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Autore: blue1989    10/08/2011    3 recensioni
Ecco una nuova avventura della nostra cara compagna d'infanzia. Se questa volta però in guerra fossero i suoi sentimenti? un Si potrebbe cambiarle nuovamente la vita? o potrebbe farlo un No?
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Via.

Oramai tutto era perso. Cos’era stato? Cos’era successo per far si che il suo sogno durò soltanto quel millesimo di secondo? Non ne aveva idea.
Era stato tutto organizzato nei minimi particolari: la vacanza, le cene, le notti passate insieme a scambiarsi parole e gesti d’amore. Doveva essere il loro nuovo inizio, finalmente privo di paure, di liti, di assenze e soprattutto di battaglie.
Si era sempre chiesto come e quale fosse stato il modo più giusto, la maniera più adatta per chiedere la mano della sua sposa
‘E se non fossi in grado? Come potrei prospettare un futuro che già conosciamo nel migliore dei modi? Se sbagliassi qualcosa?’ Erano questi i pensieri di Mamoru che lo tormentavano giorno e notte, oramai da circa un mese. La paura di errare gli impediva di farsi avanti, di prendere in mano la situazione, e fu per questo motivo che l’anello di diamante soggiornò nella tasca della sua giacca di lino fino a quel giorno. Per entrambi tutti i momenti passati assieme erano un susseguirsi di emozioni, di amore, e si era finalmente convinto che la sua amata non avrebbe desiderato di meglio, pace, tranquillità ed amore come era stato quell’ultimo periodo. Purtroppo però ora crollava anche questa convinzione.
 
‘Forse..forse non era il momento giusto’ Disse a se stesso sottovoce, completamente distrutto dal dolore.
 Nel momento in cui quelle parole prendevano forma dentro di se una nuova idea balenò nella mente di Mamoru. Un pensiero che l’aveva accarezzato anche su quella spiaggia bianca, ma al quale non aveva dato molta importanza.
‘Che..che Usagi sia in pericolo? Che stia per scoppiare nuovamente un’altra battaglia? Oh no…era proprio come diceva lei, avevamo bisogno di un’ulteriore battaglia per regnare su questo pianeta, per diventare la Regina Serenity ed il Re Endimion.’ Fu quello il momento in cui decise di reagire. Se la sua piccola Usa era in pericolo, lui sarebbe stato al suo fianco e l’avrebbe aiutata sempre e comunque…

..non sapeva quanto quel pensiero non potesse essere vero e reale come voleva che lo fosse.
 
Si alzò di scatto dal freddo pavimento che l’aveva accolto nel rientro a casa, dopo di ciò si diresse al bagno. Dell’acqua fresca, delle scarpe comode, e l’avrebbe raggiunta.
‘Quella rosa però…’ si chiese passandole davanti per raggiungere il corridoio
‘Non riesco a capire, ma sicuramente ha un collegamento logico con tutto ciò che sta succedendo. La terribile sensazione che ho provato nel raccoglierla ne è la prova. Deve esserci una spiegazione..’ 
Non riuscendo a rispondere alla propria domanta, il povero Mamoru decise di muoversi, e ovviamente chiedere la spiegazione di questo caos direttamente a lei. Nessuno meglio della diretta interessata l’avrebbe potuto aiutare a far chiarezza nei suoi dubbi, anche se sperò con tutto se stesso che la spiegazione fosse stata ‘soltanto’ un’altra battaglia, e che i suoi sentimenti non erano mai cambiati.
 
Il sole ormai stava rischiarando la casa, e ciò significava solo una cosa. Era ora di muoversi.
Deterse il suo viso, ed indossando un paio di calzini, prese dall’armadio un paio di mocassini. Quei mocassini...

