(Two Steps From Hell – Hearts of Courage)
Pov Bella
Passò un interminabile mattinata di addii, e dopo
pranzo – sia per me che per tutti i altri vampiri, che corsero a caccia – ci muovemmo
verso la radura.
Gli altri non ci misero molto ad arrivare. Eravamo nella radura da un bel po’ e
stavo addirittura iniziando ad annoiarmi quando scorsi diciannove figure scure
farsi strada fra gli alberi della foresta.
Si, ero annoiata. Forse non vedevo l’ora di morire per vedere cosa ci sarebbe
stato dopo. Forse semplicemente avevo voglia di farla finita.
Mi alzai da terra e mi rizzai in piedi lentamente ma con decisione. Non avevo paura.
I Volturi e i loro sostenitori si schierarono davanti a noi in uno schema a triangolo.
Ovviamente, sulla punta – rivolta verso di noi – c’era Aro; subito dietro di
lui Jack e Caius.
La nostra formazione assomigliava più a uno spesso
arco, con più file. Io ero dietro tutti, in modo che
fosse facile proteggermi.
Proteggermi da cosa, poi? Sarei morta lo stesso. Ero
stufa di questa storia.
I Volturi si fermarono a una decina di metri dal
nostro gruppo.
- Buongiorno, cari amici! -, esclamò Aro. – Spero di non
avervi fatto attendere troppo -.
- Non cominciare con queste tue chiacchiere inutili, Aro –, ruggì Marcus. – Facciamola finita -.
Lui storse il naso. – Stai combattendo
dalla parte sbagliata, fratello -. Marcus lo ignorò e sibilò qualcosa.
Prima che Aro potesse riprendere parola, tutti i
Volturi che si erano alleati a noi si levarono le tuniche nere di dosso e le
strapparono in mille pezzi, in un chiaro segno di rivolta. Mostrarono
fieramente abiti normali, più… umani.
Aro corrugò le sopracciglia, rabbioso, e si rivolse quindi a
una donna con i capelli scuri e dall’aria bonaria. Doveva essere molto
importante per Aro, perché era subito dietro Caius. – Che
ne dici di mettere un po’ di pepe a questa battaglia, Gianna? -.
Sussultai lievemente a sentire quel nome. Gianna sembrava una donna tanto
buona. Non potevo credere che si era messa al servizio
dei Volturi.
La donna si concentrò, fissandoci a uno a uno. Dopo un minuto di interminabile
silenzio, si voltò verso Aro annuendo. Lui batté le mani, ridacchiando come un ossesso.
– Sarà fin troppo facile! Su, sbrighiamoci. Voglio tornare a casa per cena…
anche se qualcosa mi dice che avrò il mio spuntino qua -. Mi fissò intensamente
e io gli mandai uno sguardo di sfida.
Poi, schioccò le dita.
Fu come lo sparo della pistola alle
corse dei cavalli. Quel suono mi rimbombò nella testa impedendomi di pensare. I
due schieramenti si scontrarono con una furia mai vista in vita mia, in un
corpo a corpo tremendo. Grida di rabbia, di esaltazione
e di dolore si mescolarono in un vortice di pugni, calci e morsi. Tutti agivano
alla massima velocità.
Uno solo non stava combattendo, oltre a me. Aro. Mi avvicinai lentamente e
senza paura a lui, a testa alta. Lui fece lo stesso, attraversando la folla di
vampiri in guerra. Ci fermammo a meno di mezzo metro di
distanza l’uno dall’altra.
- Mi dispiace che debba andare così, Bella -, disse Aro sfiorandomi il
mento. – Sono sicuro che racchiudi in te un grande potere che non aspetta che
un po’ di veleno per essere liberato ed esplodere in tutta la sua magnificenza.
Quale spreco… -. Scosse la testa, mosso da finta pietà. –Se
vuoi, però, posso concederti la scelta sulla tipologia della tua morte -.
Scoppiò a ridere.
- Ho una sola richiesta, Aro -, dissi.
– Non voglio che nessuno della mia famiglia mi veda morire. Poi potrai fare di
me ciò che vuoi -.
- Che scelta coraggiosa, mia cara Bella. Temo che però dovrai aspettare un po’
-. Feci una smorfia, timorosa. Non volevo vedere i miei cari morire. No.
Sarebbe stato davvero troppo.
Sapevo di dover morire insieme a tutti i miei cari, ma sarei
di certo crollata nel vedere il collo di un Cullen spezzarsi sotto i
denti di uno di quei luridi Volturi.
Distolsi lo sguardo da Aro, incapace di sostenere lo sguardo. Scrutai nella
folla, tentando di capire qualcosa dalla situazione. Il primo che vidi fu
Felix, alle prese con un ragazzo giovane e magrolino. Non era certo forte
quanto Felix, questo era sicuro. Ma era veloce, molto
veloce.
