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Autore: Jess_    08/08/2011    5 recensioni
"Non sapevo neanche che ore fossero e speravo con tutto il cuore di non incontrare qualche professore in giro. Di certo non era il massimo farmi trovare in questo stato.
Ma se pensavo di passarla liscia, evidentemente mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso.
- Mezzosangue! Sembra ti sia passato sopra un Troll! -
Oh no, cazzo no!
Mi fermai di scatto, voltandomi e cercando di assumere un’espressione poco colpevole, incrociando due occhi grigi e un ghigno beffardo.
Ora si che ero nella merda."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una settimana era passata da quel Ballo che aveva portato fin troppi scompigli tra le mura del castello.
Coppie sfasciate per tradimenti indotti dall’alcool, amicizie infrante e qualche visitatore a Madama Chips per un pugno di troppo; Tanti erano stati però anche i flirt e le nuove coppie, nuovi legami che presto si sarebbero consolidati in eterne amicizie e tanto altro…
Quindi qualche lato positivo c’era no?
 
-Herm mi passi una ciamb… -
-PRESIDE SILENTE!-
Con un forte rumore sordo il portone della Sala Grande venne aperto e sbattuto.
Gazza, trafelato, entrò nella Sala urlando ad indirizzo del Preside che si alzò immediatamente in piedi con una strana espressione in volto.
Gli studenti, riuniti per la colazione, tacquero. Il silenzio cadde nella Sala, interrotto solo dal rumore dei passi del Preside che andava incontro a Gazza.
-Signor Gazza, che succede? –
Gli occhi erano tutti puntati su di lui e dopo pochi istanti parlò, riprendendo fiato dall’evidente corsa.
-Il Ministro…il Ministro è fuori dai cancelli! –
A più di un professore, caddero le tazze di mano a quella rivelazione e, per un attimo, anche il Preside sembrò preoccuparsi.
Non ci fu risposta da parte di Silente, che si limitò a voltarsi verso la Professoressa McGranitt, rivolgendole un’occhiata, per poi avanzare verso il portone e sparire.
Il vociare riprese tra gli studenti che, allarmati, si chiedevano quale fosse il motivo della visita improvvisa del Ministro della Magia.
La voce della McGranitt rimbombò tra le mura antiche, intimando il silenzio.
-Ragazzi! Per favore. Calmatevi. Sono certa che non è nulla di tragico. Tra poco avremo tutti i chiarimenti. Finite la vostra colazione. –
Poche parole concise e assoluto autocontrollo.La Vicepreside di Hogwarts sapeva come trattenere gli studenti.
Non passò molto tempo, che le porte si riaprirono e Il Preside fece nuovamente il suo ingresso, accompagnato dal Ministro e da altri cinque uomini.
IL nuovo Ministro, eletto proprio quell’anno, si era da subito dimostrato abile per la sua posizione.
Sfiorava la cinquantina d’anni e, anche l’età, aveva contribuito alla sua elezione.
Piuttosto alto, corporatura media, folti capelli castani con lievi spruzzi dati dal passare del tempo e vispi occhi scuri.
Un uomo di bella, quanto forte, presenza.
-Ragazzi, ho il piacere di presentarvi il nuovo Ministro della Magia: Adam Miller. La sua gradita visita è stata molto sorpresa quanto gradita. Accogliamolo, dunque, con un bell’applauso. –
