ragazzo.

-Come sempre sei molto gentile con me Sasuke e io ti ringrazio... Ora però vediamo di pensare a cose più allegre, non vorrei certo rovinarti il compleanno-

E raggiunse gli altri mentre l'Uchiha la seguiva con lo sguardo; abbozzò un sorriso. Che scema, lei non avrebbe mai potuto rovinargli niente. Cominciarono a pranzare e chiacchierare tra loro e, anche se non tutti erano in buoni rapporti, cercarono di divertirsi comunque; Kilari era perfino più gentile del solito e questo fece insospettire il fratello, che la controllava con lo sguardo. Aveva intuito benissimo che la chiacchierata tra Misa e Sakura non era stata certo dettata dal caso, ma, anzi, aveva uno scopo ben preciso; non capiva soltanto cosa importasse alla sorella cercare di allontanare l'Haruno da lui e il moro. Questa, intanto, ascoltava divertita ciò che dicevano delle figlie, che si erano messe sedute accanto a lei.

-E per il mio compleanno desidero una torta enorme!-

Esclamò Fine.

-Accidenti, enorme quanto?-

Chiese ridendo la rosa e la piccolina allargò le braccia.

-Così!-

-Ah! Maledetta!-

Si voltarono verso l'Amane che le guardava furiosa; quella nanerottola l'aveva bagnata dato che, muovendosi, le aveva lanciato l'acqua che era contenuta nel bicchiere che teneva nella manina.

-Mi hai bagnata tutta!-

-M... Mi dispiace...-

Disse Fine abbassando gli occhi; Karin sbuffò.

-Tanto so che lo hai fatto apposta, anzi, sarà stata un'idea di tua madre per farmi fare brutta figura con Sas'ke-kun!-

Scosse la testa assicurandole che non era vero.

-Siete dei piccoli demoni, voi...-

-Amane!-

Guardò gelida la rosa.

-Smettila di incolparla! Si è anche scusata con te e poi non è che abbia fatto un grosso danno, è solo acqua!-

Ghignò.

-Oh giusto... È la madre che deve essere incolpata per non aver dato la giusta educazione alle sue due figliolette...-

La rosa s'irrigidì, mentre tutti gli altri guardavano la scena in silenzio; Sasuke avrebbe tanto voluto intervenire, ma la piccola Yagami lo stava bloccando.

-Già lei non deve avere avuto una grande educazione, avere delle figlie così presto... Che sconsiderata! Chissà come deve aver deluso la propria madre!-

Sakura strinse i pugni; perchè... Perchè le stava dicendo quelle cose?

-Per non parlare del padre di queste due pesti! Chissà che razza di persona doveva ess...-

-Smettila!-

Guardò compiaciuta l'Haruno, aveva le lacrime agli occhi, la poveretta!

-Puoi offendermi quanto vuoi, Amane, se questo ti procura una qualche soddisfazione...-

Rise.

-Oh, non sai quanto...-

Sussurrò quella.

-Ma non puoi permetterti di offendere le MIE figlie e soprattutto il loro padre! Dopotutto non lo conosci nemmeno-

Giusto, lei non lo conosceva...

-Quindi non parlare di lui in questo modo o non risponderò delle mie azioni-

Sbuffò.

-Sai a me quanto me ne...-

-Ah, visto sorellona?-

Lanciò un'occhiata a Misa che stava sorridendo.

-L'amore di Sakura è così forte! Non credo affatto che voglia crearci problemi!-

La biondina guardò l'Haruno.

