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Autore: wammy_s boy    04/08/2011    0 recensioni
Avevo da poco compiuto 14 anni e anche le vacanze di Pasqua erano finite da poco; passai un bellissimo orrendo periodo di vacanza a pensare quasi tutto il tempo a una ragazza (Giulia), eravamo molto amici, ci scambiavamo messaggi quasi tutti i giorni; il lunedì e il mercoledì avevamo il rientro obbligatorio, così avevamo la possibilità di incontrarci.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora o mai più


Dopo quell'uscita disastrosa pensai pensai di aver bruciato la mia unica possibilità di riprendermela, ma questa preoccupazione si dissolse quando Giulia mi invitò alla sua festa di “addio al nubilato”. Sarebbe dovuta partire ad agosto e per tutto Luglio avrebbe avuto un gran da fare, così quest'ultima occasione venne decisa per il giorno 11 Giugno. Era l'ultima possibilità che avevo di strapparle un bacio prima che se ne andasse a Pisa, non dovevo permettermi di fallire. Questa era una festa di compleanno anticipata, visto che il suo era il 31 Luglio non avrebbe potuto festeggiarla; io le avevo già fatto un regalo: un mio capello a cui tenevo molto. Non le avevo però dato il biglietto di auguri così presi foglio, matita, gomma e iniziai a farglielo con le mie mani. Non avevo la più pallida idea di cosa fare, ma dopo un po' di ragionamento iniziai a creare. Il risultato fu un fogliettino con su un suo ritratto e dietro delle frasi dolci uscite tutte dalla mia testa, pensavo però che non lo avrebbe gradito molto.

Arrivò il giorno della festa e come da programma mi presentai al cinema per le 19:15, ad aspettarmi c'erano l'amica di Giulia, Dario, altre amiche e ovviamente la festeggiata. Appena arrivato salutai Dario, il quale confessò di essere felice di non essere stato l'unico maschio presente alla festa. Poi con passo insicuro avanzai verso Giulia per farle gli auguri. Indossava dei pantaloni fuxia, della scarpe nere e una maglietta bianca con un disegno e le maniche nere: era stupenda.

Entrammo dentro e l'atmosfera era calma, ci sedemmo ai tavoli e la madre di Giulia ci chiese che cosa volevamo da mangiare, rispondemmo tutti pizza e patatine. Quando le ordinazioni furono pronte ci alzammo per andare a ritirarle, ma io con la mia solita “fortuna” inciampai su un qualcosa facendo cadere il vassoio per terra.

Dopo averne ordinata un'altra mi sedetti con aria stupida e iniziai a mangiare, Dario continuava a ridere per la pizza finita per terra.

Quando tutti finirono di mangiare fu il momento dei regali e a me usci istintivamente una faccia da “speriamo vada bene”; e per cautela lo feci prima leggere alle amiche di Giulia. Aspettai impazientemente la loro risposta, continuavo a pensare che non le sarebbe piaciuto molto, ma poi -HAAAWWW! Che tenero!-. Io sgranai gli occhi e agitai il braccio in segno di vittoria, quell'esclamazione però fece incuriosire tutte quante, compresa Giulia. Prima di farlo leggere a lei lo feci leggere a tutte le sue amiche, che risposero tutte allo stesso modo; poi anche il mio amico Dario fu sopraffatto dalla curiosità, così lo lesse anche lui. -Ah, però...- disse lui ridendo, -ti piace?- chiesi io -...si, bello...però adesso devi farlo leggere a Giulia- -già...- risposi con aria sicura. Mi avvicinai lentamente a Giulia, le tesi il braccio con in mano il biglietto e lei lo afferrò, quando vide il disegno sorrise, poi girò e iniziò a leggere. Poco dopo la sua risposta -WOW, grazie è bellissimo...- mi venne in contro per abbracciarmi: io sorrisi soddisfatto.

Dopo quell'abbraccio le amiche di Giulia la incoraggiarono a farci baciare ma lei rispondeva sempre no.

Quando fu il momento di salire in sala iniziammo a scegliere i posti, tutte le amiche della festeggiata erano d'accordo sul farla sedere accanto a me, a quanto pare avevo qualcuno che mi sosteneva.

Entrati in sala ci disponemmo secondo il piano, il film non era niente male ma io preferivo guardare Giulia. Feci qualche tentativo per tenerle la mano ma anche li continuava a respingermi, -Osso duro...- pensai io. Accanto a me avevo una delle sue amiche che continuava a dirmi di baciarla, ma io le rispondevo che non mi sentivo a mio agio in una sala piena di persone, specie con sua madre la dentro.

