New (and old) friends.
Settembre era
trascorso
talmente
velocemente che gli studenti di Hogwarts se ne erano accorti appena.
Si destreggiavano con difficoltà tra
compiti e lezioni, soprattutto quelli del settimo anno, che capirono
immediatamente cosa avrebbe significato dover affrontare i M.A.G.O.
Gli insegnanti quell'anno erano
particolarmente esigenti, nessuno escluso, tanto che un giorno Ron si
era lasciato scappare con Lumacorno se per caso non volesse che gli
lucidasse anche le scarpe; ma evidentemente la battuta non era
risultata spiritosa, e l'insegnante aveva tolto dieci punti a
Grifondoro per l'insolenza.
Il vento aveva
spazzato via
le foglie
gialle e gli ultimi residui di bel tempo settembrino, portando invece
con sé un gran freddo e degli enormi nuvoloni minacciosi.
Il mattino del primo Ottobre gli
abitanti del castello si svegliarono col frastuono della pioggia che
colpiva con forza le finestre.
-Non ci voleva proprio- sospirò
Hermione durante la colazione, alzando lo sguardo sul cielo nero
squarciato dai tuoni della Sala Grande.
Ron, che si stava abbuffando di
frittelle di fronte a lei, alzò un sopracciglio.
-Fcufa, ma che cofa ti...- farfugliò a
bocca piena; ma colse l'occhiata omicida di Hermione e si
affrettò a
deglutire.
-Dicevo- riprese guardandola -Che cosa
ti importa? Oggi non abbiamo lezioni all'aperto, e poi...-
-Ronald- lo interruppe lei spalancando
gli occhi -Oggi arrivano le delegazioni di Durmstrang e Beauxbatons!
Non te ne sarai mica dimenticato?!-
Ron si strozzò con le frittelle:
Evidentemente se ne era dimenticato.
Harry gli battè con forza sulla
schiena, finché il ragazzo smise di soffocare.
-Miseriaccia!- ansimò riprendendo
fiato.
Si voltò verso Harry e lo guardò
allucinato.
-Tu lo sapevi?!- gli chiese stupito.
Harry gli lanciò uno sguardo
perplesso.
-Certo che lo sapevo- disse attaccando
un muffin -Lo sappiamo da un mese, Ron!-
Ron scosse il capo, incredulo. Come
diavolo aveva fatto a dimenticarsene?
-Be'- osservò cauto, portando una
nuova forchettata di frittelle alla bocca -In fin dei conti non
dobbiamo mica accoglierli ballando nudi nei campi, no?-
Fece un gran sorriso appiccicoso di
sciroppo d'acero.
Harry scoppiò a ridere, ma Hermione lo
guardò torva.
-Oh Ronald, piantala!- si spazientì -E
impara a mangiare come si deve!-
Gli lanciò un tovagliolo ed incrociò
le braccia stizzita.
-Sei disgustoso quando fai così!-
-Tu invece sei adorabile quando fai la
signorina per benino!- ribatté Ron.
Le fece un sorrisetto malizioso e lei
non poté fare a meno di arrossire.
In quel momento la McGrannit entrò
trafelata nella sala, e attirò l'attenzione dei presenti
schioccando
le dita.
-I nostri ospiti arriveranno questa
sera alle diciotto!- dichiarò ad alta voce -Quindi le
lezioni
pomeridiane termineranno con un paio d'ore d'anticipo! Tutti noi ci
ritroveremo in perfetto ordine e disciplina davanti al portone
d'ingresso per l'accoglienza, e poi ci recheremo...-
La sua voce fu soffocata dalle
proteste.
-Ma diluvia!- urlò qualcuno, accolto
da versi di assenso.
La McGrannit ridusse gli occhi a due
fessure.
-Silenzio!- urlò facendoli trasalire.
-Ho detto che ci schiereremo davanti al
portone per l'accoglienza! Dopodiché ci recheremo tutti
assieme al
banchetto di benvenuto! Non saranno certo due gocce di pioggia a
fermarci!-
Lanciò un'occhiatina incerta al
soffitto incantato ed uscì dalla sala, il mantello
svolazzante.
