Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: elrohir    03/04/2006    3 recensioni
La musica, la scuola, i sogni. La vita. L'amore. Ma come è difficile quando hai diciott'anni e hai perso la testa per il tuo migliore amico. Come è difficile se tutto sembra assurdo, come una lastra di vetro nero che, improvvisamente spezzandosi, rivela tanti, minuscoli frammenti bianchi...
Genere: Generale, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alessandro

Questo capitolo è dedicato in particolare ai gemelli… dopo quello che è successo, sentivo il bisogno di chiarirmi un po’ le idee, sia su Niki che sul loro rapporto. Spero vi piaccia…

 

Alessandro

 

Il sole bacia i suoi capelli, mentre rientro. Bacia i suoi capelli, le labbra, le guance. Lo zigomo livido, violaceo nella penombra.

Non mi ero accorto di quel colpo, mentre lo riportavo a casa ieri sera. È stato solo questa mattina all’alba, quando la luce mi ha svegliato, che l’ho visto.

Dio, credo di non essere mai stato più furioso. Neanche vedere il verme addosso a lui mi aveva fatto questo effetto. Questo desiderio di uccidere, di far male.

Nessuno. Può. Permettersi. Di. Toccare. Mio. Fratello.

Nikita è il sole, la pioggia, un bambino. Chiunque alzi le mani su di lui non merita di vivere.

Mi siedo sul bordo del letto, gli sfioro la guancia con la mano. Lui geme, dormendo, chissà cosa sogna.

-Testa di cazzo.- mormoro, senza smettere di accarezzarlo.

Sapevo che sarebbe finita così, prima o poi. Non puoi giocare in eterno con il fuoco. Prima o poi ti bruci.

E anche se mio fratello maneggia le fiamme con maestria, alla fine è inciampato. E quelle meravigliose candele gli si sono spente addosso, precipitandolo all’oscuro.

Dove vaghi, adesso, fratellino ferito? In quale incubo si stanno perdendo i tuoi occhi immensi?

Vorrei svegliarti, e stringerti fino a toglierti il fiato. Il respiro. Vorrei respirare io per te quest’aria che ti sembra veleno.

Vorrei urlarti contro per ore, fino a farti entrare un po’ di senso in quella testa dura.

Vorrei… vorrei poterti stare vicino. Davvero, sul serio. Vorrei che le mani di quello stronzo avessero sporcato anche me, vorrei conoscere il loro tocco rude, sentirlo sulla mia pelle, tra le mie gambe, conoscere quel sapore schifoso che è il sapore della violenza e della sopraffazione, la paura dello stupro. Vorrei sognare i tuoi incubi, per capire le tue grida. Per asciugare le tue lacrime.

Per la prima volta siamo davvero divisi, quel bastardo senza saperlo ha spezzato il nostro specchio perfetto, e adesso noi due annaspiamo in questo acquario maledetto, cercando di rimettere insieme i frammenti. Ma so che niente sarà più come prima.

Non per te, che avrai sempre sogni più scuri dei miei. Non per i tuoi occhi, che so mai perderanno davvero quell’ombra.

Non per Dani. Che ieri sera ti ha visto spogliato, sconfitto, tradito. Che ieri sera ti ha desiderato, come si desidera un angelo caduto. Che ieri sera ti ha mentito, come chissà quante altre volte prima.

Non per me. Che mi sento solo in questo letto condiviso, e non so come fare a raggiungerti in quel precipizio. Che non so come dirti che ti amo, nonostante tutto.

E non per Fra. Che ho cacciato con parole fredde, che ieri ha avuto il coraggio di parlare e io ho costretto a tacere. Che oggi mi ha chiesto scusa, a modo suo, ricevendo in risposta soltanto silenzio. Che oggi ho mi sono risorpreso ad amare, anche se di lontano.

Fra non saprà mai cosa davvero mi ha fatto inorridire, del suo confuso discorso ieri sera.

Non saprà mai che se mi sono incazzato tanto con lui, è perché in realtà ero incazzato con me stesso. Perché io sono l’unico a conoscere questa tua oscura storia, l’unico che avrebbe potuto prevedere questo finale, e non l’ho fatto.

Un tempo raccontavi tutto, a me e a Dani. Ogni tua cretinata, ogni scherzo, ogni fantasia, ogni amore. Tutto.

Adesso, sono l’unico depositario dei tuoi segreti. Sono l’unico a sapere che la fiamma dentro di te è cambiata, ha preso a brillare più alta, più fulgida. Attirando le falene.

Ti ho osservato civettare allegramente con tanti, con troppi, ti ho osservato regalare sorrisi e sguardi furtivi, baci ai pochi eletti, e poi scappare. Sempre.

Perché tanto Dani non lo potevi dimenticare.

Lui non sa niente di queste tue sperimentazioni. Non sa dei locali in cui mi hai trascinato, per avere un pubblico forse, o un conforto per dopo. Per l’inevitabile dopo.

Per le lacrime che sempre venivano, a lavare via l’odore di pelli sbagliate, e il sapore di labbra diverse. Non sue.

Nikita mio, fratellino di buio. Di luce.

Lo sapevo cosa voleva quello stronzo, ieri sera. E te l’ho anche detto, ma tu come sempre hai riso e scosso il capo, quella tua testolina adorabile di treccine colorate, salutandomi.

Quando ho imboccato la strada del parco, non pensavo di vederti così.

Mi racconterai mai cosa ti è successo? Lo farai mai? Dovrò continuare a immaginare, raccogliendo indizi la notte, dai tuoi sogni?

