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Autore: Twilight Goddess7    04/04/2006    3 recensioni
Harry e Draco non sono maghi normali... e, che succedereebbe, se ci fossero dei fratelli e la Famiglia potter ancora Viva? una fic molto particolare.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Veela child,moon child

Veela child,moon child

di Twilight Goddess7

 

tradotto da freya

 

cap.20 – Valzer senza fine 2°parte

 

Il più giovane dei Potter era in effetti nervoso, come se non di più, del suo coniuge. E Snape diceva la verità quando disse che Harry stava camminando su e giù, incessantemente.

Anche Harry portava un abito di seta bianco, anche se il suo era ricamato con un filo d’oro, con lo stesso disegno di Draco. Portava pantaloni bianchi, ed una camicia di seta, pure bianca. Sul petto un solo giglio bianco.

Ri, per favore, calmati,” mormorò Rosalie, gli occhi blu pieni di partecipazione che lo osservavano. I suoi lunghi capelli dorati erano accorciati in ricci, composti sul capo, anche se alcuni erano sfuggiti, accarezzandole il collo. Portava un abito color rosa, morbido, e come Pansy, teneva un mazzolino di fiori in mano.

Dietro di lei, Neville stava sorridendo guardando l’andirivieni di Harry. Lui, portava abiti color scuro, che faceva apparire i suoi capelli castani quasi rossi.

“E’ quasi ora. Dumbledore ha preparato il portkey per noi, e tutto quello che noi dobbiamo fare, è aspettarlo,” annunciò Adrian, entrando nella stanza. Come Draco, Harry rispose all’intrusione affrontando suo fratello.

E se cambia la sua idea?” Chiese al ragazzo. Adrian pose una mano sulla spalla di Harry, guardando profondamente nei suoi occhi.

“Non lo farà, Harry. Draco ti ama, e vuole questo matrimonio tanto quanto te,” disse calmo. Il Potter più vecchio era vestito di blu reale, che accentuava i suoi capelli rossi.

“Lo so. Solo…In realtà, non so perché sono così nervoso.

“Tutti diventano nervosi, il giorno del loro matrimonio. E’ una regola,” lo stuzzicò Rosalie. Harry le sparò un sorriso. Adrian sembrò stesse per aggiungere qualcosa, ma fu interrotto dall’arrivo d’Albus Dumbledore, elegantemente vestito.

“E’ ora,” mormorò tenendo fuori un nastro bianco che era il loro portkey. Senza un’altra parola, i tre giovani toccarono il nastro, che si attivò, portandoli alla loro destinazione.

La radura era di taglia modesta, circondata dai grandi alberi, con un piccolo ruscello che l’attraversava. La luce della luna piena splendeva sopra di lei, bagnando tutto in argento. Nel centro, due giovani uomini erano circondati da un cerchio di sette persone in piedi. Alla fronte del cerchio, stando in piedi di fronte alle due figure vestite di bianco, c’era Albus Dumbledore. Teneva due corde di seta nelle mani; una d’argento e l’altra d’oro. Le uniche due ragazze presenti, erano in piedi dietro ai due giovani uomini, tenendo con grazia i loro mazzolini. Gli altri quattro uomini, erano posizionati in modo da chiudere il cerchio, stando in piedi accanto e di fronte alla coppia.

Una brezza molle soffiò leggermente attorno al gruppo, mentre le parole del vecchio uomo crearono un bagliore attorno alle corde. Tutti i presenti furono circondati dalla luce. Lentamente, Dumbledore si avvicinò ai due giovani, ed allacciò insieme i polsi dei due, prima con la corda d’argento, poi con quella d’oro.

Un’altra folata di parole riempì l’aria, questa volta, congiunte dalle voci di tutti i presenti. La rilegatura ai polsi dei giovani balenò di un accecante bianco. Nessuno degli ospiti lo vide, però, perché i loro occhi erano chiusi.

Quando la luce scomparve, Dumbledore disse un’altra sequenza di parole, piene d’affetto e sentimento. Tutti i presenti aprirono gli occhi, per vedere gli uomini di fronte a loro, sorridendo dolcemente l’un all’altro. Le corde di seta erano sparite dai loro polsi. Dolcemente, i due s’inclinarono l’uno verso l’altro, condividendo un caldo bacio, ripieno d’amore e promesse.

“E’ fatto,” mormorò Albus Dumbledore.

 

 

Draco fece un sospiro d’appagamento, quando entrarono nella sala da pranzo di Harry. Era più fioco del solito, considerando che il fuoco stesse rapidamente spegnendosi. I due giovani andarono lentamente sui gradini che portavano alla camera da letto, entrambi persi nei propri pensieri.

