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Autore: Kagome91    01/04/2006    3 recensioni
.... Ringrazio di cuore la mia amicona Rin-chan che mi ha aiutato tantissimo nella realizzazione di questa mia opera: immaginatevi se Inu Yasha fosse assillato dallo stesso sogno tutte le notti…cosa vorrà dire vedere suo padre e corrergli in contro nel buio più totale? E se per caso Sesshomaru si ritrovasse coinvolto in una ricerca frenetica nel mondo di Kagome? Magari magari aggiungiamo anche un pizzico di follia… Buona lettura! ^______^
Genere: Generale, Romantico, Drammatico, Demenziale, Avventura, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di quel sogno

Bene in questo nuovo capitolo i nostri eroi si recheranno al circo come detto da Kagome… ma passeranno x davvero una serata tranquilla?

 

Era davvero lui? Possibile che si trovasse sotto lo stesso tetto di quel depravato?  E in casa di una della sue amiche più care? Che ci faceva? COSA?

Sperando che stesse sbagliando si accostò di più al viso del demone e socchiuse gli occhi piantandoli in quelli di lui.

Quello rimase immobile.

Lei inghiottì a vuoto continuando a fissarlo più attentamente….pregando una sua reazione contraria da un momento all’altro…. Magari una risata…niente….allora capì….era lui! Aveva già visto quell’espressione così immune da qualche parte e sapeva benissimo dove!

- Cosa vuoi? – la voce dell’uomo la fece tornare con i piedi per terra.

Ridendo forzatamente prese a gattonare all’indietro cercando di spostarsi il più velocemente da quell’essere così odioso e volgare.

Facendo ciò, però, andò a sbattere contro le gambe di Kagome, intenta nel rimettere al loro posto le VHS Disney.

- Amica mia – piagnucolò balzandole avanti.

- Cosa? – chiese quella impaurita.

- Posso chiederti una cosa sconcia? -.

- Sì… ci sono abituata – sospirò l’altra voltando lo sguardo verso Miroku, intento nel volteggiare attorno alla povera Sango.

- Sei ancora vergine vero? -.

- Mhpf… cosa???? -.

- Dimmi che non ti ha messo le mani addosso? -.

- Ma di chi parli? -.

- Hai un maniaco in casa -.

- Ahhh… ma lo sapeva già! -.

- Davvero? -.

- Miroku! -.

- no! L’altro! -.

- L’altro chi? -.

- Quello con i capelli bianchi! -.

- Inu Yasha!? – Kagome si voltò verso il balcone ove era poggiato il ragazzo.

- Puff… cosa? – quello si mise in posizione di difesa.

- no! – lo salvò Daya –lui ha i capelli neri! -.

- A già! – l’amica sembrò calmarsi.

- Grazie! – piagnucolò il mezzo demone baciandosi la folta capigliatura.

- Il maniaco è Sesshomaru! -.

Silenzio.

Silenzio.

Silenzio.

Silenzio.

- Scusa potresti ripetere? Sai credo d’aver capito male! Giusto Inu Yasha? -.

Quello si grattò la testa perplessoMmmhh… sì. Anch’io e gli altri non abbiamo capito bene. Vero? -.

Miroku e Sango annuirono.

- Avete capito bene! È proprio questo bamboccio qui il depravato! – ribadì la giovane prendendo il mento del giovane fra l’indice e il pollice scuotendolo diverse volte.

I ragazzi scoppiarono a ridere.

- Ma dai? – disse Inu Yasha circondando il collo del fratello con un braccio – e cosa avrebbe fatto il mio per nulla caro fratellino di così sconcio? -.

- Mi ha vista nuda! -.

- Singhsob…bravo Sesshomaru, impari in fretta! Il sottoscritto tuo maestro è fiero di te! – singhiozzò Miroku.

- Idiota smettila, quello li ti sembra il tipo da fare certe cose? Daya ti sarai sbagliata – Sango le emise una mano sulle spalle.

- è tutto vero! -.

- E quando sarebbe successo? -.

