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Autore: ivi87    06/08/2011    18 recensioni
Castle cerca di convincere Beckett a passare il veglione di Natale a casa sua con tutti i loro amici. Ipotetico Natale della quarta serie!
"Pc. Google. Vischio.
Si comprerà in sacchetti? Quanti ne prendo? Uno? Dieci?
Vabbè, dieci, dai."
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Natale casa Castle/Capodanno casa Beckett'
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Quando viene dicembre...

 

 

È la vigilia di Natale.

Seduto al mio lato della tua scrivania ti osservo compilare l’ultimo rapporto della giornata.

E sei triste, da mesi ormai. Da quando ti hanno sparato.

Lo si nota in tutto. Persino da come scrivi e da come tieni la penna.

Hai lasciato Josh da parecchio, ma tra noi non è cambiato nulla. Almeno credo.

A volte ti scopro a guardarmi in un modo che trovo diverso dal solito.

Tu sei diversa dal solito.

Non ti sei sprecata in chissà quali spiegazioni, ci hai solo detto che era finita e che dovevamo smetterla di chiedere di lui.

Perciò ora ti immagino a passare le serate da sola.

Non che motorcycle-boy  sia sempre stato presente, ma era sicuramente meglio della solitudine totale.

Qualche fiocco di neve cade pochi minuti sulla città e penso a te a casa da sola rannicchiata sul divano con una tazza di cioccolata calda in 

mano.

“Perché non vieni stasera?” ti chiedo distogliendoti dai tuoi fogli.

Mi guarda stanca. Lo so, te l’ho già chiesto una decina di volte.

È solo che spero ogni volta che tu mi dia una risposta diversa.

“Non posso, te l’ho già detto” mi rispondi tesa.

È il primo Natale che organizzo a casa mia, con tutti quelli a cui voglio bene.

Non puoi mancare proprio tu. Sei praticamente l’ospite d’onore!

“Eddai, Kate, ci saranno tutti i nostri amici, come puoi mancare?”

Chiudi gli occhi e inspiri profondamente.

“Castle...” mi dici calma “...ti ringrazio per l’invito ma non posso proprio accettare”

Immagino che con questa frase, tu lo ritenga un discorso chiuso.

Neanche per sogno!

“E cosa hai intenzione di fare? Startene a casa da sola?” domando alzando un po’ la voce. Ma cosa diamine devo fare con te?

Mi lanci un’occhiata gelida.

“Primo: non ho mai detto che starò a casa. Secondo: non ho mai detto che sarò..” addolcisci il tono e mi guardi maliziosa “...sola...”

Katherine Beckett così mi spezzi il cuore!

Sorridi soddisfatta della mia espressione.

Ok, lo so, probabilmente stai mentendo. L’hai detto solo per torturarmi.

Ma fa male lo stesso.

Mi alzo abbattuto e recupero la mia giacca.

“Se cambi idea sai dove trovarci” dico risoluto prima di andarmene dal distretto.

 

 

 

C’è un casino tremendo in questo momento in casa mia.

Credo tu abbia fatto bene a non venire. Forse l’avevi previsto.

Di solito adoro il caos di avere molta gente attorno, ma non stasera.

Non se manchi tu.

Lanie dice che ha tentato di convincerti, inutilmente.

Non avevo dubbi. Se dici no, difficilmente diventa sì.

Manca poco a mezzanotte e mi sento un perfetto estraneo in casa mia.

Ma l’ho invitata io tutta questa gente?

Come diavolo m’è venuto in mente?

Mi defilo con nonchalance, faccio le scale e mi rintano nel mio studio.

Il brindisi possono pure farlo senza di me. Non sono dell’umore di festeggiare.

Tre anni Kate. Quasi quattro ormai.

Che stiamo facendo? Dove stiamo andando?

Mi siedo allungandomi completamente sulla mia sedia da scrittore.

Il computer è spento e non mi va di accenderlo, perciò non posso distrarmi navigando.

Sposto gli occhi sul cellulare lì a fianco.

Ti chiamo?

Solo per farti gli auguri...manca un minuto...

O è meglio di no?

No, dai, se avessi voluto sentirmi, avresti chiamato tu.

O saresti venuta e basta, disdicendo qualsiasi altro impegno.

Quindi... ti chiamo?

Ma sì, ti chiamo. Chissenefrega in fondo.

Figura di merda in più, figura di merda in meno...

Scatta la mezzanotte. Afferro il telefono, ma prima di riuscire a fare alcunché, mi squilla tra le mani.

È un numero fisso, ma che non ho in memoria. Prefisso fuori New York.

“Pronto?” chiedo curioso.

“Ehi, buon Natale scrittore!” mi dice la tua voce. Sento che sei allegra.

“Buon Natale mia musa!” le rispondo a tono, sorridendo.

Tre...

Due...

Uno...

“Attento Castle, solo perché siamo sotto festività non vuol dire che non possa minacciarti...”

Sorrido come un ebete. Una tua rispostaccia e sto subito meglio.

Lo vedi come mi riduci?

“Ho pensato che ti sarebbe stato difficile rompermi una gamba per telefono!” controbatto stando al gioco.

Poi un ondata di schiamazzi si inserisce nella conversazione.

“Scusa, mi sposto dai festeggiamenti” esclami mentre sento una porta chiudersi.

