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Autore: MaxT    09/08/2011    4 recensioni
Una Elyon esuberante e sorprendente torna a cercare le sue vecchie amiche, che si troveranno presto coinvolte in avvenimenti più grandi di loro. Che spaventosa profezia ha pronunciato la Luce di Meridian? Vera è…vera? Dove sono andate le gocce astrali delle W.I.T.C.H.? E’ una storia dove i personaggi assumono diversi ruoli contrastanti, si muovono nel segreto e nell’invisibilità, e le loro motivazioni autentiche si delineano a mano a mano che la storia si avvicina alla conclusione. Note: qualcuno potrebbe considerare OOC Elyon e le gocce astrali. Da parte mia, penso che siano una evoluzione plausibile dei personaggi visti nel fumetto. Aggiornamento: I primi sei capitoli sono stati riscritti nell'ottobre 2008.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le profezie di Meridian'
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Ad personam

Cara Scarlettheart, grazie mille per la recensione puntualissima. Buona l'osservazione sulla Corona di Luce, se ne riparlerà più avanti. Sì, la Elyon in pigiamino sarebbe stato un soggetto simpatico, ma Caleb finora è stato meno sfruttato come soggetto dei disegni.

Cara Kuruccha, grazie per questa splendida recensione e per le tantissime che mi hai lasciato negli ultimi mesi.
Il cielo sopra Meridian è una metafora creata intenzionalmente da Vera per suggerire lo scontro tra il bene e il male, che comunque avviene lasciando i cittadini come semplici spettatori. E ci mancherebbe, l'ultima cosa che vorrebbe sarebbe una sollevazione armata della gente proprio in questo momento.
E' vero, il lancio delle monete è il momento clou del capitolo; ciò anche dal punto di vista della trama; questo incoraggia Elyon a proseguire il suo piano originario. Il ventottesimo lancio negativo è pure una necessità di trama: se la vittoria fosse sicura, ciò toglierebbe fin da ora i dubbi sul finale.

Qualche parola su questo capitolo, che fa seguito al precedente a poche ore di distanza e lo completa. L'ho intitolato così perchè, nonostante l'aria sonnecchiante dei principali personaggi, è importante per definire meglio la posizione delle W.I.T.C.H. , di Elyon e di Caleb nel seguito della storia.
Chiedo scusa se non includerò alcun disegno, sono appena tornato dalle vacanze e non vorrei tardare l'uscita del presente capitolo di una ulteriore settimana. Prometto che mi rifarò col prossimo.

Buona lettura
MaxT

 

 
 

Profezie

 


Riassunto delle puntate precedenti 

Dopo un incontro misterioso con la Luce di Meridian, Vera ha convinto le Gocce a sostituirsi a Elyon a Meridian, impersonando la regina e le guardiane. 

