Heroes
od Michigan.
00
-
Prologo
Il giorno in cui si svolse la
cerimonia del diploma
della classe Senior del 2012, un cielo limpido e di un acceso azzurro
era sulle
teste munite di tocco degli alunni che emozionati ascoltavano i vari
discorsi
di commiato. Con la solita voce un po’ annoiata il preside
Figgins parlò per un
buon quarto d’ora durante il quale la maggior parte degli
alunni finirono per
chiacchierare tra di loro ma quando sul piccolo palco montato nella
palestra fu
annunciata Lucy Quinn Fabray, reginetta del ballo e presidentessa del
club
della castità, tutti si sistemarono sulle loro scomode sedie
di plastica per
ascoltare quello che aveva da dire.
Kurt Hummel, seduto tra il suo
fratellastro che
allungava il collo per avere una buona visuale della sua attuale
fidanzata con
un sorriso ebete stampato sul viso e Jacob Israel che per sua sfortuna
veniva
subito dopo di lui nell’elenco, aveva alzato di poco lo
sguardo facendo segno
di star zitta con la mano a Mercedes. Sorrise nel veder camminare Quinn
fiera
verso il piccolo leggio di legno, con la sua espressione da stronza
stampata in
viso in contrasto con lo sguardo dolce che rivolse ad ognuno dei suoi
compagni
una volta posizionata davanti al microfono. Fece un sospiro e poi
iniziò a
parlare.
E mentre richiudeva la terza
valigia, nonostante
fosse passata un’intera estate da quel giorno, Kurt ricordava
ancora ogni
singola parola.
Buon
pomeriggio a tutti, insegnanti, compagni e amici.
Sapete cosa si dice a questo punto, ad un passo dalla fine del periodo
più
significativo della vita di un essere umano? Che tutto andrà
bene, che il
meglio deve venire, che la vita vera inizia adesso…
Le persone in sala la ascoltavano
ammutoliti, con
sorrisi commossi, e se chiudeva gli occhi poteva ancora ascoltare
quello strano
silenzio tra una parole e l’altra. La voce chiara e limpida
della bionda e
bellissima ragazza su quel palco arrivava alle orecchie e al cuore di
ognuno in
quella grande sala che amplificava le parole più dei
microfoni. Con la coda
dell’occhio poté anche vedere e ricordare Rachel
portarsi una mano alla bocca
per attutire i suoni del suo immancabile pianto.
Forse
è vero,
forse invece molti di noi hanno già iniziato a vivere anni
fa senza rendersene
conto, forse qualcuno inizierà domani e altri tra anni. In
questi quattro anni
ho capito una cosa fondamentale che mi ha aiutato a diventare una
persona
migliore e che oggi voglio condividere con tutti voi: non importa
quanto
diversi possiamo essere o quanto ingiusta può essere la vita
con noi…
«Siamo noi i fautori del
nostro oggi e il nostro
domani e solo se ci amiamo e rispettiamo possiamo raggiungere i nostri
obiettivi.» disse in un sussurro mentre cercava di infilare
un’ultima camicia
senza stropicciare troppo il resto nella grande valigia blu con ancora
gli
occhi lucidi.
Vivete
bene la
vostra vita, alunni della classe del 2012. È vero che il
meglio deve ancora
arrivare…
Quinn aveva chiuso gli occhi
beandosi degli applausi
che si sollevarono dagli spalti gremiti di genitori e alunni.
Salutò con una
mano scendendo e torno al suo posto, qualche sedia lontano da dove
stava lui.
Aveva le lacrime agli occhi e strinse un braccio a Sam che le sedeva
vicino.
La scuola era finita e con uno
sguardo malinconico
posò gli occhi sul cappello che avevano lanciato in aria
pochi minuti dopo il
discorso della bionda, sistemato su una mensola nel suo seminterrato.
Tutto
sembrava spoglio in quella stanza nonostante dai muri non avesse voluto
spostare nulla per un’eventuale ritorno a casa ma forse,
ragionò, era lui ad
essere nudo di tutti i ricordi che stava lasciando in quella casa.
Finalmente
andava via, le tre valigie piene fino a scoppiare al suo fianco lo
facevano
intuire, e nonostante era tutta la vita che sognava quel momento
l’idea di
lasciare suo padre, Finn, Carole, Lima, l’Ohio lo rendeva
nervoso.
Rachel era partita qualche giorno
prima per New York,
gli altri si erano sparpagliati per l’America e lui adesso
andava nel Michigan.
Con un ghigno ripensò a quando aveva annunciato a tutti che
non avrebbe seguito
la moretta nella Grande Mela ma che una volta preso in mano il suo
destino
aveva deciso di studiare in quell’Università nella
quale aveva fatto domanda
giusto per avere un’ancora di salvezza nel caso. Quando erano
arrivate le
lettere panciute dei vari College -era stato preso in tutte quelle a
cui aveva
provato- non aveva avuto dubbi. Con il cuore libero da ogni legame
sentimentale
e ogni pregiudizio aveva scelto la migliore e anche se Broadway
rimaneva nel
suo cuore e nei suoi sogni l’Accademia delle Belle Arti nello
stato del
Michigan faceva esattamente al caso suo.
«Finn! Mi vieni a dare
una mano?»
La sua voce risuonò per
tutta la casa e quando il
suo fratellastro si affacciò alle scale che portavano alla
sua stanza lo vide
sospirare un poco, rassegnato dal doversi caricare le pesanti valigie
per la
rampa e fino alla macchina di Burt che lo aspettava nel vialetto. Lo
abbracciò
forte, con la solita espressione un po’ confusa e un sorriso
circondato da un
accenno di barba.
«Mi mancherai, mi
mancherete tutti. » disse con la
testa fuori dal finestrino prima di partire verso l’aeroporto.
Fine.
L’idea è
arrivata qualche settimana fa, forse meno,
quando durante i miei soliti scleri su Brian Holden e il resto della
Starkid ho
pensato di catapultare nel loro mondo un Kurt Hummel che dopo la fine
del suo
ultimo anno al McKinley decide di partire per
l’Università. Non ho idea di quanto
realmente prestigiosa sia quella del Michigan ma se ne è
uscito Darren Criss e
tutti quegli splendidi ragazzi deve essere per forza buonissima! Sto
cercando
di informarmi il più possibile sulle loro vite, su quante
volte vadano in bagno
al giorno e quale sia il loro gusto preferito della pizza ma trovare
informazioni sui quei benedetti ragazzi della Starkid è
praticamente impossibile!
Alcune cose le inventerò e per licenza
poetica modificherò la loro età, per
farli stare più o meno in una linea
temporale decente per Kurt.
Ci saranno varie coppie che ho
già in testa e non
ruoterà tutto attorno a Kurt.
Spero di averla postata nel luogo
adatto visto che
di fiction sulla Starkid non ce ne sono e visto che Kurt
sarà diciamo il protagonista.
Detto questo spero che il prologo
vi abbia
incuriosito. Per quanto riguarda il titolo, beh più in
là si scoprirà il
motivo.
Se vi va lasciate un segno del
vostro passaggio, una
recensione, anche per dirmi che l’idea fa totalmente cagare!.
è sempre ben
accetta.
Baci, Nacchan.