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Autore: Loony Evans    05/08/2011    2 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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15

Nel quale le zie cominciano a rompere.

- Audrey! Audrey apri!- una donna bussava alla porta, probabilmente era molto anziana.
- Mmm…- mugugnò la ragazza.
Poi si alzò barcollando e si mise il pigiama finito in qualche modo sotto l’armadio, poi si diresse verso la fonte del rumore sbadigliando e lasciando Percy a dormire.
Guardò l’orologio: erano appena le sei.
- Finalmente! Non ti eri ancora alzata?- brontolò una donna di circa settant’anni.
- Sono le sei zia Betty. Ieri era domenica e ho fatto tardi. Il negozio apre tra tre ore.-
- Pfui! Se tu lavorassi al Ministero, impiego che ti ho più volte consigliato, cominceresti alle sette. Un orario più che rispettabile.-
- Fra un’ora? Aspetta un attimo.- la interruppe Audrey.
Ciondolò fino alla stanza e svegliò Percy ricordandogli che fra pochissimo sarebbe dovuto andare al lavoro.
Ora, mentre Audrey è impegnata a svegliare un Weasley, cosa pressoché impossibile, noi ci spostiamo in salotto da zia Betty, per capire chi è.
Dovete sapere che questa donna era la sorella maggiore del padre di Audrey, Mortimer Wright, ed era molto attaccata ai nipoti essendo lei una “donna anziana non sposata e senza figli” altrimenti detta, vecchia zitella.
Quando suo fratello e sua cognata erano morti si era accollata tutte le spese di Chris, che aveva smesso di aiutare quando si era stabilito in America avendo lui trovato una stabilità totale, e di Audrey che continuava ad andare a trovare una volta al mese.
- Arrivo!- le urlò la nipote.
L’anziana donna stava curiosando in cucina e quasi le venne un colpo quando vide Audrey spingere un ragazzo con i capelli rossi fuori dalla sua camera.
- Vai! Ci hai messo tantissimo tempo a riconquistare una posizione e non perderai il posto per causa mia.-
Il ragazzo ridacchiò e , sotto gli occhi stupiti della donna, diede un bacio non esattamente casto alla ragazza che ricambiò e poi lo spinse fuori dalla porta.
Si girò verso Betty con un sorriso e cominciò a preparare un tè.
- Allora, come stai zia?-
- Bene, grazie. Chi era quel ragazzo?- chiese la donna interessata.
- Percy, il mio…ragazzo.-
- Percy? Weasley forse?-
- Sì, lo conosci?-
- Conosco sua zia Muriel, una donna meravigliosa a mio parere.- dichiarò la donna orgogliosa delle sue conoscenze altolocate.
- Sì?- fece Audrey dubbiosa: ciò che le aveva detto Percy sulla zia era che la donna era una vecchia insopportabile.
- Già. Però per te tra i fratelli avrei scelto il giovane Charles. È molto dinamico e attivo.- commentò l’anziana donna.
- Be’, in effetti a Hogwarts piacevo a Charlie ma…non è il mio tipo. - ammise Audrey arrossendo.
Betty sgranò gli occhi e contrasse le labbra in una smorfia di disappunto, probabilmente pensando alla nipote con l’allevatore di draghi.
- Bah,- mormorò poi – meglio così. Quello sarebbe stato tutto l’anno in Romania e avrebbe anteposto i draghi a te. Ho sentito invece che Percy ha un buon posto al Ministero, giusto?-
- Esatto.- rispose Audrey.
- Bene, molto bene.- approvò la zia.
Audrey si mise una mano davanti alla bocca per trattenere una risatina.
Per quanto volesse bene alla zia infatti, non poteva negare che la sua espressione che usava quando era soddisfatta era davvero comica.
- Oh ma guarda che ore sono! Devo andare!- provò Audrey.
- Non attacca nipote. Hai detto che il negozio apre alle nove.-
- Sia maledetta la mia boccaccia!- sussurrò Audrey.
Dopo un’ora di conversazione la ragazza non ce la faceva più; così decise di chiamare suo fratello per salvarsi.
- Che vuoi?- le chiese Chris uscendo dal caminetto.
- È meglio se porti anche Annika. C’è la zia.-
Neanche un fantasma sarebbe riuscito a diventare pallido quanto lo era Chris in quel momento. Corse a prendere la fidanzata che si presentò sorridente e curiosa.
- Un giorno mi spiegherete come fa Annika ad usare la Polvere Volante pur essendo una Babbana…- mormorò Audrey.
Trascinò i due in salotto per presentare la bionda alla zia.
- Salve, tu devi essere Annika.- la salutò la zia.
- Ja. È molto pello conoscerla.- sorrise lei di rimando.
- Sì, ehm…da quanto vivi in Canada, giusto?-
Annika annuì ancora sorridente, probabilmente non aveva colto l’espressione di disappunto sul volto dell’anziana: - Io vivo lì da cinqve anni. Da quando afevo 19 anni. -
- Ah, quindi sei più piccola di Audrey.-
- Esatto. È fantastico conoscerla.-
L’espressione contrita della donna faceva intendere che lei non era affatto contenta di conoscere la giovane e i due fratelli sapevano bene il perché.
Quando infatti nessuno dei due era ancora andato ad Hogwarts, Audrey aveva otto anni e Chris dieci, Betty era venuta in visita al fratello e con lui, aveva cominciato a parlare del loro futuro.