A Meridian, la controfigura di Elyon e le finte guardiane esiliano Miriadel e Alborn, mentre Caleb sfugge alla cattura;  pur avendo assunto il potere, si 
rendono conto di non essere convincenti, e inventano la storia che le guardiane sono a palazzo per proteggere la Luce di Meridian da un complotto. 
A Heatherfield, Elyon spiega che quella che si sta realizzando è una sua profezia, che prevede che la tirannia duri un anno, che a Meridian dura diciotto mesi. Elyon è decisa a non tentare niente prima di questa scadenza.
Il nuovo piano di Vera prende rapidamente forma, basandosi sull'ambiguità del termine di un anno: prima simuleranno che Elyon diventi sempre più tirannica, screditandola, poi Vera, che ha comunque il rango di una principessa Escanor, la spodesterà dopo un anno terrestre di dodici mesi, facendo finire apparentemente la tirannia e realizzare la profezia; poi, dopo aver guadagnato il consenso della gente, si prepareranno per affrontare Elyon e  le Guardiane al loro ritorno dopo diciotto mesi, un anno di Meridian. 
Vera crea venti copie di Wanda, dette Nemesis, che avranno l'incarico di impersonare le guardiane, sollevando le gocce dal compito, e di sorvegliare la città restando invisibili o sotto falsa identità, o con l'aspetto di aquile. 
Come dal piano di Vera, le false Guardiane imprigionano Galgheitha e altri personaggi importanti, che potrebbero rendersi conto che la sempre più tirannica Regina e le Guardiane sono state impersonate da controfigure; la principessa Vera fa la parte della buona, facendo fuggire questi prigionieri dalla città.
Passano i mesi, e la situazione a Meridian si fa sempre più pesante. La falsa Elyon diventa sempre più tirannica e incoerente, isolandosi tra i mormoranti come già Phobos prima di lei, e perdendo ogni simpatia tra la popolazione, l'establishment e perfino l'esercito. La principessa Vera, per contro, finge di mitigare le conseguenze della follia della regina e delle Guardiane e si guadagna sempre più approvazione e credibilità nella città. Infine, si arriva allo scadere dei dodici mesi dall'arrivo delle Gocce e da quello che a molti appare come l'inizio della tirannia. La montatura arriva al suo culmine: Vera parla in consiglio criticando Elyon, poi affronta i falsi mormoranti, le false guardiane e infine Elyon, sconfiggendoli tutti e venendo proclamata Regina.
 Entrato in città in incognito, Caleb assiste a tutto ciò dal punto di vista del popolo di Meridian, che è ingannato dalla montatura e festeggia la nuova regina; dopodichè si teletrasporta a Heatherfield per riferire a Elyon che, spiazzata, coinvolge le WITCH nel cuore della notte per osservare la situazione attraverso il loro portale.

 


Capitolo 64 
Il punto


 


Heatherfield, Sheffield Institute, la mattina dopo

Il viso severo della professoressa la squadra, carico d’attesa. “Allora, signorina Lair?”.
Irma prende tempo. Purtroppo, questa mattina tutti i suoi pensieri sono torpidi e come avvolti nella nebbia.
‘Napoléon place les membres de sa famille sur les trônes de plusieurs royaumes européens’, risuona nella sua testa.
“Napoléon place les membres de sa famille sur les trônes de plusieurs royaumes européens”, ripete lei con l’espressione più diligente che  riesce.
La professoressa annuisce soddisfatta. “Bene, Lair, vedo che questa volta hai studiato”. Prende il registro e lo studia un attimo, portando la penna alle labbra. “Ti posso mettere un B”.
“Grazie”, esala la ragazza, sollevata.
“Ma toglimi la curiosità: sei rimasta a studiare fino a tardi? Hai un viso da notte in bianco”.
Irma le sorride, cercando di spalancare le palpebre più che può. “Ho fatto il mio dovere, professoressa”.
Il suono della campanella viene ad annunciare la sospiratissima ricreazione.

Scendendo assieme lo scalone verso il piano inferiore assieme alle sue compagne di classe, Irma sussurra: “Grazie, Tara. Sarei stata persa senza i tuoi suggerimenti”.
“Di niente. Ho capito che le cose stavano partendo male fin da quando hai esordito con quel ‘Bonjour’ sbadigliato, e lei ti ha risposto ‘Bonne nuit’ ”.
“Non ripeterlo!”, mugola, “Mi prenderanno in giro a vita!”. La artiglia per un braccio. “Soprattutto, non dirlo a Cornelia!”.
“Vai tranquilla, non lo saprà da me. Dopo aver salvato assieme Meridian da Phobos, Kandrakar da Nerissa, Heatherfield dai ragorlang e aiutato una vecchina ad attraversare la strada, non potevo fare a meno di…”.
Hay Lin la zittisce con una gomitata prudente: ha notato un fuggevole sguardo di curiosità delle perfide sorelle Gruber,  che stanno scendendo le scale pochi gradini davanti a loro.