- Al centro commerciale ieri! -.

Il demone si ritrovò gli occhi di tutti su di se.

- E bravo! Ecco dov’eri sparito – scherzò Kagome incrociando le braccia sul petto.

- Io te l’avevo detto di non andare – il tono che aveva usato Inu Yasha sembrava quello di un vecchio saggio.

- Porca miseria! Già bastava un Miroku! Pensa due! – sbuffò furiosa Sango.

- Quindi Play boy! Racconta racconta! – lo prese in giro l’hanyou.

- Ve lo dico io! – sbottò Daya con fare molto “paladina della giustizia” – il vostro amico è un guardone di prima categoria! È rimasto più di dieci minuto fermo a guardarmi come un salame! -.

- Poverino! – lo difese Miroku – sai è in crisi di astinenza! Rin è ancora piccola! -.

Sesshomaru saltò in piedi – che cosa c’entra Rin? – domandò non capendone il nesso logico – smettete la con tutta questa lagna! -.

- Devi dire la verità! – Daya gli puntò un dito contro.

- Io non ti stavo spiando! Cercavo quel dannato monaco e ti ho scambiata per lui! -.

- C’é una bella differenza… a meno ché non mi sia spuntata qualche forma in più da queste parti! – disse Miroku tastandosi dubbioso il petto.

- Taci bonzo! È tu, per il fatto di essere rimasto li a fissarti era perché non riuscivo a capire un accidenti di quello che dicevi! -.

- Certo certo, ma dimmi – Miroku se lo tirò in un angolino a parte – com’è la nostra Daya in intimo? -.

SBAM!

- Vai al diavolo porco! – urlarono Daya e Sesshomaru uscendo dalla stanza.

Lei a destra lui a sinistra.

Inu Yasha sospirò accasciandosi sul divano – come la mettiamo adesso? -.

- non lo so! Kagome afferrò il monaco e glielo gettò addosso [ l’incredibile Kagome! Ndt Rin-chan] – preparati tu e sistema anche questo qui e tuo fratello. Doccia, vestiti nuovo e fra un ora nel giardino di casa! -.

- Solo un ora per sistemare questi due? -.

- Yes. Bye! – la ragazza acchiappò la cacciatrice per un braccio e se la trascinò su per le scale.

- Ehi che lingua parli? Che hai detto? E per chi cavolo mi hai preso ragazzina! -.

- è già andata via! Inutile che urli -.

Inu Yasha lo fissò ringhiando.

- Togliti che pesi! – lo spintonò per terra per poi continuare ad imprecare contro le scale.

 

Toc Toc!

- Chi è? -.

- Siamo Kagome e Sango. Apri Daya! -.

- Che volete? – bofonchiò quella girando la chiave nella serratura.

- dobbiamo farci belle per questa sera! – Kagome entrò nel bagno e le mostrò trucchi, vestiti e fronzoli di qualsiasi genere.

- Che cosa dovrei farci con tutte quelle cose? Io vengo vestita come adesso al circo! – si ribellò quella indietreggiando.

Sango chiuse la porta come avevano pianificato lei e l’altra pazza prima di andare a rompere le scatole a Daya.

- Che scappi? – Kagome avanzò sempre di più verso la giovane.

- finiscila! Capito? -.

- Ma dai! È inutile che continui ad andare indietro. Le mura del bagno non sono infinite! -.

Infatti molto presto Daya si ritrovò con le spalle al muro – Help…. – sussurrò prima di farsi spintonare dentro al vasca dall’amica.

 

- Devi scendere giù da quella cosa e venire con me! Hai capito? -.

- Inu Yasha è inutile! È la 1232314200 volta che glielo dici, ma non concludiamo nulla. Se non gli va rimane qui! – Miroku sbadigliò avviandosi verso la casa.

- fermo li! Se fai un altro passo sei un monaco morto! – il mezzo demone tirò la tessaiga proprio avanti i piedi del ragazzo.

- S-sì – balbettò quello scandalizzato.

- Fifone – lo derise il demone.