-In fondo se lei ha amato questo ragazzo così intensamente può capire bene i nostri sentimenti, non credi?-

Karin mugugnò un “Certo, certo”, mentre la rosa rimaneva immobile e in silenzio a fissare per terra; l'Uchiha invece fissava lei. La ragazza non riusciva a capire come mai quel giorno le due sorelle aveva cominciato a parlarle di Naruto, non credeva di averlo neanche mai nominato in loro presenza. Che fosse... Che fosse stata Kilari? E perchè mai? Bè, inutile pensarci, tanto non sarebbe mai arrivata ad una risposta. Strinse i pugni. Naruto... Parlare di lui in quel modo la stava facendo diventare triste, le ricordava di quanto gli mancava, di quanto si sentisse vuota senza di lui. Voleva abbracciarlo... Baciarlo... Parlare con lui ancora una volta... Vedere il suo bellissimo sorriso e quegli occhi più azzurri del cielo. Sentì che le lacrime stavano per rigarle il volto e si passò una mano sulla faccia, giustificando il fatto con un “Mi è entrato qualcosa negli occhi...”; perchè doveva sentirsi così? Lo odiava, odiava quel sentimento di solitudine; alzò un poco gli occhi per vedere i due vicini e si morse il labbro. E soprattutto lo odiava perchè sentiva che con lui questo sentimento spariva, che quel vuoto veniva riempito; ma lei non voleva che qualcuno sostituisse il biondo. La giornata passò con il moro che non riusciva a staccare gli occhi dall'Haruno, sperando invano di scorgere un qualche sorriso in quel bel volto, le due Amane che sorridevano soddisfatte, la Yagami che, pur avendo sentito un qualcosa di strano dentro di sé quando le sorelle aveva cominciato a parlare dell'Uzumaki, ghignava soddisfatta tra sé, Light e Itachi che cercavano di tenere occupate le due gemelline in qualche modo e la rosa che continuava a rimanere in silenzio e con lo sguardo basso. Quando fu l'ora di tornare a casa il sole stava già tramontando e Fine e Rein sentivano la stanchezza che le aveva procurato la giornata. Si diressero tutti quanti dove erano parcheggiate le macchine dei ragazzi e l'Haruno era ancora in quello stato di semi-depressione, cosa che fece scocciare parecchio il minore dei due fratelli Uchiha; avrebbe tanto voluto prendere a pugni quelle due stronze delle Amane... Alle auto le gemelline si fiondarono dentro quella dei mori con Itachi che le seguì, mettendosi in mezzo a loro; a quel punto Karin si diresse al posto che, secondo lei, le spettava di diritto, ovvero quello vicino a Sas'ke-kun, ma lui la stoppò guardandola gelido. La rossa provò ad aprire la bocca per dire qualcosa e in quel momento le due bambine e Itachi chiamarono la rosa, facendole segno di andare con loro; la ragazza si mosse quasi come un automa e si sedette sempre rimanendo in silenzio. A quel punto il moro diede le spalle all'Amane e salì in auto mentre quella stringeva i pugni e irritata raggiungeva la sorella che era con gli Yagami. Partirono e questa volta chi si teneva davanti era l'Uchiha che, lanciando varie occhiate alla ragazza che aveva il posto accanto al suo e che aveva gli occhi puntati fuori dal finestrino, pensava a cosa dirle senza ferire i suoi sentimenti; voleva farle tornare il sorriso. Light, intanto, cercava di seguire il ragazzo, intuendo che aveva qualcosa per la testa, ma non riuscendo a intuire cosa fosse anche perchè le due adorabili sorelle Amane avevano cominciato a parlare dicendo cose stupide, in particolare Misa, che a lui non interessavano affatto. Sasuke intanto continuava a guidare e dietro Fine e Rein coccolavano Akamaru che sonnecchiava sulle gambe del padrone.

-Sakura...-

Cominciò a dire il moro sperando di vedere i suoi occhi verdi, ma lei non si voltò; strinse le mani sul volante. Continuarono a stare in silenzio e dopo un po' le due gemelle si addormentarono accoccolate al moro che teneva anche lui gli occhi chiusi come per riposare; Sasuke diede un'occhiata dietro, poi guardò la rosa e infine di nuovo la strada. All'improvviso, causando stupore nell'auto che si trovava dietro di sé, girò per una strada diversa che però lo Yagami non riuscì ad imboccare.

-Che diavolo è successo?-

Chiese la rossa quasi urlando e il castano sbuffò.