All’esterno è una grigia giornata di fine ottobre, ravvivata solo dal giallo e dal rosso delle foglie morte nel cortile.
Una volta ripreso possesso del loro angolino sotto il portico, le tre ragazze sono più libere di parlare.
Taranee riprende: “Comunque, prima di permettersi di svegliarci nel cuore della notte, Elyon ha fin troppe cose da chiarire”.
“Sei troppo dura”, biascica Hay Lin, “Lei resta un’amica, anche se è strana”.
Irma dà man forte: “Cosa farebbe quella piccoletta senza di noi?”.
La cinesina aggiunge “E poi, anche mia nonna ha detto che non ci sono conti in sospeso con lei, dopo che ha recuperato il cuore di Kandrakar”.
Taranee soffia con fastidio. “Elyon si comporta proprio come l’Oracolo: tiene misteri e ci mette davanti ai fatti compiuti. Come stanotte, che mi ha chiamata col pensiero e mi ha chiesto se poteva svegliarmi!”. Scuote il viso e ridacchia: “E’ vero, la differenza è più che altro nei capelli!”.
Irma protesta debolmente: “Non vale leggere il pensiero! Mi hai rubato la battuta!”.
“Era scontata, comunque”, sdrammatizza Hay Lin, poi fa un cenno di saluto verso Will, che sta camminando ciondolante verso di loro.  “Ecco il capo!”.
“Ciao, Will!”, la saluta Irma, contenta di trovare finalmente un viso più assonnato del suo. “Dov’è Corny io-so-tutto?”.
“Non è venuta”, biascica l’altra dopo essersi accostata, “Mi ha mandato un SMS: non ha chiuso occhio, stanotte”.
“Neanche tu, a quanto pare”, osserva Taranee, sempre più contenta di essere rimasta a casa sua.
“Invece sì”, sospira Will, “Mi è successo durante la lezione di storia”.
Irma fischia sommessamente. “Con Collins! Per fortuna ora è il tuo vice-babbo; se no, nota garantita!”.
“Non ha bisogno del libretto personale”, le ricorda Will, “Quando lo saprà mia madre…”. Scuote il viso senza completare. “Sarà a casa a metà pomeriggio”.
“Ma vi siete trattenute nel negozio, dopo?”, chiede Hay Lin.
“Sì. Ho riferito all’Oracolo”.
“E lui?”.
“Ha detto di non esporci”. Dopo uno sbadiglio pachidermico, aggiunge: “Dice che non è compito di Kandrakar entrare nelle beghe di potere degli altri mondi”.
“Beghe di potere!”, sbotta Taranee, “Quelle là hanno osato impersonarci, lo sa o no? Ci hanno screditato ben bene davanti a una città che ci amava! E a lui…”.
“Ah, Tara”, la interrompe Hay Lin, “Ti sei persa la tua goccia. Era uno spettacolo: pelle verdazzurra, occhi gialli e un gran parruccone riccio e candido come la neve”.
Gli occhi di Taranee brillano di una luce sinistra: “Se mi capita a tiro, la faccio tornare nera a fiammate!”.
Hay Lin ridacchia all’idea. “Alla mia, vorrei tirare quelle orecchie a punta fino a fargliele diventare come quelle di un coniglio!”.
“E alla mia…”, Irma ci pensa un attimo, “Che ne dite di un bel bagno gelido?”.
“Troppo scontato”, la smonta Hay Lin. “E poi, nell’acqua, una goccia ti scappa subito!”.
Mentre Irma pensa a qualcos’altro, la cinesina si rivolge a Will. “Invece, non ho riconosciuto la tua”.
“Neanch’io”, ammette la Guardiana del Cuore, “Eppure l’ho cercata”.
“Davvero? Col portale?”.
“Sì. Senza risultato”. Scuote il viso, elencando sulle dita:  “Mostrava angoli vuoti, sconosciuti a casaccio, strani poliziotti col casco, perfino uccelli in volo… Tutti, tranne che lei!”.
Irma scuote il capo. “Quel coso ormai è fuori garanzia!”.
Will annuisce cupa, poi cambia discorso. “Ragazze, ci sarete questo pomeriggio a casa di Elyon?”.
“Va bene”. “Senz’altro”.
“E tu, ce la fai a venire?”, le chiede Irma.
Will annuisce, mentre il suono della campanella pone fine alla ricreazione. “Una camminata mi farà bene… finché posso”.