-Per le mutande di Merlino, è
impazzita?- gemette Ron.
Sbirciò una delle alte finestre alle
sue spalle e poi si voltò a guardare Harry ed Hermione.
-Qui è un miracolo se non crolla il
castello, e lei vuole farci uscire lì fuori?-
Hermione si versò un bicchiere di
Succo di Zucca.
-Oh, coraggio, sono soltanto le nove
del mattino!- disse -C'è tempo fino al tramonto!-
-Già- intervenne Harry con una
scrollatina di spalle -Magari smette di piovere...-
Un grosso tuono fece tremare le mura
della Sala Grande.
I tre si lanciarono uno sguardo
rassegnato.
*
-Non
spingete! NON SPINGETE, HO DETTO!
Con ordine!-
Le urla della preside erano appena
udibili nel frastuono del temporale.
Gli studenti si erano appena disposti
davanti al castello, coi cappucci dei mantelli ben tirati sulle
teste, ed erano già fradici.
La McGrannit fece un gesto veloce con
la bacchetta, e una cinquantina di ombrelli comparvero a mezz'aria
aprendosi con un piccolo Pop.
-Ah,
certo, molto utile!- sbottò Ron, lanciando occhiatacce agli
ombrelli: Fluttuavano intruppandosi tra loro, scossi dal vento, e
abbondanti quantità di pioggia si insinuavano tra gli spazi
lasciati
vuoti, precipitando sugli studenti.
-Restate in file
ordinate!- ordinò la preside evitando per un soffio che il
suo
cappello prendesse il volo -Arriveranno a momenti!-
Harry strinse gli
occhi dietro le lenti offuscate dalla pioggia.
-A momenti?- chiese
sporgendosi verso Ron ed Hermione -Sempre che riescano a vedere dove
vanno!-
Guardò il cielo
buio e il Lago Nero, più burrascoso che mai, e si chiese se
tutti
sarebbero riusciti ad arrivare illesi.
-Oh,per l'amor
del
cielo!- pigolò Hermione dopo qualche minuto -Ho perso la
sensibilità
negli arti!-
Aveva le labbra viola e tremava
violentemente, e il cappuccio le era scivolato giù dal capo.
Ron, zuppo e intrizzito almeno quanto
lei, la cinse con le braccia e posò il mento sulla sua testa.
-Qua-quanto potrà mancare?- domandò
Hermione coi denti che battevano, stringendosi al petto del ragazzo.
Harry avrebbe voluto alzare le spalle,
ma probabilmente gli si erano congelate.
Ron strinse un po' di più Hermione e
le posò un bacio sui capelli zuppi.
-WEASLEY! GRANGER!-
Un urlò imperioso li fece sobbalzare.
La McGrannit marciava verso di loro,
gli occhi lampeggianti.
-CHE COSA DIAMINE SONO QUESTE... QUESTE
EFFUSIONI?! MOLLATEVI IMMEDIATAMENTE E STATE IN ORDINE COME GLI
ALTRI!-
-Be', scusi tanto se stavamo cercando
di non morire assiderati!- borbottò Ron, ma sciolse
l'abbraccio e
tornò nei ranghi.
Trascorse ancora qualche minuto, nel
quale tutti scrutarono l'oscurità.
Ogni tanto qualcuno pensava di aver
udito qualcosa o di aver visto un qualche movimento, ma erano
soltanto la pioggia sferzante ed il vento furioso che piegavano gli
alberi della foresta.
Doveva essere trascorso almeno un
quarto d'ora quando la McGrannit lanciò un ultimo sguardo
speranzoso
nel buio e poi si voltò verso la folla.
-Bene!- urlò -Evidentemente hanno un,
ehm... lieve ritardo! Credo che ci perdoneranno se li aspettiamo al
caldo in Sala Grande! Andate nei vostri dormitori, asciugatevi e...-
Ma non aveva ancora terminato la frase
che tutti si erano riversati in tutta fretta nella Sala D'ingresso,
spintonandosi e scivolando sul pavimento bagnato.
