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Autore: pallina90    07/08/2011    7 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno e buona domenica! Eccomi qui dopo una settimana all'insegna del relax: ci voleva proprio dopo tutti gli esami dati :)
Prima di tutto devo ringraziarvi per la risposta più che positiva che avete dato alla storia: nonostante il periodo estivo le visite sono salite,così come le persone che l'hanno inserita tra le preferite,le seguite e le ricordate,grazie di cuore!
Vi lascio al capitolo,nello scorso avevamo lasciato Bella che andava incontro al suo destino:dove la porterà?
Sorry se il capitolo è un pò breve,prometto che in futuro saranno leggermente più lunghi :)



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CONSEQUENCES

<> **

Quando l’infermiera chiamò il mio nome io ero già con un piede fuori dalla porta.

Anche se da sola avrei cresciuto il mio bambino,lui non aveva colpe. Mi allontanai velocemente,quasi correndo,ma sentii lo stesso la ragazza che prima mi aveva trucidato con lo sguardo urlare “Dio apprezza questo miracolo” e sorrisi alle sue parole. Non potevo uccidere una creatura viva proprio io,che,visti i miei studi in medicina poi abbandonati per dedicarmi esclusivamente alla danza, sapevo che già dopo ventitre giorni dal concepimento il cuore di un feto batteva.

Quando tornai a casa trovai Alice seduta sul divano a mangiucchiarsi le unghie;appena mi vide mi venne incontro,sospingendomi verso la seduta “Ehi Bella come ti senti? Hai qualche dolore,fastidio? Vuoi bere o mangiare qualcosa?” Era seriamente preoccupata per me e per le mie condizioni di salute:ringraziai mentalmente,ancora una volta,l’angelo che mi aveva fatto incrociare la sua strada.

“No Alice sto bene,ma devo dirti una cosa” Mi guardò curiosa,in attesa che continuassi a parlare. “Forse mi prenderai per pazza,ma io non ho avuto il coraggio. Non posso impedire a questo bambino di venire al mondo,lui non ha colpe. È arrivato in un momento sbagliato,ma ciò non significa che io possa prendermi il diritto di decidere per la sua vita … Alice stai bene?” Mi interruppi quando vidi la mia amica piangere sommessamente. Senza dire una parola mi abbracciò stretta,e io feci lo stesso,massaggiandole la schiena e tentando così di fermare le sue lacrime. Quando riuscì a calmarsi allentò un po’ l’abbraccio,quel tanto che le permettesse di guardarmi negli occhi “Non sai quanto sono felice Bella! Hai fatto la scelta giusta … io ho cercato di influenzarti il meno possibile,appoggiandoti quando avevi deciso di abortire,ma dentro di me temevo che una volta preso coscienza dell’atto che avevi commesso te ne saresti pentita e avresti vissuto per sempre con il rimorso. Ci saranno tanti momenti difficili,ma io e Jasper saremo qui,pronti ad aiutarti e sostenerti ogni qualvolta avrai bisogno” Fu il mio turno di piangere e buttarmi tra le sue braccia:Alice era veramente un’amica speciale e unica ed ero fortunata ad averla incontrata. Io ed Alice ci volevamo bene come due sorelle,anzi di più,perché il nostro rapporto era spontaneo,lo avevamo scelto e non ci era stato imposto dai vincoli di sangue.

Poco dopo lentamente sciolse l’abbraccio e mi fece vedere la sua mano,segnata da una piccola cicatrice che conoscevo bene “L’avevamo promesso che ci saremmo sempre state l’una per l’altra,ricordi?” sorrise e io annuii felice.

Non avrei mai potuto dimenticare quel pomeriggio in cui,giocando al parco,Alice cadde in avanti e per ripararsi il viso,mise avanti le sue manine,ma così facendo si procurò un brutto taglio su una pietra;le lacrime che seguirono furono molto copiose,ed io per farla smettere avevo preso la pietra e fatto lo stesso taglio sulla mia mano,e cercando di trattenere il dolore e il pianto le avevo detto “Guarda,pure io mi sono fatta la bua” e subito Alice aveva smesso di piangere e tirando su con il naso aveva sussurrato,con la voce rauca per il pianto “Facciamo un patto di sangue:noi due saremo amiche per sempre” e così dicendo aveva preso la mia mano e l’aveva sfregata contro la sua,facendo venire a contatto le parti insanguinate.