Heatherfield, casa Portrait, nel pomeriggio

Seduta al tavolone del soggiorno, Elyon sta accostando con attenzione i frammenti di un modellino di carro armato.
Seduto accanto, Thomas sta allineando altri relitti di mezzi corazzati devastati da un avversario troppo potente per loro: una gerla di verdura.
“Non trovo più il portello del T-62”, brontola con una vena luttuosa nella voce.
“Com’è fatto?”, chiede Elyon, alzando lo sguardo dalla torretta risanata di un Panther.
“A forma di mezzaluna, largo un pollice”.
Lei si concentra un attimo a occhi chiusi; poi si rivolge a Caleb, non più travestito, in piedi lì accanto come al capezzale di un ferito. “Caro, passami il pezzetto che hai sotto il piede destro”.
“Ah, ecco cosa scricchiolava…”, mugola lui chinandosi. Poi le porge tre briciole verdastre, resti di quello che fino a poco prima era stato il portello. “Quale di questi?”.
Coprendosi gli occhi, Thomas esala: “Caleb il distruttore ha colpito ancora!”.
“Colpa mia, non sua”, interviene premurosa Eleanor dalla cucina. “Non ho scopato bene”.
Dalla stanza si sta propagando un profumo di torta che smorza ogni ulteriore recriminazione.
“Va tutto bene, papà, lo sistemo io”. Dopo qualche tentativo, Elyon riesce a far combaciare i frammenti, che restano perfettamente saldati. “Visto? Senza neanche usare la colla!”.
Caleb si sente inutile in quell’attesa. A disagio, guarda fuori dalle finestre, finché qualcosa al di là del cancelletto attira la sua attenzione.  “Stanno arrivando le nostre amiche”.

Will, in testa al gruppetto, ricambia con un sorriso stanco il saluto allegro con cui l’amica le accoglie sulla porta. “Ciao, Elyon, ti vedo serena. Hai buone notizie?”.
“Sì. Prego, accomodatevi… ma attente a dove mettete i piedi”.
Le W.I.T.C.H. entrano con prudenza. Qualche brillio di vetri sul pavimento lascia intuire una piccola catastrofe casalinga.
“Che buon profumino!”, dice Irma addolcendosi, “Avete preparato una crostata?”.
“Torta di mela e tè caldo”, le risponde Miriadel dal corridoio. Dopo guardata in faccia Will, ci ripensa: “O preferite caffè forte?”.
Anche Elyon la riguarda. “Will, sei distrutta! Posso aiutarti? Mi basta un attimo”.
“No, no, grazie!”, fa con un gesto difensivo, “Vada per il caffè”.