“Ecco, ora siamo più tranquilli. E lì come va la festa? Non sento tappi di champagne saltare”

“Mi sono chiuso nello studio, c’è l’inferno giù di sotto. Hai fatto bene a non venire..” non volevo punzecchiarti, giuro. L’ho detto senza pensarci,

so che odi il chiasso.

Ma ti sento comunque esitare. “beh...anche qui non scherzano..”

Qui dove, Kate?

“Dove sei?” ci provo, te lo chiedo. Al massimo non mi rispondere se non vuoi.

“Non lo sai?” mi domandi.

“Ehm..no...” ma che ti prende? Se non me lo dici, che ne so io, dove sei?

“Ma come, non te l’ho detto oggi?”

Sorriso amaro sul mio volto. Kate, che gioco vuoi fare?

Fingo di abboccare “Hai detto che non saresti stata sola e dal caos di poco fa direi che no, non sei da sola..”

Ti sento sospirare. Un sospiro volutamente finto “Ah, che sbadata che sono, credevo di averti detto che andavo da mio padre. Davvero non te 

l’ho detto, Rick?” percepisco che te la stai ridendo di gusto, anche se non emetti suono.

Che detective malandrina.

“A quante coppe di spumante sei già arrivata?” domando ironico.

Ora sì, ridi senza troppe remore “Oh, andiamo, non ho bisogno di essere ubriaca per punzecchiarti!!”

Oh lo so. Dio se lo so!

E mi è mancata da morire questa parte di te in questi mesi.

Scommetto che ora ti stai mordicchiando il labbro soddisfatta.

“Molto brava detective”

Ridiamo un’ultima volta e poi cala il silenzio.

“Scusa se ho fatto la guastafeste ma dovevo staccare un po’..pensare.. sai..”

“Tranquilla, sei perdonata” non so tenerti il muso, è inutile.

“Castle, ti ho chiamato anche perché volevo chiederti una cosa” sento la tua voce tentennare.

“Spara detective!” e rido da solo alla mia battuta.

“Ecco diciamo che... vedo il tuo invito e rilancio con un altro invito..” e lasci volutamente la frase incompleta.

“Uhhh prossimo Natale festa a casa tua??” chiedo già tutto scodinzolante.

“Magari un po’ prima Castle, non so programmare così a lungo termine” rispondi con un’altra meravigliosa risata.

“Ehm...Pasqua?”

“Capodanno Castle! Fra una settimana, hai presente??”

Balzo in piedi in un secondo.

“Ahhh super veglione a casa Beckett!!” urlo al settimo cielo.

Tu tossicchi leggermente “Ehm, in realtà non pensavo proprio ad un super veglione, piuttosto ad un circolo ristretto di persone...”

“Ok, solo tu, io, Esposito, Lanie, Ryan e Jenny, è perfetto!” pochi ma buoni penso.

Esiti ancora prima di parlare “Più ristretto Castle...”

Non capisco... “Non ti piace Jenny?”

“Dio Castle, sei lento stasera!”

Si, devo proprio esserlo.

Mi siedo ed elaboro.

Siamo in sei, siamo un team se si toglie anche solo un componente le coppie scoppiano e restiamo solo noi due.

Oddio. La proverbiale lampadina mi si accende in testa.

Alla faccia del circolo ristretto.

“Sei vivo?”

“Dipende se ho capito bene...”

“Hai capito benissimo Rick”

Me lo fai apposta?

Ridi maliziosa al telefono.

Si, me lo fai apposta!

E ti adoro!

“Allora no, sono morto. Stecchito!”

“Oh, mi toccherà trovare un sostituto da baciare sotto il vischio..”

“Vivo e vegeto, mai stato meglio in vita mia!” e ri-scatto in piedi come una molla!

“...sempre che tu sia stato un bravo bambino...”

Kate, ma con chi stai parlando?

Sento la voce di tuo padre attraverso il cellulare.

Oddio, beccata dal padre a fare la civetta.

Sarai come minimo fucsia!

Ti sento balbettare. Non sai se chiudere la chiamata o chiedere a tuo padre di lasciarti finire di telefonare.

Lui ti viene incontro.

Salutami Rick

E io sorrido. Ho l’impressione di piacere a tuo padre.

Sant’uomo!

Sei ancora imbarazzata e non sai cosa dire.

“Ehm...ecco... papà ti saluta...”

“Si ho sentito. Dai, ti lascio andare a festeggiare o a sotterrarti da qualche parte.. basta che riemergi per il 31!!” sorrido soddisfatto.

Ti conosco: lo eviterai per tutta la sera.

“Ok...di nuovo buon Natale scrittore..”

“Di nuovo buon Natale detective”

E riagganciamo.

È successo veramente? Me lo domanderò fino al 31.

Nel frattempo...

Pc. Google. Vischio.

Si comprerà in sacchetti? Quanti ne prendo? Uno? Dieci?

Vabbè, dieci, dai.

Sorrido beato allo schermo.

I tuoi baci non bastano mai.

 

Angolo dell’autrice:

Una fanfic natalizia in Agosto? Ebbene sì, il clima Lombardo è più invernale che estivo in questo momento! (sono tornata da un giorno e il sole 

sardo già mi manca.. anche se poi scleravo e dovevo cercare l’ombra!! :D )

Dicevo, piccola shottina natalizia scritta prima di partire.. mi piacerebbe tanto vedere un bel Natale anche nel tf!! Speriamo che possa 

succedere nella quarta serie e di vedere che regali si faranno!! XD

 
Buona lettura!

Ivi87

   
 
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