Comunque il grosso amico di Jasper non ci mise molto ad
uccidere il Volturo. Con uno scatto veloce gli prese il collo fra le braccia
forzute e lo tirò, ritrovandosi con una testa in mano. La lasciò cadere vicino
al corpo e lanciò un accendino acceso sul corpo morto del ragazzo, che prese
subito fuoco. A quel falò si aggiunsero presto altri quattro corpi, un altro del
clan di Aro e due degli ex. Volturi che si erano alleati a noi quella mattina. Non ricordavo i loro
nomi, dato che al momento in cui si erano presentati
la mia attenzione si era rivolta a Renata.
L’ultimo corpo, invece, apparteneva a Caius. Sorrisi nel
vedere la sua testa mozzata scivolare dalle mani di Marcus nelle fiamme.
Aro non batté ciglio.
Poi Marcus si avvicinò a lui. Indietreggiai di alcuni metri, allontanandomi da loro. Riuscivo ancora a sentire le loro parole.
- Perché non fai l’uomo e combatti, Aro? –.
- Perché ho
altre persone che lo fanno per me, fratello -. Un vampiro del suo clan si
avvicinò a me con il chiaro tentativo di mettere fine alla mia vita, ma Aro
alzò la mano, fermandolo. Il suo sguardo sembrava dire “fermati, ha fatto un
patto con il diavolo”. Il vampiro tornò alla battaglia, cercando di colpire
alla schiena Carlisle. Lui se ne accorse e lo schivò.
Tornai con la mia attenzione su i due ultimi capi dei Volturi
rimasti, accorgendomi che avevano iniziato la lotta.
Non riuscivo a visualizzarli bene. Erano velocissimi.
Poi cambiò qualcosa nella scena: Marcus riuscì con un calcio negli stinchi ad
Aro ad avere la meglio e lo prese per il collo. Lui, alle strette, schioccò
ancora le dita.
Da lontano il grido di battaglia del giovano Alec si
fece sentire, e accadde proprio quello che tutti si aspettarono fin dall’inizio.
Una strana nebbiolina si fece strada sotto la pioggia, colpendo tutti i Cullen e i nostri alleati, compreso Marcus. Ognuno di
essi barcollò in avanti, non capendo più nulla.
Ci misi un po’ e dovetti rievocare informazioni avute molto
tempo prima per capire che tutti avevano perso momentaneamente i sensi.
Stavo proprio per cadere nel panico, quando un urlo squarciò il silenzio che si
era improvvisamente creato.
Mi voltai velocemente.
Dannazione, no, oh, no.
Esme, la mia carissima seconda mamma aveva perso un braccio nel tentativo di
aiutare Heidi che era in difficoltà a causa di un vampiro particolarmente
forzuto.
Ora la testa dell’affascinante vampira bruciava insieme al suo corpo nel falò,
mentre Esme camminava in avanti cercando di afferrare il vuoto attorno a sé.
La situazione degenerava.
Carlisle era stato appena atterrato da
Demetri, che lo schiacciava a terra con un piede. Alec teneva per il collo
Jane, pronto a staccarle la testa. La posizione Marcus e Aro era
stata invertita: ora quest’ultimo aveva la meglio.
Jasper e Jack rotolavano nell’erba senza che uno dei
due emergesse vincitore.
Vidi Alice accerchiata da altri leccapiedi dei Volturi.
No, no, non poteva finire così. Non c’era nessun altra scelta, quello era certo.
Ma perché il destino doveva essere
così tanto crudele?
Poi udii l’ultima cosa che avrei desiderato sentire.
Un gemito di dolore del mio angelo, che si divincolava dalla presa stretta di un Volturo che gli tirava i capelli e che prendeva a pugni
il suo viso perfetto. Le sue labbra tremarono e i suoi occhi vitrei mi
cercarono, ovviamente senza riuscirci. Il suo viso era così in pena che sembrava
che volesse piangere.
- NO! -, urlai.
Non capii cosa mi stava succedendo. Al
culmine della rabbia e della desolazione, qualcosa esplose dentro me e mi sentii forte, forte come non mai. Un ruggito mi uscì
istintivamente dalle labbra e l’ira mi aiutò a far staccare una sorta di elastico invisibile da me.
Non sapevo cosa stavo combinando. Anzi, non riuscivo nemmeno a pensare. Mi sentivo come una belva, non avevo più controllo di me
stessa. L’elastico si allargò fino ad avvolgersi attorno a tutti i Cullen e
alla mia famiglia, ma senza comprendere nemmeno uno di quegli sporchi Volturi.
I miei cari sbatterono le ciglia, sorpresi, e saltarono all’attacco utilizzando
l’effetto sorpresa. Ovviamente nessuno se lo
aspettava, e in pochissimi secondi la maggior parte dei ‘loro’ ardeva nel
falò.
- Alec! -, sbraitò Aro, lottando con Marcus che si era liberato. – Che diamine sta succedendo?! –
- Non lo so! –, urlò lui, poco prima di essere ucciso da Jane. Ribollii di gioia.