-Scusa ma non capisco come fai a sopportarli. E’ estate! Bisognerebbe abolire ogni tipo di calzatura in estate, andare in giro soltanto con il costume da bagno, non sarebbe meraviglioso?-

Quanto adorava quelle parole che gli risuonarono nella mente..Era proprio come se lei fosse li in quel preciso istante.
Si diresse velocemente verso la porta, quando..
‘Ok, prendo le chiav..un momento, ma dove sono le chiavi della mia auto?’ Non credendo a quello che già sapeva avrebbe visto dinnanzi ai suoi occhi, si precipitò giù per le scale, ma era ben consapevole di quello che avrebbe trovato. Un garage vuoto. Come poteva essere così idiota? Era logico, era scappata così in fretta e furia, non l’aveva trovata alla fermata dell’autobus e tantomeno sotto casa ad attendere un passaggio.
 Era scappata con la sua auto.
A malincuore si avviò, con calma oramai, verso la fermata dell’autobus .


 

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‘Eccomi. Finalmente sono qui.’
Non ci poteva credere, dopo corse, pianti, peripezie, finalmente era davanti alla porta dello studio medico.
Per arrivare in quel posto impiegarono circa 3 ore di cammino, un posto sovrannaturale, possibile da raggiungere soltanto a piedi, e solo con il potere delle loro anime, che li condusse nella piccola foresta che lo racchiudeva. Senza di esse, non sarebbe mai stato possibile per chiunque avvicinarsi.
La struttura era un piccolo edificio di mattoni bianchi, che si faceva luce tra il fitto della foresta. Piante ed alberi di ogni genere racchiudevano questa piccola ‘abitazione’. Un’abitazione perche ovunque, tranne che li dentro, sarebbe stato possibile trovare le tecnologie più avanzate dell’intera galassia.
 
Era freddo nonostante fosse estate. I raggi solari non riuscivano a filtrare e l’aria era umida e molto cupa.

-Per quale motivo è stato portato qui?-
Fu Usagi a rompere quel pesante silenzio che si era creato sin dalla partenza. Taiki e Yaten sussultarono per un momento, ma non lo diedero a vedere alla biondina davanti a loro, così Yaten si affrettò a rispondere

-  È stato l’unico posto dove è stato bene. Abbiamo girato tutta Tokio, alla ricerca di un luogo o di qualcuno che riuscisse a farlo sentire anche solo un po’ meglio, ma non c’è stato nulla da fare. Nessuno è riuscito a capire il suo malessere, e qui, lontano dal mondo e dal sole, siamo riusciti a capire che forse sarebbe riuscito almeno a respirare-

Il cuore di Usa mancò un battito  –non respira?-

-Respira, ma davvero a fatica. Ci sono stati dei giorni in cui ha mancato di respirare per almeno 20 minuti, credevamo il peggio.- Yaten abbassò i suoi grandi occhi verdi. Era un ragazzo forte e cocciuto ma non riusciva a sostenere il peso di tutte quelle emozioni. Strinse il suo pugno all’interno delle sue tasche che quasi sanguinò, ma come sempre, non lo diede a vedere.
Taiki stava per prendere la parola, per salvare il fratello da quel momento di imbarazzo, quando ancora una volta fu lei a prendere in mano la situazione. Forte e decisa, quasi come qualche anno fa.

-Io devo entrare non posso più aspettare-
Cosi dicendo attraversò quel piccolo viale, e arrivata alla porta non se lo aspettò, ma il profumo di lui le pervase tutto il corpo. Non ebbe un momento di esitazione, così apri subito la porta, e la scena dinnanzi ai suoi occhi era davvero la più assurda ed impensabile che avesse mai visto nella sua vita.
 
E li, disteso su quel letto freddo, coperto solo da un lenzuolo bianco, c’era lui.
I suoi bellissimi occhi blu oceano ora non potevano più risplendere, celati  sotto quelle palpebre.
Il suo viso non era ben visibile, l’enorme quantità di cavi ricopriva anche quello, assieme ad un imponente ossigenatore
Il suo corpo non riusciva a muovere un muscolo
.
Eppure..tutto era superfluo.
 
