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Autore: Valentina_Rose    05/08/2011    0 recensioni
La mia fan fiction si è cambiata titolo da sola e ora anche la trama sta cambiando...Sta assumendo una propria consistenza in modo autonomo...I protagonisti che richiedono la vostra attenzione sono il nostro William Rose e sua figlia Valentina...Attendo vostre recensioni positivive/negative.
Ogni riferimento a fatti, luoghi o personaggi citati è puramente casuale.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da Erin e William nel lontano 1985, siamo passatiai giorni nostri, all’estate 2011.
 
William guardava sua figlia che tranquilla siedeva davanti alla tv ed era profondamente meravigliato da quanto quella ragazza fosse così somigliante nei modi di fare e negli atteggiamenti a sua madre…
Fisicamente era la fotocopia di suo padre, stessi capelli rossi, stessi occhi azzurri quasi verdi, stessa pelle bianchissima, stesse lentiggini, stesso sguardo, tatuaggi a volontà come lui, ma nell’anima era completamente diversa.
La sua anima era in pace con sé stessa, non conosceva minimamente i turbamenti interiori ed i conflitti che latevano in suo padre fin dalla più tenera età…A scuola era sempre andata abbastanza bene anche se non era mai stata la prima della classe, con gli insegnanti ed i compagni era sempre andata d’accordo, aveva poche amicizie ma buone e anche sul lavoro aveva sviluppato rapporti di amicizia.
Val (Valentina) era molto tranquilla, schiva, riservata, non amava essere al centro dell’attenzione ed era nota con i suoi amici per saper mantenere sempre anche in condizioni di forte stress il proprio self – control.
William ammirava moltissimo questo lato del suo carattere che nel corso degli anni l’aveva salvato da situazioni spiacevoli, lei cercava sempre di fargli capire le cose dalla giusta prospettiva e di mitigare la sua irruenza ed impulsività.
Ovvio che Val non fosse una santa, anche a lei piaceva bere in compagnia, fumare qualche spinello ma non era mai andata oltre i limiti consentiti, anche se un paio di volte si era messa alla guida un po’ alticcia.
Ma detto questo, Val era davvero una figlia esemplare, più che figlia era quasi una mamma per William.
Erano sempre stati insieme fin da quando lei era nata, lui le aveva fatto da padre e da madre, dato che la madre di Val, Erin, era morta dandola alla luce a causa di una grave patologia denominata CID che a volte colpisce coloro che si sottopongono ad un intervento di tipo ostetrico.
La CID a volte può essere fatale, come nel caso della povera Erin.
Erin aveva atteso quella bimba tra grosse difficoltà e non aveva nemmeno potuto vederla, non aveva nemmeno saputo se fosse maschio o femmina.
Ma Val sapeva che da qualche parte una mamma l’aveva e ogni tanto chiedeva a William di parlarle di lei, ma per lei rimaneva una figura astratta, il suo contatto con la vita reale era unicamente William.
Val aveva sempre seguito suo padre, anche quando lui preso da una passione travolgente per una bella spagnola, Stefania, aveva preso armi e bagagli e si era trasferito con sua figlia nei dintorni di Madrid al seguito della sua amata e di Daniel, il figlio di lei.
Val aveva 8 anni e non era stato facile per lei adattarsi ad un nuovo stile di vita, in un Paese del quale ignorava completamente la lingua…Inoltre, dopo soli pochi mesi il rapporto tra William e Stefania era naufragato e lei si era ritrovata di nuovo sola con suo padre.
Ma si era ben adattata ai cambiamenti ed ora era una spagnola a tutti gli effetti.
Un altro colpo per Val era stato quando suo padre aveva rotto l’amicizia con Saul, un caro amico inglese che conosceva da quando erano ragazzi…Erano andati in Spagna insieme alle loro due ragazze (anche la ragazza di Saul, Renata, era spagnola) ma dopo pochi anni a causa di alcune incomprensioni e del carattere impossibile di William avevano rotto la loro amicizia.
