Ehi Mondo, non mi ricordavo le sere fossero così maledettamente fredde.
Sarà che la mia carne nuda è bagnata da queste irrefrenabili lacrime che sfiorano la mia delicata e bianca pelle.
Ormai non sono altro che un’anima pigra che non ha voglia di andarsene dal suo corpo che ha amato per tanto tempo, durante le lunghe passeggiate sulle spigolose montagne e le tante avventure vissute.
Ti ho voluto bene, Mondo e ti ho sempre rispettato.
Se c’è una cosa di cui mi pento è di non essermi dichiarato a Jane.
Mondo, perdonami, ma vedo in lei tutto e avrei tanto voluto che fosse qui di fianco al mio lettino nella sala dell’ospedale a stringermi la mano.
Forse è sempre stata lei il mio Mondo.
Ma ho sempre e solo potuto comunicare con i miei occhi.
Mondo, non mi hai permesso di parlare sin da quando sono nato.
Eppure, io ti ho amata, Jane, anche solo fissandoti con le mie pupille.
Avrei voluto pronunciare quel “ti amo” che voi donne amate tanto, eppure..
I medici si sono trasformati in alberi e io sono disteso in questo fradicio parco che sto allagando con le mie lacrime.
Mi alzo, cosa ho da perdere ormai?
Combattere è da stupidi.
Tanto, ho sempre trovato sofferenza in te, Mondo.
Ricompensami almeno ora: fa sì che Jane possa avere una vita felice.
Dille le parole che io non ho mai potuto dirle.
“Ti amo”.
Ora tengo per mano la mia vera e unica compagna di viaggio, la Morte.
Ti abbandono, Mondo, grazie di tutto.
Questa sarà la mia ultima passeggiata.