La tempesta non
sembrava
intenzionata a
cessare né a diminuire quando gli studenti rientrarono in
Sala
Grande.
Harry e Ron, quest'ultimo coi capelli
ancora gocciolanti, trovarono Hermione già seduta al tavolo
dei
Grifondoro, intenta a chiacchierare con Neville e Ginny.
-Siamo qui!- urlò quando li vide, i
capelli gonfi di umidità legati in una coda disordinata.
Ron sedette tra Hermione e Neville, e
Harry di fronte a lui, accanto a Ginny.
-Proprio il clima ideale, eh?- chiese
Neville con un sorrisetto -Non avrebbero potuto scegliere una sera
peggiore!-
-Più che altro mi domando che fine
abbiano fatto- disse Ginny -Probabilmente avranno avuto
difficoltà a
causa di questo tempaccio...-
La porta si spalancò.
Con un sorriso a trentadue denti nella
barba cespugliosa entrò Hagrid, che guardò la
McGrannit e disse
-Sono arrivati!-
Immediatamente le chiacchiere si
affievolirono in un mormorio eccitato.
La preside si alzò in piedi, fece
cenno ad Hagrid di prendere posto e si schiarì la voce.
-Molto bene!- esclamò con un sorriso
-A quanto pare finalmente i nostri amici sono riusciti a superare le
interperie e ad arrivare sani e salvi! Diamo dunque il benvenuto,
anzi, ma che dico! Un caloroso bentornato ai nostri compagni di
Beauxbatons!-
Applaudendo con tutti gli altri, Harry,
Ron ed Hermione allungarono le teste verso l'ingresso.
Tremanti e scarmigliati, una dozzina di
studenti entrarono in fila.
Fu una visione piuttosto famigliare: Le
divide chiare e leggere, le espressioni contrite per il clima rigido,
i capelli chiari, e Madame Maxime a chiudere il corteo.
Sembrava quasi di essere tornati a
quattro anni prima.
-Come mai Gabrielle Delacour non c'è?-
domandò Ginny allungando il collo.
-Be', è troppo giovane no?- rispose
Hermione, scrutando il gruppo sfilare fino al tavolo degli insegnanti
-Non vengono tutti quanti, soltanto chi ha più di
diciassette anni e
vuole proporsi come campione!-
Osservarono gli studenti di Beauxbatons
inchinarsi davanti al corpo insegnanti di Hogwarts e poi voltarsi
verso la Sala.
Ron pensò che erano tutti piuttosto
simili: i ragazzi alti e slanciati, occhi chiari e carnagione
pallida; le ragazze esili e aggraziate, capelli lunghi e fluenti che
variavano dal biondo-argenteo al castano dorato, fatta eccezione per
una di loro che aveva la frangia e alcune ciocche di un nero corvino.
Tutte molto carine, ad essere sinceri.
Ma si guardò bene dal manifestare in
una qualsiasi maniera quel pensiero: Hermione sarebbe andata su tutte
le furie
Fece correre lo sguardo sul tavolo
degli insegnanti e non poté trattenere un sorrisetto.
-Guardate Hagrid!- ridacchiò in un
sussurro.
Hagrid era diventato tutto rosso e
sorrideva inebetito,e sembrava sul punto di lanciarsi in avanti per
abbracciare la preside francese.
Invece si limitò a lanciarle un
sorriso radioso, che lei ricambiò, e a restare al suo posto,
dondolando.
-Minervà, mas chere!-
Nei suoi scialli svolazzanti, Madame
Maxime si chinò in avanti e baciò la McGrannit su
entrambe le
guance, mandandola quasi lunga distesa.
-E' un così gronde piascere essere di
nuovo qui!-
Si guardò attorno con aria sognante,
battendo educatamente sulla mano della preside di Hogwarts.
