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Autore: _Alien_    06/08/2011    1 recensioni
Ecco una storia su Renesmee, un personaggio che mi piace molto. Nessie decide di scrivere un blog che parli di sè stessa e delle situazioni che vive fino a farlo diventare quasi un diario. Prima fanfic sulla saga Twilight.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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 Ciao, ragazzi. Vi parlo subito del ballo. E’stato divino a dir poco e ci sono andata con Chris. Con Jake, mi sono inventata la scusa (che poi scusa non è) della punizione di Edward. Lui non s’è l’è presa, ma... mi sento ugualmente un mostro per avergli fatto questo. Anche se, quando mia madre era ancora umana, Jake lasciò il branco dei Queliete, vive ancora a Forks, penisola di Washington, dove sono nata. Quindi, o lui viene a trovarmi o vado io oppure usiamo Facebook o il cellulare per tenerci in contatto. Non vorrei mai dirlo, ma... credo che ormai la nostra storia (che, come ho capito, non è mai realmente esistita) sia finita. Vorrei essergli amica, questo è certo perché lui è fantastico, ma... forse è meglio così. Il silenzio tra me e mio padre continua e non so cosa fare. Ma la notte del ballo è stata la più bella della mia vita. Innanzitutto, ero uno schianto: vestito color acquamarina con alcune paillettes qua e là, i capelli biondi e ricci lasciati liberi, per non parlare delle scarpe, celesti e col tacco di corda. Alle 19.00 in punto (o alle 7.00 del pomeriggio, come dice Chris, che è inglese) davanti a casa mia parcheggia una Spider grigio metallizzato e compare lui, il mio principe, con uno smoking impeccabile e un non-ti-scordar-di-me appuntato alla giacca. Infilo il bracciale con il medesimo fiore quando una mano mi afferra il braccio e mi tira a sé.
- Sei bellissima, tesoro.- mi dice dopo settimane mio padre.
- Grazie, papà. – e lo abbraccio forte. Suona il campanello della porta e sulla soglia compare il vampiro dei miei sogni.
- Signori Cullen, buona sera. – saluta educatamente lui:- Torneremo non dopo mezzanotte, ve lo prometto.
Mio padre mi lascia andare a malincuore e tutti mi salutano come se fosse l’ultima volta che mi avrebbero visto. Durante il tragitto, parliamo un po’:
- Ti va un po’di musica?- mi chiede lui.
- Sì. Che genere di musica?
- Non dirlo a nessuno, ma... io adoro il retrò, tipo Beatles o Rolling Stones.
- Davvero? A me piacciono Lady GaGa, Avril Lavigne e Amy Whinehouse.
- Tutte cantanti donne?
- Già.- e così passiamo da The edge of Glory a Hello GoodBy. Al ballo, continuiamo a parlare lontano dalla musica assordante:
- Allora... da quanto tempo sei così?- chiedo per rompere il ghiaccio.
- Dal 1748. – mi risponde lui.
- Wow! Sei più grande di mio padre!
- Già. Oh, Renesmee... – e mi avvolge le mani attorno alle spalle.
- Aspetta, Chris. Non acceleriamo le cose...
- No, tranquilla. Volevo solo dirti che... tu sei speciale. Voglio dire... non sei come gli altri.
- Lo so. Io sono mezza umana, ricordi?
- No. Tu... fai stare bene le persone. Non ti sei neanche accorta che stiamo ballando?- e vedo lui ed io in piedi, che ci muoviamo sulle note di un lento.
- Con te, so che posso essere me stesso. Con mia sorella o miei genitori c’è sempre qualcosa che mi inibisce...
- Sei stato adottato?
- Sì.
- Quindi Megan non è davvero tua sorella?
- No, anche se il legame che ci unisce è molto forte.
-  E... state insieme?
- No. Lei è più grande di me. Ha la stessa età di Carlise, ma dimostra 16 anni, un anno più piccola di me.
- Io di anni ne ho 7.- dissi quasi senza rendermene conto.
- Davvero?
- La crescita degli ibridi è diversa. Io sono nata così. Ma sono immortale, come i vampiri. E adesso il mio aspetto sarà per sempre questo.
- Non sarà facile dimenticarsene. Il tuo aspetto, intendo.
- Oh...- riesco a mormorare:- Lo sai? Io odio parlare di me, ma con te... è stato tutto così naturale, come se si conoscessimo da sempre.
- Renesmee...
- Sì?
- Ti fidi di me?
- Certo.
- Allora... puoi chiudere gli occhi?
- Sì... – ma non succede quello che vi aspettate voi. O succede solo in parte. Mi bacia la guancia. Io rimango in estasi tra le sue braccia.
Al ritorno, non ci rivolgiamo la parola.
- Buona notte, Nessie.
- ‘Notte. Quando ti rivedo?
- Domani. Ciao.
Quella notte, ero sfinita. Mi addormentai (sì, posso farlo) profondamente. Sognai tutti: mamma, papà, tutti i Cullen, nonno Charlie, nonna Renèe, Jacob... e Christopher.
Vi aggiorno presto,
Nessie Cullen
  
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