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Autore: _Key    10/08/2011    1 recensioni
Quanto potrebbe valere un determinato respiro?
Qualcosa per cui vivere, e per cui morire.
La lacerante paura di dire la verità; la necissità di nasconderla a tutti i costi. Sì, paura. La paura di non essere creduta, e di essere abbandonata. Di rimanere sola. Di nuovo.
Lui era qualcosa che riusciva a scaldarle l'anima ormai gelida col passare degli anni, e le mani.
Qualcosa di vero, e di estremamente puro.
Lui riusciva a vederle il fuoco negli occhi.
I battiti del suo cuore seguivano i respiri di lui.
-
Tutto iniziato, dove un inizio vero e proprio non c'era mai stato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Non voglio già riaccompagnarti, piccola.» disse Tom.
«E non farlo.» lei rispose.
Era stato Tom a portarla lì, e lei non sapeva esattamente dove fossero. Sapeva solo che avevano una visuale stupenda da lì su, seduti su quel muretto. E la luna sembrava essere lì solo per loro. 
Il braccio di Tom era avvolto al collo di Hayley, mentre lei gli era appoggiata al petto, come suo solito.
Mentre Hayley si torturava le mani, Tom si aggiustò il cappello firmato NY con la mano sinistra. 
Tom stava diventando qualcosa di importante, di esageratamente importante.
Riusciva a farla sentire viva, ogni volta, semplicemente sfiorandola con una mano. Anche solo per spostarle i capelli prima di baciarla.
Con lui, ne era certa, era più al sicuro di quanto lo fosse mai stata.
A questo punto, il ragazzo rimosse il braccio con cui teneva stretta a se Hayley, e si chinò in avanti poggiandosi con i gomiti sulle ginocchia. Abbassò il capo, e si toccò la nuca con entrambe le mani.
«Hayley.» mormorò subito dopo. «Voglio che resti a casa mia, ‘sta notte.»
Aveva lo sguardo ancora fisso in avanti. 
«Puoi guardarmi mentre me lo dici, per favore?» obiettò calma Hayley.
Dopo pochi istanti il ragazzo ritornò con la schiena dritta, ma lo sguardo era continuo a guardare in avanti.
«Mi guardi, per favore?» 
Tentennò per un momento, il ragazzo.
«Guardami.» sussurrò lei.
Solo a questo suo sussurro, il ragazzo si voltò deciso.
«Mi spieghi perché fai così fatica a guardarmi, Tom?»
Ora Tom ritornò a chinarsi in avanti più deciso.
«Sei tu, Hayley.» mormorò. «Sono i tuoi occhi.» sembrava quasi arrabbiato.
Hayley lo ascoltava, come se le sue parole fossero note adatte alle sue orecchie, e che non aveva mai avuto il piacere di ascoltare.
«Non so cosa mi stai facendo.» disse. «Non riesco a stare senza la tua voce per più di due ore, non riesco a stare con te e non baciarti, senza toccarti e senza sentirti stretta a me.» continuò con lo sguardo fisso in avanti, e le mani sulle ginocchia. 
«Tom..»
«Non mi è mai successo, e non mi riconosco. Non sono io.» mormorò. «Sto perdendo la testa.»
Deglutì, la ragazza.
«Baciami, Tom.» sussurrò finalmente.. «..ora.» più decisa.
Il ragazzo scese lentamente dal muretto, e lo stesso fece Hayley.
Tom non perse tempo, e si posizionò davanti alla ragazza.
Negli occhi di quest'ultima, fuoco.
Come se ne fosse dipendente, Tom cominciò a baciarla, tenendola per i fianchi. Mentre Hayley gli teneva le mani attorno al collo.
Le loro bocche sembravano essere fatte per baciarsi, e per rimanere così per un tempo indefinito. Come due pezzi di puzzle, s'incastravano benissimo l'uno, con l'altro.
«Ti ho trovato, Tom.» disse la ragazza una volta staccatasi da quelle labbra che la desideravano sempre di più. Ogni attimo che passava.
Hayley spostò le braccia dal collo, e lo abbracciò. Tom fece lo stesso, stringendola a se.
Appoggiatogli sul petto, gli occhi della ragazza si chiusero. 
Mentre Tom la stringeva, come mai nessuna.
 
Il collo di Hayley era sempre più caldo, come la bocca di Tom che lo stava consumando.
Erano passati solo pochi istanti dall'aver varcato la porta dell'appartamento di quest'ultimo, ed erano già in stretto contatto l'uno con l'altro.
Tom cominciò a toglierle il giubbotto bianco appoggiandolo chi sa su quale mobile che occupava quell'immenso salone del suo appartamento, e lo stesso fece con il suo.
Hayley, come Tom, sapeva quello che faceva.
