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Autore: Mina10    07/08/2011    2 recensioni
"...cosa ci faccio qui? Be'...sai, ad un po' di persone lassù non piace come ti stai comportando" iniziò indicando il soffitto con una mano "Ma come...Monkey D. Rufy, il famoso Cappello di Paglia, il pirata più sicuro del mondo, che si lascia andare in questa maniera? Cosa ti prende? Perché hai smesso di combattere per il tuo sogno?" concluse con lo sguardo rattristato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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II - LO SPIRITO DEI NATALI PASSATI
 
 Era passata ormai la mezzanotte e  Rufy dormiva ormai profondamente, quando una voce lo scosse dal sonno.
"Rufy"  echeggiò una voce potente, ma  amorevole.
"Rufy" ancora ripeteva, insistente e sempre più spazientito. Rufy  si voltò nel sonno, emise un mormorio, si rigirò dall'altra parte.
"RUFYYYYYYY" la voce si faceva più nitida e una mano lo afferrò per la spalla per girarlo.
Rufy  aprì a mala pena gli occhi, tanto da bastargli per vedere cosa...chi stava davanti a lui, in piedi, fissandolo.
D'un tratto Rufy realizzò ciò cosa stava accadendo, sobbalzò sulla sua branda, si mise seduto, fissò la figura che si stagliava alta davanti a lui. Poteva sentire il cuore battere molto forte davanti all'ombra ingrigita di un uomo, dai capelli grigi . Era vestito con una divisa della marina e i suoi occhi erano  come quelli di Rufy. Sul viso dell'uomo era appena accennato un sorriso.
"Ciao " disse inarcando le sopracciglia.
Rufy restò in silenzio per un momento, guardò a profondo negli occhi del fantasma o meglio della presenza poichè era sicuro che lui fosse ancora vivo, si portò una mano alla bocca, gli occhi sempre più sbarrati. Aprì le labbra e riuscì finalmente a balbettare qualcosa " No- nonno..."
"Meno male, allora non ti sei completamente scordato di me" rispose , facendo un ampio sorriso in direzione del nipote.
"Non---non vorrai dirmi che tu sei morto e che sei  lo--lo Spi--" cominciò Rufy stupito.
" no non sono morto e si sono lo spirito dei Natali Passati......avresti dovuto immaginarlo, chi ti conosceva meglio di me da bambino?" Garp pian piano si avvicinò al letto di Rufy, si sedette accanto a lui, facendogli provare una sensazione di freddo nelle ossa.
"Nonno...come...come stai...oh, ma che domande faccio, come vuoi stare, anche tu hai perso Ace come me.." Rufy ormai piangeva a dirotto, e combatteva contro se stesso pur di non circondare il collo del nonno con le sue braccia. Avrebbe voluto stringerlo forte, ma sapeva benissimo di non poterlo fare.
"No Rufy...non sono qui per questo, non sono venuto da te per farti piangere, smettila...non piangere,non è colpa tua,poi non hai mai pianto da bambino..." la voce dello spettro si faceva più calda ed umana.
"Si che ho pianto da bambino...quando Shank ha perso il braccio per salvarmi, quando Ace è partito e segretamente anche quando tu partivi..." rispose Rufy asciugandosi gli occhi con la manica della casacca.
"...sono venuto per mostrarti delle cose, per mostrarti alcuni momenti del tuo passato...per non farti dimenticare che al mondo ci sono persone che ti hanno voluto bene, piccolo Rufy...ora sei un uomo, ed ancora ti tratto come un bambino..." disse lo spirito scotendo la testa.
"Lo hai sempre fatto" rispose Rufy sorridendo.
"Ora dobbiamo andare Rufy, non abbiamo tutta la notte..."Garp  si alzò e si diresse verso il muro che dava sull'esterno. Poggiò una mano sulla roccia, e la fece sparire dentro la parete, attraversandola "Allora, cosa stai aspettando?" chiese a Rufy.
"emm Nonno...io...io non credo di essere capace a..." Rufy indicò la mano semiscomparsa "E...a meno che tu non abbia nascosto una nave dietro quella parete, sappi che io non so neanche volare..."
"Oh Rufy, andiamo, vieni qui e non fare il bambino. Essere uno spirito porta qualche vantaggio, sai" disse Garp ridendo "Prendi la mia mano e...non preoccuparti"
Rufy si alzò, sfiorò con le dita la mano libera del nonno. Garp avanzò verso il muro, sparì del tutto, e dietro a lei sparì anche Rufy.