Draco sentiva il nervosismo aumentare man mano che si avvicinavano alla stanza, ma appena loro entrarono, si rilassò, come aveva fatto quella notte di fronte a Natale. Anche la camera da letto era fioca, sebbene il chiaro di luna filtrasse attraverso la grande finestra, bagnandola in luce argentea.

Era così intento nel guardare la stanza, che non osservò il suo coniuge che gli si avvicinava da dietro, finché non avvertì il caldo braccio attorno alla vita e labbra morbide che accarezzavano dolcemente il suo collo.

“Sei felice, mio Dragone?” Mormorò Harry nel suo orecchio, causando deliziosi brividi al biondo.

“Si,” respirò lui, inclinandosi al tocco di suo marito.

“Nessun rammarico?”

“Nessuno.”

“Bene.”

“Draco diede un piccolo urlo, quando Harry l’abbracciò, alzandolo da terra e cullandolo tra le sue braccia. Lentamente, camminò verso il letto, per poi depositarlo attentamente sulle coperte, prima di posarsi sopra di lui a gambe divaricate.

Draco seguì i suoi movimenti con gli occhi grigi spalancati, il corpo che gridava dal desiderio di un ulteriore contatto con il Draconian.

Le dita aggraziate di Harry aprirono il vestito, cominciando a sbottonare la camicia. Il biondo tremava, mentre la camicia fu spinta via dalle sue spalle dolcemente, e mani gentili alzarono il capo superiore per togliergli la camicia. Quelle mani trovarono nuovamente il loro modo alle sue braccia, tracciando carezze sulla pelle lattea, prima di giungere al petto.

Labbra scesero sulle sue, dividendole per permettere ad una lingua di scivolare su esse e giocarci. Draco si lamentò leggermente, e quella lingua colse l’opportunità di entrare e attaccare dispettosamente la sua, lasciando dietro a se una massa di desiderio ansimante.

Draco, come le labbra abbandonarono le sue, frignò. Si mossero lungo la sua guancia, verso il suo orecchio, provocandolo per inarcare violentemente e lamentarsi di come quella calda lingua scivolava sul suo orecchio. Nel frattempo, le mani avevano trovato la strada ai suoi capezzoli, e stavano giocando con loro, pizzicandoli di quando in quando, dolcemente.

“Harry…”, bisbigliò lui, la voce quasi singhiozzante. Il suo corpo stava dolendo per il suo innamorato, per il desiderio che lo prendesse…forte e velocemente! Ma Harry aveva altre idee. I suoi gesti erano lenti, venerabili, e stuzzicanti. Anche se Draco fosse ora pienamente il suo, sembrava che i suoi giochi non fossero conclusi.

“Pazienza, amore,” disse Harry, con voce divertita. Draco gemette e lottò per muoversi più vicino al suo coniuge, ma inutilmente. Poco importava, che Harry, stava avendo la stessa difficoltà a controllarsi di Draco, mentre assisteva ai suoi tentativi di convincerlo ad affrettarsi. Harry era determinato a mostrare a Draco quanto…aveva bisogno di lui.

Harry permise alle sue mani di giungere alle cosce di Draco, mentre le labbra deviarono verso i capezzoli del biondo. Draco ansò e s’inarcò, quando le labbra di Harry circondarono il suo capezzolo, pizzicandolo dolcemente prima di calmare il bottone color rosa con la lingua.

Draco frignò, mentre la sua bocca si chiudeva sopra l’altro, dandogli lo stesso trattamento, prima di continuare verso il suo stomaco. Nei suoi sogni, i suoi pantaloni erano già andati, ma ora, svanirono con un’onda della mano ed una parola detta da quella bocca color rosa sopra di lui.

Finalmente, le sue labbra arrivarono a volteggiare sopra la sua virilità sporgente, e Draco fece un profondo respiro, ricordando uno dei suoi molti sogni che era finito come questo.

“Non fermarti,” l’implorò Draco, occhi chiusi mentre la bocca del suo compagno si fermò. Harry guardò il suo amato e sorrise.

“Non voglio fermarmi.”

La bocca di Harry si chiuse sopra la cima dell’erezione, e Draco uggiolò. La testa si muoveva a destra e sinistra, le mani che afferravano i serici lenzuoli sotto di sé. Gli occhi di Harry, erano fissi sul volto del suo innamorato, mentre continuava le sue assistenze. “Harry…per favore…Ho bisogno di te…” Singhiozzò fuori, riuscendo ad aggrovigliare una mano nei capelli del suo coniuge. Harry rilasciò l’erezione, causando Draco per frignare alla perdita del contatto. Comunque, i suoi piagnucolii cambiarono in sospiri quando Harry si alzò e manovrò il suo corpo per ritrovarsi in cima a lui. Draco avvertì l’improvvisa sensazione di qualcosa di oleoso in un luogo che non aveva mai provato prima.