-E' un piacere per noi, Madame Maxime!-
sorrise la McGrannit massaggiandosi le guance doloranti -Spero che il
viaggio sia andato per il meglio! Prego, accomodati, i tuoi studenti
possono prender posto con i Tassorosso!-
Madame Maxime disse qualcosa in
francese, e i suoi studenti fecero un grazioso inchino alla folla
(qualche studente di Hogwarts ridacchiò) per poi andarsi a
sedere al
tavolo dei Tassorosso.
-E ora- continuò la McGrannit
interrompendo il chiacchiericcio concitato che si levava dai tavoli
-diamo il bentornato agli altri nostri amici, e al loro nuovo preside
Eberwolf Winterlachen!-
Impettiti nelle loro divise rosso
sangue, gli studenti di Durmstrang fecero il loro ingresso nella
sala.
Imbacuccati nei mantelli e nei
colbacchi sembravano tutti uguali; era impossibile riuscire a
distinguerne qualcuno.
Un uomo tondo e dall'espressione
bonaria chiudeva la fila, i lunghi capelli grigi ondeggianti sul
cappotto porpora.
-Un nuovo preside?- domandò Ron
curioso, sbirciando l'uomo e applaudendo.
Harry si sporse in avanti per farsi
sentire solo dai suoi amici.
-Be', ricordate cosa ne è stato di
Karkaroff, no? E' scappato quando Voldemort è tornato e ne
hanno
ritrovato solamente il cadavere!-
Neville rabbrividì; Hermione sembrava
pensierosa.
-Sì...- disse lentamente, gli occhi
castani puntati sul preside -Victor me ne aveva parlato...-
-Victor???-
Ron si era voltato con tanta rapidità
da farsi male al collo.
Osservò Hermione con gli occhi
sgranati, massaggiandosi la parte dolorante.
-E sentiamo un po', quand'è che Victor
te l'avrebbe detto?- disse brusco.
Anche Harry la guardava, curioso.
Non sapeva che Hermione si tenesse
ancora in contatto con Krum.
-Oh Ronald, non essere ridicolo!-
protestò lei distogliendo lo sguardo; ma era arrossita.
Ron non sembrava intenzionato a
demordere.
-Se permetti- insistette, con gli occhi
ridotti a due fessure -Credo di avere il diritto di sapere se ti
tieni in contatto con... Victor!-
Pronunciò il nome con disgusto, come
se fosse una parolaccia.
Ginny ed Harry si lanciarono uno
sguardo a metà tra il divertito e il rassegnato.
Hermione non rispose, fissava con
ostentazione Winterlachen che baciava la mano della McGrannit.
Ron spalancò la bocca, pronto a
tornare all'attacco, ma la ragazza si voltò come una furia.
-Piantala Ronald! Cos'è, sei del
tribunale d'inquisizione?! Non l'ho più sentito da quando
stiamo
insieme, d'accordo?! E questo credo possa bastarti!-
Incrociò le braccia al petto, come se
il discorso fosse definitivamente chiuso.
Ron spalancò gli occhi blu, incredulo.
-Da quando stiamo insieme?!- sbottò
-Pensavo non avessi contatti con lui dal matrimonio di Bill e Fleur!-
-Infatti è così!- ribatté Hermione
rossa in viso.
-Ma se hai appena detto...-
-Silenzio, per favore!-
Il richiamo della McGrannit li zittì
tutti, e Ron dovette chiudere la bocca.
Ma lanciò ad Hermione un ultimo
sguardo torvo, e quando si voltò a guardare la preside parve
molto
contrariato.
-Ora che ci siamo tutti, mentre i
nostri compagni di Durmstrang prendono posto al tavolo dei
Grifondoro, non mi resta che augurarvi buon appetito! Parleremo
più
tardi del torneo Tremaghi, quando le nostre pance saranno ben piene!-
Fece un sorriso cortese e sedette.
In quel momento i piatti e i vassoi
scintillanti si riempirono d'ogni sorta di delizia: Antipasti,
sformati, zuppe, arrosti, ogni genere di contorni.
Pietanze britanniche e pietanze
straniere, appartenenti ai paesi di provenienza delle altre due
scuole.
Hermione fece un sorrisone individuando
una zuppa di crostacei.