Tutto ciò che i suoi occhi vedevano non era il suo aspetto. Davanti a lei una delle persone più importanti della sua vita non riusciva a guardala, a parlarle, ad abbracciarla. Gliel’avevano detto, l’avevano avvertita, ma il suo cuore così puro non voleva credere ai suoi occhi.
 
Lui doveva abbracciarla. Cosa ci faceva su quel letto? Doveva chiamarla Testolina buffa, e la doveva prendere in giro per la sua faccia, sorridendole in quel modo così tenero che solo lui conosceva.
 
Fu un’attimo, e tutta la loro breve ma intensa avventura che vissero insieme la travolse come un uragano. L’incontro con quel nuovo ragazzo che tanto la capiva e le stava accanto, la scoperta che dietro quel viso si nascondeva una Sailor Starlight, e poi l’ultimo saluto. Il sorriso di quando lui la salutò su quella terrazza fu l’ultima immagine, la più bella che decise di portare per sempre nel proprio cuore.
 
Un secondo, e si risvegliò proprio accanto a lui su di una sedia.

-Sei svenuta- Si senti dire da dietro le spalle, mentre Taiki prendeva il suo posto accanto a lei. La guardò e le adagiò una mano sulla sua.
Lo sguardo del suo amico era così dolce e comprensivo, sembrava quasi che da un momento all’altro sarebbe stato sul punto di piangere. Ciò che evidentemente Usagi non si era resa conto di fare dal momento in cui aveva aperto gli occhi.
Si voltò finalmente verso Seiya, con la consapevolezza che aveva acquisito prima di svenire. Ancora non riusciva a credere a quello che vedeva, così allungò la sua mano libera subito verso il suo volto, esitò un minuto, ma poi lo accarezzò. Non seppe come o perché, ma in quel momento una forte sensazione di calore la abbracciò, e lo stesso accadde al corpo immobile di Seiya che si mosse, accennando –ne era sicura- un piccolo e breve sorriso sulle labbra.
Usagi sorrise e pianse allo stesso tempo, quella sensazione le aveva conferito positività. Credeva che avrebbe realmente potuto aiutarlo, ora ci credeva.
-Yaten!- Tuonò con voce ferma e decisa.

Il fratello Kou si avvicinò immediatamente

-Come credi che io possa in qualche modo aiutare Seiya a risvegliarsi? Credi ci sia bisogno del cristallo d’argento? Dello specchio dei sogni? Del cristallo d’oro? Oppure..-
-Hei prendi fiato- rispose Yaten sorridendo. C’era riuscito. L’aveva portata li ed ora voleva assolutamente aiutarlo. Ne era così felice.
Anche Usagi sorrise –lo so è tutto così assurdo, però ho la sensazione di poter davvero aiutare Seiya-
-Lo credo anch’io Usa-

 
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Ben Tornata a Me. Dopo 4 anni circa il mio ritorno. Cosa posso dire? Ovviamente voglio scusarmi con tutte le persone, amiche e conoscenti che hanno letto questa storia. Io ero la prima persona che odiava leggere storie mai concluse. Ho promesso spesso a tutti voi che sarei tornata, ma  non l’ho mai fatto. La storia oramai è di 4 anni fa. Le sensazioni sono diverse, non sono più le stesse, perciò è molto difficile continuare a scrivere, cercando di mantenere lo stesso lessico di un tempo. Spero con questo capitolo di non aver fatto troppi pasticci, ed ovviamente mi auguro che le mie vecchie lettrici siano ancora qui per sostenermi ma soprattutto giudicarmi, perché è semplicemente grazie ai vostri giudizi che sono cresciuta e diventata una persona migliore.
Se può interessarvi ho aggiunto alla fine di ogni capitolo un’immagine, tratta dall’anime che possa aiutarvi meglio a mettere a fuoco i nostri personaggi.
Come sempre attendo commenti, ma se volete punirmi per la mia inadempienza sarò d’accordo con voi.
Un bacio ed un saluto a tutti. Al prossimo capitolo. 

   
 
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