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Autore: saraanastacia    07/08/2011    1 recensioni
Solo 30 giorni, 30 giorni per cambiare una vita totalmente e per spegnerne un’altra.
Il tutore che sono obbligata a portare costantemente mi sta veramente facilitando le giornate ma è anche un pesante fardello da sostenere.
È come un marchio, riporta alla mente di tutti l’incidente e la perdita che ne è conseguita.
...Quando perdi un fratello è come perdere una parte di te, hai la netta sensazione che qualcosa si sia staccato come un arto amputato.
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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la partita
Questa mattina sono dal fisioterapista, i progressi sono notevoli è più del previsto.
“ben, molto bene  Isobel oggi togliamo il tutore, così potrai iniziare una riabilitazione completa, conoscendoti mi chiederai del basket e io ti rispondo di si, ad una condizione, niente slam dunk e  scatti e torsioni con il ginocchio”
Io amo questo uomo!! Non posso fare nulla praticamente, ma è un inizio.
“grazie però posso correre?”chiedo ansiosa e piena di speranze.
“certo un paio di volte a settimana”
 
Arrivo a scuola felice come una pasqua non solo perché ho saltato due ore di matematica ma anche perché sono senza il tutore, certo cammino in maniera ancora strana ma è tutta un’altra vita.
Non credevo mi mancasse in questo modo il basket, forse è semplicemente una maniera per ricordare mio fratello.
Se nell’animo scoppio di gioia fuori rimane la solita faccia impassibile da stronza.
Prendo un lungo respiro prima di entrare in classe, ogni volta sembra di entrare in un ciclo dell’inferno dantesco, almeno questa è la mia impressione.
Non un accenno di sorriso o di saluto nemmeno verso Maki la mia migliore amica anzi la potrei definire una sorella.
“buon giorno Isobel” la sua voce morbida e tranquille traspira serenità, come i suoi modi di fare aggraziati e femminili, tutto il contrario dei miei ovviamente.
Sono cresciuta con un maschio è normale che mi abbia influenzato, gioco a basket come un maschio, mi comporto da teppista quando ne ho l’occasione.
Oggi nella scuola aleggia un’aria strana sembra carica di energia e euforia,non capisco.
“cosa succede?perchè tutte le ragazze sono esaltate?”
“oggi giocano i nostri contro lo Shohoku”
“e allora?”
“a chi non piace vedere dei bei ragazzi giocare a basket?”chiede con un mezzo sorriso.
“si ma non è nemmeno il caso di comportarsi come gatte in calore”
“hai ragione…però questo pomeriggio sei obbligata a venire con me”
“va bene dove, quando, come?”
“questo pomeriggio alle 4 in palestra”la sua voce è emozionata è palesemente contenta che venga anche io e partecipi alla vita sociale, può farmi solo che bene.
Mi manca molto uscire e prendermi una pausa da tutto quello che mi circonda, da quando i miei sono partiti la vita non è stata facile,ogni giorno entrare in quella casa mi fa mancare l’aria i ricordi si sovrappongono costantemente e avere la certezza che lui non tornerà più è sconvolgente.
Il senso di perdita ti inghiotte accumulandosi alla solitudine, spero che ora il mio adorato fratello sia in un posto migliore .
Il mio ginocchio però mi riporta alla realtà in maniera costante, per esempio adesso sento una fitta lancinante che attraversa tutto il polpaccio fino ad arrivare alla pianta del piede che mi fa letteralmente trasalire dalla sedia.
“signorina Aizawa si sente bene?” il professore di giapponese antico sembra visibilmente preoccupato.
“mi scusi è soltanto una fitta”nel frattempo mezza classe si è girata verso la sottoscritta.
 
Solitamente non davo nell’occhio non amavo la popolarità e tutto il resto al quale invece molti ambivano, per essere famosi in una scuola dovevi avere diverse qualità: essere uno studente modello o un teppista a tua scelta oppure dovevi far parte del club di basket.
Io appartenevo soltanto alla sacra stirpe dei secchioni ma un fratello morto e un ginocchio massacrato evidentemente mi dava molti punti in classifica per dirlo in maniera schietta.
Peccato che a me la popolarità e il gossip non mi interessano affatto anzi più sono trasparente meglio è ma avevo la consapevolezza che prima o poi tutti avrebbero dimenticato.
 