Al secondo tempo ci cambiammo di posto e al posto dell'amica di Giulia venne Dario, ma non era cambiato niente: successe lo stesso del primo tempo.

Anche il secondo tempo era finito e non ero ancora riuscito a baciarla, quindi l'unica soluzione era di chiedere a sua madre di farci fare un giro in zona con tutti gli invitati, chiedere alle sue amiche e a Dario di lasciarci da soli per qualche minuto e baciarla sotto le stelle; o almeno questo secondo i piani. Uscimmo dalla sala e raggiungemmo l'ingresso così da poter aspettare l'arrivo dei genitori degli invitati, poi come da piano una delle amiche di Giulia chiese a sua madre di farci andare a fare un giro, ma con sorpresa di tutti lei rifiutò usando la scusa “se i genitori arrivano e non vi trovano?”. Noi insistemmo più e più volte dicendo che ci avremmo messo poco tempo, ma lei continuava ostinatamente a rifiutare.

-Finalmente!- pensai entusiasta: la madre di Giulia si era allontanata, era la mia occasione. Tirai un respiro profondo, poi avanzai verso la mia amata, le afferrai per le mani e iniziai ad avvicinarmi alle sue labbra. Quello sarebbe stato il mio primo bacio, ma quando eravamo a pochi centimetri di distanza le sue amiche mi avvertirono del ritorno di sua madre. Mi allontanai innervosito e feci finta di niente, -Cavolo! Non potevi startene via altri 10 secondi!- pensavo irritato, una possibilità era andata a farsi friggere.

La mamma di Giulia da quando era ritornata non si era mossa di un centimetro lontano da sua figlia e a me stavano iniziando a girarmi i gioielli.

Quando vidi il primo genitore arrivare a prendere suo figlio capii che il tempo stringeva, quell'auto era del padre di Dario e questo non prometteva niente di buono visto che lui mi avrebbe fatto da buona spalla, così mi sforzai di architettare un piano. Purtroppo non riuscivo a farmi venire in mente niente e inizia a pensare che Giulia se ne sarebbe andata a Pisa senza che io la baciassi.

All'improvviso sua madre decise di farci una foto, io ovviamente mi misi accanto alla festeggiata, fuori stavo sorridendo, ma dentro avevo paura che se ne andasse senza il mio bacio.

Gli invitati continuavano a scendere di numero, fino a quando non restammo solo io, lei e sua madre. Mia mamma sarebbe arrivata a momenti e ogni volta che una macchina passava davanti al cinema temevo che fosse la nostra. -Vattene! Allontanati! Lasciaci soli!- continuavo a pensare, ma sua madre non si muoveva di un centimetro, quasi come se volesse rovinarmi la vita. -Per favore, ti prego! Allontanati per un momento!- pensavo e speravo terrorizzato, ma ancora niente da fare.

Un'abbagliante luce mi colpì negli occhi: era una luce proveniente da una macchina, l'auto dei miei genitori. -E' finita...- pensavo angosciato -...ma non può finire così, non può, NON PUO!- pensavo, ma invece poteva eccome.

L'auto parcheggiò proprio davanti a me, un finestrino si abbassò e il viso di mia madre apparve. -Salve, sono la mamma di Marco- disse mia madre con un sorriso stampato in faccia -dai Marco, sali in macchina-. Avvertii una fitta al cuore, poi lentamente mi avvicinai a Giulia -Beh...ciao, spero che gli esami ti vadano bene e...che ti troverai bene a Pisa- dissi con aria devastata. Poi, accadde qualcosa che rese quella giornata meno orribile: Giulia fece uno scatto verso di me e mi abbracciò forte, io feci altrettanto, capii che in quell'abbraccio c'erano un mi dispiace e un addio. Quell'abbraccio sembrò eterno, poi ci dividemmo tornando a pochi centimetri di distanza. Mi girai, avanzai verso l'auto, feci per entrare, esitai un attimo e mi voltai per guardarla e sorridemmo tutti e due; poi entrai in macchina. Mia madre salutò nuovamente e diede gas portandomi via dalla ragazza che amavo, mi girai per guardarla attraverso il vetro, e la vedevo rimpicciolire gradualmente.

Mi rigirai mettendomi seduto correttamente, davanti a me c'era la strada e andavo sempre avanti, indietro c'era il passato e una storia che avrei portato con me per tutta la vita.



Fine

  
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