-La bouillabasse!- esclamò
servendosene un po' -Fleur ne va matta, ricordate quando venne a
chiedercela qui al nostro tavolo?-
Ma Harry e Ron, così come gran parte
dei Grifondoro, erano presi da altro.
-Stringiamoci un po'- bisbigliò Harry
-Altrimenti non entreremo tutti.-
Gli studenti di Durmstrang si erano
avvicinati al loro tavolo, un po' sospettosi.
Molti si erano tolti sciarpe e cappelli
e si erano accomodati, qualcuno addirittura aveva sorriso ai
Grifondoro nei dintorni; qualcun' altro invece sembrava un tantino
scettico, e si teneva un po' più sulle sue, stringendosi ai
compagni.
-Posso zedere?- chiese uno di loro
infagottato nel proprio mantello di pelliccia, fermandosi accanto ad
Hermione.
Lei sollevò lo sguardo, sorpresa.
-Oh, ma certo- disse stringendosi a
Ron, per far spazio al ragazzo e ad un altro paio di suoi compagni
-Accomodatevi!-
I tre sedettero e iniziarono a
spogliarsi.
Harry, Ron, Neville e Ginny li
guardarono, curiosi, giocherellando col cibo che avevano nel piatto.
Il ragazzo accanto ad Hermione si tolse
il colbacco e la sciarpa e si voltò verso di loro.
E finalmente lo videro in viso.
Harry sussultò.
Hermione trattenne rumorosamente il
fiato.
Ron lasciò cadere il proprio calice,
mandandolo in frantumi.
-Ciao, Herr-Mioni!-
Victor Krum li guardava con interesse,
un mezzo sorriso stampato sul viso duro.
Se Hermione
avesse potuto,
probabilmente in quel momento si sarebbe smaterializzata in Giappone,
o giù di lì.
Ma non ci si può smaterializzare e
materializzare entro i confini di Hogwarts.
Una delle poche cose di cui era sempre
stata sicura.
Osservò il mezzo sorriso di Krum, e
sentì parecchi occhi puntati addosso.
-V...Victor!- squittì, sentendo la
testa completamente vuota -Per l'amor del cielo, cosa... tu...-
Si guardò intorno, in cerca d'aiuto.
Neville sembrava molto incuriosito;
Harry era sorpreso e perplesso; Ron fissava Krum con aria feroce,
tentando invano di riparare il calice rotto; e Ginny spostava lo
sguardo dall'uno all'altro, nervosa.
-Che... che cosa ci fai qui?- farfugliò
Hermione con voce innaturalmente acuta.
Krum si versò un bicchiere di Succo di
Zucca e lanciò uno sguardo ad Harry.
-Me molto felice di rifevere Harry
Potter- disse con solennità -Mondo magico ora è
al sicuro crazie a
lui. Anche nostra scuola è migliorata da quanto Zignore
Oscuro è
stato sconfitto.-
Si alzò e porse la mano ad Harry, che
la strinse un po' sorpreso e disse -Oh...grazie!-
Krum si voltò nuovamente verso
Hermione.
-Me molto felice di rifevere anche
Herr-mioni, naturalmente. Ma non penzavo di trovare te così
sorpresa. Non hai letto mia lettera di inizio estate? Tu afere anche
risposto!-
-Quale lettera?-
La voce di Ron suonò talmente
minacciosa che Hermione non ebbe il coraggio di voltarsi a guardarlo.
Guardò Krum, invece, e dovette
deglutire diverse volte prima di riuscire a parlare.
-I-io... certo, Victor... solo che non
pensavo di rivederti così presto... e soprattutto qui!-
Sentì la gamba di Ron tremare
violentemente contro la sua, e si voltò a guardare Harry,
implorante.
Il ragazzo parve cogliere, perché si
schiarì la voce e disse -Già, ehm... Come mai sei
qui? Non dovresti
aver finito la scuola già da diversi anni?-
-Quale lettera?!- insistette Ron, gli
occhi lampeggianti.
Krum prese una forchettata di pasticcio
di prosciutto e masticò a lungo prima di rispondere.
