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Autore: ADoris    01/04/2006    0 recensioni
Edizione riveduta e corretta de Il Coraggio di Amare.Ho riletto questa storia per pubblicarla, e mi sono resa conto che non mi piacevano alcune parti. Allora l’ho ripreso in mano e ne ho tirato fuori qualcosa di più costruito. Spero che ai lettori non dispiaccia. Io mi sono divertita a scriverla... Amare significa donarsi completamente. Severus avrà il coraggio di amare? Si farà travolgere da quel turbinio di emozioni che la comparsa di una donna speciale porterà nel suo animo? Una storia romantica per il burbero Professore di Pozioni…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

Risvegli, racconti e…

 

La mattina dopo Doris si svegliò con un senso di angoscia. La notte non le aveva portato consiglio e ciò che l’aspettava al suo risveglio la spaventava. Erano molte la domande che si poneva ed a cui non riusciva a dare risposta. Aveva paura. Forse, per la prima volta nella sua vita. Ma sapeva bene che non poteva nascondere la testa sotto la sabbia e che, prima o poi, avrebbe dovuto affrontare il suo destino. Aprì lentamente gli occhi e vagò con lo sguardo per la stanza. Accanto a lei, in un altro letto, vi era Martina, anche lei con gli occhi spalancati. Per un po’ rimasero in silenzio, poi, fu proprio la mora a parlare

“Che faremo ora, Doris?” le chiese, pur sapendo bene la risposta.

“Non lo so. Dovremo scoprire la verità, presumo. E dovremo anche chiederlo a Remus e Sirius” rispose con finta calma Doris.

“Certo! E magari farci uccidere da loro. Potrebbero essere dalla parte degli incappucciati che abbiamo avuto il piacere di incontrare la scorsa notte… Com’è che li ha chiamati Remus?”

“Mangiamorte… Ma non abbiamo scelta, Marty. Sebbene non sappia bene cos’è Sirius, lui ed il suo amico ci sono stati vicino questi giorni e non ci hanno fatto del male. Per non parlare del fatto che se non fosse stato per loro non saremmo qui” le rispose Doris, cercando di infondere coraggio ad entrambe.

“Si! Forse hai ragione… ma ho paura. Una dannata paura che tutto ciò ci porterà degli enormi problemi…” sbottò Martina alzandosi dal letto.

“Problemi… si, certo. Ma di sicuro non ci annoieremo queste vacanze” le sorrise Doris.

Le ragazze si prepararono e dopo una mezzora si trovavano in cucina davanti a Sirius e…

“Tonks??? Che…che ci fai qui???” chiese sorpresa Doris quando la vide sull’uscio.

“Nostro cugino mi ha avvisata che eri tornata nel nostro mondo e non volevo aspettare di rivederti a Londra. Mi sono smaterializzata appena mi è arrivato il gufo” le rispose abbracciandola calorosamente.

“Hai detto… nostro cugino? Remus è…” chiese Doris appena riuscì a districarsi da lei.

“No, non Remus. Sirius!”

“COSA???” urlarono in coro le ragazze, sorprese “Io sarei la cugina di un cane???”

“Non proprio, Doris” intervenne Sirius “Sono un Animagus. Un umano che si trasforma in un animale. E’ alta magia sai? Non tutti sono in grado di farlo!”

“Cosa c’è da esserne orgogliosi, poi…” borbottò tra sé Martina, ma l’uomo la sentì lo stesso

“Invidiosa?” le chiese. Ma allo sguardo allibito della ragazza spiegò “Invidiosa del mio potere? Della mia bravura e…”

“Della tua presunzione? Guarda, cagnetto, che non è che mi alletti l’idea di trasformarmi in un sacco di pulci, sai? Adoro i cani, quelli veri, ma essere uno di loro… no grazie!”

“Com’è che mi hai chiamato? Sacco di pulci? Senti ragazzina, io profumo e il mio pelo è lucidissimo, visto che mi lavo spesso e volentieri” ribatté Sirius, mentre assumeva una tonalità rosata sulle guance.

“Sarà… Ma ieri non mi sembrava… Comunque… c’è modo di sapere cosa succede, o devo chiedere a Remus quando rientrerà?” chiese con una faccia tosta da far venire voglia di schiaffeggiarla.

“Io…” stava per iniziare Sirius, ormai esasperato, quando Remus rientrò con un vassoio pieno di brioche.