Mentre continuavano a baciarsi si diressero pian piano verso la camera da letto. Quel letto che Hayley, aveva già conosciuto in passato; in una situazione completamente diversa. Dove quel noi sembrava davvero.. non impossibile, perché niente è impossibile, ma qualcosa che si avvicinava al termine.
Ancora in piedi davanti al letto, con le bocche attaccate, la ragazza si tolse la sciarpa e la fece cadere sul pavimento, per poi fare lo stesso col cappello del ragazzo. Fatto ciò, avvicinò le sue mani alla cerniera della felpa nera che Tom indossava, e cominciò a tirarla giù, fino a toglierla. Sotto, gli rimaneva una canottiera di un bianco brillante. Non ci pensò due volte, e mentre Tom passava dalla sua bocca al collo, gliela tolse.
Il suo petto, era ormai nudo, e le mani di Hayley gli accarezzavano fortemente quelle forti spalle fino ad arrivare al bacino; con le unghie sembrava farlo rabbrividire ogni tanto.
Ora Tom sembrava quasi cominciar a far sul serio. 
Questo si staccò per un istante da quella bocca che stava amando con sempre più foga, e con le mani le tolse la maglietta, e la restante canottiera che anche la ragazza indossava. 
Tom la stringeva ora, ancora di più. La voleva.
La ragazza che continuava ad accarezzargli la schiena, portò le mani in avanti, verso l'apertura dei jeans scuri di Tom. Dopo aver litigato per qualche secondo con il bottone di questi, riuscì a sbottonarli, e tirata giù anche la zip sentì il piacere di Tom vivo.
Quest'ultimo visto il gesto della ragazza, ricambiò facendo lo stesso. E ben presto jeans e scarpe di entrambi, si persero in un indeterminato punto del pavimento.
Tom era rimasto in boxer, erano neri, e quando si strinsero per un'ulteriore volta, Hayley sentì il membro di Tom eccitato.
Cominciarono a baciarsi con sempre più foga, ancora.
Ora, Tom la prese per entrambe le gambe e la portò con queste divaricate sul letto, e lui si mise sopra continuando a torturarle le labbra.
Dopo pochi istanti fu il ragazzo a trovarsi sotto, e cominciò a toccarle la schiena per poi trovare il gancio del reggiseno che ben presto non ci fu più.
Tutto succedeva nella più completa oscurità. Sembrava quasi che non avessero avuto nemmeno il tempo di poter accendere la luce.
Ora la ragazza cominciò a scendere dalla bocca, al collo, ai capezzoli, fino alle fossette perfette di quel bacino.
Tom cominciò a sudare.
Hayley spostò i capelli da una parte all'altra della testa, senza toccarli con le mani e continuava a torturargli il piercing al labbro.
Il ragazzo non perse tempo, e determinato ripassò sopra la ragazza, che ben presto rimase completamente nuda. 
Non passarono nemmeno cinque secondi, e anche Tom lo fu.
L'aria era fredda, ma né l'uno né l'altra riuscivano a percepirla ormai più. Il calore dei loro corpi stretti così tanto, erano riusciti a riscaldarli completamente.
Ora era Tom ad avere il controllo. Il collo di Hayley, per via del suo profumo, riusciva ad attirarlo più di ogni altra cosa. Era suo territorio, ormai. Ma ben presto trovò altro luogo su cui soffermarsi.
Cominciò a scendere più giù del collo, e cominciò a leccarle i seni, prima quello destro, poi il sinistro.
Tom era completamente fuori di se, ma in un modo diverso dalle volte passate.
Quest'ultimo, come anche la ragazza, cominciò a perdere altre gocce di sudore, e allungando la mano, arrivò al cassetto di quel piccolo comodino che affiancava quel grande letto. Con fatica, per via dell'assenza di luce, riuscì ad aprirlo, e sfilò un preservativo da una delle scatole che occupavano il cassetto.
Si staccò per un momento dal seno della ragazza, e lo infilò.
Si desideravano. Si stavano amando. Ed era amore quello, non sesso.
Tom ora, abbastanza piano, infilò prima uno, poi due dita nel sesso della ragazza. 
Gemette di piacere, lei. Ogni volta. Portando la testa all'indietro.
Ora i due corpi erano strettissimi, e ben presto i due sessi si unirono.
Hayley era finalmente, e completamente sua.
E Tom le apparteneva come nessun altro mai.
Prima una spinta. 
Tom la voleva.
Poi una seconda.
Gemevano di piacere, entrambi.
Poi una terza, una quarta, una quinta.
Fino a quando, non vennero insieme. 
Tom si distese al fianco della ragazza, e la ragazza appoggiò la testa sul suo petto con i capelli che le scendevano di fianco.
Ora una coperta bianca li copriva. A parte quell'amore che avevano appena consumato attorno le bianche mura di quella stanza.
  
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