Con il tavolone impegnato per le riparazioni, tutto il gruppo viene dirottato verso il divano e le poltrone che circondano un basso tavolino da salotto.
Appena sedute, Elyon esordisce: “Ho tratto gli auspici. Sono quasi sicura che la mia interpretazione originale è quella giusta: un anno di diciotto mesi”.
“Bene”, sospira Cornelia sollevata, “Così niente è perduto!”.
“E c’è tempo per far merenda!”, aggiunge Irma, cui è toccato il primo piattino di torta.
Caleb prende posto su una sedia. Nota subito che Cornelia, imbarazzata, evita il suo sguardo e si defila spingendo indietro pian piano la sua poltrona, facendosi schermo con Will. Valle a capire, le donne… non basterebbe tutta la telepatia del suo mondo.
“Vi faccio il punto della situazione a Meridian”. Nota che Taranee annuisce con espressione da ‘era ora’, poi continua: “Molti mesi fa, Vera è stata presentata come viceregina da una falsa Elyon”.
“Sorella, diceva ieri”, fa presente Taranee. “Come possono credere tutti a una bugia così assurda?”.
“Non è assurda”, interviene Elyon. “A Meridian, per legge, le gocce astrali sarebbero state assimilate a vostre sorelle”.
“Difficile da spiegare in famiglia”, scherza solo a metà Hay Lin.
Caleb si schiarisce la voce e riprende: “Le vostre gocce sono state presentate come Lady Irenior, Theresion, Paochaion e Carol. Le prime tre si vedevano ieri all’incoronazione”.
“E la mia? Wanda?”, chiede Will.
Caleb fa un gesto d’incertezza. “Credo che sia stata impegnata a interpretare te a tempo pieno. Ha fatto di tutto per farsi odiare… anzi, per farti odiare”.
Elyon impallidisce intuendo le parole che Will trattiene all’indirizzo di sua ‘sorella’. Lancia un’occhiata eloquente a Caleb che, non potendo più rimangiarsi la frase, si limita a mordersi il labbro.
Will, invece, si controlla bene e chiede: “Perché questa differenza con le altre?”.
Anziché rispondere direttamente alla domanda, Caleb premette: “C’è un punto importante che non è chiaro. Verrebbe intuitivo pensare che ogni goccia abbia interpretato la corrispondente guardiana, ma potrebbe non essere così”.
“Perché?” , chiede Taranee.
“Perché diverse volte le amiche di Vera sono state viste assieme alle corrispondenti guardiane”.
Hay Lin aggrotta le sopracciglia. “Come si spiega?”.
“Questo è il meno”, interviene Elyon. “E’ chiaro che si possono scambiare ruoli e aspetto, dato che Vera e io.. e la mia controfigura sono state viste spesso assieme. Irene, per esempio, riusciva a imitarmi molto bene fin da prima”.
“Allora”, riprende Caleb, “Le congiurate dovrebbero essere in sei. Però, spesso, tra Vera, Elyon, le guardiane e le amiche, si sono viste più di sei persone tutte assieme. Per esempio ieri, nella battaglia finale, erano almeno dieci”.
“Il mistero si infittisce”, commenta Taranee accigliandosi.
“Gle gosscie degle gosscie”, bofonchia Irma a bocca piena, raccogliendo le ultime briciole dalla gonna. 
Cornelia le fa il verso gonfiando le guanciotte. “Scientiteglia, he jegnio”.
Prima che a Irma passi il buonumore, Taranee le porge il suo piatto di torta ancora intatto senza proferir verbo.
“Grascie, Hara, scei ugn’amica”.
Caleb riprende pazientemente: “Negli ultimi mesi, la situazione a Meridian era degenerata: quella Elyon dava ordini pazzeschi e si isolava nel giardino assieme a dei mormoranti, suppongo fasulli. Poi, le guardiane facevano imprigionare persone a casaccio e facevano di tutto per rendersi più odiose”.
Hay Lin chiede: “E la gente ci credeva?”.
Caleb si stringe nelle spalle. “Io ho ripetuto a tutti i miei conoscenti che è una farsa, ma ora circolano mille versioni contrastanti, e la gente non sa più a cosa credere”.
Eleanor, finito di servire il tè, si appoggia allo schienale della poltrona di Elyon e commenta: “Sono state furbe: hanno annegato la tua verità in un mare di voci contrastanti. Se invece avessero vietato di dirla o pensarla, sarebbe stato come ammettere che era vera”.
“La verità persa tra le bugie… Come nascondere una mela tra le mele”, aggiunge Hay Lin soffiando sulla sua tazza fumante.
Caleb riprende: “Negli ultimi mesi Vera, come viceregina, ha preso le distanze da Elyon e le guardiane: ha stemperato i loro ordini, fatto liberare o fuggire i prigionieri, e fatto di tutto per rendersi popolare. Finché ieri ha detto in consiglio che sua sorella è una poveraccia succube delle guardiane e dei mormoranti”.
“Che fantasie assurde!”, sbotta Elyon scura in viso.
“Noi lo sappiamo bene”, la consola Miriadel carezzandole le spalle.
“Ma sono davvero assurde!”, protesta Taranee. “Guardiane e mormoranti… cos’hanno in comune? Nessuno ci crederà!”.
Caleb preferisce non rimarcare che non è poi così impossibile che un mormorante sia in rapporti amichevoli con delle Guardiane. “Invece pare che Vera l’abbia presentata in un modo credibile. Subito dopo sono arrivati quei mormoranti e le sentinelle oscure per arrestarla. Lei li ha inceneriti tutti, davanti al consiglio che tremava di paura”.
“Inceneriti”, ripete di malumore Taranee guardandosi le punte delle dita che emettono luccichii rossastri.