“Buongiorno! Vi vedo in ottima forma! Vogliamo accomodarci in cucina per la colazione? Oh! Ninphadora! Benarrivata!”

Dopo una più che abbondante colazione le ragazze chiesero tutto ciò che potevano. Scoprirono così di Voldemort, dei Mangiamorte, di Harry Potter, dei genitori di Doris e della guerra in atto nel mondo magico, che presto avrebbe colpito anche il mondo Babbano. Stavano ancora facendo domande quando un barbagianni atterrò sul loro tavolo. Remus prese la posta e lesse il messaggio di Silente

“Bene! Dobbiamo andare a Diagon Alley. Albus vuole che le ragazze comprino tutto l’occorrente per la loro nuova vita” comunicò loro.

“Bene! Avevo voglia di andare in paese. E’ una così bella giornata” disse Doris alzandosi.

“Oh! Ma noi andremo a Londra” le rispose Lupin, porgendo loro un libro. Qualche minuto dopo erano nel bel mezzo del mondo magico inglese…

*****

L’esperienza londinese risultò una delle più piacevoli per le ragazze, affascinate da tutto ciò che vedevano. Ad ogni passo imparavano nuove cose e sembravano essere tornate bambine. Doris aveva una piccola fortuna alla Gringott, la banca dei maghi. I suoi le avevano lasciato tutti i loro averi, e pareva ve ne fossero tanti. Quando era entrata nella camera blindata 173 non credeva ai suoi occhi. Oltre ai soldi dei maghi, vi erano oggetti preziosi, manufatti magici, ed altre cose che non avrebbe mai creduto esistessero. Sirius le aveva detto che vi era perfino una bottiglietta con una pozione che ti rendeva immortale per 12 ore, rinunciando a 12 anni della tua vita, aveva poi aggiunto. Avevano passato il resto del giorno tra i vari negozi, comprando libri, vestiti e manufatti di ogni genere. E avevano anche comprato la loro prima bacchetta. Olivander le aveva misurate, aveva fatto loro provare un’infinità di bacchette ed alla fine ne erano uscite con quella adatta a loro. E’ la bacchetta che sceglie il mago, aveva detto loro l’artigiano, ed era stato così. Quando avevano impugnato l’oggetto si erano sentite pervase da un’ondata di energia fortissima ed avevano capito che era proprio la loro. Il risultato era una bacchetta di 11 pollici in legno di mandorlo con all’interno il baffo di un Grifone, per Doris, per una persona gentile ma ferma, ed una bacchetta di 11 pollici in legno di magnolia con l’anima di peli di Ippogrifo, per Martina, per una persona fiera, onesta e gentile. Ma anche testarda. Al ritorno erano stremate, piene di pacchi e felicemente spensierate.

*****

Doris e Martina passarono il resto del mese a studiare incantesimi, storia della magia, e diverse altre materie particolari. Doris era al settimo cielo. Aveva sempre avuto una passione sconsiderata per alcune di quelle materie, come l’artimanzia, la chiromanzia, ecc. ma mai aveva creduto che si studiassero in una scuola. Si divertiva un mondo e riusciva a trovare subito la giusta concentrazione e ad eseguire correttamente gli incantesimi per istinto. Martina invece passava le sere a leggere il libro degli incantesimi e di difesa ed a ripetere tutti gli incantesimi del giorno. Ed anche le discussioni tra Sirius e Martina era notevolmente diminuite di tono. Pareva persino che avessero sotterrato l’ascia di guerra. Almeno fino all’ultima domenica del mese, quando le andò a trovare Remus. Stavano parlando del loro futuro, quando si avvicinò loro Sirius.

“Non so se ho la forza e la testa giusta per fare la strega…” stava dicendo Martina quando Black intervenne.

“Forse non ti è chiaro Martina. Tu non hai scelta! O torni a casa tua dove i Mangiamorte ti prenderanno e tortureranno, uccidendo te e la tua famiglia, oppure resti con noi e ti prepari a vivere una vita a metà tra la magia ed il mondo babbano”

“C’è sempre una scelta!” rispose la ragazza, dura.

“Non per voi due! Avete scelto nel momento stesso in cui avete messo piede in questa casa” cercò di spiegare loro.

“Ma Paddy, non ha scelto lei! Sono stata io che l’ho coinvolta. E tu non puoi costringerla contro la sua volontà” intervenne Doris.