Secondo lei, Audrey avrebbe dovuto sposarsi con uno dei nipoti delle sue conoscenze, e fino a qui andava tutto bene, e vivere come casalinga; questa era una questione sulla quale discutevano da anni.
Per Christopher, l’anziana donna aveva in mente un lavoro stabile al Ministero e voleva vederlo sistemato con una donna inglese o, al massimo, italiana.
Così, quando il ragazzo si era trasferito in Canada, avevano avuto un terribile litigio che era giunto all’apice quando si era messo con Annika.
- Zia, posso parlarti?- le chiese Chris con una punta di fastidio nella voce.
- Ceto caro.-
- Andiamo di là. –
Annika guardò Audrey un po’ preoccupata e chiese: - Non le sono piacciuta forse?-
- Calmati Annika, andrà tutto bene.-
- No, perché se in non le piaccio, come facciamo a dirle che... non so come si tice in inglese.-
- Dillo in tedesco, qualcosa capisco.-
- Ok. Chris und ich wollen heiraten.-
- Sul serio?!- esclamò Audrey entusiasta.
- Ja, ja.- rispose Annika radiosa.
Dalla cucina si sentirono delle urla che preannunciavano un’altra rottura di almeno un anno; quindi Audrey suppose che Betty non sarebbe stata invitata al matrimonio.
- Annika! Andiamo!- urlò Chris uscendo dalla stanza e tendendo una mano verso la bionda.
- Fa bene, cosa è successo?- chiese Annika.
- Te lo spiego a casa. Oh sì, Audrey. È meglio se apri prima il negozio: la zia è su di giri.-
Audrey annuì e i due se ne andarono. Poi la ragazza controllò l’orario e scoprì che avrebbe dovuto aprire di lì a poco, così andò a chiamare la zia e la mandò via delicatamente.
Sospirò di sollievo mettendosi dietro il bancone dopo aver aperto la porta.
- Audrey!-
“Perché, perché? Cos’ho fatto di male?!” pensò Audrey vedendo l’uragano Lucy precipitarsi dentro.
- Audrey, Audrey, Audrey!-
- Cosa, Cosa, Cosa, Cosa?!-
- Ho incontrato, ma ti senti bene?- si interruppe Lucy guardando la faccia dell’amica.
- No! Ho passato tutta la settimana dopo che sono nati i gemelli a badare a loro perché Matthew e Carol dovevano fare “cose da sposati”, e ovviamente tu e Perce non potevate aiutarmi perché solo io avevo le ferie in quel periodo e per staccarmi da quei due mostriciattoli (che comunque adoro tranquilla) o dovuto aprire tre giorni prima! Quindi è il 20 gennaio e io sono qui a lavorare quando avrei dovuto aprire il 3 febbraio!-
Lucy la guardò e poi chiese: - Posso.-
- Prego.- sospirò Audrey sconsolata.
- Ho conosciuto un ragazzo! Si chiama Elliott ed è magnifico!-
- Yeeeh.- mormorò Audrey chiedendosi perché nessun cliente entrasse.
- Ciao ragazze!-
- Perce! Che ci fai qui?!-
- Ho scoperto che oggi cominciano le mie ferie.-
- E ci hai messo tre ore?- chiese Audrey sospettosa.
- Mi odiano tutti tranne papà e Kingsley.- dichiarò lui.
- Immagino.- dissero le due ragazze in coro.
- Grazie. Che dicevi Lucy?-
Non l’avesse mai detto! La ragazza cominciò a raccontare ogni particolare dell’incontro con questo Elliott Harrison che stando a lei, aveva occhi nocciola e capelli marroni.
Dopo un’ora Audrey e Percy non ce la facevano più, così decisero di usare un trucco che funzionava dai tempi della scuola.
Cominciò Audrey: - Ehi Lucy, sai cos’ho fatto ieri sera?-
- No, cosa?- chiese la ragazza ingenuamente.
- Ho fatto un po’ tardi…- disse Audrey con una risatina idiota avvicinandosi a Perce.
- Uao. Perché?-
- Prova a immaginare.- mormorò Percy che ora si trovava a circa due centimetri dalla faccia di Audrey.
La scena che seguì fu da Oscar: Lucy sgranò gli occhi, sbianco e fece un sorriso imbarazzato; poi indietreggiò e si smaterializzo all’istante.
Audrey e Percy scoppiarono a ridere così tanto che lui dovette appoggiarsi al muro per reggersi.
- Dobbiamo ringraziare Matt e Carrie per questo meraviglioso trucco.- esclamò Percy.
- Già! Ahahahaha! È stato magnifico!- concordò Audrey – Ma adesso devo lavorare.- aggiunse quando ebbe ripreso il pieno controllo di sé.
Il nostro caro idiota annuì e si sedette su un divano che Audrey aveva detto essere lì per far sedere i clienti.
Rimase seduto a fissarla mentre serviva i clienti e si alzò per andarle vicino un paio di volte, quando dei ragazzi la fissarono in maniera molto equivoca.
Audrey non disse nulla anche perché il fatto che fosse un po’ geloso le faceva molto piacere, le bastava che non esagerasse.
- Alleluia!- esclamò la ragazza entrando in casa alle otto di sera – Oh mamma! E ora cosa mangio?- aggiunse vedendo la dispensa vuota.
- Puoi venire da me. – propose Percy candidamente.
- A mangiare? Non sai cucinare.- protestò la ragazza.
Il nostro amato idiota fece un espressione leggermente cretina, ma che la diceva lunga; infatti Audrey spalancò gli occhi e disse: - Oh. Vuoi che rimanga lì più a lungo vero?-
Percy annuì.
- Non lo so Perce…-
- Dai…-
- Stiamo insieme da due mesi!-
- Sì ma in fondo dura da molto di più!-
- Il fatto che ci siamo innamorati prima è…-
- Sette mesi prima!-
- Ok ma…-
- Dai!-
- Non lo so! D’accordo che ti amo ma ve…- il discorso fu interrotto dalle labbra del suo ragazzo e per ora, lasciamoli in pace.

  
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