Silente sembrava più tranquillo e ciò rasserenò anche gli animi degli studenti che si unirono al suo applauso.
-Grazie ragazzi e grazie al corpo docenti. Mi scuso per il mio arrivo così improvviso ma, come vi sarà presto spiegato, non ho potuto fare altrimenti. Albus…credo che questi ragazzi meritino delle spiegazioni. Non sono di certo qui per allarmarli. –
La voce del Ministro era chiara e forte. Aveva attirato subito l’attenzione di tutti.
-Certamente. Adam…cedo a te il compito con piacere, se preferisci. Credo che tu sia la persona più indicata per informarli. –
Silente gli rivolse un sorriso bonario e lo invitò a farsi avanti. La risposta giunse subito e, un lieve stupore nella voce dell’uomo, la rese più umana.
-Ti ringrazio. Bene ragazzi…come di certo sapete, il Mondo Magico è ancora sotto attacco. Ogni giorno leggiamo sui giornali i nomi di nuove vittime tra Babbani ma anche maghi. E non solo l’Inghilterra è sotto attacco, ovviamente. Ieri sera una famiglia originaria della Germania è stata brutalmente assassinata. Due coniugi, entrambi maghi, uccisi nella loro casa da un gruppo di Mangiamorte. Il Ministero ha richiesto il nostro intervento e subito ci siamo mobilitati. Non è stato possibile fare nulla per i coniugi, ma ciò che mi porta qui è l’animo di padre. La coppia assassinata ha un figlio che, al momento dell’assalto, si trovava a Durmstrang, dove ha sempre studiato. E’ stato prelevato da una nostra squadra di Auror e portato in Inghilterra per poter permetterci di tenerlo al sicuro, come sicuramente capite, è stato necessario. Lasciare un adolescente, reso orfano, senza sapere i motivi di tale gesto, sarebbe stato disumano. Io, da padre, mi sono preso la piena responsabilità di occuparmi del ragazzo. –
Una pausa, mentre faceva qualche passo verso le lunghe tavolate delle diverse casate.
-Sono consapevole del fatto che non sarà facile, ma vi chiedo di accettarlo in questa scuola come se fosse uno di voi e di non badare alle sue origini per stupidi pregiudizi. Durmstrang, Hogwarts…che differenza fa? E’ un ragazzo esattamente come voi. Niente di più, niente di meno. Quindi… Albus, spero che lo accetterai tra i tuoi studenti e gli permetterai di continuare qui i suoi studi, dove può essere al sicuro. –
Parole dure, che colpivano gli animi di ognuno dei presenti. Parole vere.
Gli occhi azzurri del Preside si levarono sul Ministro, mentre si avvicinava a lui, tendendogli la mano.
-Sarà il benvenuto qui, da tutti. –
Affermò sicuro il Preside, mentre una stretta di mano tra i due sanciva un patto più profondo di quanto sembrasse.
Fiducia.
Un cenno di intesa agli uomini che accompagnavano il Ministro e altri due uomini entrarono. In mezzo ai due, coperto da un mantello scuro, stava un’altra figura. Più esile in confronto alle altre due, ma altrettanto alta.
Passi rapidi e decisi, pochi istanti. Il nuovo venuto fu al cospetto del Preside che lo accolse subito con il suo spirito bonario, dandogli una pacca sulla spalla.
Il cappuccio calò all’indietro, rivelando folti capelli neri, spettinati. Carnagione chiara, viso perfettamente ovale, arricchito dalla linea forte della mascella che gli conferivano un aspetto molto virile. Un filo di barba, naso dritto e proporzionato. Ciò che colpiva di più, probabilmente, erano gli occhi.