-Ci ha seminato-

-Ma perch...-

-Evidentemente vuole consolare la povera Sakura-

Disse Kilari tenendo gli occhi sulla strada e la mano destra sotto il mento, il gomito era poggiato al finestrino; Karin aprì la bocca come per esprimere il suo disappunto, ma la Yagami la precedette ghignando.

-Va tutto bene... Non preoccupatevi...-

L'unico ragazzo presente le lanciò un'occhiata senza capire e infine continuò a guidare verso casa, sperando solo che il moro non peggiorasse l'umore dell'Haruno.

 

La ragazza si accorse che avevano deviato solo quando il ragazzo alla guida fece fermare l'auto in uno spiazzo; cominciò a guardarsi intorno, le gemelle e Itachi stavano dormendo assieme al cagnolino. Quando chiese al moro dove i trovassero, e quindi si voltò verso di lui, notò che aveva gli occhi puntati su di lei; arrossì leggermente e si pentì per averlo fatto.

-Sakura, so che quello che ti ha detto Amane ti ha intristito, ma tu cerca di ignorarla...-

Abbassò lo sguardo; perchè continuava a preoccuparsi per lei? Il ragazzo notò il suo disagio.

-Spero di non aver peggiorato la situazione...-

Confessò dispiaciuto e lei sussultò, scuotendo velocemente la testa; come poteva anche solo pensarlo? Lui rimase a fissarla per un po' in silenzio, poi con la mano le alzò il mento, costringendola a guardarlo.

-E allora ti prego, guardami negli occhi-

Nel sedile dietro, il maggiore degli Uchiha aprì l'occhio sinistro cercando di non farsi vedere dal fratello.

-Sakura io... Io...-

Il cuore gli batteva fortissimo e le parole non riuscivano ad uscirgli; non era bravo in questo genere di cose! Lei abbozzò un sorriso.

-Non sei obbligato a dire qualcosa se non te la senti-

Perse un battito. No... Lui DOVEVA dirglielo, oppure sarebbe stato troppo tardi. Deglutì e mise le mani sulle spalle della ragazza che lo guardò confusa.

-Sasuke, ma cos...-

La baciò facendola sussultare e sgranare gli occhi; Itachi sorrise. Le labbra del moro non si premevano contro le sue prepotentemente, ma erano dolci, dolci e gentili come era sempre stato lui... Come era sempre stato Naruto... Sakura alzò le braccia e posò le mani sul petto dell'Uchiha allontanandolo delicatamente; quando le loro labbra avevano smesso di essere una sull'altra lei aveva abbassato il viso in modo da non far vedere al ragazzo le lacrime che le stavano rigando le guance. Sasuke rimase a guardarla per un po' in silenzio, la rosa stava tremando.

-Perchè?-

Il moro avvicinò la sua mano al volto della ragazza, ma lei arretrò sbattendo la schiena contro lo sportello.

-Perchè? Perchè lo hai fatto?-

Dal suono della sua voce il ragazzo poteva capire benissimo che stava piangendo.

-Sakura...-

-Dopo tutto quello che ti ho detto... Anche se sai che ho amato con tutta me stessa Naruto tu...-

Alzò la testa guardandolo negli occhi.

-Lo odi a tal punto? Vuoi davvero fargli del male?-

Strinse i pugni.

-Non sire stronzate Sakura, Naruto ormai è morto! E anche se lo hai amato moltissimo non vuol dire che non puoi provare lo stesso sentimento per...-

Iniziò a scuotere violentemente la testa.

-No, no, no! Smettila, smettila!-

L'Uchiha maggiore socchiuse gli occhi e tappò le orecchie alle bambine per non farle svegliare.

-Mi spiace Sakura, ma non posso smetterla!-

Fece una pausa.

-Io non mi pento di quello che ho fatto, non mi pento di averti baciata perchè io...-

-No... Ti prego... Non...-

Sussurrò la ragazza.

