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Autore: Remedios la Bella    07/08/2011    3 recensioni
Diana scopre di essere rimasta incinta, dopo aver subito una violenza sessuale.Il primo a scoprirlo è suo fratello Robert, persona iperprotettiva che cercherà in ogni modo di aiutarla.
Il ragazzo che ha combinato il pasticcio non vorrà prendersi le sue responsabilità lasciando la ragazza in balia del suo destino. Come affronterà la situazione?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 43
 
Se stessimo a raccontare ogni singolo mese che Diana passò prima del giorno stabilito per la fine della gravidanza, ci metteremmo un anno intero per questo racconto. Quindi riassumerò il tutto in pochi semplici passaggi: La pancia di Diana crebbe notevolmente in quegli ultimi mesi di gravidanza, e ogni tre andava a fare i consueti controlli dalla ginecologa Jodie. Per fortuna, non si ebbero alcune complicazioni, e i bambini crebbero sani e forti nell’utero della giovane.
Joe, divenuto ormai suo marito, decise di abitare con lei per il resto di quei giorni, nell’attesa di poter trovare una casa dove i due potessero stare da soli come due veri coniugi.
Michael aumentò la frequenza delle sue visite, ma non lo faceva per intromettersi ; più che altro assisteva alle visite ginecologiche di Diana e riceveva l’ecografia dei due gemelli, che si scoprì essere due bei maschietti omozigoti.
Diana e Joe rimasero per tutto il tempo da Jodie, e anche il giovane ebbe così modo di conoscere la presunta adottatrice di uno dei suoi figli. La ritenne una persona buona e disponibile, e non fece tardi a stringere amicizia con lei.
Passò l’ottavo mese e si entrò nel nono. La pancia di Diana era cresciuta tantissimo, e il suo peso corporeo era davvero aumentato. Nonostante tutto, la faccia di Diana non sembrava minimamente ingrassata. Anzi! Le sue sottili guance rimasero tali e quali a prima, insieme alle sue dolci braccia e alla corporatura slanciata e non più esile, ma sempre in forma per essere un’ adolescente incinta.
Insomma, era riuscita a mantenersi in buono stato nonostante i vari problemi di una donna in gravidanza.
Per le questioni legali, tutto si risolse per il meglio; I bambini erano sotto la custodia Totale di Diana e provvisoria di Joe e Michael.
Poi, alla nascita, si sarebbe deciso come finire di dare i ruoli di affidamento. Se contare anche sull’aiuto di Michael e quello di Jodie.
Ma per ora era tutto tranquillo, e in capo a pochi giorni, vennero quelli stabiliti per il ricovero in ospedale.
Stranamente a ciò che i medici avevano supposto, Diana non ebbe le doglie in quei giorni. Le chiedevano ogni volta se sentisse qualche dolore, qualche spinta del genere, ma lei rispondeva che niente la turbava, a parte gli abituali dolori al basso ventre.
Joe era preoccupato che i bambini avessero problemi a nascere, a anche Michael mostrò paura. Ma la situazione clinica di Diana era stabilissima.
Quindi alla fine si decise di dimetterla e aspettare che il segnale arrivasse da sé.