“Ti amo.”

Poi, Harry, si spinse in avanti.

L’ultima cosa di cui Draco fu consapevole per il resto della notte, era il suono del suo mugolare di passione, mescolato con quello del suo adorato coniuge.

 

 

La luce del sole entrò attraverso le tende del letto, sopra il viso dei due giovani addormentati. Una delle figure aprì i brillanti occhi color smeraldo, e sorrise alla vista del ragazzo che dormiva nelle sue braccia. I suoi occhi si richiusero, anche se, questa volta, non per dormire.

Harry usò il suo potere della natura per spedire un piccolo ruscello di magia nel corpo del suo coniuge, cercando qualcosa che sapeva poter trovare…e lo trovò. Con un largo sorriso, tirò nuovamente a se la magia, cominciando a fissare adorante il suo coniuge, accarezzandone i biondi capelli dispersi sul cuscino.

Ci vollero solo alcuni minuti per Draco per riguadagnare abbastanza conoscenza per accorgersi che qualcuno stava guardandolo. Draco aprì lentamente gli occhi, un brivido che lo scuote come incontrò lo sguardo di Harry. Poi si rilassò, ricordando dove era…e quello che aveva fatto.

“Ci siamo sposati,” bisbigliò, suonando impaurito. Harry ridacchiò.

Si, lo siamo.”

“Questa, ora, è la mia stanza. Non dovrò più andarmene.”

“No, non devi. Infatti, non ti permetterò di andare via. Dumbledore ci ha concesso una settimana per fare come noi desideriamo, prima di ritornare a scuola, ed intendo approfittarne,” mormorò Harry. Posando baci lungo la mascella del suo coniuge.

Draco sospirò e si mosse più vicino, divertendosi alle sensazioni che il tocco del suo coniuge spediva attraverso di lui.

Ma le persone parleranno…”

“Dumbledore sta dicendo che siamo ammalati, estremamente contagiosi. Perciò, nessuno può visitarci finché non siamo completamente a posto…e perché quello accada, dobbiamo avere sette giorni liberi da compiti, liberi da stress, tempo da soli,” ridacchiò Harry, facendo scorrere la punta delle dita sul fianco del suo innamorato. Draco rabbrividì e pigiò le labbra alla gola di Harry.

“Ti amo,” respirò Draco, ansando come Harry lo fece girare sulla schiena, ponendosi in cima a lui. L’altro ragazzo ghignò come il gatto del Cheshire, e iniziò a dargli molti baci lenti, lunghi.

“Ti amo, Dragone. Vi amo entrambi.” Draco lo guardò, con gli occhi spalancati e un poco addolorati.

“Entrambi?” Bisbigliò. Harry sorrise e baciò dolcemente il suo stomaco nudo.

“Draco, devi sapere che la parte sottomessa nel nostro genere di relazione è capace, grazie alla magia, di partorire bambini. E dovresti sapere anche che, il primo rapporto con il coniuge, solitamente termina con il diventando incinta in quell’incontro,” disse calmo, accarezzando lo stomaco piatto del suo coniuge. Gli occhi del suo coniuge si spalancarono.

Ma noi…”

“Lo so. Quello non cambia il fatto che posso usare la mia magia per osservare queste cose. E quando mi sono svegliato…c’era un’altra presenza. Una presenza molto debole, appena percettibile, ma che era là. Sei incinta, Dragone. Del nostro bambino,” disse Harry, premendo il collo di Draco. Il biondo si gelò, scioccato. Gli occhi spalancati, mentre trattava con la notizia.

“Un bambino…in me?” Fu l’esitante domanda. Il suo coniuge accennò col capo.

“L’ombra di un bambino, si.”

“Un bambino,” mormorò Draco, fissando il soffitto. Harry sorrise.

“Sei felice, amore?” Mormorò Harry, tirando vicino il suo coniuge.

Draco accennò col capo, un sorriso brillante che lentamente apparve sulle sue labbra.

“Lo sono. Stiamo per avere un bambino, Harry. Insieme. Tu ed io…abbiamo creato un bambino…nostro,” le parole erano confuse, ma il suo coniuge capì e ghignò in delizia.

“Un’ulteriore prova che appartieni a me…e non ad Amarilli,” ridacchiò Harry. Draco, immediatamente emerse dalla sua felice foschia, e rabbrividì d’orrore, occhi ermeticamente chiusi.

“Per Merlino, amore! Non me lo ricordare.”

Harry scoppiò a ridere, e lo tirò ancora più vicino, per confortarlo.

 

  
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