-Io ti amo Sakura-

Il suo cuore cominciò a battere diversamente dal solito e strinse una mano al petto; perchè doveva sentirsi così? Perchè?

-Sakura...-

Sussultò nel sentirgli pronunciare il suo nome.

-Tu cosa provi nei miei confronti?-

Silenzio, poi lei scostò lo sguardo puntando gli occhi fuori dal finestrino e disse qualcosa che Sasuke non riuscì a sentire, così le chiese di ripetere.

-Portami a casa...-

-Va bene, ma prima...-

-Portami a casa ho detto-

L'Uchiha la guardò per un altro po', poi si rigirò verso il volante e mise in moto ricominciando a guidare verso casa. Per tutto il tragitto i ragazzi stettero in silenzio ognuno immerso nei propri pensieri. Sasuke si dava dell'idiota e nello steso tempo non capiva il comportamento della ragazza; lei non aveva detto di amarlo, ma non lo aveva neanche negato, quindi cosa doveva pensare? Sakura guardava fuori dal finestrino con le lacrime che non la smettevano di rigarle il volto; pensava a Naruto, si chiedeva che avrebbe fatto lui al suo posto e come si sarebbe spiegato gli strani sentimenti che la rosa stava provando. Era come un confitto interiore e l'Haruno non sapeva più cosa pensare. Forse doveva semplicemente smettere di pensare...

 

Arrivati al palazzo trovarono lo Yagami che aspettava nel parcheggio con le mani conserte e poggiato alla sua macchina; appena sentì che i vicini erano tornati i voltò di scatto verso di loro. Quando l'Uchiha uscì dall'auto e sbattè la portiera dietro di sé sentì la voce del castano che lo chiamava per nome chiedendogli spiegazioni, ma lui lo ignorò; cercava invece di scorgere la rosa che era uscita anche lei. Itachi chiese a Light aiuto per portare le gemelle a letto e quello andò ad aiutarlo intuendo di non poter ricavare nulla dal moro.

-Sakura-

Non si voltò neanche, ma si mise a camminare nella direzione opposta del portone del palazzo.

-Sakura, dove stai andando?-

-Faccio un giro-

Rispose secca al minore degli Uchiha, poi guardò Itachi.

-Potresti portare le mie bambine nel nostro appartamento?-

Annuì debolmente prendendo le chiavi dell'appartamento della rosa, poi la fissò allontanarsi e così fece anche Light; Sasuke sbuffò avviandosi verso casa.

-Ehi Sasuke... Posso sapere che è successo?-

Chiese ancora una volta lo Yagami; il moro si bloccò e voltò guardandolo gelidamente facendolo finalmente zittire, poi si diresse verso il proprio appartamento sicuro di non poter dormire tranquillamente.

 

Sakura camminava, probabilmente diretta verso il parco, in fondo era l'unica strada che conosceva abbastanza bene; sperava in qualche modo da liberarsi da tutti quei pensieri, ma probabilmente era inutile, quelli continuavano a tormentarla. Poi il ricordo delle dolci labbra di Sasuke le inondava il cuore facendolo sorridere e nello stesso tempo piangere; perchè doveva sentirsi così? Se fosse successo con Light sarebbe andato nello stesso modo? Il volto sorridente del biondo, poi, si contrapponeva a questi sentimenti e pensieri e le lacrime non cessavano di scendere. Erano tutti quanti degli idioti... Sasuke era un idiota, Light era un idiota, Naruto era un idiota e... Strinse i pugni... Anche lei era un'idiota, forse la peggiore di tutti. Continuò a camminare, un passo avanti all'altro, cercando di tenersi sul lato più scuro della strada; in giro non c'era quasi nessuno e per un momento si sentì a disagio. Per colpa di tutti quei pensieri non aveva visto bene la strada che aveva preso; voleva stare sola, ma così era troppo. Ad un certo punto sentì un rumore, come un corpo che cade per terra spinto da qualcosa o qualcuno e successivamente delle voci di ragazzi; si bloccò, rimanendo nascosta dietro un palo a fissare leggermente impaurita la scena: in tutto erano tre ragazzi, due in piedi e uno per terra.