Si trovarono entrambi sospesi a mezz'aria nella freschezza della notte.
"Whoa..." Rufy cercava di mantenere l'equilibrio, attaccato alla mano di Garp, che al contrario si trovava a suo perfetto agio.
"Sei pronto?"
"Più o meno...dove andiamo?" Rufy si guardò intorno con incertezza.
"Non dove  ma...quando..."
In un attimo Rufy si trovò a volare sospeso in un vortice di colori e suoni, accanto a se vedeva l'ombra di suo nonno che lo guardava con dolcezza, sotto i suoi occhi si avvicendavano mari, monti, case, città, campagne, tutto passava veloce, tutto spariva in fretta dalla vista.
D'improvviso tutto si fermò. Rufy e Garp furono poggiati delicatamente sulla neve soffice, come due foglie trasportate dal vento. Il giovane pirata si guardò attorno cercando di capire dove si trovasse. La strada era illuminata da un lampione solitario, attorno a lui si ergevano enormi edifici grigi e spogli, che durante il giorno erano allegri e colorati.
"Non...non possiamo trovarci a..." Rufy ancora girava in tondo cercando di trovare un indizio che gli facesse riconoscere il luogo, era in dubbio...non poteva essere, dopo tanti mesi...
"Guarda tu stesso" consigliò lo spirito puntando il dito verso una via che conduceva ad una casetta nel bosco lontana dalle altre casette. Rufy fece alcuni passi nella neve in direzione del punto indicato, si accorse che dietro di se non lasciava alcuna impronta. Il Nonno comprese il suo stupore "Siamo qui solo come spettatori, Rufy...siamo solo ombre..."
Finalmente entrambi giunsero alla casetta, l'unica con tutte le finestre chiuse e buie--tutte tranne una, la piccola finestra che dava sulla strada, illuminata dall'interno con una luce tenue.
Rufy si avvicinò alla casetta e non potè non riconoscerla "Si...é proprio..siamo a casa" Non poté fare a meno di sorridere.
Scavalcò la staccionata con un salto, come quando era bambino, corse verso la porta, si fermò sull'uscio.
"Entriamo?" propose il nonno, da dietro le sue spalle. Rufy sfiorò nuovamente le dita incorporee dello spirito ed entrambi attraversarono la porta d'ingresso. L'interno della casa era silenzioso, l'unica luce proveniva da una camera laterale. I due entrarono. Al centro della piccola stanza c'era una poltrona , posta davanti ad un camino acceso. Nulla faceva pensare ad una sera di vigilia di Natale, la camera era completamente spoglia, neanche un ramoscello di vischio a rallegrare l'atmosfera. Seduto sulla poltrona Rufy riconobbe suo fratello Ace. Teneva tra le mani la fotografia di un uomo dai capelli castano scuro, che sorrideva emanando tutto il suo orgoglio e la sua potenza. Il giovane Ace se la rigirava tra le dita affusolate, guardandola ora con odio, ora passione, ora con rabbia, mentre lacrime calde gli bagnavano il viso.
Rufy ebbe come un flash nella sua memoria. D'improvviso si ricordò di aver già vissuto quella situazione. Si girò verso suo  Nonno - "Io...io mi ricordo...adesso...adesso io...cioè...io da bambino entrerò da quella..." Rufy  indicò la porta attraverso la quale erano entrati nella stanza, ma non fece in tempo neanche a finire di parlare che un bambino sugli 8  anni, con i capelli  nerissimi fece il suo ingresso, portando tra le mani una ciotola piena di biscotti ed una caraffa di latte fumante. Entrambi gli oggetti erano decorati con foglie di pungitopo e nastri Natalizi.
Il bambino si avvicinò alla poltrona, richiamò l'attenzione dell' altro bambino seduto e disse con una voce sincera ed affettuosa "Buon Natale Ace".
Il giovane Ace si asciugò le lacrime, guardò prima con ostilità il bambino, poi vedendo cosa portava in mano un timido sorriso apparve sulle sue labbra. Sorrise. Con decisione, lanciò l'immagine dell' uomo tra le fiamme del caminetto. Prese latte e biscotti e li poggiò sul pavimento, per poi tirare verso di se il ragazzino, lo abbracciò forte, gli sussurrò in un orecchio "Ti voglio bene Rufy".
Rufy--il Rufy adulto--guardò la scena con commozione "Era...era il primo Natale  con Ace, l' odio per suo padre era così forte e gli altri nel villaggio non lo aiutavano di certo a lasciare da parte quell' odio e..... lui non riusciva a sopportarmi" sorrise "Non aveva voluto addobbare la casa...niente albero, niente calze, niente dolci...quella sera ero tristissimo, ma non volevo rinunciare al Natale..."