-Io non afere mai finito mio ultimo
anno. Quando noi finito Torneo Tre Maghi e andati via da Hogwarts,
squadra di Quidditch di Bulgaria afere chiamato me per girare il
mondo. Zono tornato solamente per matrimonio di Fleur, e io voleva
parlare con Hermioni e raccontarle...-
-Già, peccato che fosse impegnata a
ballare con me- intervenne Ron brusco.
Passò un braccio attorno alla vita di
Hermione e la tirò a sé, osservando Krum con aria
di sfida.
Il ragazzo sollevò le sopracciglia
scure.
-Tuo parente con capelli rossi mi afefa
detto che voi due stavate inzieme, a matrimonio.-
Hermione aprì la bocca, ma Ron fu più
rapido.
-Proprio così- esclamò -E stiamo
insieme anche adesso. E siamo felici, anche.- puntualizzò.
Krum lo fissò per qualche secondo con
educata perplessità, poi tornò rivolgersi ad
Harry ed Hermione.
-Comunque, sono tornato qvesto anno per
concludere mia istruzione, e primo giorno Winterlachen detto noi che
avremmo partecipato di nuofo a Torneo e saremmo tornati a Hogwarts.-
Lanciò ad Hermione uno sguardo
penetrante, indecifrabile.
La ragazza si liberò dal braccio di
Ron, che le serrava ancora la vita, e si servì di patate e
bacon con
mani tremanti.
Harry si schiarì di nuovo la voce.
-E... e come è andata la tourné per
il mondo, Victor?-
Il resto della
cena
trascorse
abbastanza tranquillamente.
Krum descrisse in lungo e in largo gli
anni trascorsi in giro con la propria squadra, e addirittura Ron
sembrava preso dal discorso, benché continuasse a lanciargli
occhiate torve.
Quando le portate principali svanirono
per lasciar spazio ai dolci, Neville, Harry e Ron erano impegnati in
una animata discussione sul Quidditch con Krum e altri due ragazzi di
Durmstrang.
Hermione sbocconcellava di malavoglia
una fetta di Torta di Prugne e Noci, e Ginny la guardava,
preoccupata.
Fece un gesto eloquente all'amica, del
tipo “Dopo mi spieghi tutto”, ed Hermione non ebbe
il tempo di
risponderle che la McGrannit si era alzata nuovamente e si schiariva
educatamente la voce.
-Potrei avere la vostra attenzione, per
favore?- domandò.
Attese qualche secondo che la
confusione si placasse; poi sorrise.
-Spero che siate tutti soddisfatti
della cena, e prima che la sonnolenza ci sopraffagga vorrei spendere
due parole sull'esperienza che ci apprestiamo a vivere.
Il Torneo Tre Maghi, come quasi tutti
sapete, è una competizione amichevole tra le tre
più prestigiose
scuole di magia europee, ed è una tradizione secolare che fu
ripresa
solamente quattro anni fa. Per ogni scuola viene scelto un campione,
o una campionessa, che dovrà mettersi alla prova affrontando
tre
sfide. Chi di voi verrà scelto si ritroverà a
fronteggiare non solo
sfide di un elevato livello di magia, ma anche se stesso e i propri
limiti. Coraggio, tempra morale ed abilità, ecco
ciò che vi verrà
richiesto.-
Ron lanciò ad Harry uno sguardo
eccitato.
-Chiunque desideri partecipare-
proseguì la McGrannit -da domani mattina potrà
inserire il proprio
nome nel Calice di Fuoco, che verrà posizionato nell'aula
vuota che
affaccia sull'Ingresso.
Vi invito caldamente a iscrivervi solo
se ne siete perfettamente sicuri e solo se avete già
compiuto
diciassette anni. E vi invito – continuò alzando
la voce per
sovrastare le proteste – a non tentare di ingannare il
Calice,
perché sarebbe perfettamente inutile. I controlli sono stati
intensificati dall'ultima volta, e non vedo proprio perché
dovrei
illudervi!-
Attese che gli ultimi sbuffi e proteste
si placassero prima di riprendere a parlare.
