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Autore: Cinerea92    08/08/2011    1 recensioni
Naruto e Sakura ricevono una missione da Tsunade che consiste nell'indagare su una serie di attacchi da parte di un gruppo di ninja di cui è sconosciuta la provenienza. Apparentemente smbra che dietro questa serie di attacchi non ci sia uno scopo preciso, se non quello di uccidere il maggior numero di persone. Naruto durante lo scontro con il loro leader viene ferito: un semplice taglio ma che nasconde un terribile segreto. I due ragazzi scopriranno quando sembra essere ormai troppo tardi che dietro di essi si nasconde un piano diabolico. La fic la sto ancora scrivendo quindi non so ancora precisamente come si svolgerà la storia nei dettagli, ho solo un quadro generale della storia. Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 12: ODORE DI VENDETTA

I due decisero di tornare al villaggio affinchè si rimettessero in sesto entrambi ma soprattutto anche perchè dovevano riferire l'accaduto all'hokage.

Per buona parte del tragitto rimasero silenziosi, ognuno immerso nei propri pensieri e nelle proprie domande. Fu naruto ad interrompere il silenzio, doveva sapere cosa era successo mentre era svenuto anche se in parte poteva immaginarlo e la ferita sul petto di Sakura ne era la prova ma voleva sapere di più. Dove erano spariti Akai e il suo “padrone”?

Il ragazzo disse in modo del tutto impassibile, come un ordine impartito da un sergente ad un soldato semplice:” Sakura...fermiamoci...dobbiamo parlare”.

Sakura si fermò di colpo e senza opporsi disse semplicemente:” ok...”.

Scesero dai rami con un balzo,tuttavia entrambi appena toccarono terra fecero una smorfia di dolore per l'impatto. Erano così esausti e doloranti che non riuscirono ad atterrare correttamente e si fecero ulteriori ferite minori ma quella era una cosa di poca importanza in confronto a ciò che era successo nelle ultime ore.

N:” Non ci girerò molto attorno alla questione...raccontami tutto quello che è successo mentre io ero svenuto...anche se posso anche vagamente immaginare cosa sia successo...visto “quella” dicendo questo osservò la ferita di Sakura e lei, istintivamente, ci mise la mano sopra per coprirla, abbassando lo sguardo come imbarazzata. Pochi attimi dopo decise di parlare; il suo tono era basso quasi un sussurro come se avesse paura a far conoscere a Naruto ciò che era successo...e ciò che aveva sentito.

“ Dopo che tu sei svenuto mi sono avventata contro quel...non so cosa fosse ma era simile a Kyuubi ma non riesco a spiegarmi cosa sia...un demone forse...comunque aveva una forza spaventosa e..non sono riuscita a tenergli testa. Quello che so è che nel momento in cui mi ha ferito...ho sentito qualcosa di familiare, come se lo avessi già visto e ho anche sentito qualcosa di...”umano” dentro di lui.”.

Naruto ascoltò con attenzione senza parlare ma annuendo solo di tanto in tanto.

Era a conoscenza del motivo per cui Sakura aveva provato quelle sensazioni: in parte quel demone era umano, parte del suo sangue scorreva dentro di lui e quindi era normale quella sensazione di familiarità.

“ quando mi ha atterrato il ninja, non so per quale motivo lo ha fermato prima che mi desse il colpo di grazia e...ha detto che ci saremmo reincontrati presto...al villaggio della foglia..o di quelli che ne sarebbe rimasto...”.

Il ragazzo chiuse gli occhi e si lasciò andare ad un sospiro; non era niente di più di quello che si era immaginato. Il suo scopo era la distruzione della foglia, dopotutto desiderava vendetta per ciò che era accaduto al suo villaggio proprio a causa di Konoha.

Sakura notò questo suo strano atteggiamento e domandò: “E' come se tu sapevi tutto...è così?”.

“ Sì....sapevo che il suo scopo fosse quello e...mi ha anche raccontato altre cose..cose terribili accadute al suo villaggio a causa di Konoha. Il suo è un atto dovuto alla vendetta.”.

“ E quel...demone?”.

“ Quello era...”. Deglutì prima di dare la terribile risposta “..Akai...”.

La ragazza rimase sconcertata da quella affermazione:” Akai?! ma...com'è possibile?!”.

