Un giorno sereno
te che cammini, gioiosa ridi
guardi rovine e margheritine.
Stupenda.
Come ogni volta rimango sconvolta
dal tuo essere d’improvviso così
vicina a me,
io che non oso.
Sempre così lontana da me,
io che mai oso.
Ti guardo e ardo
di un sentimento antico mai sopito,
nuovo si desta sempre alla tua vista
sotto il Sole. Lui che può sfiorare
con raggi lucenti i tuoi capelli fluenti
perché tu sei la mia dea, Amore.
Potessi davvero intrecciare per te
una corona di foglie e bianche corolle…
In questo giardino, in questo mattino
tra fiori e antichi mattoni
cadere fra l’erba sarebbe facile sai?