 *****

Era la vigilia di Natale, e Diana era tornata pochi giorni prima dall’ospedale, dimessa nell’attesa della nascita dei due piccoli. L’albero di Natale illuminava il grande atrio della villetta con le sue lucine multicolore e gli addobbi glitterati, Il fuoco ardeva nel camino, e scendeva la neve dal cielo, volteggiando nella brezza invernale che spirava lieve sulla villa.
 Diana era a letto, e dormiva profondamente, mentre Joe stava ancora al piano di sotto a guardare la TV, quando la giovane sentì una strana sensazione. Iniziò a bruciarle lo stomaco, e si svegliò di soprassalto sentendo un forte dolore al basso ventre. Stavolta era molto più acuto degli altri che sentiva abitualmente.
Si spaventò e iniziò a mugolare dolorante.
“ Oh no, non ora ..” sospettò che fosse arrivato il momento. Il momento tanto atteso per nove mesi stava per compiersi, ma di certo non sperava che finisse così!
Provò ad alzarsi, ma le gambe le divennero come di marmo e fece fatica a reggersi in piedi. La fitta aumentava, e Diana ora poteva sentire i calci dei due neonati.
Arrancò verso la porta nella stanza chiusa, ma cadde dalla fatica. Era come in lacrime, il dolore le sembrò lancinante.
“ Jooooooooooooooe!!” urlò con tutto il fiato che aveva in gola, appoggiandosi  alla porta mentre era in ginocchio:” Joooooooodie!! Robeeeeeeeeeeeeeeert!!Vi prego aiutatemi!”
Il suo grido di aiuto non passò inosservato. Suo fratello uscì dalla stanza immediatamente e la vide accasciata a terra e reggersi a stento alla porta. Anche Jodie uscì, e Joe corse sopra a vedere.
“ Diana! Che cosa hai?” Robert le si avvicinò e l’aiutò ad alzarsi.
“ è arrivato … è arrivato il momento!” disse lei tutto d’un fiato:” Presto!”
“ Dobbiamo subito accompagnarla in ospedale! Amore mio resisti!” le disse Joe afferrandola sotto il braccio per sorreggerla insieme a Robert.
“ Ci proverò … oddio!” Diana era disperata, il dolore era sempre più lancinante.
Jodie corse fuori a accendere svelta il motore della macchina parcheggiata, mentre Joe e Robert aiutarono al ragazza a scendere per poter uscire.
Ma qualcosa accadde. Si sentì come qualcosa rompersi e a metà scalinata, qualcosa sgorgò da sotto la veste di Diana, un liquidò biancastro e gelatinoso che colò sulle sue nude gambe e bagnò il gradino dove i tre sostavano.
“ Dimmi che non è vero …” disse lei in un filo di voce. Le si erano rotte le acque, e ormai non potevano fare niente per portarla in ospedale. La ragazza sentì che le doglie si facevano sempre più forti.
“ ragazzi, non ce la faremo ad arrivare in tempo! Portatemi in salotto!” disse lei decisa e dolorante. I due ancora scioccati per il liquido che sgorgava ancora, si guardarono negli occhi e decisero di obbedire a lei. Si diressero in salotto subito, dove fecero distendere Diana.
Jodie spense il motore e corse in casa al capezzale di Diana, che respirava affannosamente e si torceva.
“ Non ci voleva .. che facciamo adesso?” chiese lei accarezzando la testa sudata della giovane.
“ Dovremmo farli nascere noi …” disse Robert.
“ Cosa?” Joe era leggermente allibito:” Come facciamo? È troppo rischioso!”
“ fammi pensare ..” Robert iniziò a camminare su e giù per la stanza, mentre diana continuava a respirare affannosamente e imprecava Dio di farle smettere quel terribile dolore.
“ Su respira … Joe! Va a chiamare un dottore presto!” disse Jodie, tenendo la mani a Diana, che iniziò a respirare lentamente.
“ subito!” Joe corse in cucina dove si trovava il telefono  e fece per chiamare il dottore. Nel mentre Robert ebbe come un’ illuminazione. Corse in fretta dalla stanza, e ne ritornò con una bacinella d’acqua calda e asciugamani a volontà. Aveva anche un libro in mano, era su come far nascere i bambini e l’aveva preso in tutta fretta dalla biblioteca.
“ L’ho visto fare nei film! Adesso al lavoro!” disse poggiando il tutto per terra, e avvicinandosi alla sorella.
Si girò verso l’orologio della parete; erano le 10:30 di sera della vigilia di Natale.
“ Diana, ora dammi ascolto, andrà tutto bene …” le disse, aprendo il libro e iniziando a leggere. Intanto Diana stava patendo le pene dell’inferno.