-Allora stronzetto, dacci i tuoi soldi-

Disse uno di quelli in piedi; quello per terra sbuffò.

-Vi ho detto che non ho niente! Che siete, cretini?-

Il terzo ragazzo gli diede un pugno colpendolo in pieno viso, poi lo prese per il colletto della maglia.

-Non dire stronzate, figlio di puttana, fuori i soldi o ti facciamo fuori-

Gli sputò e quello lo lasciò andare mollandogli un altro pugno però questa volta allo stomaco; Sakura lo vide cadere in ginocchio e si strinse al palo. Doveva fare qualcosa per aiutarlo. Si guardò intorno. Doveva aiutarlo, ma lei era sola e lì non c'era nessun altro. Forse poteva chiamare Sasu... Scosse la testa. No, avrebbe fatto da sola.

-Ehi voi! Lasciatelo stare!-

I due si voltarono nella direzione della ragazza senza però riuscire a vedere nessuno.

-E chi sei tu per darci ordini?-

Deglutì spaventata, poi alzò di più la voce cercando di non farla tremare.

-Ho chiamato la polizia e sarà qui tra poco, quindi andatevene subito e non vi succederà niente-

I ragazzi si guardarono senza sapere se credere o meno a quelle parole, ma alla il passaggio di una volante della polizia che faceva un giro di controllo rese vera la bugia creata dalla rosa e i due scapparono via. Lei sospirò ringraziando che fosse andato tutto bene, poi corse verso il ragazzo che si trovava ancora per terra.

-Va tutto bene?-

Lui non rispose.

-Dove ti hanno picchiato? Dove ti fa male?-

Si alzò a fatica tenendosi con la mano destra lo stomaco e cominciò a camminare a fatica.

-Non dovresti sforzarti!-

Disse preoccupata la ragazza facendo qualche passo verso il ragazzo e solo in quel momento lui si voltò. Aveva i capelli poco più scuri di quelli di Rein e gli occhi chiari; Sakura sussultò trovandolo maledettamente familiare a...

-Sto bene-

Disse seccamente prima di cadere in ginocchio a causa delle ferite subite; cavolo gli faceva anche male la testa. La rosa gli si avvicinò e si piegò all'altezza del suo viso.

-Ti ripeto che non dovresti sforzarti...-

Sbuffò e lei abbozzò una specie di sorriso; gli somigliava davvero tanto.

-Se mi dici dov'è casa tua ti ci posso accompagnare-

-Non ho una casa...-

Abbassò gli occhi.

-Ah...-

Lo guardò di nuovo e lo aiutò ad alzarsi stupendolo un poco.

-Allora ti porto a casa mia così potrò medicarti-

Aprì la bocca per dire qualcosa e in quel momento i loro occhi si incrociarono per la prima volta; il ragazzo sussultò nel vedere quel verde così brillante.

-E non voglio sentire scuse ragazzino-

Sbuffò voltandosi dalla parte opposta e lentamente si diressero verso l'appartamento dell'Haruno. Non dissero niente per tutto il tempo e dopo che lei l'ebbe medicato un poco lo fece coricare sul divano e sorridendo gli augurò la buonanotte. Quando si mise a letto la ragazza fu invasa di nuovo da quei pensieri che l'avevano tormentata da prima dell'incontro con quel ragazzino; si coprì il volto con cuscino e chiuse gli occhi cominciando a versare qualche lacrima.

 

Sasuke sentì sbattere la porta della vicina e sussultò mettendosi a sedere sul letto; finalmente era tornata a casa. Aprì la finestra sporgendosi e sperando invano di vedere la ragazza sul terrazzo, ma la luce dell'appartamento della ragazza si spense senza che lui potesse vedere il volto di Sakura. Richiuse la finestra e si fece cadere sul letto cominciando a fissare il soffitto. Domani avrebbe dovuto parlare con Sakura e niente glielo avrebbe impedito.

  
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