- Sesshomaru dai del fifone a lui e poi sei il primo a rifiutarti di rincontrare quella ragazza? -.

- Attento a ciò che dici mezzo demone -.

- A me non va farmi prendere a parole da Kagome per colpa tua! E ti garantisco che le parole che usa quella fanno davvero male! -.

- Sai quanto me ne frega! – lo youkai prese a dondolare l’amaca.

- A me sì! Scendi subito da li razza di scemo! -.

- Cosa? – Sesshomaru scattò in piedi afferrando per la casacca rossa il fratello – ripeti se ne hai il coraggio! -.

- Eh eh … ti sei alzato alla fine -.

Accadde solo per un attimo, ma il quel frammento di tempo Inu Yasha era sicuro d’aver visto il viso del fratello contrarsi in una smorfia di smarrimento. Ah ah persino il grande principe dei demoni era riuscito a farsi sovrastare da un’emozione? Si era sorpreso! Non era riuscito a governare il suo corpo!

- Vogliamo fare giorno? – la voce di Miroku li raggiunse da lontano. L’hanyou inarcò un sopracciglio aspettando la prossima mossa dell’uomo avanti a se. Con sua grande sorpresa lo lasciò andare.

- Andiamo – gli disse avviandosi verso il monaco.

Inu Yasha lo guardava sbalordito. Non era successo niente? lo aveva lasciato immune? Ma sua fratello si era rincretinito del tutto? Bah!

- Aspettate un attimo! – gridò correndo verso i due.

 

- Daya! Ti sta benissimo questa gonna! -.

- Dici? -.

- sì! Vai alla grande! -.

- Ma io non sono abituata portare vestiti di questo tipo! -.

- Sempre meglio di tutta quella roba strana che ti metti sempre! -.

- Ha parlato! Quella che ha il ragazzo che va in giro con una tuta enorme per la casa! -.

- Inu Yasha non è il mio ragazzo! -.

- Certo! Dici sempre così! -.

- Vogliamo parlare del tuo Miroku? -.

- Chi? Non lo conosco per niente! -.

- Siete due pazze! Avete dei gusti stranissimi! -.

- Da che pulpito! E tu che ti vai a scegliere un vecchietto? -.

- Chi ha mai detto di volere Sesshomaru? -.

- è Quello che dico io! Non ho mai detto di provare affetto per quel monaco! -.

- Idem! -.

- Posso chiedervi una cosa? -.

- Yes -.

- Ma perché lo chiamate monaco? -.

- è una storia lunga…. -.

- Però Daya, sembri davvero un’altra con questi vestiti -.

- Eh eh -.

 

- Allora ragazzi? Preso tutto? -.

Miroku e Sesshomaru annuirono all’amico.

- Bene. Adesso ci andiamo a lavare e dopo…. – venne interrotto dalle risate delle ragazze dietro la porta del bagno.

- Oh… le nostre ninfe si stanno facendo il bagno! Già immagino i loro corpi giovani immersi nel vapore dell’acqua calda e i loro lunghi capelli bagnati lungo la schiena…. -.

- Frena con la fantasia, tanto non ti lascio sbirciare! -.

- Dai Inu Yasha…. -.

- No! -.

- Sentite voi due, che si fa adesso? -.

- Rimaniamo qui ad aspettare che escano -.

- Inu Yasha… che palle! -.

- Sesshomaru????? Ti senti bene? – Miroku gli passò una mano sulla fronte.

- Vatti a fare un giro fratellone,visto che sei così annoiato! -.

- No non li Kagome! – la voce di Daya li raggiunse da dietro al porta.

I ragazzi si guardarono perplessi.

- Smettila va bene? -.

- dai vieni qui che ti lavo la schiena! -.

- No, mi sono già lavata da sola! -.

- non vi mettete così che non ci possiamo muovere! -.

- la vasca è piccola Kagome piantala! -.

- Ma se sei tu! -.

- ah! Tutta la schiuma per terra! -.

- Cos’è quella roba? -.

- Cosa? -.

- Dove? -.