 *****

00:00 del 25 dicembre. Un grido stridulo riecheggiò nella stanza, e due piccoli corpicini pregni di liquido piangevano a pieni polmoni tra le braccia di Robert, sudatissimo ma felice. Diana ora potè respirare tranquillamente, e il dolore le era completamente passato adesso.
I due erano appena nati, sotto l’occhio vigile del dottore che era corso poco prima del primo travaglio di Diana.
Fu una cosa veloce, dolorosa ma svelta. E anche se quell’ora e mezza le sembrò infinita, ora era felice. Felice che tutto fosse finito.
Vennero lavati e portati ai suoi seni gonfi di latte; erano piccolissimi, due gocce d’acqua dai capelli di un castano tendente al biondo scuro e dagli occhietti grigi e grandi.
Diana li tenne in braccio portandoli a sé con la faccia piena di lacrime di gioia.
Joe le stava accanto tenendole una mano e guardando commossi  i due gemelli appena nati:” Sono bellissimi … proprio come te.”
“ Si …” disse lei in un filo di voce, osservando i due piccoli che si accoccolavano sul suo petto e cercavano la mammella per nutrirsi per la prima volta.
“ Robert .. Joe … chiamate la signora Smith, la signora WindFly  e Michael … io resto con lei.” Disse Jodie, avvicinandosi a Diana.
I due fecero come detto dalla donna e la lasciarono da sola con la ragazza e i suoi figli.
“ come ti senti?”
“ bene, sono bellissimi e hanno fatto pure in fretta …”
“ hai ragione …” disse sorridendo Jodie e accarezzando uno dei piccoli delicatamente. Poi fece una pausa, e sospirò. Parlò poi con voce calma:” Diana, ho deciso … puoi tenerli tutti tu.”
Diana la guardò sbalordita non poco:” Come mai hai cambiato idea?”
“ Ho capito che tu tieni troppo a loro, e non posso privarti di qualcosa che tu hai sempre sentito tuo sin dall’inizio. Un giorno mi auguro anch’io di avere dei figli, per adesso mi accontenterò dei miei due nipotini nuovi.” Disse lei pacatamente, accarezzando delicatamente uno dei due gemelli.
Uno di loro sbadigliò dopo una breve poppata, e si accucciò sul petto caldo di Diana che teneva poggiata la testa al cuscino, pensierosa.
“ capisco ..” disse alla fine, rispondendo a Jodie.
“ Come vorresti chiamarli?”
“ Questo vorrei lasciarlo decidere a mia madre … anche se a me è sempre piaciuto il nome … Duncan.” Disse Diana con tono molto calmo.
“ Un bel nome … se non sbaglio era lo stesso di tuo padre.”
“ Esatto, sembra così scontato ma ho sempre adorato quel nome …” disse lei in risposta a Jodie. E sorrise al pensiero del padre che la guardava da lassù.
“ Aspettiamo l’arrivo di tua madre, allora?” le chiese Jodie:” lascerai a lei l’onore di dare il nome a suo nipote?”
“ esatto … e ora aspettiamo …” disse chinando la testa verso la cugina. Poi voltò il viso verso l’albero di Natale.
“ Buon Natale, tesori miei.” Sussurrò, chiudendo gli occhi esausta. E si addormentò, sotto lo sguardo addolcito di Jodie.
 
Chapter 44
 
La signora Smith, la signora WindFly e Michael arrivarono pochi minuti dopo che Joe li aveva avvisati della nascita dei due gemelli.
Il nome Duncan venne accettato volentieri dalla signora Smith, e l’altro venne chiamato James, come il padre di Joe.
Michael li vide, e parve commosso. Prese in braccio uno dei due piccoli, che per ora erano indistinguibili:” oh santo cielo …” disse, tenendolo in braccio davanti a sé e ammirandolo.
“ Come ti sembrano?” gli chiese Diana, che si era svegliata e ora era seduta sul divano, un po’ dolorante.
“ sono … meravigliosi. Diana .. mi dispiace di tutto quanto.” Disse lui con voce quasi spezzata. Il piccolo lo guardava con occhi curiosi e lui venne colpito dalla loro innocenza.
“ non preoccuparti .. è tutto passato ormai.” Disse lei tranquilla. La signora Smith la guardò commossa:” sei cresciuta tantissimo, dall’ultima volta.”
“ Loro due mi hanno dato la speranza e un aiuto concreto. James, Duncan .. vi voglio bene.” Disse Diana tranquilla. Joe le si sedette accanto e l’abbracciò.
“ Vorrei dirvi una cosa .. Buon Natale ragazzi.”
“ Buon Natale a te Diana.” Risposero gli altri in coro. Lei appoggiò tranquillamente la testa alla spalla di Joe e si accucciò nell’incavo della sua spalla. Lui le appoggiò la mano sulla testa e le baciò la fronte. La giovane si addormentò, esausta.
Tutti sorrisero.
 