Grandi occhi blu scuro che, da lontano, parevano neri.
Erano marcati da profonde occhiaie, segno che quella passata era stata la notte più brutta della sua vita.
-Ragazzi…Lui è Alexander Brandt. –
Informò per lui il Ministro.
-Direi di saltare i convenevoli e…si, Minerva? –
La Docente lo aveva raggiunto con una pergamena in mano.
Gli occhi coperti dalle lenti a mezzaluna del Preside lessero in fretta il contenuto e si voltò verso il ragazzo.
-Direi di saltare i convenevoli, Alexander. A quanto dicono i tuoi professori di Durmstrang eri all’ultimo anno e la tua media è eccezionale. Quindi non avrai problemi a frequentare il settimo anno qui ad Hogwarts. Non resta che scoprire quali saranno i tuoi compagni di Casa. Sei stato informato della nostra divisione in casate, vero? –
Un cenno di assenso da parte del ragazzo e Silente si volse verso la McGranitt.
-Minerva, procediamo. –
Un colpo di bacchetta e il solito sgabello comparve, mentre la docente di Trasfigurazione reggeva il Cappello Parlante.
-Prego Alexander. Siediti qui. Il Cappello sceglierà la tua destinazione. –
Sembrava titubante o forse scettico, ma si sedette e il Cappello gli fu calato sulla testa.
Passò un minuto abbondante in cui, probabilmente, il Cappello stava accuratamente scandagliando la testa del ragazzo, ma alla fine esso urlò forte e chiaro: GRIFONDORO!
Ci fu solo spazio per lo sgomento generale, ma durò qualche attimo. Fu glissato con un grande applauso e il nuovo studente fu spinto verso la sua tavolata.
Subitogli fu fatto posto tra gli studenti più grandi e accettato con grandi strette di mano.
-Per tutti i folletti! E’ veramente carino! –
-Lavanda taci.Calì smettila di fissarlo cosi.. –
La voce imperiosa di Ginny, che in quei momento sembrava in tutto e per tutto sua madre, spezzò i commenti poco delicati delle pettegole rosso-oro.
Inutile dire che l’attenzione di ogni singolo studente era puntato su di lui.
Ancora qualche parola tra il Preside e il Ministro, poi egli si congedò con grandi ringraziamenti e un grande applauso in risposta.
Il portone si richiuse alle sue spalle, mentre il castello tornava alla solita routine.
-Benvenuto. Io sono Ron Weasley, lei è mia sorella Ginny; Quello è il mio migliore amico: Harry Potter. Là invece c’è Hermione Granger. –
Ron sembrava più cordiale del solito e aveva abbandonato le ciambelle per conoscere il nuovo arrivato.
Ricevette in cambio solo un cenno di saluto e lo stesso per ogni compagno di casata.
Sembrò animarsi al nome di Harry e lo fissò per qualche istante. Il suo nome non passava mai inosservato, ovviamente.
Il resto degli studenti stava finendo la colazione, quando Minerva McGranitt raggiunse il nuovo componente della casata rosso-oro.
-Signor Brandt le dispiacerebbe seguirmi nel mio ufficio così possiamo parlare? Signorina Granger, gradirei anche la sua presenza, se non le dispiace. –
Hermione, che fino a quel momento, aveva osservato di sottecchi il nuovo studente, sobbalzò.
-C-certo professoressa. –
Si alzò in tutta fretta, seguendo la donna e il ragazzo fuori dalla Sala Grande e quell’uscita non passò inosservata a nessuno. Proprio nessuno.
 