-Tra una settimana precisa sapremo chi
saranno i nostri campioni. La prima prova avrà luogo il
dieci di
Novembre, e più in là vi daremo altre
informazioni utili. Alle
prove assisteranno anche il nuovo Responsabile Per I Giochi E Gli
Sport Magici e il Ministro della Magia. Non mi resta che augurarvi un
ottimo riposo ed una buona notte!-
La McGrannit sedette di nuovo e prese a
parlottare con Madame Maxime e Winterlachen; probabilmente stava
insistendo perché loro e i propri studenti trascorressero la
notte
al castello, senza dover uscire sotto la pioggia per far ritorno alla
nave e alla carrozza.
-Rivedremo Kingsley!- fece Hermione con
un sorriso, alzandosi in piedi e ripulendo la gonna dalle briciole.
Harry annuì con entusiasmo.
-Sono proprio contento che sia
diventato lui il Ministro. Se lo merita proprio. E poi...-
Si interruppe, sentendosi battere sulla
spalla.
-Io va, Harry Potter. Winterlachen
fatto noi cenno di tornare a nave. Ci fediamo domani mattina.-
Poi si voltò verso Hermione e fece un
inchino.
-A domani, Herr-Mioni-
La guardò negli occhi e girò sui
tacchi, seguendo i suoi compagni.
-Caspita- fece Harry mentre si univano
alla folla diretta all'uscita-Krum di nuovo qui. E chi se lo
aspettava?-
-Non dirlo a me- borbottò Hermione
allungando il collo -Dov'è Ron?-
-Credo sia più avanti. Ehi Hermione,
senti... perché non ci hai detto che lo sentivi ancora? A
me, per lo
meno.-
La ragazza si fermò a fissare gli
occhi verdi dell'amico.
-Harry- sospirò -Non l'ho più
sentito. Non avevo più notizie di lui dal matrimonio, poi mi
ha
scritto di nuovo questa estate e...-
Tacque e abbassò lo sguardo, a
disagio.
-Devo andare a cercare Ron- disse dopo
qualche istante.
Harry le fece un sorrisetto. -Già-
disse -Non mi è sembrato troppo contento...-
Le diede un buffetto su un braccio e la
guardò correre fuori dalla Sala Grande, le ciocche di
capelli
sfuggite alla coda svolazzanti sulle spalle.
Hermione dovette
sgomitare
parecchio
per riuscire a farsi spazio tra la folla di studenti che scemava
nella Sala D'Ingresso.
Solo dopo parecchi allungamenti di
collo riuscì ad individuarlo, e quasi travolse un ragazzino
del
primo anno per raggiungerlo.
-Ron!- urlò alla figura alta e coi
capelli rossi accanto alle clessidre -Aspettami!-
Il ragazzo non parve sentirla, ed
Hermione si fece spazio assestando involontariamente una poderosa
gomitata ad una piccola Corvonero.
-Ron! ...Oh per l'amor del cielo, scusa
piccolina... RONALD WEASLEY, PER LE MUTANDE DI MERLINO!-
Finalmente Ron la sentì e si voltò.
-”Per le mutande di Merlino”?-
ridacchiò mentre lei lo raggiungeva -Che cosa ti prende?-
Hermione si portò una mano al petto,
ansimando, e lo guardò.
-Volevo... uff, che fatica... non
riuscivo a raggiungerti... dobbiamo parlare.-
Gli occhi blu di Ron si spalancarono
appena.
-Parlare?- le domandò – e di che
cosa?-
Hermione lo trascinò in un angolo
accanto alla clessidra di Grifondoro, scintillante di rubini,
desiderosa di non ritrovarsi in mezzo alla calca di studenti che si
avviavano chiacchierando alle proprie Sale Comuni.
-Dobbiamo parlare- ripeté decisa,
scansandosi una ciocca ribelle dal viso.
Ron la fissò nuovamente.
-Hermione- disse piano -Io non ho nulla
da dirti. Che cosa dovremmo...-
La ragazza sbuffò.