“Subito dopo, Vera è andata a palazzo dicendo che voleva tentare un ultimo chiarimento con Elyon. Due ore dopo, nel giardino, ha incenerito altri di quei mormoranti, sconfitto quelle Guardiane e infine anche quella Elyon. Questa si era trasformata in un serpentone, proprio come Cedric”.
“Proprio quel grossissimo verme!”, ringhia Elyon storcendo il viso per la stizza.
Le W.I.T.C.H. si guardano negli occhi. “Che figuraccia”, sussurra Irma, suscitando un ulteriore scatto di nervosismo nella loro amica.
Taranee, l’unica ben sveglia nel gruppo, prende a giocherellare con i suoi inutili occhialini. “Da questo racconto, non era difficile capire che Elyon e perfino le false guardiane erano screditate ad arte. Era chiaro che avevano intenzione di scaricarle”. Guarda Elyon negli occhi. “Se ci aveste tenute informate per tempo, forse avremmo potuto aiutarvi a prevedere una mossa del genere”.
“Ma questo lo avevo capito anch’io”, risponde l’altra un po’ stizzita. “E’ che avevo interpretato diversamente la dissociazione di Vera. Come falsa Elyon, era partita col piede sbagliato e si era fatta odiare. Ora, dovete sapere che per moltissime cose Vera è come me, e come tutte le regine Escanor: noi percepiamo gli umori della gente, le parole dette e non dette, anche se non lo vogliamo; anche a distanza, anche con muri e muri di mezzo. E se queste parole sono negative, ne soffriamo senza sosta. Per questo, avevo capito che voleva dissociarsi da una falsa Elyon ormai troppo compromessa. Voleva che questa facesse da parafulmine a tanto scontento. Però pensavo che questo epilogo avrebbe potuto avvenire dopo un anno… dopo diciotto mesi, non prima”.
Taranee torna a giocare con gli occhialini. “Guarda caso, ‘un anno’ avrebbe fatto pensare ‘dodici mesi’ a ciascuna di noi”.
Will chiede: “E poi, come pensavi di risolvere la cosa, quando fosse venuto il momento?”.
Elyon esita un attimo prima di rispondere. “Sarei andata da lei qualche giorno prima, attraverso quel passaggio segreto che l’Oracolo mi ha costretta a bruciare”.
Caleb si propone: “Elyon, se esiste un altro passaggio, lo troveremo assieme. Conosco bene ogni pertugio della nostra città”.
“Non penso che sia una grande idea”, interviene Eleanor, sempre appoggiata allo schienale della figliola putativa.
“Perché questa sfiducia?”, si risente lui.
“Te lo dirò a quattr’occhi”.
“No, dimmelo subito! E’ un anno intero che mi muovo in incognito in città senza essere fermato!”.
“Appunto. Non ti sembra strano?”, chiede lei. “Nessuno dei tuoi amici è stato arrestato a lungo, neanche quelli ostili a loro come Vathek. Perché?”.
“Sono sicuro che nessuno di loro è un traditore! Men che meno Vathek!”, li difende con decisione.
“Ne sono certa anch’io. Non serve che ti tradisca volontariamente: è molto facile seguirlo per arrivare a te. Soprattutto disponendo di quelle aquile”.
“Aquile?”, chiede comatosamente Will, ma nessuno la bada.
“Ero sempre ben travestito”, protesta lui.
“Ma erano travestimenti tradizionali, cerone e parrucche”, gli rimprovera Eleanor, “Niente invisibilità, niente trasformazioni corporee. Se quelle gocce sono in gamba anche solo la metà di come lo erano i servizi segreti prima di Phobos, è impossibile che in un anno non abbiano avuto neanche un’occasione di arrestarti. Sai cosa penso io?”. Si risponde da sola, a beneficio di quelli che non leggono i pensieri: “Che probabilmente sono già in grado di riconoscerti, ma aspettano che tu ricompaia accompagnato, per poter prendere qualche pesce più grosso”.
Caleb resta ammutolito.
Un mormorio di Irma incrina il silenzio quando sussurra a Hay Lin: “Ecco come distruggere un eroico capo dei ribelli”.
Cornelia interviene, esitante: “Ma.. ma non può sempre teletrasportarsi via, come ha già fatto?”.
Caleb scuote il capo e sbuffa: “Purtroppo c’è un nuovo problema”. Si fa apparire in mano un sigillo romboidale di metallo smaltato, e lo mostra tra indice e pollice. “Questo è il mio sigillo di teletrasporto. Purtroppo, da qualche mese non posso farci affidamento. Tutti i cittadini che provano a teletrasportarsi in città si ritrovano in luoghi casuali anziché quelli voluti. Quindi, per potermi trasferire fin qui, prima devo uscire a piedi da Meridian”.
Miriadel spiega: “Probabilmente stanno installando reti a nodi di infrabarriera”.
“E… sarebbero?”, chiede Taranee.
“Un sistema per ostacolare il teletrasporto”, risponde Elyon, “E’ lo stesso incantesimo su cui si basa il firewall contro il teletrasporto che avvolge il palazzo”.
“Non solo ostacolare”, aggiunge Miriadel. “Con un comando a distanza, questa rete può cambiare modalità: chiunque si teletrasporti attraverso, può essere deviato verso qualche trappola”.
Elyon aggiunge: “Questo muro invisibile può riconosce dall’impronta mentale chiunque tenti di attraversarlo. Solo le persone autorizzate possono teletrasportarsi indisturbate”.
Taranee annuisce di malumore. “E così, Vera e le altre avranno ancora sei mesi per completare i loro preparativi. Senza contare che immaginano esattamente quando tu intendi ritornare”. Si reinfila gli occhiali, concludendo: “Così, la città si sta trasformando pian piano in una gigantesca trappola”.