"...E così con il tuo gesto semplice gli facesti capire che lui non era solo, che c' era speranza  e che avrebbe potuto tornare ad essere felice con il suo pestifero fratellino" disse lo spirito di Garp "Senza di te non so come avrebbe sopportato la perdita di sua madre, l' odio per suo padre che per lui lo aveva abbandonato e la diffidenza della gente...da quella sera  lui capii che doveva andare avanti, e dovevo farlo anche per te, Rufy...e se tu non ci fossi stato, chissà come sarebbe finito..."
Lo spirito fece qualche passo verso l'uscita della camera "Ora andiamo Rufy...ho ancora qualcosa d farti vedere...dobbiamo andare avanti di qualche anno...". Il giovane pirata seguì il nonno, uscirono nuovamente per la porta d'ingresso, ma all'esterno il paesaggio era lo stesso e la casa era solo più rovinata ed ingrigita.
A differenza di prima la vecchia casa  era tutta addobbata con decori Natalizi. L'aria era intrisa del profumo di dolci appena sfornati, e risate allegre provenivano dal salotto.
Rufy ebbe un attimo di esitazione prima di entrare nella camera da cui provenivano le voci, sapeva cosa e soprattutto chi avrebbe trovato all'interno. "Vai...é la tua unica occasione" lo incoraggiò il Nonno.
Rufy entrò, e dovette fermarsi di colpo per prendere un profondo respiro. Davanti a lui c'era il salotto di casa, luminoso e bellissimo nella sua veste Natalizia. Accalcati vicino ad un altissimo albero luccicante c'erano lui , Ace e Dadan che cercava di impedigli di aprire i regali prima del tempo...e poi il Nonno, e altri amici del villeggio, che nonostante fossero passati anni, ricordava uno per uno, che ridevano e scherzavano, un atteggiamento che ora Rufy aveva perso...o forse, aveva imparato a nascondere.
Provò sentimenti di nostalgia e di rabbia. Restò lì, a guardare, per quelle che sembrarono ore, i momenti più felici della sua vita.
Vide i piccoli giochi, le piccole magie che Nonno Garp  faceva per far divertire Rufy , vide l'allegria negli occhi di Ace....
"Oh Ace...perché l'hai fatto...perché..." Rufy si avvicinò agli altri. Dietro di lui il Nonno  guardava in disparte.
"Questo..." disse il giovane pirata girandosi verso lo spirito "É l' ultimo Natale di Ace...me lo ricordo benissimo, sette giorni dopo Ace sarebbe partito per iniziare la sua avventura da Pirata, mi ricordo che eri furioso con lui..." sorrise guardando il Nonno.
"E Dadan aveva cercato di fargli mettere la testa a posto, cercando di trovargli una fidanzata! Forse è per questo che volle partire subito"
Ci fu un momento di silenzio tra Rufy e lo spirito. Il ragazzo guardò un'ultima volta la scena felice, si volse verso il nonno, tirò un sospiro "Basta ...tutto questo é insopportabile...perché devo compiangermi in questa maniera..."
"Va bene Rufy...andiamo, il tempo dei ricordi é finito...spero solo che tutto ciò ti sia servito...vedi Rufy, vedi come sei stato felice, vedi come hai reso felici tante persone...tu devi lottare, lo devi fare per loro, per te e anche per me" lo spirito indicò con un cenno della testa Dadan e il Garp  e Ace.
Il Garp condusse Rufy fuori della casa. All'esterno il paesaggio era ancora una volta cambiato. L'ambiente di paese di campagna aveva lasciato il posto ad una nebbiosa strada illuminata da lampioni, le casette grigie erano tutte disposte in fila.
"Ehi nonno, dove ci troviamo ora?" chiese Rufy guardandosi attorno, ma non vi fu risposta. Rufy si girò, il nonno era sparito, dissolto nel nulla.
"Nonno?? Nonno?" urlò Rufy cercando nella nebbia.                                                                
"Tuo nonno ha finito il suo compito...ora tocca a me, cappellino" da dietro le spalle di Rufy arrivò una voce soffice e rassicurante.
Rufy si voltò, e sorrise divertito alla vista della sua prossima guida.  
 P.S
garp non è morto ma per me era obbligatorio dargli il ruolo XD chi poteva meglio conoscere Rufy da bambino?
  
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