“Voi non riuscite proprio a capire, vero? Ormai siete segnate. Fino a che la vostra potenza rimaneva nascosta avevate una certa protezione dai seguaci dell’Oscuro. Ma ora, no. Sanno chi siete e ciò di cui siete capaci. Voldemort…”

“Ma chi se ne frega di lui e delle sue manie di grandezza!!! Io non voglio lasciare la mia famiglia, i miei amici, i miei affetti… Credi che riuscirò a vivere così, sempre all’erta? Voglio tornare al mio mondo” sbottò Martina, piena di rabbia.

“Sei solo una stupida bambina viziata. Cosa credi di riuscire a fare lontano dal tuo mondo?” la attaccò lui.

Martina lo guardò con odio, e senza aggiungere altro si girò e corse verso il bosco.

“Stupida! Potrebbero esserci dei Mangiamorte in giro! Vado a cercarla…”

“Fermo! Resta dove sei. Ha bisogno di stare sola, e poi hai già fatto abbastanza, non credi?” lo bloccò acidamente Doris.

“Non ti ci mettere pure tu, piccola. Possibile che non vogliate capire?”

“Forse sei tu che non capisci, cugino! Tu non ti rendi neanche conto di quello che stiamo passando noi. Cerchiamo di vivere questa situazione al meglio ma non è facile per nessuna di noi. E per Marty soprattutto. Lei non ha mai creduto alla magia, ed ora ci si trova in mezzo. Non la vedi la sera mentre noi cerchiamo di distrarci cosa fa? Studia! Anche nell’inspiegabile lei cerca una sua logica. Non so cosa deciderà di fare, ma è certo che nessuno potrà costringerla a restare in questo mondo” concluse Doris, guardando dritta negli occhi Sirius.

“Doris… non avete scelta. E’ questo il vostro mondo!” le rispose Sirius tra il supplichevole e l’arrogante.

“Non sceglierò senza averne parlato con mia madre…”

“Tua madre era una strega dagli eccezionali poteri. Ed anche tuo padre. Loro ti vorrebbero qui, a vivere nel nostro mondo”

“Se volevano questo Sirius non dovevano abbandonarmi…”

“Ma l’hanno fatto per proteggerti!”

“Infatti non li giudico. Ma i miei genitori sono i Rossi e non cambierò mai idea! Mia madre e mio padre sono coloro che mi hanno cresciuto. Che hanno gioito con me e hanno sofferto per me. Loro mi hanno reso quella che sono e…”

“Ma Doris… Marzia ed Hérmes… “

“Capirebbero! Ed ora scusami, ma vado a cercare la mia amica”

Lupin e Tonks erano rimasti tutti il tempo ad osservare la scena. In cuor loro sapevano che Sirius la comprendeva, come facevano loro, ma sapevano che per lui, legato com’era a sua cugina Marzia, era doloroso sentire tali parole da sua figlia. Certo, erano anche convinti che se Sirius non le avesse provocate ora sarebbero beatamente seduti attorno al tavolo della cucina con un bel piatto di pasta all’italiana davanti. Ma Sirius era così, impulsivo, irruente e assolutamente indelicato.

“Remus, c’è un incantesimo per proteggere Martina ed i suoi?” chiese Doris prima di andarsene

“Si, ma non so se…”

“L’importante è che io possa proteggerla…” gli sorrise prima di avventurarsi anche lei nel bosco.

“Tu… tu sei l’essere più stupido che io conosca! Ma non ti rendi conto di quello che stanno soffrendo?” sbottò Remus una volta che erano rimasti soli.

“Remus? Ma che ho fatto ora??? Siamo in guerra e loro non vogliono capire che…”

“Ma cosa devono capire? Credi che siano stupide? Non fai che ripeterglielo… in continuazione. Io ti avrei già strozzato con le mie mani!”

“Si può sapere che diavolo ti prende? Non ti ho mai visto tanto innervosito da qualcosa come ora. Eppure la luna piena è già passata da una settimana…”

“Paddy!!! Non è per i miei umori che sono così! Doris e Martina hanno già una bella età! E’ difficile per un ragazzino di 11 anni sapere che è un mago, figurati per una donna già formata con una vita alle spalle. Come ti sentiresti tu se all’improvviso ti ritrovassi senza poteri a vivere nel mondo babbano che non conosci con qualcuno che continua a ripeterti che non puoi più ritornare nel tuo mondo!”