-Oh Ron, per l'amor del cielo, non
penserai di potermi prendere in giro! Che cosa c'è che non
va?-
Ron fece un sorriso e le sfiorò una
mano.
-Non c'è niente che non va, davvero.
E' tutto a posto.-
Hermione ritrasse delicatamente la mano
e lo fissò.
-Mi dici che cos'è che ti ha dato
fastidio?- domandò con dolcezza.
Ron abbandonò l'aria d'innocenza e si
rabbuiò un po'.
-Be'- borbottò -Ad essere sinceri, c'è
una cosa che mi ha dato fastidio. Ti sentivi ancora con Krum!-
Lo disse tutto d'un fiato, e le
orecchie gli arrossirono.
Hermione sospirò e alzò gli occhi al
cielo.
-Ron, non l'ho più sentito, dico
davvero- spiegò con dolcezza. -Non avevo più sue
notizie
da tempo, ma quando sono tornata a Londra per riportare i miei genitori
a casa ho ritrovato la sua lettera. Io... non avevo idea che sarebbe
venuto qui! Non l'ha scritto! Diceva solo "Ci vediamo presto"... come
potevo immaginare che intendesse questo?-
Il ragazzo la ascoltò in silenzio.
Poi fissò le gemme scintillanti della clessidra per qualche
istante, pensieroso.
-Perchè non me lo hai detto?-
Il cuore di Hermione si strinse. Quell'espressione mortificata e quel
tono dispiaciuto le fecero male.
-Oh, Ron- gemette -Mi dispiace tanto. Non volevo darti pensieri, mi
è sembrata una stupidaggine, poi sono venuta lì
alla Tana
e mi è passato di mente. Mi dispiace!-
Ron la guardò dall'alto.
Poi allargò le braccia e sorrise, mormorando -Vieni qui.-
Hermione non se lo fece ripetere due volte e si precipitò
tra le braccia del ragazzo.
-Non devi essere preoccupato- disse, la voce soffocata dal petto di Ron.
Lui la strinse e scosse piano il capo.
-Non sono preoccupato- disse -Io mi fido di te.-
Hermione sorrise contro la stoffa della divisa di lui.
-E' di lui che non mi fido- aggiunse Ron con leggerezza.
La ragazza si divincolò e gli diede una spintarella offesa.
Ron scoppiò a ridere.
-Dai, Miss Per-Le-Mutande-Di-Merlino, tutti a nanna.- disse porgendole
la mano -Domattina aprono l'iscrizione al torneo!-
-E con questo?- domandò Hermione afferrandogli la mano e
lanciandogli un'occhiata strana.
Ma Ron non rispose, si limitò a fare un sorrisetto furbo e
ad
avviarsi verso la scalinata, trascinandosi dietro una Hermione
perplessa.
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Bene, sono
riuscita a
connettermi da un computer vecchio e scassato. Procediamo con ordine:
1-Chiedo scusa a TittiGranger, Episkey e le altre ragazze che hanno
recensito per ultime il capitolo scorso: Mi dispiace se non ho risposto
alle vostre recensioni, ma non so per quale motivo questo affare che
dovrebbe essere un PC non mi permette di farlo -.- Mi rifarò
dal
prossimo capitolo promesso ;) E comunque siete sempre dolcissime
<3
2-Angolo cultura: Non metto in dubbio le vostre doti intellettuali, ma
magari non tutti sanno leggere il tedesco :) Il nome del preside di
legge VINTERLAKEN, con la V dura e la C dura :)
3-Il matrimonio è andato benone. Tutti ubriachi come zucche,
a
ballare e cantare cose inesistenti. Li adoro, anche se siao una
famiglia di pazzi. ma d'altronde, come dice Arthur Weasley, "Quando ci
riuniamo non possiamo fare a meno di esibirci!" xD
Bene, credo sia tutto. Spero che il capitolo non sia stato troppo lungo
e noioso e che abbiate gradito. Anche il prossimo arriverà
con
un po' di ritardo, temo.
Vi sbaciucchio con affetto!
Miza
CHI NON RECENSISCE E' UNO SCHIOPODO SPARACODA!