Naruto le raccontò in ogni singolo dettaglio tutto ciò che il bandito gli aveva raccontato: di come il suo villaggio era stato usato come campo di battaglia da Konoha, coinvolgendo gente innocente, e di come avesse architettato la sua vendetta grazie al fatto che era venuto a conoscenza dell'esistenza del jinchurichi del Kyuubi e di come lo avesse usato per creare un essere metà umano e metà demone potendo avere così il pieno controllo di esso e di sfruttarlo come arma per la distruzione di Konoha.

Durante tutto il racconto, parola dopo parola, l'espressione di Sakura passò lentamente dall'incredulità al terrore.

 

Nel frattempo, poco distante dal luogo dove era avvenuta la furiosa battaglia, qualcosa di terribile stava accadendo. Nei paraggi si cominciarono a sentire dei ruggiti misti a rabbia ma anche di un grande dolore come se qualche creature stesse subendo le torure più crudeli e cruente.

La mutazione di Akai non era conclusa: era solo agli inizi. Ciò che Naruto e Sakura avevano affrontato non era altri che un cucciolo in confronto alla creatura che stava nascendo.

Il capo era lì, seduto sotto un albero dolorante ma al tempo stesso una smorfia più di gioia folle che di dolore si intravedeva sul suo viso. Si stava semplicemente godendo lo spettacolo: presto il suo piano si sarebbe attuato del tutto e niente lo poteva fermare.

Ad un tratto i versi di Akai crebbero di intensità e comiciò a dimenarsi sempre di più in preda a fitte che provenivano da ogni parte del suo corpo che si modificava in continuazione fino a diventare sempre più grosso e muscoloso e il pelo farsi sempre più fitto. Durante la trasformazione le sembianze umane si fecero meno evidenti ma si mantennero; il sangue umano si ribellava e sembrava che non volesse lasciare al sangue demoniaco il pieno controllo sul corpo.

Si potevano udire anche i terribili rumori delle ossa che d'apprima scricchiolavano e poco dopo si rompevano per adattarsi al corpo su cui se ne potevano intravedere i movimenti bruschi sottostanti.

Ad ogni scricchiolio Akai emetteva versi sempre più acuti e gli occhi si spalancavano fino a che sembrava che da un momento all'altro schizzassero fuori dalle orbite. Dalla bocca fuoriusciva bava mista a sangue poiché anche le sue zanne stavano cambiando: denti nuovi crescevano costringendo quelli vecchi a staccarsi brutalmente ferendolo per far spazio ai nuovi arrivati, più lunghi e più affilati. Le sue dimensioni crescevano sempre di più fino ad arrivare ad essere decisamente più alto di un normale essere umano. Altre code crebbero ed arrivarono ad essere cinque; attorno al corpo aleggiava un'aura di chakra rosso come il fuoco: sembrava avvolto dalle fiamme. L'unica cosa che non era mutata era l'occhio sinistro che manteneva ancora il suo colore, azzurro come il cielo, la prova del suo legame con Naruto.

Infine cadde a terra sfinito dal dolore con un'espressione di un cucciolo ferito che non lo faceva minimamente sembrare al demone spaventoso che era, ma quella ormai era la sua natura e doveva accettarla per quello che era.

Dall'occhio sinistro straordinariamente cadde una lacrima limpida: quello era il vero Akai che si manifestava, per un momento la sua parte demoniaca fu messa da parte.

Il capo dei ninja si accorse di questo e lo punì con la forza, non doveva abbandonarsi alla sua parte debole:”IL TUO COMPITO NON E' FARE IL CUCCIOLO INDIFESO! TU SEI UN DEMONE! NON DEVI LASCIARTI SOPRAFFARE DALLA TUA PARTE DEBOLE!”.

Per Akai questa fu presa come un'offesa pesante, ma non potè fare altro che trattenersi ed obbedire.

'maledizione! C'è mancato poco! Se si lasciasse sopraffare dai sentimenti...potrebbe....ritornare allo stadio iniziale...e sarebbe tutto inutile allora!'.

Si morse il labbro a quel pensiero ma pensò che non era il caso di preoccuparsene troppo.

Si rivolse ad Akai con un sorriso maligno:”bene” Akai! È giunto il momento tanto atteso! Konoha la pagherà e avrò finalmente la mia vendetta! AHAHAHAH! ANDIAMO MIO DEMONE!”.

Akai lanciò un ruggito di battaglia udibile anche da lontano. Tutta la foresta sembrò tremare, interi stormi di uccelli si alzarono in volo spaventati e gli animali, sia erbivori che non, fuggirono terrorizzati. Stava per cominciare la grande battaglia. 

   
 
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