- Lì! -.

Miroku e Inu Yasha si guardarono, poi la tentazione fu troppo forte e si misero a origliare spudoratamente attaccati alla porta del bagno.

- Oddio è un ragno! -.

- Io odio i ragni! -.

- Kagome scendi giù dal lampadario! -.

- No! Uccidete quell’onigumo! -.

- Non urlare così! Attirerai l’attenzione di quei tipi! -.

- Meglio! Inu Yasha aiuto! -.

Miroku sogghignò immaginandosi la scena.

- Ti chiama cagnolino! -.

- Tu stai zitto! -.

- Ah! Va via da qui! Aiuto! Qualcuno lo mandi a cuccia! -.

- Caz…. – Inu Yasha sbatté la testa contro la porta, aprendola.

Attimi di silenzio interminabili trascorsero fra loro prima che sia i ragazzi che le ragazze si rendessero conto di ciò che era davvero accaduto!

- Porco! – Daya si coprì alla meglio dietro la porta del bagno, Sango si nascose sott’acqua e Kagome afferrò il primo asciugamano che trovò e se lo mise addosso.

- Che stavate facendo voi li dietro? -.

- Dovevamo venire a lavarci ma abbiamo sentito urlare voi e… -.

- Avete pensato bene di origliare! – Kagome lo afferrò per le orecchie.

- La prossima volta non rimanete tutta la serata in bagno -.

- Perché che problemi hai? -.

- Forse non te ne sei accorta! Ma siamo in tre -.

- Anche noi lo siamo! -.

- Lasciami porca miseria! Tu non hai gli stessi problemi che ho io nel badare a questi due! -.

- Ok, sta zitto andiamo via subito! -.

 

Poco dopo…. I tre baldi giovani erano pieni di schiuma seduti uno dietro l’altro ai piedi della vasca: Miroku lavava i capelli a Sesshomaru e Inu Yasha lavava i capelli al monaco. Sembravano tre adorabili scimmiette….( e invece sono tre bei maschioni tutti nudi e tutti quanti ben dotati! Ah… povera me! Ndt Kaggy-chan).

 

Alle 21: furono tutti quanti pronti, tutti tranne le tre giovincelle!

Miroku, Inu Yasha e Sesshomaru stavano abbandonando le speranze di arrivare puntuali alla serata tanto attesa e se ne stavano appoggiati all’albero della casa pregando magari di non uscire di casa troppo tardi.

- Secondo me si sono perse mentre scendevano le scale -.

- Miroku… sei un idiota! – Inu Yasha sbuffò nuovamente guardando l’orologio che gli aveva prestato Kagome. Era troppo tardi!

- Sai come diavolo si usa questo coso? Kagome ne ha dato uno anche a me ma non ho capito bene a cosa serve! -.

- Allora… la lancetta più lunga sta ad indicare le ore e quella più corta…. – si fermò non appena sentì le voci delle tre ragazze reclamare a gran voce i loro nomi.

- Finalmente! Vi stavamo dando per disperse! - Inu Yasha si incamminò verso le giovani.

Le tre sbucarono fuori dal buio lasciando lui e il monaco senza fiato!

Sango portava gli stessi abiti del giorno addietro ma aveva raccolto i capelli in una lunga treccia alta [Sango Kroft! Ndt Rin-chan] e un velo di rossetto blu sulle labbra; Kagome aveva un paio di pinocchietti neri e dei sandali dalle varie tonalità di arancione come il top senza bretelle. I suoi capelli erano raccolti in due buffi codini che le ricadevano sulle spalle; Daya aveva un  grazioso gonnellino a pieghe che le arrivava fin sopra le ginocchia con una maglietta aderente e rosa che le lasciava una spalla scoperta. Anche lei portava dei graziosi sandali ai piedi, i suoi però non avevano il tacco.

- Sono vostro mie divinità! – Miroku si accasciò ai loro piedi baciando le mani ad ognuna e provocando le fresche e cristalline risate delle ragazze.