 
-Sedetevi pure. Signor Brandt, le presento la Signorina Granger…la studentessa migliore di Hogwarts. Ho richiesto la sua presenza proprio per questo. Sono a conoscenza dei suoi ottimi voti ma il cambiamento sarà notevole e vorrei che lei riuscisse ad ambientarsi senza problemi. Per questo…la Signorina Granger potrebbe aiutarlo nell’ambientarsi, nel seguire le lezioni e ad aiutarlo con i compiti se necessario. Per lei va bene Signorina? –
Il volto della McGranitt era molto serio e la sua voce piuttosto decisa. Il capo di Hermione si mosse all’istante, in segno affermativo.
-Certo, Professoressa. –
La docente sembrò rinfrancata e si rivolse al ragazzo.
-Per lei? Crede che possa andar bene? –
Anche lui annuì, muovendosi un poco sulla sedia per mettersi comodo.
-Certo, certo. La ringrazio…e grazie anche a te. –
Un rapido sguardo in direzione della ragazza e vi era riconoscenza in quegli occhi.
-Benissimo.Le forniremo tutto il necessario. I suoi bagagli sono già nella stanza a lei assegnata, che dividerà con il Signor Potter e il Signor Weasley. D’accordo? Chiederò a Gazza di accompagnarlo in Sala Comune e mostrarle la stanza. La parola d’ordine è ‘Gorgosprizzi’. Per il momento può astenersi dalle lezioni ovviamente. Per quanto crede. Immagino che il preside vorrà avere un colloquio con lei oggi stesso… Signorina Granger lei può andare a lezione. –
La Grifondoro si congedò dopo un rispettoso saluto alla docente e un lieve sorriso al nuovo compagno di casata, per poi dirigersi di corsa in Aula di pozioni.
Piton le avrebbe tolto una marea di punti per il ritardo, ne era sicura.
Entrò di corsa, rompendo il silenzio all’interno della classe interrotto solo dall’incedere dell’unto docente per la classe.
-Granger, seduta. –
Lo sbigottimento contagiò tutti. Grifondoro e Serpeverde. Piton non aveva colto l’occasione per togliere punti alla casata tanto odiata…quella era una giornata memorabile per i rosso-oro.
Hermione sospirò di sollievo e si precipitò a sedersi in silenzio, ben attenta a non guardarsi attorno. Probabilmente le Serpi le stavano mandando qualche maledizione.
Per fortuna la lezione procedette tranquilla, escludendo un piccolo incidente che aveva coinvolto Harry e Ron nella preparazione di una pozione alquanto delicata.
Niente sangue, niente ossa rotte…quindi era tutto a posto.
L’ora successiva sarebbe stata più tranquilla a Divinazione in compagnia della Cooman. Beh…tranquilla per modo dire, dato che la docente sembrava particolarmente ferrata nel predire disgrazie sul conto di Harry.
Una lieve toccatina alle parti basse del suddetto per evitare brutte sorprese e la lezione inizio.
Tutti comodamente seduti tra i cuscini, divisi in gruppetti, cercavano un passatempo per ignorare il delirio della Cooman che, quella mattina, era più fuori del solito. Veniva da chiedersi se le foglie del thè le guardava o le fumava.
-Tempi oscuri per Hogwarts e la Regina del fuoco!Tempi oscuri! –
Stava blaterando in quel momento, mentre Harry attirava l’attenzione di Hermione che leggeva indisturbata.
-Che voleva la McGranitt? –
Le chiese quando riuscì a farla voltare.
-Oh nulla di che.Mi ha chiesto di aiutare il ragazzo nuovo.Una specie di tutor insomma. –
Spiegò lei brevemente, tornando alla lettura.
-Ci hai parlato? –
Questa volta fu Ron a interromperla.Nella voce una punta di gelosia.
-Per niente.E’ molto scosso…poverino. –
Tutti e due annuirono alle parole della ragazza. In effetti quella del ragazzo di Durmstrang era davvero una brutta situazione.
Hermione potè così tornare al suo libro mentre gli altri due ingaggiavano una gara a tris.
Per fortuna anche quella tortura finì e poterono liberarsi della psicotica prima che prevedesse la morte atroce di uno di loro.
La prossima lezione, prima di pranzo, era erbologia.Un po’ d’aria fresca avrebbe giovato a tutti.
Stavano camminando per il corridoio, discutendo sul pomeriggio di studio che li attendeva.
Hermione sempre prima davanti agli altri, Harry e Ron sulla sinistra intenti a pregarla di rimandare i compiti per un allenamento extra di Quidditch. Ormai giunti al Primo piano avevano perso le speranze, arrendendosi al volere della ragazza quando proprio lei, voltato un angolo, venne poco gentilmente travolta.
La ragazza perse l’equilibrio, cadendo a terra e venendo subito soccorsa dai due amici.
-Herm!Tutto bene? –
La aiutarono a rimettersi in piedi mentre il colpevole si era fermato a fronteggiarli.
Capelli neri e un’espressione glaciale sul viso. Neanche una parola uscì da quelle labbra rigide. Neanche una scusa.
-Ma che cazzo fai?!-
Un brusco spintone e il nuovo arrivato venne messo spalle al muro. A fronteggiarlo, una furia dai capelli biondi e due occhi come il cielo in tempesta.
Quella scena venne ricordata per molti, molti anni a venire…
Draco Malfoy aveva appena difeso Hermione Granger.
 
 
La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
François de La Rochefoucauld

 
 

Spazio autrice:

Eccomi qui con il nuovo capitolo!
Un nuovo personaggio che metterà tutto in subbuglio. Che ne pensate di Alexander? Buono o cattivo?
Avremo tempo per conoscerlo, ve l’assicuro. ma vi chiedo di leggere con attenzione questo capitolo perché più avanti ci collegheremo spesso a questo ;)
Come sempre, per ogni dubbio o domanda, scrivetemi pure e sarò felice di rispondere a tutti!
Ringrazio inoltre tutte le persone che dedicano un po’ del loro tempo per leggere la mia storia e ancora di più chi mi fa sapere la propria opinione nelle recensioni. E’ grazie a voi se vado avanti, sappiatelo!
Grazie a tutti!
A presto!
Jess.
 
 
 
 
   
 
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