“Io ci sono passato, ricordi?”

“Quando??? Sei stato rinchiuso ad Azkaban per 12 anni, e ti concedo che è stato tremendo, ma sei fuggito ed il ministro ha riconosciuto la tua innocenza ora”

“Ed il velo? Non ricordi cosa mi è successo quando sono tornato dal velo?”

“Ma eri comunque con gente che ti amava e nel tuo mondo. E poi sapevi benissimo che era solo una perdita temporanea” sbuffò Remus. Ma poi, con la sua tipica dolcezza, continuò “ Senti, Paddy. Doris e Martina avranno molto bisogno di noi. Ma non serve che cerchi di essere duro con loro. Con Martina in particolare. Sono in gamba e molto intelligenti. Faranno la scelta giusta. Dobbiamo solo avere fiducia in loro! D’accordo?”

“Ok, Moony. Ci proverò! Ma ora andiamo a cercarle. Non mi sento sicuro…”

Ed impugnata la bacchetta anche i tre si addentrarono  nel bosco…

*****

Doris camminava già da un po’ quando trovò Martina seduta su una roccia, con lo sguardo fisso a terra che piangeva silenziosamente. Doris l’avvicinò e si sedette accanto a lei. Rimasero per un po’ in silenzio, poi le disse, dolcemente

“So come ti senti… e sebbene Sirius abbia detto tutto quanto perché è preoccupato per noi, non ha il diritto di obbligarci a fare nulla. Ascoltami bene. Remus ha detto che c’è un incantesimo che potrebbe proteggere te e la tua famiglia. Se e quando vorrai gli chiederò di spiegarmelo. Non me lo negherà”

“E tu, Doris? Che farai?” le chiese preoccupata

“Sinceramente non lo so. Da un lato ho ancora molte cose da scoprire. E sinceramente vorrei farlo. E poi vorrei portare via Iris dall’orfanotrofio, ora che ho scoperto che è una piccola strega. Credo si troverà molto bene a Hogwarts quando crescerà. Almeno nessuno la considererà strana. D’altro canto c’è mia madre a cui devo pensare.  Non mi perdonerei mai se la mettessi in pericolo, ma non vederla mai più… Non so se ci riuscirò. Per ora posso solo dire che studierò tutta l’estate… Poi deciderò… Ed io che pensavo di aver finito a studiare una volta laureata!!!”

La due amiche rimasero ancora un po’ in quella radura, a godersi il caldo tepore di giugno.

“Credi che sarò mai una brava strega?” le chiese a bruciapelo Martina.

“Sarai una strega perfetta. Devi solo crederci! Andiamo! Saranno preoccupati per noi”

“E farebbero bene, visto che una due voi due morirà” le gelò una voce alle loro spalle.

Cinque Mangiamorte erano attorno a loro puntando le loro bacchette.

“Davvero? Avrei giurato il contrario… Malfoy!!!” rispose a tono Doris, cercando di mostrare più coraggio di quanto ne avesse in realtà.

“Sei molto coraggiosa Doris. Una qualità che il nostro signore apprezza! Vediamo se sei anche tanto intelligente da venire con noi senza fare storie”

“Mai! Dovrete uccidermi piuttosto! Accio Bacchetta!” urlò lei prima di permettere al suo avversario di fare qualcosa.

Martina intanto aveva immobilizzato i suoi avversari con l’Immobilus. Proprio in quel mentre arrivarono Sirius, Remus e Tonks, che presero in mano le redini della situazione. Purtroppo il loro capo era riuscito a smaterializzarsi, mentre gli altri quattro furono catturati da Tonks, che si rivelò essere un Auror.

Quando rientrarono a casa qualche ora dopo, erano stremate ma avevano capito le parole di Sirius. Ormai non erano più al sicuro…

 

 

 

Eccomi di nuovo! Sono tornata con tanto ritardo, ma spero di aver fatto un buon lavoro.

Grazie anzitutto a tutti voi che mi seguite, in particolare a Lady Piton e Ronnie 92 che recensiscono ad ogni capitolo.

Mi dite cosa ne pensate anche di questo? Grazie!

Per quanto riguarda Severus, purtroppo, come dite, Voldemort non è molto ragionevole. Ha una sua valida motivazione per aspettare…

Ma ho detto fin troppo.

A Presto. Baci

  
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