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Autore: Gray Lady    09/08/2011    2 recensioni
Hermione, ormai adulta, racconta qualcosa alla figlia Rose per farla addormentare… ma non una delle solite Fiabe di Beda il Bardo, no… un segreto, celato dalla polvere degli anni, che mai ha svelato!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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“Erano tempi orribili, soprattutto per una Mezzosangue come me. Morte, distruzione, terrore: era questa la litania scolpita nella mente di ogni mago e strega che si opponesse a Voldemort.” La voce di Hermione era sommessa, lontana come il suo sguardo; vibrava, commossa, soggiogata dalla forza dei ricordi. La presenza di sua figlia, che la guardava mezza spaventata, mezza ammaliata, la sosteneva; riversare fuori gli anni più terribili della sua vita era sconvolgente, ma al tempo stesso la donna avvertiva il bisogno irresistibile di sfogarsi, una volta per tutte. “Tuo padre, Harry ed io eravamo forse i tre giovani maghi più in pericolo. La scelta di seguirlo era stata sconsiderata, folle, ma la consideravamo giusta: era il nostro migliore amico, avremmo dato la vita per lui”. Rose non ricordava di essersi sentita tanto orgogliosa dei suoi genitori come in quel momento: gli occhi le si gonfiarono di lacrime, mentre stringeva la mano della madre, più provata di lei. “Attraversavamo i luoghi più bui e desolati che esistessero, muniti solo di una tenda logora e della nostra amicizia. Cercavamo Horcrux, cercavamo di aiutare Harry a sopravvivere, a trionfare nella spietata lotta contro Voldemort. A volte la paura era troppo forte, mi soffocava come può farlo solo il terrore di morire. Ma io ero forte, per la mia età. Le difficoltà e la sofferenza mi avevano fatto crescere in fretta, ed ero in grado di gestire le mie emozioni come avrebbe potuto farlo un adulto. E c’era qualcosa che, più di ogni altra, mi sosteneva.” Rose sollevò la testa dal cuscino, estremamente interessata. “L’amore per tuo padre. Se fossimo in un film, probabilmente adesso comincerebbero a suonare i violini”. Hermione fece un sorriso stanco e un po’ amaro. “Ma è così. Lo amavo, e mai come in quella situazione, con la morte in agguato dietro ogni angolo, lo avvertivo con più chiarezza. Era un sentimento asfissiante, struggente; per tragica ironia, me ne rendevo conto solo in quel momento, quando ormai, pensavo, era troppo tardi.” La ragazzina era troppo giovane per comprendere a fondo ciò di cui Hermione parlava, ma era certa di aver sempre percepito che ciò che univa sua madre e suo padre era qualcosa di speciale. Si avvertiva, si respirava. “Da qualche parte, dentro di me, sapevo che lui ricambiava, anche se questo non mi faceva certo sentire meglio. Però c’era quella sensazione, impalpabile, ma abbastanza forte da dissipare tutte le mie certezze. Lo scoprirai anche tu, le sensazioni fanno stare male, e per giunta hanno quasi sempre ragione; me ne resi conto una notte.” Il tono di sua madre diventò, se possibile, ancora più grave, e Rose si raddrizzò, ascoltando con estrema attenzione. “Harry sedeva di guardia all’ingresso della tenda; tuo padre ed io parlavamo piano in un angolo. Da un po’ di tempo papà era distratto, osservava il nostro amico a lungo e cupamente, come se questi gli nascondesse qualcosa di terribile. Poi guardava me, e la sua espressione era quasi furiosa. Gli stavo chiedendo spiegazioni per questo suo assurdo comportamento, ma lui rispondeva a monosillabi. Attribuivo questa stranezza al fatto che era il suo turno di portare l’Horcrux, ma non ne ero del tutto convinta. Poi, lui lo disse, e mi cambiò la vita. -… amo – borbottò. - Come? – esclamai io, felice e sconvolta. - Lo amo – ripetè tuo padre, incupito e imbarazzato - e lui ama me. Non sarai certo tu a portarmelo via. – E si alzò per andare da Harry, il mio amico, il mio migliore amico. Si sedette al suo fianco, facendogli una breve carezza sulla guancia; lui gli passò un braccio intorno alle spalle, e rimasero così, a guardar languire il giorno più sconvolgente della mia vita.” Hermione terminò il suo racconto nel silenzio stupefatto di sua figlia e in quello assorto di Ron, che era sulla soglia della camera da un bel po’, ignorato da entrambe. “Ma… ma quindi…” balbettò Rose, cercando il suo sguardo. “Miseriaccia!” esclamò lui. “Non ci avrai mica creduto, vero?” .
  
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