- Allora Inu Yasha, hai intenzione di fare la muffa li? – Kagome si avvicinò al ragazzo prendendolo sotto braccio – si va! -.

- Bene! Venite con me dolcezze? – Miroku prese sotto braccio sia Daya che Sango e passò tutto contento accanto al demone, ancora fermo e immobile poggiato all’albero. Poco dopo li raggiunse giù per le scale.

 

Daya era incavolata nera! Quello scemo non le aveva rivolto nemmeno uno sguardo da quando si erano partiti da casa, eppure al centro commerciale sembrava essere rimasto alquanto rapito da lei! Che si fosse già stancato?

 

- Sango sei stupenda questa sera…. –.

La ragazza alzò il viso verso lo sguardo del ragazzo. Era tremendamente dolce e bello che non le sembrava quasi vero…

- Grazie, neanche tu stai tanto male! Ma cos’é quello? -.

- Inu Yasha me lo stava spiegando prima! Senti Inu Yasha! – il monaco si voltò a guardare la coppietta affianco alla sua e sorrise divertito – quello li non lo ripigliamo più adesso! -.

Sango guardò dalla stessa direzione – già! – disse divertita.

 

- Inu Yasha ti divertirai di sicuro! -.

- L’ultima volta che me lo hai detto è stato al centro commerciale, e tu sai cosa è successo! -.

- Scusami! Ma al circo si ci va per divertirsi! -.

- Mi devo fidare? -.

- Fidati! -.

- va bene… -.

- A proposito sei carino con questa roba nuova addosso…. -.

- Cosa? -.

- T’ho guarda c’è mia madre con Sota e Rin! Mamma! – la ragazza corse verso i parenti agitando il braccio avanti e indietro.

- Kagome siete arrivati! – la madre la salutò baciandole una guancia.

- Queste signorinelle hanno fatto un po’ tardi! – le rimproverò Miroku – ma ne è valsa la pena! – sospirò dopo guardando con gli okki a cuoricino la sua compagna.

- Sono felice per voi! Cercate di non perdervi c’è molta gente e…. -.

Tlic! Plic!

- Mmmh? – Inu Yasha alzò il viso al cielo – si sta mettendo a piovere! -.

- Oh no! Mamma hai un ombrello? -.

- Uno soltanto! -.

- Tranquilla usatelo tu e i bambini, noi ci arrangiamo! -.

Miroku circondò il corpo della cacciatrice fra le sue braccia e chinò il capo come a volerla coprire.

- Così ti bagni tutti capelli – le sussurrò a fior di labbra.

Kagome sorrise nel guardare il volto dell’amica arrossarsi, poi non avvertì più la pioggia caderle sul volto. Voltò lo sguardo ritrovandosi sotto la camicia nera di Inu Yasha e con il corpo del ragazzo accanto al suo.

- Va tutto bene? – le chiese quello. Lei sorrise, chinò il capo e si appoggiò contro il petto del giovane. – Grazie -.

Il mezzo demone ricambiò il sorriso appoggiando il mento contro la fronte di lei e riempiendo i polmoni del profumo dei suoi capelli….

Daya era l’ennesima volta che si toglieva le goccioline d’acqua dal viso, ma quelle continuavano a scenderle giù per le gote. Erano insopportabili!

- Vieni qui tu – la voce del demone la chiamò scorbutico. Lei si voltò guardandolo spogliarsi della giacca bianca.

- Promettimi di stare buono… -.

- Oh…. Te lo giuro solennemente! Smuoviti anziché dire idiozie – la giovane gli si affiancò posizionandosi sotto le sue braccia alzate.

- Va molto meglio adesso no? -.

- Devo dirtelo, anche se non te lo meriti: grazie -.

- farò finta di non aver sentito niente -.

- Cosa? -.

- cammina che ci stanno lasciando indietro! -.

Daya guardò il gruppo di amici avanti a se piuttosto lontani. Imprecando sotto voce aumentò il passo raggiungendo la folla assieme al suo bel cavaliere.   

 

 

   Continua… ve lo garantisco!

 

  
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