Val era tristissima per questo fatto, era legata a Saul e pensare che lui e la sua compagna di allora l’avevano tenuta 1 mese quando suo padre si era recato negli Usa per assistere al funerale di sua madre Sharon.
Nel lontano 1996 aveva preferito non portare con sé Val, lei era ancora troppo piccola e forse era meglio non vedesse e sapesse alcuni particolari sulla vita famigliare di William da ragazzo.
Solo anni dopo le aveva raccontato tutto, delle violenze e degli abusi fisici e sessuali subiti, del rapporto conflittuale con sua madre e questo l’aveva fatta soffrire profondamente, per lui William oltre ad essere un padre, era un amico, un confidente e lei finiva per giustificarlo nelle sue scelte, forse senza conoscere il lato “oscuro” di suo padre che anni prima aveva inflitto prodonda sofferenza a sua madre, colpevole solo di amare quello strano ragazzo con i lunghi capelli rossi.
Solo con Val William non era mai stato violento, non gli passava neppure per la mente di toccare sua figlia, anche se a volte per motivi futili le faceva scenate.
Val era l’unica persona per la quale lui avesse mai provato un amore incondizionato e più volte aveva ribadito che se non fosse stato per lei, si sarebbe senz’altro tolto la vita molti anni prima.
Gli sarebbe piaciuto avere altri figli, ma il rapporto con l’altra donna importante della sua vita, Stefania, era miserabilmente naufragato e così era rimasto solo con la sua unica figlia, una figlia arrivata e concepita per caso in un’epoca in cui la sua vita era tutta concentrata su sballi e sesso, altro che bambini.
Ma ce l’aveva fatta, l’aveva cresciuta e lei era lì bella e sana in tutto il suo splendore…Si ricordava ancora di averla portata a casa dall’ospedale, in quella vecchia topaia senza servizi dove abitavano in 5…Non era certo la casa adatta ad un neonato e lui non aveva nulla per accudirla, se non dei vecchi abitini e altri articoli usati che delle infermiere caritatevoli che gli avevano donato.
Per poterla accudire si era trovato un lavoro come guardiano notturno e la notte si portava al lavoro la sua Val, lei nel suo cestino sotto la postazione che occupava dormiva beatamente.
Fortunatamente era una bimba molto tranquilla che mangiava e dormiva, facile da gestire…I suoi compagni inzialmente non ne volevano sapere di vivere insieme ad un neonato, ma poi era finiti per affezionarsi alla piccola, in particolar modo Saul.
William a volte sbarellava e gridava contro la piccola se piangeva, così i suoi compagni intervenivano per farlo smettere, ma nella maggior parte dei casi guai a chi si avvicinava senza il suo consenso alla sua bambina, chissà mai che quella manica di tossici come li definiva lui facessero qualcosa alla sua piccola.
William amava tantissimo sua figlia, ma la sua inquietudine, il suo male di vivere erano sempre in agguato…Una sera di agosto del 1987 quando Val aveva circa due anni e mezzo, William era particolarmente nervoso, inquieto, tanto da ingurgitarsi un flacone intiero di Valium e finire in coma.
Saul e la sua fidanzata di allora, Randy, si erano occupati della piccola e al risveglio di William, Tom, un suo amico morto un paio di mesi dopo di overdose, l’aveva ammonito ricordandogli l’esistenza della sua piccola.
William voleva tutto tranne che far soffrire sua figlia, temeva a volte di finire come il suo padre ed il suo patrigno, ma invece con lei era dolce, affettuoso, comprensivo…I suoi colpi di testa avevano influenzato la vita di Val, ma lei era sempre con lui, dolce, disponibile, amorevole…
Un angelo, la sua ancora di salvezza.
“Le devo la vita, è l’unica cosa bella che abbia mai fatto in tutta la mia vita…menomale che Erin non ha abortito, grazie a Dio questa bambina è nata ed è stata la cosa più bella che mi potesse accadere in questa merda di vita…” pensava tra sé e sé William osservando Val….
 
To be continued
  
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