 

I giorni seguenti non furono per nulla facili;Alice non poteva dedicarmi tante attenzioni a causa delle prove e poi io le avevo detto che andava tutto bene,e quindi poteva tranquillamente passare il week-end libero che aveva con Jasper. Ma la verità era ben diversa:mi alzavo tutte le mattine con la nausea,che non scompariva almeno fino a sera,quando potevo mangiare qualcosa di più nutriente che non fossero semplici biscotti al cioccolato,l’unica cosa che in piccole quantità mi evitava di vomitare tutto il giorno. La sera mi addormentavo piangendo,consapevole che da sola non sarei mai riuscita a crescere mio figlio,visto che la borsa di studio, che avevo conquistato con fatica all’accademia,non avrebbe coperto tutte le spese che avrei dovuto affrontare. I miei genitori non avevano preso benissimo la notizia,ma alla fine mi ritenevano una persona in grado di assumersi le proprie responsabilità;il problema è che in Italia loro non navigavano nell’oro,quindi anche il loro supporto era minimo e poi io non volevo pesare sui miei.

Mi stavo per accoccolare sul divano e cercare qualcosa di interessante alla tv,quando suonarono alla porta;di malavoglia mi alzai,e venni colta come sempre da un capogiro,presi un profondo respiro per assestarmi e andai ad aprire. Ciò che mi si parò davanti fu uno spettacolo che mi mozzò il fiato:Edward con un cipiglio omicida mi fissava come se volesse trucidarmi con lo sguardo. Rimasi imbambolata a fissarlo e lui molto maleducatamente mi allontanò dalla porta ed entrò in casa.

“Si può sapere quali sono le tue intenzioni,Isabella?” sibilò con una voce fredda,da far accapponare la pelle.

“Cosa vuoi dire?” balbettai

“Il dottor Cooper ha chiamato mio padre dicendogli che non ti sei presentata all’appuntamento. Hai per caso intenzioni di usare il bambino per ricattarmi?” Il primo pensiero che mi venne in mente sentendo le sue parole fu: ma i medici non erano tenuti al segreto professionale? Ma  poi riflettei meglio sulle sue parole e prima che potessi controllarle,a causa degli ormoni impazziti,lacrime di rabbia mi riempirono gli occhi e iniziarono a bagnarmi il volto;mi avvicinai a lui puntandogli un dito contro,infuriata come mai lo ero stata in vita mia “MA come ti permetti di entrare in casa mia senza permesso e di gettarmi addosso fango? Se fosse possibile, cancellerei qualsiasi tua traccia da questo bambino,perché tu non meriti di essere suo padre. Sei un vile e adesso fuori da casa mia,se non vuoi che cominci ad urlare e faccia accorrere i vicini”

Mi guardò sprezzante e disse “Non ti conviene metterti contro di me!” e sorrise mellifluo.

“HO DETTO FUORI!” urlai e poi aggiunsi “E stai tranquillo che i tuoi schifosissimi soldi non ci servono,preferirei morire piuttosto che chiedere aiuto a te” e mi avvicinai alla porta aprendola e facendogli segno di uscire. Senza aggiungere altro Edward andò via e io gli sbattei la porta alle spalle,accasciandomi poi a terra e iniziando a singhiozzare. Non avrei mai creduto che potesse arrivare a tanto;avevo capito che era uno che odiava i rapporti stabili,almeno da come raccontavano le altre ragazze,anche se a quanto pare l’unica della scuola che ci fosse finita a letto ero io,ma arrivare a dirmi quelle cose,aveva passato ogni limite. Un conato di vomito mi costrinse ad alzarmi di tutta fretta e mi precipitai in bagno,dove vomitai anche l’anima;come se non bastasse una fitta lancinante alla pancia mi fece piegare in due dal dolore e subito il pensiero corse al mio bambino. Quando il dolore passò,lentamente mi rimisi in piedi e decisi di andare in ospedale,dovevo sapere come stesse il mio pulcino;prudentemente guidai fino a giungere al nosocomio e appena arrivai mi venne ad accogliere la stessa dottoressa che mi aveva soccorso quando ero svenuta. “La prego mi aiuti” sussurrai semplicemente,prima che una nuova fitta ancora più forte mi contorcesse lo stomaco e la nebbia avvolgesse i miei sensi.

 

** Lettera ad un bambino mai nato,Oriana Fallaci

Alla fine Bella non ha abortito;la sua scelta è dettata dal fatto che una vita,un bambino,per lei sono più importanti della sua carriera e anche se per questo dovrà rinunciare al ruolo che sognava da sempre non vuole sentire ragioni. Sicuramente non sarà facile fare tutto da sola,ma questa è la scelta che le è sembrata più giusta,altrimenti poi avrebbe vissuto per sempre con il rimorso,e non sarebbe mai riuscita a metterci una pietra sopra... Spero che questa scelta sia accettata anche da voi,in caso contrario sono pronta a ricevere pure delle critiche,che se ben costruite fanno pure bene,altrimenti il mio ego si monterà troppo ;)
Bene,il prossimo aggiornamento arriverà la settimana prossima,o forse slitterà di qualche giorno visto che la prossima domenica coincide con il week-end di ferragosto e non so quanti di voi saranno a casa. Ok la taglio che la nota sta venendo più lunga del capitolo,un abbraccio Paola.
   
 
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