- È l’umana! -, esclamò Gianna correndo velocissima verso di me. – La sento! Sento il suo potere! –
Non capivo di cosa
stesse parlando. Io sentivo solo rabbia. Nessun potere.
Poi, le parole di Aro, dette pochi minuti prima, mi
tornarono alla mente.
“Sono sicuro che racchiudi in te un
grande potere che non aspetta che un po’ di veleno per essere liberato ed
esplodere in tutta la sua magnificenza”.
Beh, Aro, a quanto pare il veleno non serviva.
Anche se – a quanto pareva – ora i
miei amici erano al sicuro, la mia rabbia non cessava di bruciare dentro di me.
Quando Gianna si avvicino, le mie mani corsero al suo
collo e prima che lei potesse arrivare alla mia giugulare, la sua testa
rotolava nell’erba.
Come diavolo…?
Ero solo una stupida umana. Come potevo uccidere una
vampira con tanta facilità? Come poteva il mio potere “attivarsi” ancor prima
della trasformazione?
Distolsi i miei pensieri, guardandomi
in giro. Ora che i Volturi non avevano più dalla loro parte i loro poteri,
tutto si era risolto con facilità. Nessuno si aspettava che i Cullen e i loro
alleati potessero riprendersi dopo l’azione di Alec,
quindi avevano abbassato la guardia. Decine di corpi bruciavano nell’enorme
falò, altri vampiri erano scappati, altri ancora erano arresi. Pochi erano sopravvissuti, sia dei nostri, sia dei loro. Valutai la
situazione.
Tutti i Cullen erano ancora vivi. Non scorsi Renata tra la folla, ma sperai che
stesse bene. Mi voltai per vedere come se la stava cavando
Marcus, ma non c’era traccia del vampiro né di Aro.
Guardandomi intorno notai che quest’ultimo era vicino al falò, intento a bruciare qualcosa.
Oh, no. Povero Marcus, no.
Aro, notando che non era rimasto quasi nessuno dei suoi, si diede alla fuga. Ma
non corse molto: a Jane – la quale aveva riacquistato il suo potere data la
morte di Gianna – bastò un occhiata per farlo cadere
nel fango in preda al dolore. Mi avvicinai, e con uno scatto della mano destra
gli tirai il collo.
Da dove veniva tutta questa voglia di uccidere? Scossi la testa, incredula di me stessa. Ero davvero io quella? Un’assassina, priva di cuore? Che si lasciava dominare dall’istinto come se niente fosse?
I miei pensieri vennero interrotti da una voce familiare. – BELLA! NO! -, urlò Edward.
Non feci in tempo a domandarmi cosa intendesse Edward con quella frase, quando un vampiro da dietro
di me mi saltò addosso, avvicinando il viso al mio collo. Lo lanciai con un
calcio lontano da me, realmente spaventata. Sembrava che stessi riprendendo il
controllo di me stessa, lentamente; e con quello anche la mia umanità.
Mi sfiorai il collo, incredula nel trovarci due piccoli forellini. Era riuscito
a mordermi?
- Bella? Bella! -. La voce di Edward sembrava più vicina, ora, ma era tutto così
confuso. La vista mi si stava appannando, e la razionalità
piano piano scivolava via. Dov’ero? Che succedeva? Non capivo più nulla.
Girai la testa, alla ricerca del viso di Edward, l’unico
che potesse confortarmi.
Ma vidi un’altra cosa, qualcosa di inaspettato.
Jasper e Jack combattevano ancora, vicino al falò. Emmett stava correndo in aiuto del fratello, anche se quest’ultimo era molto avvantaggiato e stava avendo la meglio. Staccò velocemente la testa a Jack, senza alcun rimorso, e la gettò nel fuoco, spingendo dentro anche il corpo.
Ma non si era
accorto che, prima di morire, Jack aveva stretto la mano alla sua camicia.
Così, prima che Emmett potesse afferrarlo, prima che chiunque potesse aiutarlo,
Jasper venne trascinato dal peso del fratello giù, nel
fuoco.
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Buongiorno C:
C’ho messo più di un mese per ideare nei dettagli il
capitolo – cos’avevo detto? “Probabilmente pubblicherò il nuovo capitolo presto”?
Ok, non credetemi mai xD – e quattro ore per
scriverlo. È stata dura, ma ce l’ho fatta u.u
Quiiiiindi, ecco qua.
Perdonatemi anche perché probabilmente
è scritto malissimo e con un sacco di errori, ma non
ho avuto il tempo di rileggerlo D: Vi consiglio vivamente di leggerlo
ascoltando la canzone, mi ha ispirato molto – quest’ultima frase vuol dire “la
ho ascoltata per quattro ore di fila” :3
Beeene. Probabilmente mi ucciderete per ciò che è successo a Jazz. E perché tra
un capitolo più l’epilogo la storia è finita. Ma non
vi preoccupate: ci sarà il seguito, quindi… beh, non vi dico nulla, vi lascio
intuire come potrebbe continuare :)
Recensite in tanti, così mi fate felice! :D
A presto (spero xD)!
FanOfTwilight98