Will chiede: “Elyon, torniamo al punto di prima. Se tu mai riuscissi ad arrivare faccia a faccia con Vera, cosa faresti dopo?”.
“Le parlerei e la convincerei a desistere”, risponde convinta la ex-reginetta.
“Convincerla a desistere?”, allibisce Taranee.
Irma interviene: “Ma è assurdo. Perché dovrebbe tirarsi indietro ora? Lei ha il coltello dalla parte del manico!”.
Hay Lin aggiunge: “Se si tira indietro, dovrà anche prendere su di sé tutto il discredito che ti ha buttato addosso finora”.
“E perché dovrebbe farlo?”, riprende Taranee, nuovamente fissando Elyon negli occhi.
La ex-Luce di Meridian fa un sorriso misterioso, poi chiede: “La riconoscete, questa?”. Solleva tra le mani un oggetto di metallo lucente che solo ora tutti hanno potuto notare. Al centro, una grossa ametista ovale luccica come un occhio alieno.
“La Corona di Luce!” esclama sorpresa Hay Lin.
“L’hai sempre avuta tu!”, aggiunge Taranee soffocando una smorfia di stizza.
Will, silenziosa, lancia un’occhiata verso Cornelia al suo fianco: la sua compagna resta immusonita senza mostrare alcuna traccia di stupore.
“Bene”, riprende Elyon. “Sappiamo già che l’incoronazione di Vera è basata su un inganno. Posso aggiungere che non è valida senza la vera corona. Questa ce l’ho io. Mi darà il potere parapsichico necessario a impormi, se sarà necessario farlo”. La fa sparire nelle mani, e conclude: “Basterà mostrargliela, e cederà subito”.
Irma scuote piano il capo, servendosi una seconda tazza di tè ormai tiepido. “Mi chiedo come farai, questa volta”.
“A rimettere le cose a posto?”, chiede Elyon.
“No. A metterti ancora nei guai, come tuo solito”.
Un lampo di stizza passa negli occhi dell’altra.
“Scusatela”, interviene Cornelia, sempre restando defilata a lato di Will. “Oggi non aveva ancora fatto una figuraccia degna di questo nome, e vuole recuperare…”
“Basta sciocchezze!”, sbotta stancamente la Guardiana del Cuore. “Allora, Ellie, tu sei proprio convinta di voler andare a Meridian da sola?”.
“Sì”.