Mi mancava la mia impalcatura al ginocchio non pensavo che sarebbe stato così significativo per me toglierla come se molto del mio senso di colpa se ne fosse andato via.
Già avete capito benissimo senso di colpa, quante volte mi sono chiesta perché lui e non io?
Che cosa ci differenziava poi così tanto? Alla fine niente è solo stato il destino a scegliere.
Il destino, la sorte, chiamatelo come volete ma ho imparato a mie spese che il risultato è sempre uguale, io sono qui mentre lui vola con gli angeli.
 
Mi faccio una doccia rapida e mi vesto mancano meno di venti minuti alle 4 sicuramente Maki avrà già preso posizione.
Arrivo in perfetto orario come sempre, la mia migliore amica si sbraccia fra gli spalti per farsi vedere, adesso mi divertirò sicuramente a dover  fare tutti quegli scalini, fino a quel momento non ci avevo pensato.
Quando riesco a raggiungerla mi siedo  esausta, queste ragazzine sarebbero pronte ad ucciderti piuttosto che farti passare e pensare che viste nei corridoi sembrano tutte così angeliche.
Finalmente i giocatori entrano in campo e rimango di stucco quando vedo  il ragazzo incontrato qualche settimana fa.
Fisico statuario e capelli che sfidano la gravità come sempre, porta in numero  7 gioca nel mio stesso ruolo, il suo nome è Akira Sendoh.
Già dai primi minuti si intuisce il suo talento spiccato che contrasta con quello di un certo Rukawa della squadra avversaria.
Se solo lo Shohoku fosse una squadra più seria e concentrata sarebbe una seria minaccia per molti.
Ogni cinque minuti scoppia una rissa in campo oppure volano insulti fra i vari componenti, non mi rimane che scuotere la testa esasperata a causa dello scempio che sta avvenendo in campo con il risultato che Sendoh a la strada spianata portando in grande vantaggio il Ryonan.
Anche un ceco vedrebbe il suo talento e la sua bravura è sicuramente uno dei giocatori più forti che abbia mai visto in ambito scolastico.
“allora cosa ne pensi?”Maki si gira verso di me entusiasta.
“si sono bravi non c’è che ammetterlo, anche testa a punta se la cava molto bene” a quella affermazione sorride.
“per testa a punta intendi Sendoh ,vero?”
“direi proprio di si, chi altro a quei capelli assurdi, escludendo ovviamente quello con i capelli rossi”
Sono in questi brevi attimi di tranquillità che mi sembra di stare meglio anche se l’illusione dura poco è sempre bella, mi fa sentire normale.
Ma qualcosa di pesante e costante è sempre presente all’altezza dello sterno, mi opprime tirandomi giù senza lasciarmi alcuna via di scampo,posso solo reprimere questa sensazione sgradevole sperando che un giorno scompaia in maniera definitiva.
“Maki?” appena la chiamo lei si gira immediatamente.
“il ginocchio mi si è bloccato devi tirarmi su la gamba altrimenti restiamo qui per l’eternità”
“io non ho idea di cosa fare”
“devi prendermi la caviglia ed estendere la gamba di scatto altrimenti se lo fai lentamente sentirò ancora più dolore”ormai la palestra incominciava a svuotarsi.
“non sono sicura di poterlo fare”
“si che puoi, non te lo chiederei altrimenti”
Mi giro di scatto quando una leggera ombra  comparve sul pavimento vicino a noi.
“ci sono problemi?”la sua voce è dolce e gentile come la prima volta.
“direi di si, visto che questa fifona non vuole fare quello che gli è stato chiesto resteremo qua a vita”
“cosa ti serve, posso farlo io?”
“ si basta che mi prendi la caviglia e con un colpo secco mi allinei la gamba , io non posso farlo da sola”
Si senti un suono stranissimo seguito da qualche mia parola detta in Italiano per non essere volgare davanti ai presenti.
“tu parli italiano?”
“si, sono uno strano incrocio, grazie Sendoh”mi alzao tranquillamente facendo finta di non avere un dolore intenso.
“ti succede spesso?”
“solo quando sto molto ferma”ammetto leggermente in imbarazzo.
Saluto maki avviandomi verso la strada di casa.
“anche tu in questa direzione? “chiede Sendoh
“direi proprio di si”
“allora faccio un pezzo di strada con te se non ti dispiace”
Non rispondo nemmeno ed inizio ad incamminarmi con calma.


!!!ATTENZIONE!!!! IL PERSONAGGIO DI MAKI NON CENTRA NULLA CON QUELLO DEL KAINAN!!!!!!!
  
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