                                                                              
                                                                              7 anni dopo
 
La Land Rover parcheggiò fuori dalla villa nella placida mattinata estiva di quel giugno alle porte.
Jodie, che aveva sentito il motore della macchina, si precipitò fuori per vedere gli ospiti:” Diana! Joe! Mancavate solo voi!”
Disse vedendo i due giovani scendere dalla macchina raggianti. Il pancione di Diana era molto grande e lei era adorabile nel suo vestitino azzurro smanicato e nel suo chignon ornato di petali di ciliegio come fermaglio.
“ Scusa il ritardo cugina! Buon compleanno!” le disse Diana avvicinandosi e abbracciandola. Dalla macchina uscirono anche i due vispi Duncan e James. Ora i due gemelli si potevano distinguere per la diversa colorazione dei capelli: Duncan aveva i capelli di una tonalità più scura, James tendeva a un bel biondo scuro e brillante. I due birbanti corsero tra le braccia della zia:” Zia! Buon compleanno!”
“ Grazie tesorini!” disse lei baciandoli sulle guance. Nell’attico c’era anche Michael, che appena vide i due bambini andò loro incontro:” Ma buona sera!”
“ Ciao Michael!” dissero loro abbracciandolo. Shadow scodinzolò felice,e Joe andò a fargli le coccole.
Anche Taylor scese dall’attico e andò incontro all’amica:” Auguri per la nuova attesa!” le disse in un orecchio.
“ Grazie mille .. spero sia una femmina stavolta! Quelle sono due pesti!”
“ hanno preso da Michael per quello!”
Diana si mise a ridacchiare, mentre sentiva le risate di Duncan che veniva sollevato in aria da Michael, raggiante in volto.
“ Ho saputo che ti ha chiesto di …” continuò Diana lanciando sguardi maliziosi a Taylor.
“ incredibile vero? Dopo quell’episodio è diventato più sensibile! Se lo sposassi non mi stupirei più di tanto! Tu sei felice con Joe, perché non dovrei esserlo io con Michael?” Disse Taylor raggiante.
“ Ti auguro ogni fortuna!” le disse Diana riabbracciandola.
“ ehi! Entrate tutti!” disse Jodie invitando gli ospiti dentro. Tutti si diressero verso il giardino sul retro, che non era cambiato per niente in tutti quegli anni.
Si sedettero in dei tavolini messi apposta per il compleanno di Jodie, e i gemelli salirono subito in braccio a Joe.
“ bene, vedo che aspetti nuovamente un bambino Diana!” disse Jodie, osservando solo ora il pancione di Diana.
“ Si .. spero sia femmina … voi la volete una sorellina?” chiese Diana rivolta ai due gemelli. Duncan con fare innocente annuì con la testa, l’altro non tenne conto della domanda.
“ bene, accondiscendenti!” fece ironica. Tutti risero divertiti.
“ Auguri allora .. per te e Joe.” Disse Michael gentile.
“ Grazie Mike .. e auguri  anche a te e Taylor!” disse lei facendolo arrossire:” ho sentito un uccellino dirmi che le hai chiesto la mano!”
“ Taylor!” disse lui in un sussurro rivolto minaccioso verso la ragazza, che rideva sotto i baffi:” Quante volte ti avrò detto di non dire niente di questa storia?”
“ Eddai! Non fare il pignolo, biscottino!” disse lei scherzosa e stampandogli un bacio sulla guancia.
“ E non chiamarmi biscottino!” disse lui arrossendo.
In quel bel momento un aitante giovane, in camicia, spuntò improvvisamente da dietro alla porta della cucina, e i gemelli vedendolo urlarono felici.
“ Zio Robert!!” urlarono accorrendo ai suoi piedi. Lui ne sollevò uno in aria felice di vedere i suoi nipotini: “ Oplà! Siete davvero degli ometti ormai! Ma non chiamatemi zio! Suona così male!”