Heatherfield

Mentre le W.I.T.C.H. riprendono la via del ritorno, il cielo greve di nuvole si sta già tingendo di viola e di blu cupo. I lampioni nel viale cominciano lentamente a illuminarsi.
“A quanto pare”, commenta Taranee con una smorfia quasi di sollievo, “Questa volta Elyon non avrà bisogno di noi”.
“Quante volte ha già creduto di poter fare da sola?”, le risponde Irma, “E poi, chi c’era a tirarla fuori dai guai?”. Comincia a enumerare: “L’abbiamo salvata prima dai suoi stessi soldati, poi dall’incoronazione, poi dalla lotta con Phobos, poi da Endarno, poi…”.
Cornelia, che cammina cupa in fondo al gruppo, la contraddice: “Per recuperare il Cuore di Kandrakar, se l’è cavata benissimo da sola”.
“Vedi?”, le risponde Irma senza voltarsi indietro, “E’ l’eccezione che conferma la regola!”.
“Se è una vera regola, non può avere eccezioni”, puntualizza la Guardiana della Terra.
“Ma sentitela, Corny Io-so-tutto!”, sbuffa Irma, “Tutti sanno che le vere regole hanno sempre delle eccezioni!”.
“Insomma, come quando ti sfugge qualcosa di intelligente tra un pasticcino e l’altro”.
“Basta!”, sbotta Will facendo girare qualche passante, “Abbiate pietà di me! Sono morta dal sonno, ho appena saputo di essere la persona più odiata di Meridian, a casa troverò mia madre pronta a punirmi… Risparmiatemi almeno i vostri battibecchi!”.
Le ragazze si zittiscono. Per un po’ continuano a camminare pensierose, buttando occhiate fuggevoli ai passanti.

Poi Irma riprende: “Ragazze, parlando seriamente, voi ci credete a questa storia che le profezie di Elyon non possono sbagliare?”.
Will risponde: “Secondo l’Oracolo, le regine di Meridian non ne hanno mai bucata una”.
“Però la mossa di Vera l’ha colta del tutto impreparata”, insiste Irma.
“Anch’io ho chiesto a mia nonna”, interviene Hay Lin, “Per lei, fare profezie non significa sapere tutto il futuro, ma solo qualche frammento”.
“Io ho una prova”, dice Cornelia a bassa voce. Continua, mentre le altre si voltano indietro verso di lei: “Cinque anni fa, prima che tutte noi sapessimo a cosa eravamo destinate, io sognai Caleb. Quando lo raccontai a Ellie, lei ne tracciò un ritratto a matita perfetto in ogni dettaglio, anche nei vestiti. Ce l’ho ancora a casa, se non mi credete”.
“Ma allora”, interviene Hay Lin, “Oltre a lei, anche tu sei una profetessa?”.
Cornelia scuote il viso. “Non credo”. Di malumore, evita di rammentare la dedica di quel disegno: ‘Un giorno lo incontrerai’.
Per un po’ le ragazze continuano a camminare nella serata malinconica.
Poi Irma riprende: “Cornelia, ci tieni tanto alla tua amica preferita?”.
“Certo!”.
“Allora, prima che parta per Meridian, suggeriscile di usare il suo sfigatissimo dono della precognizione per disegnarci la mappa della prigione dove dovremo andare a recuperarla”.
 

  
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