-Bro, chi c’era prima?

Bacio la testa di Nico e lo abbraccio da dietro, raggomitolandomi contro la sua schiena. Il viso nascosto nelle sue trecce, parlo.

-Solo Fra.

Si volta. Ha occhi rossi, cerchiati dal pianto. Ma adesso brillano, stupiti. –Solo Fra? Cosa è successo, Bro?

Scuoto la testa. Devo mettere Francesco in un angolo, non posso reggere anche quel peso.

–Niente di importante adesso. Come stai, Niki?

Come stai, Niki? Quale parte di te è stata maggiormente ferita?

Il corpo? Quelle carezze brutali, quei colpi sul viso… sul tuo bellissimo viso…

L’anima? L’orgoglio ucciso da quelle mani invadenti, da quegli occhi che tutto volevano e quella lingua…. L’anima che questa notte ha vomitato tre volte, per poi rifugiarsi tra le mie braccia?

O il cuore? Cuore di vetro spezzato, sangue che cambia corso e urla Basta. Non ce la faccio più.

Ti capisco, Niki. Più di quanto tu pensi. Ti capisco perché io sento la stessa cosa ogni volta che incontro gli occhi verdi di Fra, quel suo sguardo che tu definisci arricciando il naso “schifosamente ingenuo”, quei suoi sorrisi d’amico, da fratello di spirito.

Quel fratello che per me non è più.

Parlerai a Dani, amor mio? Mio piccolo cielo, ti deciderai a compiere il passo? Perché lui ti vuole, lo so, l’ho visto. Ieri sera non è riuscito a mascherarlo.

-No.

Perché no, Nikita?

Si morde il labbro, è spaccato anche quello. Quanti schiaffi gli ha dato quello stronzo per farlo stare zitto, stordirlo? –Non adesso. Non… non ce la faccio a guardarlo in faccia. Mi sento… sporco.

Mi stacco da lui con uno scatto, sono in piedi. A misurare la stanza, arrabbiato. è un litigio che abbiamo già avuto molte volte stanotte, nel buio.

-Cosa cazzo vuol dire che ti senti sporco? Tu? Niki non puoi dire sul serio, devi reagire… dimmi chi è. Dimmi chi cazzo è voglio saperlo…

-Per fare cosa? Spaccargli la faccia? Non farmi ridere. Non voglio che ti avvicini a lui sono stato chiaro Alessandro?

Sei scattato anche tu, come sempre siamo uguali. Questo non è riuscito a cambiarlo il mondo, non ci riuscirà quel bastardo.

-Voglio denunciarlo, fratellino…- gli sibilo a pochi centimetri dal viso. Lui non si tira indietro, anzi mi guarda dritto negli occhi. –E cosa penseresti di dire? Vostro onore, questo ragazzo ha cercato di violentare mio fratello. Sa, stavano giocando da un po’, e lui ha oltrepassato le regole… non aveva capito come stavano le cose! Non aveva capito che mio fratello è innamorato di mio cugino e che quello lo darà solo a lui, o a nessuno…

-Smettila di dire queste cazzate!

-Ma è vero Bro, è vero… me la sono cercata, ed è questo che fa più male…

Lo stringo tra le braccia, e so che farò fatica a fargli cambiare idea. Farò fatica a ripulirlo di tutte le parole sporche che si lancia addosso di continuo, farò fatica a ripresentarlo com’è, candido come un raggio di neve, o un fiore di ciliegio. Candido come sempre sarà, il mio folle uccello di bosco.

Farò fatica, ma ci riuscirò. E dopo essere riuscito in questo, andrò a cercare Fra, e gli dirò la verità. Gli parlerò con il cuore in mano, e gli spiegherò perché ci stiamo allontanando, perché cerco di spingerlo via ogni volta che ne ho l’occasione.

Non so cosa mi risponderà, allora. Ma so che, qualunque sia la sua reazione, avrò un posto dove tornare a leccarmi le ferite.

E quel posto sarà qui, in questo nido, tra le coperte sfatte del letto di mio fratello, tra le sue braccia ferme e calme, e la sua carezzevole voce di chitarrista infranto.

Solo insieme potremo ritrovare quel che abbiamo perso.

 

Nota

Spero di non essermi dilungata troppo con la storia di Niki e della sua aggressione… se è così ditemelo, vi prego. Comunque, credo che nel prossimo se ne parlerà ancora, dal momento che dovrebbe essere proprio Niki in prima persona a raccontare, ma dopo dovremmo superarlo. Spero. Sempre che loro non abbiano altre idee…

E a proposito, mi viene in mente questo. Anarchy, se prenderò 2 di filosofia è tutta colpa tua. Dopo aver letto il tuo commento ieri non ho potuto fare a meno di rimettermi a scrivere… GRAZIE! Sono stata contentissima, soprattutto perché a me piace da matti come scrivi tu.

Grazie anche a Venus87, anche per aver finalmente aggiornato la sua fic… tra l’altro, bel capitolo…ma i commenti te li ho già lasciati! Comunque anche a me piace Ale, ma devo confessare che il mio amore va soprattutto a Niki… non so perché, ma nelle mie coppie di gemelli c’è sempre uno come lui, ed è sempre il mio preferito (tra i peredhel, per esempio, il ruolo di fiamma folle e autodistruttiva spetta proprio a Elrohir…). Comunque, sappiate che i vostri commenti sono davvero un raggio di sole nella nebbia… grazie!

E Siz… mi spiace che qua si parli poco di Francesco, ma mi farò perdonare! kisses

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: elrohir