Fanfic su artisti musicali > Malice Mizer
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Autore: Distress_And_Coma    09/08/2011    2 recensioni
E se un giorno Mana trovasse una bambina piangente in un cesto di vimini? Che ne sarà di questa bambina?? Leggete e commentate. In questa ff ci sarà un Mana diverso dalla persona fredda e distaccata che tutti conosciamo, sarà...umano.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Mana tornò a casa, preceduto da Kami. Voleva mostrare a tutti quella splendida piccina senza un nome nè una casa. No...Una casa ora ce l'aveva, era la famiglia dei Malice Mizer. Yuki s'era svegliato da poco, uscì dalla sua stanza e sul suo volto si formò un'espressione sbalordita, quasi meravigliata.
Mana era...Era difficile descriverlo.
Era una madre in quel momento? Si.
Era una fonte di protezione in quell'attimo? Si.
In quell'attimo, erano solo lui e quella bambina,la bambina, ancora sconosciuta ai più, che Mana aveva trovato in una serena mattina dopo una lieve pioggia sotto ad un albero.
"Svegliatevi, amici, venite a vedere!", ed alle orecchie di Kami sembrava Gesù che annunciava un qualche miracolo dei suoi, oppure un discepolo che annunciava meravigliato che Gesù era risorto ed aveva le stimmate. 
Così, dopo poco tutti quanti si svegliarono: Koji, Yuki e Gackt.
E Gackt, appena lo vide, lo abbracciò teneramente. Sembravano una coppia con il loro primo figlio.
"Mana, che ti è successo? Ti prego parla, sembri scoinvolto."
E in effetti, Mana, la donna fredda e distaccata dei Malice Mizer, pareva avere un attacco di panico. I suoi occhi erano grandi così, il respiro era affannoso, la pelle era freddissima, coperta da un velo di sudore caldo, i legamenti, le mani e i piedi, erano invece caldissimi e coperti da un velo ghiacciato di sudore. Aveva le palpitazioni, pure quelle aveva. Cazzo. Tutti sapevano che un Mana con le palpitazioni era qualcosa di vicino alla fine del mondo, ma quella figlioletta sconosciuta, era quella la ragione. Era bellissima.
"In...Infatti lo s-sono...E' questa bambina...L'ho trovata sotto al Go-Goshinboku...Era così piccola e sola...Piangeva, poi l'ho presa in braccio e si è calmata. Possiamo tenerla noi e prendercene cura? Posso tenerla io? Vi prego..."
"Se questo è il desiderio di Mana, allora puoi. Siete d'accordo, vero?" chiese Gackt, quasi ad ammonire.
"Certo." disse Koji.
"Assolutamente." disse Yuki.
"Sono d'accordissimo. Vorrà dire che saremo la famiglia di questa bambina. Fare qualcosa che possa nuocere a Mana è l'ultima cosa che vorrei." disse un Kami convintissimo.
"Calmati, ora, Manachan. Nessuno ti toglierà questa creatura. L'hai trovata tu, ed è giusto che tu te ne prenda cura."
"Oh, grazie, grazie davvero, amore mio." fu la risposta commossa del chitarrista, che ancora abbracciato al suo compagno, pareva non voler smettere di guardarlo negli occhi.

Passarono due ore, e Mana decise che Yuki sarebbe rimasto in casa a vegliare sulla creatura, insieme con Koji, mentre lui, Gackt e Kami andarono in città.
"Che vorresti fare in città, Mana?" chiese Gackt. Al che, visibilmente stupito, Mana rispose: "Se non erro oggi è lunedì. E il lunedì il supermercato è aperto. Hai detto tu che posso prendermi cura di questa bimba, ed ho pensato che tu e Kami poteste aiutarmi a portare in casa ciò di cui ho bisogno."
"Ah, giusto." risposta ovvia. Avesse detto no, sarebbe morto lui e quella specie di farfalla gigante chiamata Kami. Il quale Kami li seguiva imperterrito, marciando come un piccolo soldato, come piaceva tanto a Mana.
Entrarono nel supermercato. Due ore dopo ne uscirono con tre gigantesche buste doppie della spesa, le quali (sfortunate buste) contenevano: pannolini, biberon, ciucci, latte in polvere trenta confezioni (!), giochini vari e pupazzini per bambini, oltre a tanto tanto vestiario per bebè.
Quel povero cassiere avrà pensato che questi tre devono aver adottato un'orda di orfani. 
Tra tutto in teoria lasciarono giù a quel tipo circa trecento yen. Perchè l'aveva voluto Mana.
Tornarono impavidi cavalieri a casa, e trovarono Koji che osò cercare di far sorriedere la bambina, con scarsi risultati.
Il risultato fu un Mana visibilmente irato, che tirò un pugno sulla testa del malcapitato.

Fu allora che la bimba trasformò quel pianto disperato in una risata cristallina. Voleva ridere, ancora.
Tirarono fuori i pupazzi e iniziarono a turni a giocare con lei. E la fecero ridere, oddio se rideva.
Dopo aver trovato casa tra le braccia di Gackt, la minuscola "Focaccina", come Mana l'aveva soprannominata, pianse.
"Oh, no, tesoro...Perchè piangi, tesoro smettila..." sussurrava Mana. Alla fine la prese in braccio, ma quella tortura peggiorò.
Yuki, che se n'era stato tranquillo in disparte, suggerì: "Forse piange perchè ha fame. Proviamo a darle il latte in polvere." indicando le numerose confezioni che Kami aveva ordinatamente disposto sul tavolo. E in effetti Focaccina si sporgeva dal petto di Mana ad indicare il latte in polvere, che Gackt, nel giro di tre o quattro minuti, preparò.
Mana la nutrì col biberon, e tornò quello sguardo. Ormai Kami lo riconosceva, voleva dire che in quel momento erano solo lui e lei. Nessun'altro. Nessun'altro si sarebbe mai azzardato ad interrompere quell'incanto.
Alla fine Focaccina si addormentò tra le braccia di Mana, che la lasciò riposare nel cesto di vimini.
Solo dopo una buona mezz'ora si decise a parlare: "Gackt, ma che nome le diamo?"
"Nome?!" disse, quasi stranito. "Certo, nome. Dovrà pur averne uno no?" disse Yuki.
"Hm...Non so voi, ma a me da tanta tanta gioia. Il corrispettivo inglese di "gioia" è "Joy". Vorrei che avesse questo nome. Ho sempre desiderato chiamare mia figlia così."
Furono tutti d'accordo e continuarono a vegliare sul sonno di due ore della loro nuova figlia.
Sempre quel giorno andarono tutti e cinque (Joy compresa) a comprare la culla della piccola. Ne scelsero una che sembrava il giaciglio di una principessa, con delle tendine bianche che scendevano dalla testa della culla. Davanti c'era un'altra tenda di mussola, bianca anch'essa, che copriva e circondava completamente la culla e che si fissava con un gancio al soffitto. Anche stavolta, fu Joy a sceglierla, poichè si sporse dal petto di Mana.
Tornarono a casa praticamente a sera, Kami e Yuki si accollarono il compito di montarle la culla nel minor tempo possibile, perchè in fondo, anche se non mostrava mai debolezze, anche Mana si stancava dopo un po'.
Alla fine la misero nella sua nuova culla, e se ne andarono tutti a letto.
 
  
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