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Autore: braver than nana    08/08/2011    2 recensioni
Dal primo capitolo: «Per fortuna che all’arrivo dovrebbe esserci Joe ad aspettarmi. Potrà sicuramente darci una mano con queste.» disse distrattamente battendo una mano sulle valigie con un sorriso sulle labbra, lui la guardò con un’espressione di scuse ma Lauren rise di nuovo, spingendolo verso due posti liberi. Quando si sistemarono dovettero aspettare qualche minuto prima che il loro vagone iniziasse a muoversi con fluidità.
Mancava veramente poco e sarebbe arrivato. La sua nuova casa, la sua nuova vita era dritta davanti a lui. [Future!Kurt in Michigan. Crossover degli Starkid!]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Heroes od Michigan.

00    - Prologo

 

Il giorno in cui si svolse la cerimonia del diploma della classe Senior del 2012, un cielo limpido e di un acceso azzurro era sulle teste munite di tocco degli alunni che emozionati ascoltavano i vari discorsi di commiato. Con la solita voce un po’ annoiata il preside Figgins parlò per un buon quarto d’ora durante il quale la maggior parte degli alunni finirono per chiacchierare tra di loro ma quando sul piccolo palco montato nella palestra fu annunciata Lucy Quinn Fabray, reginetta del ballo e presidentessa del club della castità, tutti si sistemarono sulle loro scomode sedie di plastica per ascoltare quello che aveva da dire.

Kurt Hummel, seduto tra il suo fratellastro che allungava il collo per avere una buona visuale della sua attuale fidanzata con un sorriso ebete stampato sul viso e Jacob Israel che per sua sfortuna veniva subito dopo di lui nell’elenco, aveva alzato di poco lo sguardo facendo segno di star zitta con la mano a Mercedes. Sorrise nel veder camminare Quinn fiera verso il piccolo leggio di legno, con la sua espressione da stronza stampata in viso in contrasto con lo sguardo dolce che rivolse ad ognuno dei suoi compagni una volta posizionata davanti al microfono. Fece un sospiro e poi iniziò a parlare.

E mentre richiudeva la terza valigia, nonostante fosse passata un’intera estate da quel giorno, Kurt ricordava ancora ogni singola parola.

Buon pomeriggio a tutti, insegnanti, compagni e amici. Sapete cosa si dice a questo punto, ad un passo dalla fine del periodo più significativo della vita di un essere umano? Che tutto andrà bene, che il meglio deve venire, che la vita vera inizia adesso…

Le persone in sala la ascoltavano ammutoliti, con sorrisi commossi, e se chiudeva gli occhi poteva ancora ascoltare quello strano silenzio tra una parole e l’altra. La voce chiara e limpida della bionda e bellissima ragazza su quel palco arrivava alle orecchie e al cuore di ognuno in quella grande sala che amplificava le parole più dei microfoni. Con la coda dell’occhio poté anche vedere e ricordare Rachel portarsi una mano alla bocca per attutire i suoni del suo immancabile pianto.

Forse è vero, forse invece molti di noi hanno già iniziato a vivere anni fa senza rendersene conto, forse qualcuno inizierà domani e altri tra anni. In questi quattro anni ho capito una cosa fondamentale che mi ha aiutato a diventare una persona migliore e che oggi voglio condividere con tutti voi: non importa quanto diversi possiamo essere o quanto ingiusta può essere la vita con noi…

«Siamo noi i fautori del nostro oggi e il nostro domani e solo se ci amiamo e rispettiamo possiamo raggiungere i nostri obiettivi.» disse in un sussurro mentre cercava di infilare un’ultima camicia senza stropicciare troppo il resto nella grande valigia blu con ancora gli occhi lucidi.

Vivete bene la vostra vita, alunni della classe del 2012. È vero che il meglio deve ancora arrivare…

Quinn aveva chiuso gli occhi beandosi degli applausi che si sollevarono dagli spalti gremiti di genitori e alunni. Salutò con una mano scendendo e torno al suo posto, qualche sedia lontano da dove stava lui. Aveva le lacrime agli occhi e strinse un braccio a Sam che le sedeva vicino.

La scuola era finita e con uno sguardo malinconico posò gli occhi sul cappello che avevano lanciato in aria pochi minuti dopo il discorso della bionda, sistemato su una mensola nel suo seminterrato. Tutto sembrava spoglio in quella stanza nonostante dai muri non avesse voluto spostare nulla per un’eventuale ritorno a casa ma forse, ragionò, era lui ad essere nudo di tutti i ricordi che stava lasciando in quella casa. Finalmente andava via, le tre valigie piene fino a scoppiare al suo fianco lo facevano intuire, e nonostante era tutta la vita che sognava quel momento l’idea di lasciare suo padre, Finn, Carole, Lima, l’Ohio lo rendeva nervoso.

Rachel era partita qualche giorno prima per New York, gli altri si erano sparpagliati per l’America e lui adesso andava nel Michigan. Con un ghigno ripensò a quando aveva annunciato a tutti che non avrebbe seguito la moretta nella Grande Mela ma che una volta preso in mano il suo destino aveva deciso di studiare in quell’Università nella quale aveva fatto domanda giusto per avere un’ancora di salvezza nel caso. Quando erano arrivate le lettere panciute dei vari College -era stato preso in tutte quelle a cui aveva provato- non aveva avuto dubbi. Con il cuore libero da ogni legame sentimentale e ogni pregiudizio aveva scelto la migliore e anche se Broadway rimaneva nel suo cuore e nei suoi sogni l’Accademia delle Belle Arti nello stato del Michigan faceva esattamente al caso suo.

«Finn! Mi vieni a dare una mano?»

La sua voce risuonò per tutta la casa e quando il suo fratellastro si affacciò alle scale che portavano alla sua stanza lo vide sospirare un poco, rassegnato dal doversi caricare le pesanti valigie per la rampa e fino alla macchina di Burt che lo aspettava nel vialetto. Lo abbracciò forte, con la solita espressione un po’ confusa e un sorriso circondato da un accenno di barba.

«Mi mancherai, mi mancherete tutti. » disse con la testa fuori dal finestrino prima di partire verso l’aeroporto.

 

Fine.

 

L’idea è arrivata qualche settimana fa, forse meno, quando durante i miei soliti scleri su Brian Holden e il resto della Starkid ho pensato di catapultare nel loro mondo un Kurt Hummel che dopo la fine del suo ultimo anno al McKinley decide di partire per l’Università. Non ho idea di quanto realmente prestigiosa sia quella del Michigan ma se ne è uscito Darren Criss e tutti quegli splendidi ragazzi deve essere per forza buonissima! Sto cercando di informarmi il più possibile sulle loro vite, su quante volte vadano in bagno al giorno e quale sia il loro gusto preferito della pizza ma trovare informazioni sui quei benedetti ragazzi della Starkid è praticamente impossibile! Alcune cose le inventerò e per licenza poetica modificherò la loro età, per farli stare più o meno in una linea temporale decente per Kurt.

Ci saranno varie coppie che ho già in testa e non ruoterà tutto attorno a Kurt.

Spero di averla postata nel luogo adatto visto che di fiction sulla Starkid non ce ne sono e visto che Kurt sarà diciamo il protagonista.

Detto questo spero che il prologo vi abbia incuriosito. Per quanto riguarda il titolo, beh più in là si scoprirà il motivo.

Se vi va lasciate un segno del vostro passaggio, una recensione, anche per dirmi che l’idea fa totalmente cagare!. è sempre ben accetta.

Baci, Nacchan.

   
 
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