“ Robert!” disse Diana alzandosi felice di rivedere il fratello e abbracciandolo: “ mi sei mancato … e comunque sei loro zio, che hai da lamentarti? Tutti invecchiano nella loro vita!”
“ Sorellina! Vedo che sei in dolce attesa!” le disse osservandola:” anche tu sei molto più vecchia di quanto ricordassi!” le rispose ironico.
“ Tu invecchierai prima di me, e poi sarò io a ridere!”
“ Vedremo!” Robert rise felice e la strinse nuovamente a sé.
Si sedette anche lui, e James si sedette cavalcioni a lui.
Alla fine anche Duncan si sedette accanto allo zio, così Joe potè rimanere accanto alla moglie in dolce attesa e parlarle.
“ Tesoro .. vieni, ti mostro un posto.”
“ Dove mi vuoi portare?” chiese lei curiosa. Joe le fece l’occhiolino e si alzarono:” Noi due andiamo a fare una passeggiata … Robert, ti occupi tu dei piccoli?”
Robert ammiccò, capendo magicamente dove fosse diretto il ragazzo:” Certo! Andate pure voi!” E iniziò a giocherellare con Duncan.
Nel mentre gli altri sorrisero ai due coniugi e continuarono a dialogare tranquillamente.
Diana e Joe attraversarono il famoso cancello da cui Robert poi accedeva al famoso lago suo luogo di rifugio.
Diana non aveva idea di quel gesto così misterioso di suo marito, mentre Joe si: il cognato gli aveva raccontato di quel posto tanti anni fa, e Joe aveva solo atteso a portare Diana. Giunsero al famoso lago quieto dove il sole rifletteva la sua luce pacata e dolce. Un’anatra sguazzava tranquilla al centro del piccolo laghetto.
“ Joe .. ma .. questo posto è fantastico.” Diana era stupita.
“ lo so … era di tuo fratello, ma ha voluto condividerlo con noi … Vieni.” Le afferrò il polso gentilmente e la condusse su una sponda dove era attraccata una barca a due posti, abbastanza resistente.
Ci fece salire con attenzione Diana e poi salì lui, che afferrò il remo e iniziò ad addentrarsi tra le calme acque di quel calmo laghetto. Le libellule accarezzavano lo specchio d’acqua con le loro lunghe zampette,mentre il solito ramo di Salice piangente toccava l’acqua fluttuando sotto la spinta della fresca brezza che spirava.
I due giunsero al centro del lago, e lì Diana si sporse cauta per toccare con un dito al fredda acqua e disegnarci cerchi immaginari. Poi guardò Joe. Osservò i suoi lineamenti ormai mascolini, il lieve pizzetto sotto il mento, i capelli corti e ben spazzolati e i suoi occhi, divenuti più profondi e di un celeste ancora più immacolato di prima.
“ Questo posto è bellissimo .. come te.” Gli disse prendendogli la mano.
“ mai quanto te, mia cara … E anche nostra figlia sarà bellissima. La nostra Minerva.”
“ le hai già scelto il nome?” fece lei inclinando la testa curiosa.
“ Si .. perché ? Non ti piace?”
“ è meraviglioso … come te. Joe .. ti amo tanto.”
“ Anch’io principessa.” Joe afferrò il viso di Diana dolcemente e le sfiorò le labbra  con le sue. Lei le dischiuse gentilmente e rispose al bacio.
La barca dondolò leggermente, e gli uccelli iniziarono a cantare. In quel silenzio immacolato, si potevano sentire le voci in lontananza degli altri.
Tutto era perfettamente in pace. Ormai. E lo sarebbe stato per lungo tempo. 


Eccoci arrivati alla fine del cammino!
Prima di tutto voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto, recensito e messo tra le seguite e le preferite questa storia che mi è costata fatica e mi ha dato continue soddisfazioni.
A breve pubblicherò la mia nuova storia, anche se custodirò questa e le sue recensioni nel mio cuore.
Grazie di avermi sopportato fino a questo punto, siete grandi!


Besos, Remedios la Bella

   
 
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